Edema osseo tibia

Dolore a ginocchio.
Da risonanza magnetica si vede edema osseo piatto tibiale.
Causato da sovraccarico e cartilagine usurata.
Sono passati 3 mesi, terapia eseguita è stata riposo e infiltrazioni di acido ialuronico.


Vedendo che la situazione non è migiorata, ho ripreso ad allenarmi assumendo antinfiammatori, interrompendo quindi il riposo che si è rilevato totalmente inutile.
Riposo solo quando avverto dolore forte.


Cosa posso fare per far sparire totalmente il dolore?
SOlo pazientare o esiste qualcosa di attivo che posso fare?
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Dr. Efisio Musu Ortopedico 233 23
Di attivo non può fare alcunchè,ma fa bene a fare riposo in presenza del dolore. Può fare tranquillamente un poco di attività fisica,senza eccedere caricando troppo sull’articolazione in causa.
L’acido ialuronico non è in grado di guarire la lesione,ma infiltrato in sede articolare agisce praticamente come lubrificante nelle escursioni articolari.
Periodicamente può ricorrere all’ausilio di un fisioterapista esperto.
Cordiali saluti.

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dopo
Utente
Utente
Il riposo non lo sto più facendo. Sono tornato a sport di contatto e sollevamento pesi anche con gli arti inferiori. Il dolore aumenta, quando aumenta troppo interrompo l'attività. Dopo l'attività il dolore persiste per qualche decina di ore per poi tornare a livelli base.

Questo è il modo migliore che ho trovato per convivere con la patologia. E' frustrante sapere di non poterci fare nulla e di aspettare e basta.

Per quanto riguarda infiltrazioni di cortisone? SO che disinfiamma in modo potente ma rovina la cartilagine e non risolve l'origine del problema. Ma se questo mi consentisse di eliminare il dolore fino alla remissione dell'edema?
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Dr. Efisio Musu Ortopedico 233 23
Assolutamente il cortisone con la frequenza di una o due infiltrazioni all’anno non danneggiano la cartilagine. Senz’altro molto meno di quanto la cartilagine venga usurata dalla pratica sportiva.
In alternativa potrebbe ricorrere a un intervento chirurgico che farebbe una toilettatura della cartilagine danneggiata.
L’operazione prevede inizialmente un prelievo di sangue, di cui si utilizzerà solo la parte corpuscolata, cioè quella solida . Nella fase successiva viene rimossa tutta la cartilagine dalla zona lesa attraverso un accesso mini-invasivo, perforando l’osso subcondrale.
È in questo momento che vengono rilasciate nella zona interessata, oltre alla parte corpuscolata del sangue del paziente, componenti del midollo osseo, cellule staminali e fattori di crescita, formando un coagulo. Utilizzando una speciale membrana protettiva al collagene, la Chondro-Gide, si crea un ambiente idoneo per la rigenerazione del nuovo tessuto cartilagineo. Tutto viene quindi fissato con colla di fibrina, che permette di non dover suturare la ferita.
La saluto.