Dolore ai denti mentre si curano

Buonasera, non ho ancora quarant'anni, ma ho dovuto ricorrere alle cure dentistiche moltissime volte e tutte le volte ho sofferto tanto. Non voglio sempre l'anestesia eppure è sempre quella che mi propongono per non sentire male. Adesso avrei da fare delle cure canalari - così mi hanno detto - ma pure con l'anestesia salto per l'aria. Possibile che nel 2014 ancora non ci sia modo per evitare il dolore? grazie
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Dr. Cataldo Palomba Dentista 3.1k 92 2
Gentile Utente,
purtroppo no, a meno che non voglia farsi curare una carie in anestesia generale, ma dubito che troverà dentisti disposti a farlo.
Cordiali Saluti
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Dr. Pierluigi De Giovanni Dentista 342 23
Gentile utente,
nel 2014 il problema del dolore durante le terapie odontoiatriche direi che è più che risolto con l'ausilio degli anestetici locali oggi a disposizione, di cui, non dimentichiamolo, non si disponeva in un passato poi tutto sommato non così lontano.
L'efficacia di questi presidi è solitamente più che soddisfacente e consente di eseguire le varie tipologie di interventi odontoiatrici in pieno comfort per il paziente, eliminando solitamente in maniera pressocché completa, almeno durante la fase operatoria, il dolore che ne può derivare.
Un fattore fondamentale da considerare però è sicuramente la cosidetta "soglia del dolore" che è molto variabile da un paziente all'altro e che può essere influenzata da vari fattori sia direttamente riconducibili alla situazione della zona in cui si opera (ad es. infiammazione) sia correlati allo stato psichico del paziente (ad es. ansia, paura). Esistono quindi tutta una serie di pratiche ausiliarie a quella della semplice anestesia locale che possono rafforzare, spesso in maniera sostanziale, l'efficacia di quest'ultima. Ad esempio a volte può essere indicata la somministrazione di antibatterici locali o sistemici per ridurre lo stato infiammatorio del sito operatorio.
Per quanto riguarda gli aspetti psichici invece può essere utile la somministrazione prima della seduta, da parte esclusivamente dell'operatore/medico e mai autonomamente da parte del paziente, di piccole dosi di ansiolitici oppure l'utilizzo di una sedazione cosciente per inalazione di protossido d'azoto ad esempio, pratica quest'ultima che sta prendendo sempre più piede in ambito odontoiatrico.
In conclusione quindi, posto che normalmente gli anestetici locali di comune uso in odontoiatria sono più che efficaci e dando per scontato che essi vengano solitamente utilizzati con perizia dall'operatore al fine di ottenerne la massima efficacia, rimane una "parte di dolore" riconducibile più al paziente ed alla sua situazione oggettiva che all'operatore e ai mezzi che esso utilizza. Per cercare di eliminare quanto più possibile anche quest'ultima "parte di dolore" si può ricorrere, ripeto ad esclusivo giudizio del clinico e non del paziente, ad ausili complementari all'anestesia locale.
Le consiglio quindi di portare all'attenzione del suo dentista le sue precedenti esperienze dolorifiche in ambito odontoiatrico, analizzandone le cause, ed i suoi attuali timori, al fine di indurlo a considerare tutti gli aspetti e le pratiche (in particolare l'utilizzo del protossido) che possano rendere le terapie a cui deve sottoporsi più confortevoli.
Cordiali saluti

