Condroblastoma con arto piu' corto

Buongiorno,

ho 46 anni e sono stato operato per 2 volte per l'asportazione di un condroblastoma al ginocchio sinistro, quando avevo 12 anni.
Il risultato è che ho la gamba sinistra più corta di 11-12 cm. e il ginocchio sx completamente bloccato.
Fino ad ora ho sopperito con dei rialzi plantari di circa 4 cm.; penso che, probabilmente, vista l'età della malattia, il mio sistema scheletrico si sia adattato a questa forte differenza di cm. tra una gamba e l'altra, ma ora comincia a presentare il conto, sottoforma di dolori all'anca destra e soprattutto alla schiena, con frequenti e forti lombalgie.
Una recente indagine radiologica (RX alla zona lombare), ha evidenziato una lombo-sciatalgia cronica, mentre una analoga indagine all'anca destra, non ha evidenziato nulla.
la mia domanda è questa: l'intervento di allungamento dell'arto è consigliabile, alla luce della forte differenza di cm. e della decalcificazione a cui è soggetta la mia gamba sx?
Inoltre,avendo il ginocchio completamente bloccato (è leggermente flesso e non si piega neanche di 1 millimetro...), dovrei anche fare la protesi.
Tutto questo mi porta ad avere molta paura ad affrontare un intervento che mi sembra particolarmente cruento e con un lunghissimo tempo di recupero, senza contare che mi risulta ci siano forti rischi di infezione e la durata della protesi è limitata.
Conscio che è impossibile dare un consiglio senza visita approfondita, chiedo almeno un piccolo parere in merito.
Grazie e buona giornata!
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Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79 40
Caro utente,

per giudicare correttamente il Suo caso sarebbe fondamentale una visita; purtuttavia, alcune considerazioni si possono fare.

L'ipometria dell'arto inferiore sinistro è, se ho ben capito, dovuta ad un danno della cartilagine di accrescimento del femore distale, che ha provocato il blocco della crescita dell'arto inferiore sinistro.

Io agirei per prima cosa a questo livello, cercando di correggere la deformità e allungando il femore distale.
Una tecnica eccellente per questo tipo di interventi è la tecnica di Ilizarov, che prevede l'impianto di un fissatore esterno.

Le consiglio quindi di informarsi e di farsi visitare presso un chirurgo esperto in questa tecnica, in maniera da valutare la fattibilità dell'intervento.

Il passo successivo è valutare attentamente le condizioni dell'anca, in maniera da capire se l'anca necessiti di una sostituzione protesica o meno. Quando sia l'anca che il ginocchio necessitano di sostituzione protesica generalmente è meglio operare prima l'anca, sebbene nel Suo caso l'anchilosi pressoché totale del ginocchio potrebbe richiedere una deroga a questa regola.

Si parlerebbe quindi di tre interventi importanti che -in assenza di complicanze- potrebbero farLe vivere una vita pressoché normale. L'obiettivo che si può perseguire è secondo me il seguente:

1) parità di lunghezza degli arti inferiori
2) anca mobile, stabile, libera da dolore
3) ginocchio libero da dolore e con un range articolare modesto ma decisamente migliore di quello di adesso (con un po' di fortuna Lei potrebbe arrivare a piegare il ginocchio fino ai 90°, anche se non posso assicurarglielo).

Quanto al bilancio costo/beneficio...
L'intervento di Ilizarov è a bassissimo rischio di complicanze, ma ha lo svantaggio di costringerLa a portare il fissatore per diversi mesi;

La protesi dell'anca ha un decorso molto più semplice e la tecnologia moderna consente ormai di riportare l'anca operata a livelli di performance pari a quelli di un'anca sana. La durata delle protesi moderne ci consente di ben sperare.

Per quanto riguarda le protesi del ginocchio la tecnologia è invece un po' più indietro, sia per quanto riguarda la funzionalità che per quanto riguarda la durata. Ma nel Suo caso, il Suo ginocchio NON HA NULLA DA PERDERE, in quanto ci troviamo già in una condizione di anchilosi, cioè di completa rigidità del ginocchio.

Le complicanze delle protesi del ginocchio sono molto rare, e nella maggior parte dei casi possono essere trattate e risolte. Ma anche se queste ipotetiche complicanze dovessero lasciare sul Suo ginocchio un segno indelebile, dubito che il Suo ginocchio possa diventare peggio di come è adesso.

Naturalemente ci vorrà tanta pazienza e un po' di tempo: tra i tre interventi, ci vorrà più di un anno.
Ma al termine, Lei sarà una persona diversa.
Se fossi in Lei, non vedrei l'ora di iniziare questo percorso.

Distinti saluti

PS: qualche articolo sulla chirurgia protesica

https://www.medicitalia.it/minforma/ortopedia/585-l-artrosi-del-ginocchio-gonartrosi-e-la-protesi-del-ginocchio.html

https://www.medicitalia.it/minforma/ortopedia/1-la-protesi-dell-anca-nel-paziente-giovane.html
[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimo dottor. Caldarella,

La ringrazio moltissimo per la precisione e l'incoraggiamento (dopo averne passate tante, ne ho bisogno...).

Adesso dovrò fare un opera di autoconvincimento, per gettarmi in questa avventura!

Ancora grazie e buon lavoro!