Carcinosi del peritoneo da k pancreatico
Gentili Dottori,
espongo qui il caso di mio marito di anni 42.
Nel gennaio 2007 è stato sottoposto ad intervento chirurgico (sec Whipple, colecistectomia. Ricostruzione mediante pancreo-digiunoanastomosi ed epatico-digiunoanastomosi) per adenocarcinoma duttale moderatamente differenziato dal pancreas. Le infiltrazioni riguardavano la parete duodenale a tutto spessore, il coledoco, il tessuto adiposo peripancreatico, la sierosa, peri-endoneurale e ab-estrinseco la parete di struttura vascolari. Erano esenti da infiltrazione neoplatica la trancia di resezione pancreatica, della via biliare; la resezione retroperitoneale; i margini di resezione gastrico e intestinale.
Metastasi di adenocarcinoma nel linfonodo pericoledocico. (N28 1+ T3 N1 G2 Mo). Nei mesi successivi é stato trattato con 6 cicli di chemioterapia con gemcitabina. Verso la fine di agosto (ormai a fine ciclo)è comparsa una grossa raccolta in sede interepatodiaframmatica. Il CA-19 si è impennato a 400)La PET ha confermato l'accumulo periepatico a possibile localizzazione capsulare. Non evidenziava aree di significativo iperaccumulo a livello dei restanti segmenti corporei Anche la Tac non evidenziava null'altro di diverso. A settembre è stato drenato il versamento saccato e il CA-19-9 è ulteriormente salito a oltre 600). Ha iniziato un nuovo trattamento chemioterapico a base di oxaliplatino e di 5 F1. Attualmente il CA 19-9 si è quasi dimezzato ma resta il versamento in sede periepatica e perisplenica. Il quadro clinico è abbastanza positivo ma soffre molto per il gonfiore e la tensione, unita ad un rallentamento del transito intestinale, sofferenza che lo costringe a letto da 2 mesi, nonostante la terapia del dolore.
Secondo il Loro parere la terapia chemioterapica è adeguata? Può portare ad una regressione significativa della malattia o serve soltanto ad un prolungamento della vita? Che tipo di prognosi c'è per un caso del genere?
Ringrazio loro per una cortese ( e so non semplice) risposta.
Mariarosaria Ruggiero
N.B. Esami nanodiagnostici hanno dimostrato la presenza di metalli pesanti dovuti anche all'esposizione ad uranio impoverito.
espongo qui il caso di mio marito di anni 42.
Nel gennaio 2007 è stato sottoposto ad intervento chirurgico (sec Whipple, colecistectomia. Ricostruzione mediante pancreo-digiunoanastomosi ed epatico-digiunoanastomosi) per adenocarcinoma duttale moderatamente differenziato dal pancreas. Le infiltrazioni riguardavano la parete duodenale a tutto spessore, il coledoco, il tessuto adiposo peripancreatico, la sierosa, peri-endoneurale e ab-estrinseco la parete di struttura vascolari. Erano esenti da infiltrazione neoplatica la trancia di resezione pancreatica, della via biliare; la resezione retroperitoneale; i margini di resezione gastrico e intestinale.
Metastasi di adenocarcinoma nel linfonodo pericoledocico. (N28 1+ T3 N1 G2 Mo). Nei mesi successivi é stato trattato con 6 cicli di chemioterapia con gemcitabina. Verso la fine di agosto (ormai a fine ciclo)è comparsa una grossa raccolta in sede interepatodiaframmatica. Il CA-19 si è impennato a 400)La PET ha confermato l'accumulo periepatico a possibile localizzazione capsulare. Non evidenziava aree di significativo iperaccumulo a livello dei restanti segmenti corporei Anche la Tac non evidenziava null'altro di diverso. A settembre è stato drenato il versamento saccato e il CA-19-9 è ulteriormente salito a oltre 600). Ha iniziato un nuovo trattamento chemioterapico a base di oxaliplatino e di 5 F1. Attualmente il CA 19-9 si è quasi dimezzato ma resta il versamento in sede periepatica e perisplenica. Il quadro clinico è abbastanza positivo ma soffre molto per il gonfiore e la tensione, unita ad un rallentamento del transito intestinale, sofferenza che lo costringe a letto da 2 mesi, nonostante la terapia del dolore.
Secondo il Loro parere la terapia chemioterapica è adeguata? Può portare ad una regressione significativa della malattia o serve soltanto ad un prolungamento della vita? Che tipo di prognosi c'è per un caso del genere?
Ringrazio loro per una cortese ( e so non semplice) risposta.
Mariarosaria Ruggiero
N.B. Esami nanodiagnostici hanno dimostrato la presenza di metalli pesanti dovuti anche all'esposizione ad uranio impoverito.
