La mobilità dentale puó essere eliminata?

Buongiorno,
Dopo essermi accorta di avere alcuni denti leggermente mobili mi sono recata da due dentisti: uno mi ha detto di non preoccuparmi, che c'era parecchio tartaro e che era proprio quella la causa, e che si sarebbe risolto tutto con una bella serie di sedute di igiene professionale.
L'altro mi ha detto che ho le gengive infiammate e tartaro sottogengivale. Mi ha istruita sulla corretta modalitá di igiene domiciliare da praticare e dopo una settimana di filo interdentale ben utilizzato, spazzolamento e collutorio con clorexidina mi ha trovato le gengive migliorate e tartaro emerso che prima non si vedeva perchè le gengive erano gonfie (io non l'avrei mai detto che erano poco sane). Ho sempre avuto cura dei miei denti, li ho sempre stra-lavati (quasi usurandoli), ma nel modo sbagliato: fin'ora nessuno mi aveva mai insegnato a passare il filo interdentale, nè a utilizzare lo spazzolino in modo adeguato, benchè io abbia fatto ortodonzia per anni, e anni, e anni...
Mi ha fatto la detartrasi (la prima di tre sedute) e mi ha detto che con tutto il tartaro che c'era non potevano non muoversi i miei denti. Ho un paio di tasche, ma non attaccate ai denti che sento più mobili.
Il fatto è che ora, dopo la prima detartrasi, li sento ancora più mobili. Se ci fosse stato qualcosa di preoccupante (io ho il TERRORE che mi cadranno i denti) non si sarebbe visto dalla radiografia, appena fatta, e dalle periapicali fatte in studio?
Puó essere che fosse il tartaro a rendere i miei denti mobili? Ora che é stato tolto... La gengiva tornerà ad aderire ai denti ridando loro la stabilità perduta?
Anticipatamente ringrazio chi mi vorrà rispondere... Non sto dormendo la notte a causa di questo incubo!
[#1]
Dr. Paolo De Carli Dentista, Ortodontista 1.5k 46
Gentile Paziente,

come scrive giustamente lei, se era presente molto tartaro evidentemente lo spazzolino e il filo interdentale (!) veniva utilizzato in modo scorretto.

Il suo problema parodontale determina mobilità dentale perchè si è verificata una perdita ossea a livello di uno o più elementi dentari, questa patologia va innanzitutto diagnosticata correttamente con una attenta visita clinica, un sondaggio parodontale da eseguirsi su sei punti su ciascun dente e con l'eventuale ausilio delle Rx endorali.

La terapia iniziale prevede sedute di igiene orale dal dentista con ablazione del tartaro visibile e curettage sottogengivale per rimuovere la placca e tartaro che determina (appunto sotto il margine gengivale visibile) lo stato infiammatorio dei tessuti.

Queste sedute vanno ripetute, a giudizio del dentista, inizialmente anche ogni 2-3 mesi fino all'iniziale miglioramento della situazione presente.

Si esegue infine una rivalutazione della situazione della bocca e si stabilisce una terapia che prevede, a seconda dei casi:

- un semplice mantenimento della situazione orale con pulizie complete periodiche ed eventuale fissaggio parodontale dei denti che presentano maggiore mobilità (per evitare il trauma quotidiano della masticazione o di abitudini viziate, come il mangiarsi le unghie e quindi un peggioramento della situazione)

-terapia chirurgica resettiva, rigenerativa o muco gengivale a seconda della situazione clinica

Indispensabile è il mantenimento di una ottimale igiene orale (per tutta la vita!) da parte del paziente, le visite di controllo periodiche e l'abolizione di eventuali abitudini come il fumo.

Il suggerimento è di affidarsi ad un dentista esperto in parodontologia, perchè tutti i suoi problemi possano trovare la corretta soluzione.

