Laser femtosecondi e ipermetropia

Buongiorno, ho 45 anni e tre settimane fa sono stata operata per riduzione dell'ipermetropia ( circa +5 per occhio ) e astigmatismo (1 per occhio) con laser a femtosecondi.Il decorso è stato problematico con forte bruciore e abbondante lacrimazione nelle 3-4 ore successive. Il giorno dopo vedevo molto bene da vicino, era prevista una ipercorrezione che si è verificata, ma che è regredita nel giro di un paio di giorni. Ora ho molte difficoltà a vedere sia da vicino che da lontano (sto scrivendo aiutandomi con un paio di occhiali da presbite che hanno l'unico effetto di ingrandire i caratteri, che vedo comunque :molto sfuocati), la sensazione è che ci sia un lento ma graduale peggioramento. Il controllo oculistico dice sette decimi da un occhio, 5 dall'altro, al momento non correggibili. Ci vuole pazienza, mi è stato detto.
La quotidiantà mi sembra più complicata, le luci artificiali aumentano la difficoltà di messa a fuoco, L'esame con l'atropina parla di sostanziale emmetropia con residuo astigmatismo di una diottria a sn e una e mezza a dx. Come è possibile che ci sia tanta differenza tra l'acuità visiva percepita e quella reale? Io vedo molto male sia da vicino che da lontano. Alla guida sono abbastanza pericolosa,al lavoro faccio molta fatica. Ci vuole pazienza, mi è stato detto. Peccato che io mi aspettassi semplicemente di utilizzare un occhiale per guidare la notte per correggere la miopia dovuta all'ipercorrezione che si sarebbe dovuta compensare col tempo,non mi aspettavo tutta questa fatica.
L'oculista ha parlato di decorso più problematico del normale, ma senza criticità.
In particolare l'occhio destro, mi ha dato molto fastidio con continua sensazione di corpi estranei: epiteliopatia corneale di carattere infiammatorio, mi è stato detto.In un quadro post operatorio può starci, credo. Si recupera con il collirio cortisonico e la pazienza, mi è stato detto.
Il fatto che in questo momento il mio difetto visivo non sia correggibile in nessun modo mi crea ansia: esiste il rischio che questa situazione diventi cronica? Lo specialista che mi ha operato dice che il decorso problematico è dovuto all'entità della correzione e alla capacità di accomodamento soggettive non valutabili preventivamente. E' il caso che io chieda un consulto differente? Che mi preoccupi seriamente? o posso continuare fidarmi di quello che dice?In questo momento sto applicando Etacortilen,Ialuvit e Thealoz Duo.
Grazie per l'attenzione
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Dr. Valerio Bo Oculista 145 14 2
Salve,
Allo stato dell'arte ritengo possa stare tranquilla, sono d'accordo con il collega. Consideri che ha sottoposto i suoi ad intervento chirurgico, una convalescenza di almeno un mese è la routine.
Le confermo che alcune persone recuperano più in fretta, ma ciò fa parte delle normali differenze individuali. In questo momento nel suo occhio sono in atto complesso meccanismi di riparazione tissutale, che vanno gestiti con cura (non vanno ovviamente bloccati, ma bisogna evitare che siano "eccessivi").
Se avesse fatto un " banale" intervento al menisco dubito che dopo tre settimane potrebbe pretendere di correre come prima.
D'altra parte la sua capacità visiva non è in nessun modo messa in discussione: l'intervento ha cambiato il "modo" in cui il suo occhio vede, e non "quanto" il suo occhio vede.

Resto a disposizione,

Dottor Valerio Bo
Studio privato: Piazza del Municipio, Mele, GE
In-Focus Centro Medico: Via Renata Bianchi 46, Genova - 010 0980890

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio molto per la risposta tempestiva.
Per la cronaca, oggi è il primo giorno in cui noto un miglioramento significativo: sto scrivendo senza gli occhiali usati ieri, tanto per farLe un esempio...non vedo bene, ma apprezzo molto il miglioramento.
Non capisco fino in fondo il senso della distinzione che ha voluto fare tra il "modo" di vedere e"quanto" vedo: nella pratica credo che dovrei semplicemente veder bene. Se non Le spiace, mi piacerebbe capire cosa intendeva.

