Ascesso mandibolare e probabile complicazione

Salve,
sono disperato, vorrei avere un vostro parere sulle possibili conseguenze della mia situazione.
Da dopo Natale ho iniziato ad accusare un dolore lieve, diciamo un fastidio continuo, al molare mediano dell'arcata inferiore sinistra. Tale fastidio non mi permetteva di dormire e mi obbligava, per avere sollievo momentaneo, a bagnare continuamente il dente con acqua, meglio se fredda. Il problema era che una vecchia otturazione si era leggermente distaccata dando modo alla carie di proliferare.
Il mio dentista, sabato scorso, ha eliminato la carie arrivando praticamente alla camera pulparia. Assumendosi il rischio mi ha fatto una medicazione, e mi ha raccomandato di non usare mai il dente nella masticazione. Ahimé, passata l'anestesia, ho inziato a percepire un dolore, peraltro annunciato dal dentista come normale conseguenza dell'intervento, sebbene di minor entità rispetto a quello precedente aggravato dalla carie. Così, ormai presa l'abitudine di raffreddarlo per avere sollievo, ho passato la serata con gli amici assumendo bibite ghiacciate e mi è capitato di mordicchiare qualche cubetto col dente incriminato.
Il giorno dopo mi sveglio con un ascesso alla mandibola, piuttosto basso, che mi impedisce addirittura la completa apertura della bocca! Chiamo il mio dentista e lui respinge ogni possibile implicazione con l'intervento. Mi consiglia un ciclo di Augmentin ed è così che da Domenica sera, ogni 12 ore, prendo il pasticcone. Fra l'altro senza alcun risultato.
La medicazione sembra "sprofondata" rispetto alla posizione iniziale ed un altro dentista nella città in cui lavoro e da cui sono andato per emergenza mi ha suggerito che un'eccessiva compressione potrebbe essere causa dell'edema. Di svuotare l'ascesso non se ne parla in quanto molto basso, mi ha detto che sarebbe andato via da solo in pochi giorni e che aveva già raggiunto il culmine.
Nonostante ciò, dopo 5 gg, mi trovo con un ascesso sulla mandibola leggermente sgonfiato ma sempre duro come il marmo che mi impedisce la normale articolazione della bocca. In più, visto che non era abbastanza, continuando la pratica del raffreddamento-sollievo evitando ulteriori compressioni, ieri notte ho tenuto ghiaccioli fra i denti lungamente per prendere sonno col risultato di passare la notte in bianco e per di più iniziare ad accusare un fastidio anche al premolare superiore sinistro, quello che si opponeva all'altro spigolo del ghiacciolo per intendersi. Ora sono due! Il premolare cmq è solo leggermente sensibile agli sbalzi di temperatura.
Nel complesso però è un disastro!

Ricapitolando:

1) Molare mediano inferiore sinistro in pulpite conclamata
2) Invalidante ascesso sulla mandibola duro come il marmo e immobile
3) Sospetta infiammazione della polpa del secondo premolare superiore sinistro

Le domande sono le seguenti:

Il molare:

C'è una remota possibilità che la pulpite del molare sia causata solo dalla compressione dalla medicazione? In tal caso mi converrebbe togliermela da solo medicando con iodio la cavità e apponendo del cotone idrofilo per evitare sensibilità alla temperatura? Cosa rischierei? Maggior dolore, maggior possibilità di infezione? O avrei vantaggi?

L'ascesso:

E' basso, molto basso. Ebbi in passato un ascesso nell'arcata opposta superiore e si fistolizzò dalla gengiva senza problemi ma questo mi preoccupa. Dove si può sfogare? C'è una remota possibilità che fistolizzi all'esterno della guancia come ho letto su qualche sito "terroristico" che prospetta ematomi e cicatrici deturpanti? O si può assorbire da solo come ha detto il secondo dentista? Se è così come mai dopo 5 gg è ancora durissimo e inizia appena adesso a smuoversi di un millimetro se lo premo con una certa energia?

