Esami durante chemioterapia

Gentilissimi dottori, buonasera. Scrivo per un consiglio che spero di poter accogliere dalla vostra esperienza. In una paziente oncologica 58enne in trattamento chemioterapico dopo quadrantectomia (carcinoma mammario G3- HER2 positivo), con protocollo 4 EC + 4 Docetaxel + 18 Trastuzumab è opportuno rimandare a fine trattamento (ovvero dopo oltre 1 anno e mezzo di cura) esami vari? In considerazione della elevatissima incidenza di metastasi da chemioresistenza (conosco un'infinità di casi del genere) è un'aberrazione prenotare almeno un'eco addominale per valutare l'eventuale presenza di macchie epatiche? Se la terapia non fosse efficace e si sviluppasse un tumore secondario, ad es sul fegato, non sarebbe un peccato scoprirlo dopo tanto tempo? Inoltre, se le dimensioni di un tumore ne determinano la stadiazione è forse sciocco credere di poter controllare già nel corso del trattamento per maggiore serenità? Mi rendo conto che che il benedetto protocollo magari non prevede accertamenti in corso d'opera, ma il solo timore o dubbio di una possibile non responsività alle cure non dovrebbe indurre i medici a valutare passo passo la situazione? I marcatori, spesso così inattendibili nella loro aspecificità e comunque non assolutizzabili come criterio diagnostico, sono davvero sufficienti a determinare l'andamento terapeutico? Spero di leggere una vostra qualificata opinione al riguardo. Grazie infinite.
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Gentile Utente,

innanzitutto occorre valutare l'eventuale positività o meno dei markers per neoplasia mammaria prima dell'intervento per poterne seguire l'andamento nel tempo. Inoltre una stadiazione completa pre-intervento con TC total body + cranio con mdc e scintigrafia ossea dovrebbe essere stata eseguita. Personalmente controllerei la positività del percorso terapeutico intrapreso con un controllo iconografico in itinere dopo i 4 EC + 4 docetaxel.

un caro saluto

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/

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dopo
Utente
Utente
Gent.mo dott. Pastore,

grazie infinite per la sua risposta. Mi consenta di consegnarle un mio dubbio: per controllo iconografico cosa si intende? Solo esame ecografico? Ma c'è una ragione, scientificamente valida, per cui, durante la terapia con trastuzumab, non si può prescrivere un esame più approfondito come la PET e simili? Tantissimi oncologi hanno la buona consuetudine di controllare l'efficacia della terapia in corso d'opera, molti altri no...eppure non riesco veramente a capire il valore aggiunto di quest'ultima posizione...ha davvero senso un margine di discrezionalità così palesemente limitante nel terreno minato della malattia oncologica? Lei saprà illuminarmi... Grazie ancora, davvero.

P.S. ma la PET-TAC total body riesce ad evidenziare eventuali metastasi ossee? E' un esame sovrapponibile alla scintigrafia? grazie.

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