Distinti saluti
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Dr. Valerio Bo Oculista 145 14 2
Molto semplicemente la chirurgia refrattiva ha l'intento di modificare, ovviamente in senso migliorativo, il sistema diottrico dell'occhio.
Per fare ciò si può agire a diversi livelli e con diverse tecniche: nel suo caso specifico si è agito sulla cornea, una delle due lenti naturali dell'occhio.
Tutto ciò non cambia però la capacità visiva del suo occhio, ovvero la capacità della retina di trasmettere informazioni visive al cervello.
Per farle un classico esempio: con l'intervento che ha fatto è come se l'obiettivo di una macchina fotografica fosse stato cambiato. È stato cioè modificato il modo in cui le immagini vengo proiettate sul rullino, ma il rullino in sé e la sua sensibilità alla luce -ovvero "quanto" il suo occhio vede- non è stato in nessun modo alterato.

Spero di essere stato sufficientemente chiaro
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Utente
Utente
Ancora grazie per la disponibilità....in realtà continuo a non capire se mi devo preoccupare oppure no, se il fatto che il difetto in questo momento non sia correggibile mi deve mettere ansia o meno. In realtà credo che mi rilasserò veramente solo quando tutto sarà risolto,Posso chiederle quali sono i possibili danni permanenti rispetto a questo tipo di interventi?

Grazie
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Dr. Valerio Bo Oculista 145 14 2
Non deve assolutamente preoccuparsi, come le dicevo il decorso postoperatorio non è uguale per tutti, e da quello che ci racconta non sembrano esserci elementi di particolare rilevanza rispetto a quello che, appunto, un normale decorso.

In genere quando si parla di questi interventi, ad oggi, più che di danni permanenti si parla di dettagli clinicamente scarsamente significativi (ovvero che non creano particolari problemi a medio/lungo termine), ma che possono creare qualche disagio temporaneo nel paziente.
Si può parlare di una reazione cicatriziale marcata, di una sensibilità ai colori lievemente alterata, di una minima fotofobia o di un recupero visivo più lento. Ad un mese dall'intervento direi che possiamo considerare archiviato il rischio infettivo.

Come il suo oculista curante le ha detto, segua la terapia prescritta, si armi di un po' di pazienza e stia tranquilla!
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Utente
Utente
La ringrazio, Dott. Bo.
I miglioramenti in realtà si vedono: ad esempio quel fastidio all'occhio destro, come se avessi piccoli corpi estranei, quello interessato da quel problema infiammatorio, da qualche giorni è sparito.
La vista è molto ballerina: oggi un pò meglio, domani un pò peggio....in linea di massima comunque non vedo bene: le luci fredde mi mettono in difficoltà, così come i fari elle macchine nella notte, come i cartelli stradali catarinfrangenti; la lettura è difficoltosa, non riconosco le persone se non dalla voce a media distanza. Insomma, quei dettagli "clinicamente non rilevanti" in realtà influenzano non poco. Non ho nessuna ragione di dubitare, se non qualche timore di natura non razionale, di quello che scrive Lei, nè di quello che dice l'oculista che mi ha operata, peraltro piuttosto presente e interessato agli sviluppi della questione. Aspetterò con calma, dunque. Non immaginavo proprio che sarebbe stata così lunga....e magari le farò sapere come e quando è finita, questa storia. Grazie.
[#7]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno Dott. Bo, mi permetto di rivolgermi direttamente a Lei, vista la disponibilità dimostrata nel corso di questa avventura. A distanza di tre mesi dall'intervento alcuni problemi si sono risolti: la cheratite, ad esempio, pare sia passata, la sensazione di corpo estraneo torna solo quando prendo un po' di sole senza occhiali. La qualità della visione resta molto instabile, varia di giorno in giorno, ma anche nell'arco della stessa giornata: in linea di massima vedo peggio appena sveglia, con forte fatica nella lettura. Alla sera và meglio, di solito: in un paio di occasioni mi sono addirittura permessa di leggere qualche pagina di libro! Le luci artificiali continuano ad essere fonte di cattiva visione: le luci fredde in particolare...nei corridoi, al lavoro, non riconosco le persone e sono in discreta difficoltà. Le luci notturne, a parte in rare occasioni, sono fonte di aloni e sfuocature fastidiose. Lo specialista che mi sta seguendo minimizza e parla di astigmatismo residuo che se non regredirà si potrà ritoccare. Purtroppo io un po' di fiducia l'ho persa: sto a quello che mi dice, ma non riesco mai ad essere soddisfatta delle sue risposte. Prima di un ritocco che non affronterei per niente a cuor leggero, secondo lei, sarebbe meglio un consulto da un altro specialista? La ringrazio in anticipo
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