Dr. Pierluigi De Giovanni
ODONTOIATRA

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Dentista, Ortodontista attivo dal 2008 al 2022
Dentista, Ortodontista
Gentile Utente,
tenga conto che, grossomodo, ci sono due livelli di intervento che il dentista può fare: nel primo gruppo, che poi cercherò di riassumere, oggi non è più necessaria l'anestesia, invece per estrazioni di denti o radici, devitalizzazioni ed interventi in parodontologia ed implantologia l'anestesia è indispensabile. C'è però da dire che l'applicazione di uno spray preanestetico, per un paio di minuti, nel luogo dove dovrà entrare l'ago farà sì che il paziente non senta la puntura e, se il dentista non avrà fretta ed iniettarà l'anestetico lentamente, anche l'ingresso del prodotto si ridurrà ad una semplice sensazione di pressione.
Per quanto riguarda, invece, cura di carie, terapie canalari in denti necrotici, detartrasi, viene in aiuto del dentista e del paziente il Laser.
Lo uso da più di quindici anni e nessun paziente mi richiede l'anestesia. Con il Laser non c'è contatto con il dente, non ci sono vibrazioni e rumori, salvo un leggero ticchettio. L'effetto colliquante del Laser sulla dentina fa si, sigillandola, che anche la leggera sensazione di freddo sparisca dopo pochi colpi. Inoltre il Laser ha la capacità di sterilizzare il tessuto che colpisce, azzerando la carica batterica e diminuendo drasticamente il rischio di recidive dopo l'otturazione.
Cerchi un collega nella sua zona che lo utilizzi e gli si affidi con fiducia.
Cordialmente.
[#4]
Dr. Sergio Formentelli Dentista, Gnatologo, Ortodontista, Odontostomatologo 7.5k 227 18
E' possibile effettuare tutte cure odontoiatriche COMPLETAMENTE INDOLORI.
L'anestesia locale si fa per questo.

Se nonostante l'anestesia locale c'è dolore, occorre rinforzarne l'effetto o con una altra dose, o cambiando la via di inoculazione dell'anestetico.

Se nonostante tutti i tentativi non si riesce ad "addormentare" il dente, non resta che cambiare dentista.

www.studioformentelli.it
Attività prevalente: Gnatologia e
Implantologia (scuola italiana)

[#5]
dopo
Utente
Utente
Mi rivolgo ai gentili Medici che mi hanno risposto. Nel frattempo, ho trovato un Dentista che pratica con il Laser e devo dire che sono stato contento di questa soluzione anche se mi dice che deve comunque usare l'anestetico...ma io non vorrei . Chiedo quindi al Dott.Scaglia è sempre proprio necessaria? in fondo ho solo da curarmi delle carie adesso ,non ho più da fare terapie ai canali.
grazie della pazienza
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Dentista, Ortodontista attivo dal 2008 al 2022
Dentista, Ortodontista
No, non è sempre necessaria, anzi, quasi mai, solo se la carie è molto profonda o se il paziente ha una bassa soglia del dolore. Normalmente io apro, o rimodello l'accesso alla cavità cariosa usando il trapano a turbina, praticamante solo sullo smalto e, se usato delicatamente, non da fastidi al paziente. Poi svuoto la cavità dai residui alimentari e dalla dentina rammollita dalla carie con uno strumento a mano. Successivamente passo all'utilizzo del laser, questo mi permette di "vaporizzare" selettivamente la dentina "malata" ( il laser lavora meglio su tessuti umidi come la dentina rammollita dalla carie ), sterilizzare la cavità, colliquare la dentina sana, isolando la cavità dalla polpa dentaria ed impedendo infiltrazioni batteriche. Le altissime temperature raggiunte, per pochi micron di profondità, nei punti di contatto del fascio laser, oltre a vaporizzare il tessuto, più il malato del sano, riescono ad azzerare la carica batterica, permettendo di eseguire subito l'otturazione in tutta tranquillità.
Un collega romano si è presa la briga di fare dei test: aperte delle cavità cariose con la turbina, ha prelevato un po' di sostanza dall'interno e l'ha messa in coltura. Poi ha pulito con cura, con strumenti a mano e con frese a rosetta montate su micromotore, altro prelievo ed altra coltura. Infine ha trattato tutta la superfice interna con il laser, prelievo e coltura. Risultati: assumendo 100 come carica batterica del prelievo iniziale, dopo trattamento manuale e con fresa a rosetta, la carica era scesa mediamente a 20 /30, il che lascia pensare che, dopo medicazione e successiva ulteriore pulizia, poteva scendere ancora, ma dopo trattamento laser tutti i campioni erano a zero. Un risultato più che convincente.
Cordialmente.
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dopo
Utente
Utente
grazie, la spiegazione è più che chiara ma io volevo sapere se posso chiedergli, insistere di non usare la puntura di anestetico o se dopo sento male con il laser.
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Dentista, Ortodontista attivo dal 2008 al 2022
Dentista, Ortodontista
Gentile utente, si affidi con tranquillità al medico che ha scelto e cerchi di rilassarsi, vedrà che andrà tutto bene e sarà probabilmente lui che non le proporrà l'anestesia, salvo che, invece, non sia lei a richiederla per eccessivi fastidi durante il trattamento.
Mi faccia sapere poi come è andata...
Cordialmente
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