Estrazione ottavo superiore sinistro

Gentili dottori, il giorno 1 luglio, nel pomeriggio, mi sono sottoposta all'estrazione di un dente del giudizio (a causa di una carie), completamente e perfettamente fuoriuscito, in maniera del tutto indolore, fin dall'età di 14 anni. L'intervento sembrava essere concluso dopo circa 30 minuti (non senza fatica, dal momento che tutte e 3 le radici erano molto grosse e non dritte), ma nell'ispezionare il sito, con non so che apparecchio, il mio dentista si è accorto che vi era rimasta una scheggia di radice. Per togliere questo pezzettino (di circa 2 mm) ci sono voluti circa altri 20 difficoltosi minuti, in quanto era "ancorato" alla radice del molare adiacente. Dopo la sutura, il dentista mi ha subito fatto assumere una bustina di Brufen, prescrivendomi terapia antibiotica per i successivi 3 giorni (Zitromax, 1 al giorno) e Brufen per tenere sotto controllo il dolore. Subito dopo cena, si è scatenato un dolore terribile, pulsante, irradiato anche ai denti vicini e avevo difficoltà a deglutire. Dal giorno successivo ho fatto sciacqui con Clorexidina 0,20%, mattina e sera, cercando di essere quanto più delicata possibile con lo spazzolino. Nei 3 giorni successivi, assieme agli antibiotici, ho assunto 3 compresse di Brufen al giorno. Terminata la cura antibiotica, ho iniziato ad avvertire dolore all'orecchio, e mi tirava il collo. Decido così di richiamare il mio dentista che, ascoltati tutti i sintomi, mi dice di assumere altro antibiotico: 5 giorni di Augmentin, due volte al giorno, e ancora Brufen. Io giorno dopo ancora (siamo a martedì) non resisto e vado in studio. Con pazienza e disponibilità immensa mi controlla accuratamente la ferita, mi tranquillizza, dicendomi che per come era andato l'intervento il dolore era più che normale, considerando anche che la zona è molto innervata e che quindi tutti i risentimenti che avevo a orecchio, collo e occhio erano prevedibili. Mi toglie i punti e mi dà appuntamento al 12 luglio. Ieri sera, dopo cena, sento con la lingua qualcosa che fuoriesce dalla ferita e tanto ci lavoro, fino a che non riesco a togliere questo qualcosa: un pezzettino infinitesimale di non so cosa... ma dalla consistenza e dal colore, sembrerebbe un'altro residuo radicolare, o dentale. Vi chiedo... è possibile che sia così? E' normale che a una settimana io abbia ancora questo dolore così lancinante? Tutti questi antibiotici e antidolorifici non mi faranno male? Grazie per l'attenzione.
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Dr. Cataldo Palomba Dentista 3.1k 92 2
Gentile Signora,
se come racconta il dentista ha estratto un frammento di radice adiacente alla radice del dente adiacente, non mi stupirei che la causa del dolore che prova sia dovuta ad una pulpite a carico del dente 'adiacente', per lesione del fascicolo vascolo-nervoso che innerva la radice interessata dall'intervento.
Che talvolta dei residui di osso o dente possano 'riemergere' dalla ferita, può capitare, ma per il dolore descritto indagherei sul probabile coinvolgimento del dente 'adiacente'.
Cordiali Saluti


Risposta ad esclusivo scopo informativo, non costituisce diagnosi, non sostituisce la visita medica.

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Utente
Utente
Grazie mille, dott. Palomba per la celere risposta.
In effetti ho dolore anche al dente adiacente, ma fino ad ora ho pensato che potesse essere un dolore di riflesso e non il dolore principale. Anche se, ad essere del tutto onesta, è più "intorpidimento" che dolore vero e proprio. Il dolore forte, quello pulsante, è alla ferita. Infatti ancora mi vien da dire: "Ho male al dente...!".
Approfitto per chiederle ancora una cosa.
Nel caso in cui si trattasse, come lei dice, di pulpite al settimo, la terapia antibiotica basterebbe per curarlo?
Ho curato quello stesso dente la seduta precedente, per carie... credo fosse il 24 giugno... sarebbe davvero un peccato dover intervenire di nuovo lì!
Grazie ancora, cordiali saluti!
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