Il premolare:

Ho letto che gli sbalzi continui di temperatura possono causare infiammazioni della polpa e qui viene il bello: oltre che raffreddare con ghiaccio il molare sono anche un discreto fumatore... purtroppo! Penso che fra un cubetto di ghiaccio e una sigaretta il dente si sia infiammato. Devo fare qualcosa oltre limitare futuri sbalzi termici? Questa situazione può degenerare in pulpite cronica o guarirà da sola?
[#1]
Dr. Daniele Tonlorenzi Gnatologo, Dentista 4.2k 73 73
Un grosso ascesso nell'arcata inferiore va assolutamente trattato rapidamente, oramai mi pare che si stia riducendo, però nei giorni scorsi forse il dente andava trattato in maniera diversa (forse anche con del cortisone). Ora che l'ascesso si è sgonfiato prenda le Sue decisioni con più calma, la medicazione va rimossa, il canale ripulito, disinfettato e forse lasciato aperto per uno due giorni (il collega che la cura deciderà al momento). Forse però vale la pena di sentire anche un altro parere.
SAaluti
Daniele Tonlorenzi
PS di sicuro non si rigonfierà di più, ma nel caso lo facesse si rivolga ad un otorino di guardia della Sua città

https://www.medicitalia.it/dtonlorenzi/#info

[#2]
dopo
Utente
Utente
Salve,
nella giornata di oggi mi sono deciso a rimuovere la medicazione e, proprio mentre mi accingevo a disinfettare la bocca con degli sciacqui con iodio, l'ascesso ha fistolizzato accanto al molare con la polpa necrotizzata. Aiutandolo a spurgarsi con una lieve pressione delle dita sono arrivato al completo esaurimento del contenuto sieroso.

A quel punto ho rimosso la medicazione e non ho avvertito alcuna sensibilità termica sebbene il dente fosse aperto. Ho imbevuto un cotton fioc con lo iodio e ho disinfettato il canale. Al momento, seguendo il consiglio del dentista della mia città, l'ho richiuso con del cotone idrofilo in modo da non farci finire alcun residuo di sostanza organica che possa fermentare.

La notizia buona è che l'articolazione della bocca è ripristinata, riesco ad aprirla bene senza dolore. Quella cattiva, che la mandibola rimane sempre un po' gonfia. E' come se ci fosse un "soprosso" in corrispondenza della piega della mandibola, come una pallina dura e inamovibile. Il dentista mi ha detto che si dovrebbe ridurre entro sabato prossimo, lei che ne pensa? Ci potrebbero essere conseguenze particolari o siamo in corso di guarigione?

La gengiva interessata dall'ascesso è ancora infiammata ed è praticamente a livello del colletto dentale, pensa che d'ora in poi si abbasserà? Cosa posso fare oltre a continuare la terapia antibiotica e i periodici sciacqui con lo iodio?

Grazie per la sua cortese attenzione.
[#3]
Dr. Daniele Tonlorenzi Gnatologo, Dentista 4.2k 73 73
La guarigione ci sarà quando il canale pulpare (quello dove c'era la polpa del dente (il nervo) sarà sigillato con materiale da endodonzia fino all'apice del dente, senza che rimanga residui della polpa, in condizione di ridotta carica batterica.
Salti
Daniele Tonlorenzi
[#4]
Dr. Sergio Formentelli Dentista, Gnatologo, Ortodontista, Odontostomatologo 7.5k 227 18
Si rivolga al più presto da un dentista competente.
Un dente NON DEVE essere lasciato aperto, anche se necritoco, ma deve essere correttamente trattato e chiuso il prima possibile.

www.studioformentelli.it
Attività prevalente: Gnatologia e
Implantologia (scuola italiana)

[#5]
dopo
Utente
Utente
Il mio dentista è giovane ma competente e professionale. Purtroppo deve lavorare a distanza perché la maggior parte del tempo vivo a Milano per lavoro. Ecco perché il dente rimane attualmente aperto.

Detto ciò ripeto la condizione iniziale per chiarire i fatti: dopo aver tolto la carie che si nascondeva dietro ad un'otturazione danneggiata del molare, il mio dentista non ha rilevato segni evidenti di una pulpite ed ha, con mia approvazione, provato ad applicare una medicazione temporanea in attesa di ritornare a completare il lavoro la settimana successiva.
[#6]
Dr. Sergio Formentelli Dentista, Gnatologo, Ortodontista, Odontostomatologo 7.5k 227 18
Gentile paziente, riporto le sue parole:
"un altro dentista nella città in cui lavoro e da cui sono andato per emergenza mi ha suggerito che un'eccessiva compressione potrebbe essere causa dell'edema..."

