Frattura e algodistrofia

Buongiorno,
Sono una ragazza di 28 anni. Un mesetto fa, dopo aver ripreso attività sportiva, ho iniziato ad avere dolori alle caviglie. Una sera mi sono resa conto che la caviglia sx era molto gonfia e sono andata a fondo della questione. Non mi sono resa conto di alcun tipo di trauma.
Oggi ho ritirato l'esito della rmn: "frattura occulta intraspongiosa a decorso orizzontale a livello della metafisi distale della tibia, circondata da importanti fenomeni di edema midollare. La rima di frattura non sembra raggiungere le limitanti corticali. I rapporti tibio-astralgici sono conservati, non vi sono versamenti intr-articolari nè lesioni osteocondrali. Regolarmente rappresentati anche i legamenti collaterali della caviglia. Il seno del tarso è libero. Non presenti tenosinovitici. Diffusi fenomeni di edema midollare a pelle di leopardo di significato algodistrofico sono presenti anche a livello del calcagno e dell'astragalo".

Il mio medico mi ha consigliato magneto terapia per 30/60 giorni.
Guardando in internet mi spaventa un pò la diagnosi di algodistrofia. E' curabile oppure ha un decorso degenerativo? Posso camminare normalmente oppure è meglio il supporto di stampelle? A distanza di 20 giorni dal momento più doloroso sto meglio: riesco a camminare quasi normalmente e il dolore è sopportabilissimo. La rmn è di 2 giorni fa.

Mi potete dare un parere?
ringrazio infinitamente
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Dr. Giuseppe Coli' Ortopedico 2.2k 137
Gentile utente, la magnetoterapia che le ha prescritto il suo curante va bene per quanto ci ha esposto e si potrebbe anche aggiungere un supporto farmacologico. A questo scopo, desidero approfondire il discorso sulle cause di questa sua condizione. Se non ha avuto traumi di quell'arto e quindi è esclusa la causa traumatica, a parte una condizione di algodistrofia che può insorgere per i motivi più vari (in medicina ancora non riusciamo a spiegare completamente il problema), io le consiglierei comunque di approfondire con ulteriori indagini anamnestiche e di laboratorio per essere certi che il suo problema sia "regionale" (localizzato) e non diffuso agli altri distretti scheletrici. A quanti anni ha avuto le prime mestruazioni? Sono regolari i suoi cicli? In famiglia esistono casi di fratture da osteoporosi? Si espone al sole? La sua alimentazione ha sufficienti fonti di calcio? Ha mai utilizzato terapie a base di cortisone? Ha qualche intolleranza alimentare o patologie intestinali? Sarebbe opportuno eseguire delle indagini di laboratorio che valutino i suoi livelli di vitaminaD, funzionalità tiroidea, renale, epatica, bilancio emocoagulativo, metabolismo fosfo-calcico. Potrebbe anche eseguire una valutazione densitometrica con ultrasuoni al calcagno (nell'arto sano!). Ne parli con il suo medico curante. In attesa, stia serena perchè le terapie sono efficaci e sufficienti a ottenere una completa guarigione, eviti al momento attività sportive ma cammini regolarmente e con costanza perchè anche la deambulazione è in questo caso terapeutica. Naturalmente è necessario avere pazienza perchè talvolta il tempo di guarigione può essere lungo, ma con buoni risultati. Ci tenga informati

Dr. Giuseppe Colì
Specialista Ortopedico
Malattie metaboliche dell'osso
Ex responsabile centro Osteoporosi

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gent.mo Dott., la ringrazio tanto per la sua celere risposta. Come mi ha consigliato chiederò al mio medico di fare ulteriori indagini.
Rispondendo ai suoi quesiti: le prime mestrauzioni sono state a 12 anni e non sono mai stata molto regolare. Nel 2011 ho avuto amenorrea proseguita 16 mesi risolta con assunzione di Zoloft x 6 mesi: era un problema dovuto allo stress legato alla malattia e successiva morte di mio padre. Da quando ho ripreso con le mestruazioni, circa un anno fa, i cicli sono regolari.
In famiglia non ho casi di fratture. Purtroppo, per scarsità di tempo, non mi espongo al sole, ma cercherò di ritagliarmi qualche momento se dice che può darmi beneficio.
La mia alimentazione non ha molte fonti di calcio (sono intollerante al lattosio). A tale proposito pochi mesi fa ho fatto analisi di controllo di calcio, oltre a vit D, e funzione tiroidea, ed era tutto a posto. Non ho fatto terapie a base di cortisone.
Potrebbe essere utile integrare con del calcio?
Grazie mille ancora
[#3]
Dr. Giuseppe Coli' Ortopedico 2.2k 137
Gentile utente, nella sua anamnesi esiste come fattore di rischio l'intolleranza al lattosio ed il periodo di amenorrea. Dovrebbe quindi calcolare, con dei questionari appositi, il suo introito di calcio con la dieta (può scaricarli da internet) e vedere se arriva a circa 1000/1200 mg al giorno. In alternativa, può verificarlo eseguendo il dosaggio della calciuria su campione delle 24 ore. Sarebbe utile anche che ci comunicasse il valore preciso della vitamina D che le hanno rilevato, perchè a volte non c'è chiarezza su quali valori considerare la normalità. Esegua anche la densitometria al calcagno o alle falangi e ci aggiorni.
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