Tididezza e ansia sociale

Non scrivo ovviamente per me ma per uno dei miei nipoti di 17 anni. Premesso che la timidezza e l'ansia fanno parte un po' di tutta la famiglia, questo ragazzo, gemello, è estremamente introverso e anche a scuola ha sempre avuto difficoltà pur se genitori e insegnanti non hanno mai voluto riconoscere un deficit (dislessia, altro?. Con molte difficoltà è arrivato alla terza superiore (liceo artistico) ma quest'anno è stato bocciato.
Essendo io il nonno ed essendo la mamma del ragazzo la nuora con il marito, mio figlio, un pò in subordine, si capisce la mia impossibilità ad intervenire per cercare di supportare la situazione (ammesso che ne sia capace). Solo vedo nel ragazzo infelicità solitudine (in questo mese anche il fratello gemello, suo fido compagno, è assente per uno stage in Piemonte); non ha amicizie, è sempre in casa con il telefonino o la televisione ecc.
Nel chiedere un consiglio da trasmettere a mio figlio (a chi far vedere il ragazzo ecc.) il problema che desidero qui sottoporre è il seguente: ripeterà l'anno scolastico (non vuole saperne di cambiare indirizzo scolastico) e si prospetta che il prossimo anno gli ricapiti un'insegnante di italiano e storia (che ha già avuto in prima e seconda) con la quale ha avuto conflitti davvero difficili (a mio avviso l'insegnante vecchio stampo non riesce a capirlo): E' il caso di chiedere almeno di iscriverlo ad una sezione in cui non ci sia tale insegnante? Lui ne ha il terrore e la mamma invece gli dice che deve affrontarla!
Grazie e cordiali saluti
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Dr. Rosamaria Bruni Neuropsichiatra infantile, Neurologo, Psichiatra, Neurofisiopatologo 165 2 3
Gentile Nonno,
Comprendo la sua preoccupazioen per suo nipote e la sua frustrazione a non poter agire direttamente come vorrebbe.
Chissa`sarebbe opportuno che suo nipote inizaisse un supporto psicologico per questo stato che lei definisce timidezza , che lo rende asociale e solo.

Prof Di taliano a parte ( anche io avevo una di filosfia!!! terribile pero mi ha lasciato un grande bagaglio culturale)
credo che bisogna aiutarlo ad avere un dialogo con se stesso e migliorare le sue abilita`sociali che sono pressoche`nulle.

Potrebbe insinuare a sua madre un possibile equivalente depresivo e pertanto conveniente consultare uno psicologo che lavori per ,rafforzare la sua autostima , le sue relazioni miglioreranno e sara`socialmente piu visisbile!

Mi faccia sapere!

[#2]
dopo
Utente
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Dott.ssa,
La ringrazio, capisco che non è semplice. Sono d'accordo circa la prof. anche se con un individuo estremamente chiuso forse un po' di "pazienza e comprensione" non farebbe male invece di "denigrarlo"!
In ogni caso ora sta frequentando una conoscente dei genitori che credo sia psicologa e pedagoga. Mi dice il nipote che gli fa leggere dei testi, anche di filosofia, che poi commentano insieme e lo fa parlare tanto!
Non ne so di più.
Spero solo gli sia di aiuto proprio per rafforzare l'autostima e migliorare le sue relazioni rendendolo più "felice"!
Grazie ancora e cordiali saluti
Ansia

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