Rarefazione ossea dopo impianto

Buongiorno, da circa tre settimane sto accusando un forte dolore con conseguente gonfiore sulla parte in cui 2 anni fà è stato eseguito un impianto. Dalla panoramica è risultata un'area di rarefazione ossea all'apice del perno protesico distale inferiore di destra... oltre a diffuse manifestazioni di parodontopatia. Ho già fatto 2 cicli con antibiotico, necessitando anche di antiinfiammatorio almeno una volta al giorno per alleviare il dolore. Il medico che eseguito l'impianto mi ha consigliato di terminare il ciclo antibiotico e RIPRESENTARMI TRA DUE MESI! Purtroppo non vedo alcun miglioramento, il gonfiore permane così pure il dolore. Non so come comportami e dovendo affrontare a breve un periodo di lavoro abbastanza lungo lontano da casa, ho paura di un rientro forzato per eventuali complicanze e peggioramento della situazione. Gradirei gentilmente un vostro consiglio. Ringrazio.
Ps: mi ha lasciato molto perplesso il commento del medico, poichè ha dichiarato trattarsi di un caso "più unico che raro"!
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Dr. Carlo Alessandro Aversa Dentista, Medico legale 444 11
se davvero si tratta di un caso "più unico che raro" non saremo certo noi a distanza via web a poterle dare consigli validi!

Ma se più "banalmente" si tratta di una perimplantite (infezione dell'osso intorno all'impianto, come io penso che sia) che sarebbe stata anche favorita dalla diffusa parodontopatia di cui soffre, allora ne possiamo parlare.

La sua igiene orale è stata impeccabile prima e dopo aver messo l'impianto?
la parodontopatia è controllata con periodiche sedute di igiene orale?
La protesi sostenuta da questo impianto è in combaciamento perfetto con la parte antagonista?

sono tutte domande le cui risposte posso far trovare una spiegazione a quello che le sta succedendo.

l'antibiotico può far regredire temporaneamente la fase acuta dell'infezione ma non la risolve definitivamente;
per poter decidere come intervenire per salvare l'impianto se possibile è necessaria una accurata visita e una o più rx.

Forse, se ci chiarisce meglio possiamo dirle di più

Dr. C. Alessandro Aversa
Medico Chirurgo Odontostomatologo in Firenze
www.dentistaversa.it

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Dr. Paolo De Carli Dentista, Ortodontista 1.5k 46
Gentile Paziente,

dal suo racconto emerge un quadro clinico (da confermare con la visita clinica, sondaggio parodontale da eseguirsi su sei punti su ciascun dente ed eventuali radiografie endorali) di perimplantite e parodontite.

La malattia parodontale (piorrea) è un'infezione dei tessuti di sostegno dei denti (osso, legamento, gengiva) che può portare, se non diagnosticata in tempo e correttamente trattata, alla perdita dei denti.

La perimplantite è la "cugina" della malattia parodontale è può portare alla perdita degli impianti.

Ecco perchè bisogna trattare sempre (PRIMA di eseguire interventi di implantologia) i problemi parodontali che lei evidenzia adesso ma che aveva, probabilmente, già al momento dell'intervento implantare.

E' come se lei mettesse un fazzoletto bianco e immacolato (impianto) dentro un cesto di biancheria sporca di fango (la sua bocca con la parodontite): si sporca anche il fazzoletto.

Con la differenza che il fazzoletto può lavarlo, l'impianto se non viene trattato rapidamente e con competenza, lo perde!

L'antibiotico e l'antidolorifico servono solo a ridurre un po' i sintomi ma NON risolvono nulla.

Prenoti il prima possibile una visita da uno specialista preparato.

Cordialmente

Dr. Paolo De Carli
Specialista in Odontostomatologia
www.studiodecarli.com

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Dr. Armando Ponzi Dentista, Anatomopatologo, Gnatologo, Medico estetico 2.1k 56 18
Gentile paziente,
l'impianto è singolo o insieme con altri impianti?
E' mobile?
Il dolore si accentua quando chiude i denti?
Da quanto tempo sta prendendo l'antibiotico e con che dosaggio?
La risposta alle domande mi è utile per fornirle eventuali suggerimenti.
Cordiali saluti.

Dr. Armando Ponzi
www.sgfmedical.it

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Dr. Giuseppe Oscar Muraca Dentista, Odontostomatologo 4k 84 6
Gonfiore con dolore, rarefazione radiologica apicale all'impianto, non mi sembra ci siano grosse possibilità di recupero di questo impianto, anche perchè lei presenta uno stato di parodontopatia. Le consiglio di effettuare una attenta visita prima della sua partenza.
saluti

Dr.Oscar G.ppe Muraca

La risposta ha carattere puramente informativo.