[#1]
Cara Mariarosaria,
purtroppo le neoplasie pancreatiche hanno di per se una prognosi assai severa. In condizioni di ripresa di malattia purtroppo la gravità della situazione aumenta ulteriormente. Il trattamento chemioterapico che sta eseguendo suo marito è senza dubbio idoneo, pur tenendo in considerazione che le neoplasie pancreatiche risultano scarsamente sensibili alla chemioterapia. Potrei consigliare di eseguire un octreoscan con dosaggio della CgA per verificare se è presente nella neoplasia componente neuroendocrina (cosa che aprirebbe la strada a terapia aggiuntiva con octreotide). Inoltre potrebbe essere utile un trattamento locoregionale con ipertermia capacitiva. E' stato interpellato un collega radioterapista per una consulenza? (è possibile che si possa abbinare un trattamento radioterapico locale). Ed un collega chirurgo? (per valutare la possibilità di un reintervento)
Sempre a disposizione, molto cordialmente
Dr. Carlo Pastore
purtroppo le neoplasie pancreatiche hanno di per se una prognosi assai severa. In condizioni di ripresa di malattia purtroppo la gravità della situazione aumenta ulteriormente. Il trattamento chemioterapico che sta eseguendo suo marito è senza dubbio idoneo, pur tenendo in considerazione che le neoplasie pancreatiche risultano scarsamente sensibili alla chemioterapia. Potrei consigliare di eseguire un octreoscan con dosaggio della CgA per verificare se è presente nella neoplasia componente neuroendocrina (cosa che aprirebbe la strada a terapia aggiuntiva con octreotide). Inoltre potrebbe essere utile un trattamento locoregionale con ipertermia capacitiva. E' stato interpellato un collega radioterapista per una consulenza? (è possibile che si possa abbinare un trattamento radioterapico locale). Ed un collega chirurgo? (per valutare la possibilità di un reintervento)
Sempre a disposizione, molto cordialmente
Dr. Carlo Pastore
Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
[#2]
Utente
Gentile Dottor Pastore,
la ringrazio per la solerte risposta.
Avevo omesso che anche l'octreoscan era stato eseguito da mio marito risultando però negativo.
Ad ogni modo indagherò la strada dell'ipertermia capacitiva. Per quanto concerne la radioterapia, mi è stato detto che è indicata per il caso di mio marito.
La ringrazio affettuosamente
la ringrazio per la solerte risposta.
Avevo omesso che anche l'octreoscan era stato eseguito da mio marito risultando però negativo.
Ad ogni modo indagherò la strada dell'ipertermia capacitiva. Per quanto concerne la radioterapia, mi è stato detto che è indicata per il caso di mio marito.
La ringrazio affettuosamente
[#4]
Utente
Gentile dottor Pastore,
come ipotizzabile la carcinosi di mio marito progredisce con una certa velocità. Rispetto ad un mese fa, si sono manifestati altri versamenti ascitici, oltre alla preesistente falda periepatica. la seconda riguarda una falda perisplenica, per altro collegata a piccole falde addominali. Entrambe sono periodicamente drenate. La chemioterapia ha subito una variazione, essendosi rivelati inefficaci sia l'oxaliplatino che il 5F1. Ora è a base di erlotinib con gemcitabina.
La situazione nelle ultime 24 ore si è molto aggravata. Intanto è emersa una raccolta di 10 cm in sede retrograstrica difficilmente raggiungibile, ma il problema principale è la subocclusione intestinale. Domani farà una diretta addome per vedere i livelli idroaerei.
Secondo lei quali sono i successivi passi diagnostici ed eventualmente chirurgici per contenere sia la falda retrogastriaca sia la subocclusione?
So che non è possibile una stadiazione della carcinosi, ma vorrei sapere con franchezza a che punto è la situazione?
La ringrazio di cuore
Mariarosaria
come ipotizzabile la carcinosi di mio marito progredisce con una certa velocità. Rispetto ad un mese fa, si sono manifestati altri versamenti ascitici, oltre alla preesistente falda periepatica. la seconda riguarda una falda perisplenica, per altro collegata a piccole falde addominali. Entrambe sono periodicamente drenate. La chemioterapia ha subito una variazione, essendosi rivelati inefficaci sia l'oxaliplatino che il 5F1. Ora è a base di erlotinib con gemcitabina.
La situazione nelle ultime 24 ore si è molto aggravata. Intanto è emersa una raccolta di 10 cm in sede retrograstrica difficilmente raggiungibile, ma il problema principale è la subocclusione intestinale. Domani farà una diretta addome per vedere i livelli idroaerei.
Secondo lei quali sono i successivi passi diagnostici ed eventualmente chirurgici per contenere sia la falda retrogastriaca sia la subocclusione?
So che non è possibile una stadiazione della carcinosi, ma vorrei sapere con franchezza a che punto è la situazione?
La ringrazio di cuore
Mariarosaria
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 7.3k visite dal 04/11/2007.
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