Poi, successivamente:
"nella giornata di oggi mi sono deciso a rimuovere la medicazione..."

E ancora:
"Ho imbevuto un cotton fioc con lo iodio e ho disinfettato il canale. Al momento, seguendo il consiglio del dentista della mia città, l'ho richiuso con del cotone idrofilo..."

Le ripeto il suggerimento che le ho dato precedentemente, temendo di non essere stato compreso correttamente:
Lei non ha necessità di presidi di automedicazione, che in termini di possibile guarigione del suo dente rischiano di essere deleteri, ma di rivolgersi al più presto da un odontoiatra competente per trattare correttamente il suo dente.
Le ribadisco che un dente, anche se necrotico e purulento, NON DEVE, se possibile, RIMANERE APERTO, ma disinfettato, trattato e chiuso.
Questo per evitare la contaminazione batterica, in particolare con streptococco faecalis, difficilissimo da eradicare successivamente.
[#7]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la Sua gentile precisazione, ho già fissato un appuntamento dal mio dentista per questa settimana e non perderò un solo giorno in più per trattare questo dente!

Fino ad ora l'ascesso e l'infiammazione gengivale, comunque, erano talmente serie da non permettere alcun tipo di anestesia locale o trattamento del dente. Tuttavia adesso che sto meglio, e che rimango sotto copertura antibiotica, provvederò a scongiurare eventuali ricadute intervenendo al più presto.

Il mio dentista mi ha detto che sarà necessario intervenire in più riprese, in modo da disinfettare bene i canali e richiudere il dente in un secondo momento. Secondo voi è necessario procedere come detto o è possibile richiuderlo subito?

[#8]
Dr. Sergio Formentelli Dentista, Gnatologo, Ortodontista, Odontostomatologo 7.5k 227 18
Potrebbe essere corretto procedere in più sedute, anche se i pareri fra le varie scuole sono divergenti: c'è chi, dati alla mano, propende per un trattamento in unica seduta ed altri come il sottoscritto sempre dati alla mano, nei denti necrotici propongono trattamenti in più sedute.
Non sembra quindi questo l'aspetto determinante.

Fondamentale è invece la chiusura del dente fra una seduta e l'altra, per impedire l'ulteriore inquinamento e rendere vana la bonifica dei canali.

FONDAMENTALE inoltre l'uso della diga di gomma, considerata irrinunciabile da ogni società scientifica e da ogni SERIO professionista.
[#9]
dopo
Utente
Utente
Grazie ancora per i suoi suggerimenti, li terrò in considerazione anche col mio dentista e Le farò sapere quanto prima le soluzioni che saranno intraprese.
[#10]
dopo
Utente
Utente
Domani mattina sarò dal mio dentista ed inizierò la terapia. Ieri mattina l'ho chiamato per confermare l'appuntamento e per aggiornarlo sulle mie condizioni.

Attualmente non provo più alcun dolore né per quanto riguarda il molare, né per quanto riguarda la mandibola dove era presente l'ascesso. E' rimasto, tuttavia, un gonfiore attorno al colletto gengivale del molare, in via di diminuzione, e uno spessore della mandibola, che rimane costante, in corrispondenza della radice del dente. Questo spessore assomiglia ad una formazione ossea da quanto è duro e immobile e, con un minimo d'attenzione, si riesce addirittura a notarlo sul profilo facciale.

Il mio dentista mi ha dato una notizia bruttissima: secondo lui questo spessore si potrà ridurre in futuro ma, in conseguenza dell'infiammazione sofferta dall'osso, potrebbe non andare mai via completamente!

Aldilà della terapia che verrà intrapresa da domani mattina e che porterà ad una definitiva cura della pulpite sofferta vorrei avere un vostro parere su questo effetto collaterale dello spessore dell'osso mandibolare.

Confermate quanto affermato dal mio dentista? Nel caso cosa potrei fare per ridurlo? Ci sono metodi non invasivi per eliminarlo o ridurlo a livelli impercettibili, almeno esteriormente?

Grazie ancora della vostra cortese attenzione.
[#11]
Dr. Daniele Tonlorenzi Gnatologo, Dentista 4.2k 73 73
Io francamente non l'avevo mai sentita....... non so aiutarLa.
Saluti
Daniele Tonlorenzi
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