Protrusione discale

Buongiorno.
Ho 37 anni, sono alto 1.80 e peso 68 kg.
Da qualche mese soffro di dolori lombo sacrali.
Premetto di aver sempre praticato molto sport (prevalentemente calcetto, trekking, bicicletta e nuoto a rana), ma di avere un lavoro sedentario (8 ore al giorno seduto dinanzi ad un PC) e per raggiungere il quale passo 1 ora al giorno in macchina (circa 30.000 km annui da 10 anni a questa parte).
Non ho avuto alcun evento traumatico recente e non ho mai sofferto di mal di schiena.
Improvvisamente a maggio 2010 ho iniziato ad accusare dolori ischio crurali da seduto, praticamente una dolenza muscolo tendinea sotto la coscia sx, più o meno a metà strada tra il gluteo e la coscia stessa. Al tatto mi sembra, tutt’ora, di avere un cordone duro ed indolenzito.
Successivamente ho avuto dolori all’anca (piriforme, fascia lata, trocantere), alla coscia e ai lombi, talvolta cervicali, tutto sul lato sinistro del corpo, ma non in maniera continua. Alternativamente dolori lombari, cervicali, al gluteo, all’anca e alla coscia, sia posteriormente che anteriormente. Quando compare uno, scompare l’altro.
Ho fatto una RX lombo sacrale, ed ecografia anca sx: nessuna risultanza.
Ho fatto due visite ortopediche da cui non è risultato nulla di apprezzabile, ma mi è stato comunque consigliato di fare un ciclo di TECAR terapia all’anca e di prendere degli anti-infiammatori e degli integratori (tipo magnesio).
Nel frattempo ho smesso con il calcetto ed il trekking, intensificando la pratica del nuoto e fatto ulteriori approfondimenti con una RMN al bacino ed una RMN rachide lombo-sacrale.
Dalla prima è risultata una “iniziale leggera ovalizzazione della testa femorale con fini irregolarità sub-condrali del versante acetabolare, verosimile espressione di incipiente degenerazione artrosica”, tutto il resto normale.
Dalla RMN lombo-sacrale, invece, sono risultati “segni di iniziale involuzione spondilartrosica più evidente al tratto L3-L4 dove si apprezza lieve disidratazione del disco e riduzione dell’altezza dello spazio intersomatico con protrusione discale posteriore ad ampio raggio e che impronta la parete anteriore del sacco durale e riduce lateralmente il diametro del neuroforame di coniugazione; analoghi reperti, ma di minore entità, a carico dello spazio L4-L5 ed L5-S1”, tutto il resto normale.
Le mie domande sono le seguenti:
- i dolori ischio-crurali, alla fascia lata/piriforme/trocantere, all’anca e ai lombi, possono avere origine comune in questa disidratazione discale o in questi principi di artrosi ?
- Può tutto questo degenerare in una ernia?
- Sono sintomi comuni a molti mi devo preoccupare di avere l’artrosi degenerativa a 40 anni?
- Posso continuare a fare nuoto (dorso e stile libero) o ci sono controindicazioni ? posso andare in bici ?
- Che cosa assolutamente è sconsigliato che io faccia per non peggiorare ulteriormente la situazione ? Cosa posso fare, invece, per migliorarla nel tempo ?
Ringrazio molto per la risposta. Saluti
[#1]
Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.8k 276 9
- i dolori ischio-crurali, alla fascia lata/piriforme/trocantere, all’anca e ai lombi, possono avere origine comune in questa disidratazione discale o in questi principi di artrosi ?
<<< E' possibile che siano in varia misura in rapporto con entrambe le situazioni
- Può tutto questo degenerare in una ernia?
<<< Sì, le patologie discali possono evolvere in ernia discale
- Sono sintomi comuni a molti mi devo preoccupare di avere l’artrosi degenerativa a 40 anni?
<<< L'artrosi è segno di usura e comincia presto anche se non in modo manifesto; all'insorgenza dei sintomi concorrono molti fattori. Sicuramente soffrire di artrosi a 37 anni impone di affrontare bene il problema.
- Posso continuare a fare nuoto (dorso e stile libero) o ci sono controindicazioni ? posso andare in bici ?
<<< In genere in presenza di patologie discali il nuoto è concesso; per la bici bisogna evitare percorsi in salita o su terreno accidentato, ma in presenza di patologia dell'anca possono essere necessari specifici accorgimenti che possono emergere solo dalla visita.

Come avrà capito le risposte non possono che essere generiche, non potendosi adattare al Suo caso specifico solo in base alla descrizione riportata; le patologie a carico della colonna e dell'anca possono dare sintomi apparentemente sovrapposti ma distinguibili con una attenta valutazione diretta.
Per lo stesso motivo non è possibile, senza averLa visitata e aver preso visione degli esami, rispondere alle ultime domande:
- Che cosa assolutamente è sconsigliato che io faccia per non peggiorare ulteriormente la situazione ? Cosa posso fare, invece, per migliorarla nel tempo ?
Per decidere cosa fare per non peggiorare una situazione bisogna aver consapevolezza di quale situazione si sta parlando.
Bisogna che si affidi a un ortopedico esperto che La accompagni nel tempo in un percorso diagnostico prima e terapeutico poi che sia specifico per il Suo quadro clinico. A Pisa c'è un'ottima scuola e non Le sarà difficile affidarsi a un bravo professionista.
Cordiali saluti

Umberto Donati, MD

www.ortopedicoabologna.it

[#2]
dopo
Utente
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La ringrazio molto per la risposta e la saluto cordialmente.
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