Rm bacino - consulto

Gent.le dottore,
Le scrivo per avere un Suo cortese parere riguardo mia madre. Ha 76 anni ed ha problemi di deambulazione. Non è in sovrappeso, di costituzione esile pesa 53 Kg, non ha problemi particolari se non una lieve disfunzione tiroidea.
Fa una cura per l'osteoporosi (Actonel+Di Base) da qualche anno e negli ultimi 3 mesi, a seguito della RM che legge di seguito gli è stata prescritta una cura di fiale (Clasteon con Lidocaina 100mg+33mg) che sta ancora facendo e a fine cura gli hanno consigliato di ripetere la RM per vedere se ci sono stati dei miglioramenti. (Ultimamente ha un gonfiore al viso e ai lati del collo potrebbero essere effetti di sensibilità a questi farmaci abbinati??)
Ha acquistato un apparecchio per la magnetoterapia e l'ha fatta in casa tutti i giorni, con risultati positivi poiché non fa più uso di antidolorifici. Il risultato della RM al bacino è il seguente:

"Presenza di sfumature aree di alterata intensità di segnale caratterizzata da una iperintensità nelle sequenze STIR e da una inversione di segnale nelle sequenze T1 a carico della testa femorale di sinistra.
Reperto analogo, ma meno evidente è visibile a carico della testa femorale di destra. I reperti potrebbero essere in rapporto a lesione algodistrofica. Parziale perdita della sfericità della testa femorale di destra. Modesta quantità di versamento articolare bilateralmente. Versamento è visibile anche nella guaina dell'otturatore esterno bilateralmente. Modesta atrofia dei muscoli glutei."

Secondo il suo parere è da operare? E se sì a quale anca va operata?
Oppure ci sono cure o infiltrazioni specifiche per migliorare la situazione senza arrivare all'intervento?
Per un eventuale intervento, quali sono le strutture più adeguate in Abruzzo/Chieti-Pescara.
La ringrazio in anticipo e porgo cordiali saluti.
[#1]
Dr. Antonio Valassina Ortopedico, Chirurgo vascolare 2k 66 47
Gentile signore
non è possibile ripsonderle a distanza e senza una valutazione clinica del caso oltre che la visione diretta degli esami.
Posso solo dirle in via generale che immagini come quelle da lei descritte spesso non hanno una interpretazione univoca.
Traduzione. Immagini di alterazione strutturale del collo e dell'epifisi femorale di per sè spesso non sono in grado di fornire informazioni tali da poter arrivare con certezza ad una diagnosi. Esse vannno correlate all'anamnesi e all'esame clinico oltre che ai dati di laboratorio.
In questo tipo di alterazioni "radiologiche" la corrispondenza con una patologia locale può essere debole o assente. Basti pensare alle malattie metaboliche dell'osso (a partenza scheltrica o a quelle nell'osso (a partenza da latre sedi e che coinvolgono anche l'osso secondariamente).
In poche parole in questi casi non sempre la diagnosi è facile e a volte è impossibile, almeno a questo stadio evolutivo della malattia. La diagnosi in questoi pazienti spesso si ottiene solo nel tempo osservando proprio l'andamento dei segni e dei sintomi del paziente sia clinici che tramite le immagini/laboratorio.

Dopo di che è evidente che senza una diagnosi certa non si può parlare assolutamente di indicazioni, tantomeno chirurgiche. In questo senso è fuori luogo pensare alla sede dell'intervento se, ripeto, non si sa la diagnosi e non si può porre petanto una indicazione fondata ad un "eventuale" trattamento.

Cordialità
Dr. A. Valssina



Nota:informazione web richiesta dall'Utente senza visita clinica; non ha valore di diagnosi, trattamento o prognosi che si affidano al medico curante

[#2]
Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79 40
Caro utente,

l'indicazione ad un intervento chirurgico viene posta sulla base dell'esame clinico, quindi in assenza di una visita è impossibile stabilire se nel caso di Sua madre sia indicato o meno.
Certo è dalla risonanza eseguita che Sua mamma soffre di artrosi alle anche. Per porre una definitiva indicazione sul caso specifico, Le consiglio di far eseguire a Sua madre una radiografia del bacino con proiezioni assiali delle anche. In base a questo esame, l'ortopedico che la visiterà sarà in grado di porre la corretta indicazione.
Purtroppo non conosco specialisti del settore in Abruzzo, sebbene -nel caso- l'intervento di protesi dell'anca sia effettuato in quasi tutti gli ospedali. Vedo dalla Sua scheda che Lei è di Roma: se preferisce affidarsi ad un iperspeciasta in chirurgia dell'anca, nella capitale ce ne sono di ottimi, non avrà che l'imbarazzo della scelta.

Distinti saluti

Dr. Emanuele Caldarella

Chirurgia dell'anca e del ginocchio
emanuele.caldarella@medicitalia.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
Ringrazio per l'attenzione e porgo cordiali saluti.
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