Neoplasia polmone dx con metastatizzazione diffusa
Buongiorno, vorrei sottoporre al Vs.parere il caso di mia moglie (51 anni. Nel mese di Luglio 2008 compare diplopia all'occhio sx.Da RMN cranio appare una neoformazione compatibile con cordoma del clivus. Viene sottoposta ad una biopsia transfenoidale. L'esame istologico recita: "minuti e dissociati frammenti di tessuto fibroso osseo caratterizzati da una infiltrazione di carcinoma ad architettura solida tubulare con focali aspetti mucinosi". Vengono effettuati una serie di accertamenti che denotano un quadro di neoplasia del polmone dx con diffusa metastatizzazione al polmone controlaterale, al fegato, ai surreni, al peritoneo, ai tessuti molli della parete addominale, dei muscoli psoas e gluteo ed estesamente alle ossa.
E' stato eseguito agoaspirato ad una lesione periombelicale con esame citologico: "cellule tumorali maligne compatibili con adenocarcinoma G1-G2". Ha effettuato due cicli di chemio (Carboplatino AUC5 (600mg) e Taxolo 175 mg/m2 (280 mg). Al momento lamenta solamente dolori a varie parti della colonna vertebrale, tenuti sooto controllo con 3 compresse di Patrol al giorno.
Qualche medico sostiene che sarebbe opportuno non somministrare altri cicli di chemio. Esiste qualche altra possibilità terapeudica?
Ed esiste qualche barlume di speranza?
Vi ringrazio di cuore.
E' stato eseguito agoaspirato ad una lesione periombelicale con esame citologico: "cellule tumorali maligne compatibili con adenocarcinoma G1-G2". Ha effettuato due cicli di chemio (Carboplatino AUC5 (600mg) e Taxolo 175 mg/m2 (280 mg). Al momento lamenta solamente dolori a varie parti della colonna vertebrale, tenuti sooto controllo con 3 compresse di Patrol al giorno.
Qualche medico sostiene che sarebbe opportuno non somministrare altri cicli di chemio. Esiste qualche altra possibilità terapeudica?
Ed esiste qualche barlume di speranza?
Vi ringrazio di cuore.
[#1]
Caro Signore,
la malattia di sua moglie è ormai diffusa a vari organi. A questo stadio se la malattia non ha dato segni di risposta alla CT e le condizioni fisiche di sua moglie sono scarse si potrebbe pensare di sospendere ogni trattamento chemioterapico.
la malattia di sua moglie è ormai diffusa a vari organi. A questo stadio se la malattia non ha dato segni di risposta alla CT e le condizioni fisiche di sua moglie sono scarse si potrebbe pensare di sospendere ogni trattamento chemioterapico.
Cordiali Saluti,
Dott. Giuseppe Lombardi
[#2]
Gentile Utente,
certamente una neoplasia polmonare così diffusa rappresenta una malattia assai difficilmente controllabile. Si può tentare però di alleviare la sintomatologia e di prolungare l'andamento di malattia nel tempo. Occorrerebbe verificare le condizioni generali della signora. Quello che si può dire con certezza è che due soli cicli di chemioterapia sono pochi per poter trarre delle conclusioni. I farmaci somministrati risultano efficaci nelle neoplasie polmonari anche se queste sono malattie tendenzialmente poco sensibili alle chemioterapie. Dato il coinvolgimento dell'osso con dolorabilità si potrebbe somministrare dell'acido zoledronico per fleboclisi ogni 28 giorni. Esso ha il potere di fissarsi sull'osso, di limitarne il riassorbimento (quindi i dolori ossei) e di esercitare (sempre nell'osso) un effetto antineoplastico diretto. Con un octreoscan ed un dosaggio della CgA plasmatica si può verificare se nella neoplasia vi sia componente neuroendocrina ed affiancare terapia con octreotide alla chemioterapia che sta eseguendo. Se vi sono poi aree specifiche del corpo di maggiore dolorabilità, si può pensare di eseguire una radioterapia mirata a scopo antalgico. Una buona terapia del dolore ed una terapia di supporto possono coadiuvare una terapia oncologica specifica.
Sempre a disposizione,
cari saluti
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
certamente una neoplasia polmonare così diffusa rappresenta una malattia assai difficilmente controllabile. Si può tentare però di alleviare la sintomatologia e di prolungare l'andamento di malattia nel tempo. Occorrerebbe verificare le condizioni generali della signora. Quello che si può dire con certezza è che due soli cicli di chemioterapia sono pochi per poter trarre delle conclusioni. I farmaci somministrati risultano efficaci nelle neoplasie polmonari anche se queste sono malattie tendenzialmente poco sensibili alle chemioterapie. Dato il coinvolgimento dell'osso con dolorabilità si potrebbe somministrare dell'acido zoledronico per fleboclisi ogni 28 giorni. Esso ha il potere di fissarsi sull'osso, di limitarne il riassorbimento (quindi i dolori ossei) e di esercitare (sempre nell'osso) un effetto antineoplastico diretto. Con un octreoscan ed un dosaggio della CgA plasmatica si può verificare se nella neoplasia vi sia componente neuroendocrina ed affiancare terapia con octreotide alla chemioterapia che sta eseguendo. Se vi sono poi aree specifiche del corpo di maggiore dolorabilità, si può pensare di eseguire una radioterapia mirata a scopo antalgico. Una buona terapia del dolore ed una terapia di supporto possono coadiuvare una terapia oncologica specifica.
Sempre a disposizione,
cari saluti
Carlo Pastore
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Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
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