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dopo
Utente
Utente
Buongiorno, ringrazio tutti per le cortesi risposte.
Capisco che un consulto a distanza non possa essere determinante per la risoluzione del problema, può comunque dare delle preziose indicazioni sull’immediato “da farsi”.
Cerco di dare ulteriori indicazioni che potrebbero rendere più chiaro e comprensibile questo caso.
Mi ha spaventato non poco il termine “piorrea”, non avendo mai accusato problemi di altro genere e non essendomi mai prospettata questa eventualità nel corso di passate visite. Presumo sia di dovere a chi propone l’impiantologia assicurarsi che questa operazione sia fattibile e riduca al minimo eventuali rischi.
L’impianto è stato fatto due anni fa ed era composto originariamente da 3 perni (quello centrale fu eliminato subito poiché ANDATO MALE).
Ho appena finito il secondo ciclo (in 3 settimane) di antibiotici prima con lo Zimox ed ora con il Klacid 500mg. Oltre a dover far ricorso tutti i giorni all’antiinfiammatorio (Synflex 550).
Nel referto della panoramica si evidenzia pure la” buona tolleranza del perno protesico posto mesialmente”.
Ho già fatto la visita dal Primario che ha eseguito l’impianto, proprio lui mi ha detto trattarsi di un caso più unico che raro! Mi ha prospettato un intervento di cui non ricordo il nome…..nonchè la soluzione ultima della rimozione….che vorrebbe evitare! Quello che non capisco è il perché debba aspettare due mesi per essere rivisto, non potendo sicuramente andare avanti con antibiotici e antiinfiammatori!
Ho voluto sentire anche il parere del mio medico di base, non essendo competente in materia ma osservando referto e lastra secondo lui si renderebbe necessaria anche una TAC. Mi vedo costretto a rinunciare allo spostamento ormai imminente avendo ormai ben poca speranza che possa risolversi con qualche farmaco. Non vedendo alcun miglioramento, proverò oggi a ricontattare lo specialista….gradirei
comunque eventuali consigli sul come procedere al meglio. Ancora grazie a tutti.
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Dr. Paolo De Carli Dentista, Ortodontista 1.5k 46
SE la situazione è quella descritta, le ripeto il suggerimento che è quello che le ho già dato: deve prenotare il prima possibile una visita da uno specialista esperto e competente perchè attendere ulteriormente non farà che aggravare il quadro clinico, rendendo sempre più probabile la perdita dell'impianto (oltre al rischio di aggravare la situazione parodontale dei suoi denti).

Può succedere di perdere un impianto precocemente (primo impianto "andato male") per diversi motivi, ma purtroppo devo anche aggiungere che NON è un caso unico NE' raro perdere un impianto tardivamente (quello che sta succedendo adesso) quando non si è eseguita una diagnosi corretta e non si è valutato precedentemente lo stato di salute della bocca (si ricordi l'esempio che le ho fatto).
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Dr. Sergio Formentelli Dentista, Gnatologo, Ortodontista, Odontostomatologo 7.5k 226 18
"Ho già fatto la visita dal Primario che ha eseguito l’impianto, proprio lui mi ha detto trattarsi di un caso più unico che raro! "

Talmente unico e raro che nei primi 5 anni si verifica il 5% delle volte, stando alla letteratura internazionale.

La TAC non servirebbe a nulla, sarebbe piena di artefatti.

Tutto quello che le serve è un serio e coscenzioso dentista.
Null'altro.

www.studioformentelli.it
Attività prevalente: Gnatologia e
Implantologia (scuola italiana)

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dopo
Utente
Utente
Aggiornamento: Anche se l'appuntamento mi era stato dato per sabato, in piena notte sono dovuto ricorrere al pronto socc. dello stesso centro odontostomatologico in cui feci l'impianto. Il gonfiore si era molto esteso e il dolore non si attenuava nemmeno con gli antidolorifici. Il medico ha scelto il male minore....rimuovere ponte e perno per verificarne la causa. Si trattava di una grossa ciste alla base del perno. La rimozione dello stesso ha comportato parecchio tempo e fatica....e MOLTO DOLORE, nonostante le dosi di anestesia. Era molto ben piantato e presumo che difficilmente avrebbe dato altri problemi. Ora, fra qualche mese si prospetterà l'ipotesi di ripetere l'impianto in quella posizione. Vista l'esperienza, sono molto restio per questa soluzione....ma vedo ben poche soluzioni. Ringrazio tutti.
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Dr. Sergio Formentelli Dentista, Gnatologo, Ortodontista, Odontostomatologo 7.5k 226 18
Non si trattava di cisti ma, verosimolmente, di una necrosi ossea post-implantare.
Sono cose che possono succedere.
In genere si tolgono facilmente, un volta eseguita una anestesia che funzioni.

In un centro odontoiatrico privato, non si tratta comunque di primario (che è di un reparto ospedaliero), ma del titolare dello studio o del direttore sanitario, che, a differenza del primario ospedaliero, non è per forza la persona più esperta.
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dopo
Utente
Utente
Dr. Sergio. Mi è stato detto che si trattava di cisti....non so poi se è stata usata questa spiegazione per rendermi una più facile comprensione! In quanto al "si tolgono facilmente"....mi permetta qualche dubbio....ho ancora incubi notturni!!!!
Precisazione: il centro odontoiatrico in questione non è privato, ma facente parte di un reparto ospedaliero.
Buona giornata
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Dr. Paolo De Carli Dentista, Ortodontista 1.5k 46
Se lei ha perso un impianto precocemente (il primo) e un altro tardivamente (il secondo), nel suo caso specifico sono falliti 2 impianti su 3.

Francamente una percentuale di successo molto bassa, le ripeto un concetto che mi pare si stia sottovalutando: a parte ogni considerazione tecnica e operativa, è stato indagato bene l'aspetto parodontale (piorrea) della sua bocca?

Se questo quadro non è diagnosticato correttamente ed adeguatamente trattato, si aspetti in futuro altre sorprese sui suoi denti e sull'impianto.

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