Cordialmente

Dr. Paolo De Carli
Specialista in Odontostomatologia
www.studiodecarli.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie innanzitutto per la sua risposta.
Come dice lei io ho sempre utilizzato spazzolino e filo in modo non corretto.
La mia domanda è: se ora si toglie bene l'infiammazione, la mobilità dei denti puó regredire? Dalle varie radiografie non c'è una significativa perdita ossea.
Io non fumo, nè mi mangio le unghie.
Sono a pezzi per questa situazione!
Nella mia zona (Cuneo) purtroppo non esistono specialisti parodontologi.
Grazie infinite!
[#3]
Dr. Paolo De Carli Dentista, Ortodontista 1.5k 46
Se l'infiammazione dei tessuti regredisce, anche la mobilità dentale può diminuire ma la sua situazione va diagnosticata correttamente anche con un sondaggio parodontale, come le ho scritto precedentemente.

Se dovesse permanere una quota di mobilità dei denti e se non sono presenti altri gravi segni di alterazione tessutali (ad esempio, perdita ossea), il dentista può decidere di mantenere la situazione sotto controllo con visite e pulizie periodiche o anche con l'ausilio di un fissaggio parodontale che le ho indicato.

Vanno anche escluse cause di sovraccarico funzionale da malocclusione (che può residuare anche dopo le lunghe terapie ortodontiche a cui si è sottoposta) o a bruxismo.

Si informi bene, mi risulta strano che non ci siano dentisti esperti in parodontologia nella sua città.
[#4]
Dr. Sergio Formentelli Dentista, Gnatologo, Ortodontista, Odontostomatologo 7.5k 227 18
Gentile utente,
l'errore più grave che commettono i medici a mio avviso è di concentrarsi principalmente sugli effetti di un problema e poco sulle cause.

Il tartaro è sicuramente una di esse.
Ma se, come mi descrive lei, non c'è sostanziale perdita di osso attorno ai denti, la mobilità dentale può essere CON MOLTA FREQUENZA causata anche dal bruxismo o da altre parafunzioni orali.

Sottolineo il dato: MOLTA FREQUENZA.
In questi casi laq malattia paradontale viene dopo, come conseguenza del traumatismo.

Il paradontologo, in questi casi, non serve a nulla se non a mitigare gli effetti della problematica.
Ma che persiste se non viene modificata la causa.

Vincere il bruxismo è comunque possibile.

Legga questi articoli nell'ordine in cui li elenco, e si soffermi sull'ultimo, che contiene un piccolo sunto di ricerche personali sull'argomento.

Poi ne possiamo riparlare.

www.malocclusione.it/archivio/bruxismo_cause.pdf
www.malocclusione.it/archivio/bruxismo_diagnosi.pdf
www.malocclusione.it/archivio/bruxismo_terapia.pdf
www.medicitalia.it/minforma/Gnatologia-clinica/1363/Bruxismo-diagnosi-e-terapia



www.studioformentelli.it
Attività prevalente: Gnatologia e
Implantologia (scuola italiana)

[#5]
Dr. Paolo De Carli Dentista, Ortodontista 1.5k 46
"L'altro mi ha detto che ho le gengive infiammate e tartaro sottogengivale. Mi ha istruita sulla corretta modalitá di igiene domiciliare da praticare e dopo una settimana di filo interdentale ben utilizzato, spazzolamento e collutorio con clorexidina mi ha trovato le gengive migliorate e tartaro emerso che prima non si vedeva perchè le gengive erano gonfie"
"Ho un paio di tasche, ma non attaccate ai denti che sento più mobili"

Evidentemente un problema di infiammazione dei tessuti parodontali è presente, il sondaggio parodontale non sembra sia stato effettuato e noi senza visita clinica non sappiamo se è presente un problema parodontale, occlusale, di bruxismo o magari più di uno, solo sulla base della sua descrizione.

La PRIMA cosa da fare è una valutazione accurata della sua situazione clinica per arrivare alla diagnosi corretta, POI si esegue la terapia che può essere parodontale, ortodontica o relativa al bruxismo come le ho già scritto nella seconda risposta e come le ha ribadito il Collega.

Con un consulto on-line dovrà accontentarsi di ricevere delle ipotesi diagnostiche che potranno essere confermate o confutate SOLO clinicamente con la visita specialistica.

Se l'aspetto parodontale verrà escluso o risolto con le opportune procedure terapeutiche, dovrà valutare gli altri due aspetti (occlusione e/o bruxismo) rivolgendosi con fiducia al Dott. Formentelli che conosce in maniera molto approfondita la materia, ha esperienza pluriennale e riceve vicino a lei.
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