Aberrazioni visive post prk

Gentili dottori, volevo una risposta: mi sono operato di Prk quasi 4 mesi fa, ero miope -7,50 diottrie e astigmatico -1,25.
L’esito dell’intervento dal punto di vista quantitativo è stato ottimale, 12/10 ad entrambi gli occhi.
Dal punto di vista della qualità, invece, ho ancora dei problemi di aberrazioni ottiche: fari delle auto, insegne luminose, soprattutto la sera, vedendole a “stella”(raggi molto lunghi) mi creano seri problemi per la guida. Inoltre avverto anche un leggero effetto “ghost”(es. la scritta Rai Uno del televisore la vedo leggermente sdoppiata).
Atteso che dovrò pazientare altri mesi prima di capire se tale problema tenderà a diminuire, non vorrei comunque eventualmente rioperarmi solo per questo(il problema è “invalidante” solo la notte quando guido o guardo la TV mentre non avverto tanti fastidi di giorno) : volevo sapere se, in linea di massima, è possibile correggere o quantomeno ridurre questi raggi luminosi con degli occhiali da vista(credo sia un problema di astigmatismo a questo punto), da usare giusto per la guida e per guardare la TV o il computer.

Grazie mille anticipatamente.
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Attivo dal 2007 al 2010
Oculista
Carissimo,
consiglio di effettuare una mappa corneale ed un aberrometria:
-Mappa corneale computerizzata (Topografia corneale)
Si tratta di un esame recentemente introdotto nella pratica clinica, che consente di effettuare una fotografia della superficie della cornea (la membrana trasparente anteriore dell’occhio) sulla quale viene proiettata una serie di anelli bianchi e neri concentrici che su di essa si riflettono. Un particolare computer è in grado di elaborare, grazie alla immgine raccolta ed a sofisticati procedimenti matematici di calcolo, una immagine a colori che, i realtà rappresenta la distribuzione della curvatura corneale in ogni singolo punto; altri topografi corneali consentono, grazie ad opportune modifiche, persino uno studio assai complesso della morfologia corneale. Entrambi gli esami sono indispensabili per la diagnosi delle patologie corneali degenerative, quali il cheratocono, e nella preparazione e nel follow-up della chirurgia corneale (in particolare prima e dopo interventi con laser ad eccimeri).
-ABERROMETRIA
L'aberrometria è una tecnica diagnostica recente che consente uno studio oggettivo della qualità visiva valutando la presenza e l'entità delle aberrazioni oculari.
Non è raro infatti incontrare pazienti che, pur avendo un'acuità visiva ottimale (10/10), si lamentano per la loro qualità della visione. E spesso il problema dipende proprio dalla presenza di aberrazioni del sistema ottico oculare che impediscono che sulla retina si formi un'immagine di "qualità" eccellente.
Le aberrazioni ottiche vengono studiate con i cosidetti "aberrometri". In molti casi lo studio si limita alle aberrazioni anteriori, per cui è sufficiente un topografo corneale (ad esempio CSO) dotato dell'apposito software. In altri casi vengono impiegati aberrometri che sono in grado di valutare le aberrazioni oculari totali (e non solo quelle corneali): si tratta di strumenti più complessi e costosi, che forniscono comunque utilissime informazioni.
Un'applicazione futura ma non troppo (nel senso che già adesso si fanno i primi trattamenti) è l'applicazione dei dati ottenuti con l'aberrometria alla chirurgia refrattiva. Lo scopo è quello di "personalizzare" il trattamento con laser ad eccimeri con lo scopo di migliorare non solo l'acuità visiva ma anche la qualità visiva e ottenere la cosidetta supervisione.






Un caro saluto.
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