Iperpressione rotulea esterna ginocchio destro

Buongiorno, ho 26 anni e 8 anni fa ho subìto un intervento di ricostruzione del legamento crociato anteriore del ginocchio destro e regolarizzazione del menisco laterale.
Da circa un anno ho notato un leggero scatto che compie la rotula durante la flessione della gamba; fino ad un mese fa questo scatto non era accompagnato da dolore, ma ora sento anche un dolore proveniente da una zona interna al ginocchio dietro la rotula.
Inoltre lamento dolore anche quando rimango a lungo seduto e ho bisogno di raddrizzare la gamba.
Infine poco tempo fa, flettendo molto velocemente la gamba ho sentito un fortissimo dolore alla rotula, poi l'ho raddrizzata e il dolore è pian piano scomparso; purtroppo non mi sono reso conto se la rotula ha subìto una vera e propria lussazione della rotula perchè non ho giardato il ginocchio, ma credo possa essere probabile.
Mi sono rivolto al mio ortopedico di fiducia nell'ospedale in cui sono stato operato.
Ho effettuato una risonanza magnetica e l'esito è stato questo:

"Esiti di plastica del legamento crociato anteriore; il neolegamento appare in sede.
Appare assottigliato e disomogeneo il legamento crociato posteriore senza evidenti soluzioni di continuità in atto.
Aspetto breve ed arrotondato del menisco laterale (in verosimili esiti di meniscectomia parziale) con aspetto breve e arrotondato del moncone residuo che parrebbe discontinuato al corno posteriore.
Assottigliamento e disomogeneità di segnale della cartilagine articolare femoro-tibiale laterale con sclerosi subcondrale.
Versamento articolare di minima entità.
Minima distensione della borsa del gastrocnemio-semimembranoso.
Note di iperpressione esterna della rotula con disomogeneità di segnale della cartilagine articolare che appare edematosa senza evidenti segni di sofferenza dell'osso subcondrale".

Aggiungo anche che la muscolatura generale della gamba (polpaccio e quadricipite in particolare) sono ben sviluppati in quanto praticavo (fino al sopravvento del dolore) escursionismo impegnativo in montagna e palestra.
Vorrei gentilmente chiedere come potrebbe essere risolto il mio problema.
Ringrazio molto per la disponibilità e porgo cordiali saluti.
[#1]
Dr. Paolo Sailis Ortopedico 1.8k 82 2
Salve,

lei ha gia' aperto un altro post sull'argomento, le converrebbe continuare quello anche per permettere agli specialisti di seguire bene la sua storia clinica.
L'unica cosa che appare alterata e' la femoro-rotulea.
Mi permetta una domanda: ma il suo ortopedico che diagnosi ha fatto?
La saluto.

Dr. Paolo Sailis
paolo.sailis@gmail.com

[#2]
dopo
Attivo dal 2008 al 2011
Ex utente
Il sostituto del mio ortopedico di fiducia, che era in ferie, nell'ultima visita di un mese fa (appena dopo la risonanza) mi ha detto che non c'era alcun intervento da fare perchè non lamentavo dolore; se fosse sopraggiunto in seguito mi sarei dovuto sottoporre ad un'altra visita, cosa che ho già programmato per la prima settimana di settembre, proprio perchè tornato dalle vacanze è sopraggiunto il dolore.
Con questo post avevo solo intenzione di sapere indicativamente quale potrebbe essere una possibile soluzione, nell'attesa della visita.
Scusi ma con la "femoro-rotulea" cosa intende?
Secondo lei è necessario un intervento, dato che mi è stato già detto dall'ortopedico nell'ultima visita che la muscolatura della gamba è ben sviluppata, quindi un'eventuale fisioterapia potrebbe non giovare particolarmente?
La ringrazio ancora.
Cordiali saluti
[#3]
Dr. Paolo Sailis Ortopedico 1.8k 82 2
La femoro-rotulea e' l'articolazione formata da femore e rotula.
Daglie elementi che lei mi fornisce non vedo indicazioni a trattamenti chirurgici.
Saluti.
[#4]
dopo
Attivo dal 2008 al 2011
Ex utente
Quindi devo sopportare il dolore? Non è possibilie agire in nessun modo?
[#5]
Dr. Paolo Sailis Ortopedico 1.8k 82 2
Non le ho detto questo.
Credo che della fisioterapia, magari con l'ausilio di un'adeguata terapia farmacologica, possa aiutarla a risolvere il problema.
[#6]
dopo
Attivo dal 2008 al 2011
Ex utente
La ringrazio dottore per le sue pronte risposte.
Le farò sapere dopo la visita.
Volevo solo chiederle un'ultima veloce precisazione; secondo lei l'intervento di lateral release è esagerato nel mio caso?
Eventualmente il decorso postoperatorio per questo tipo di intervento è semplice o paragonabile a quello per la ricostruzione del legamento crociato?
La ringrazio e porgo cordiali saluti
[#7]
Dr. Paolo Sailis Ortopedico 1.8k 82 2
La lisi del legamento alare esterno ha delle precise indicazioni, cliniche e radiografiche.
Il decorso post-operatorio e' di circa due mesi.
La saluto.
[#8]
dopo
Attivo dal 2008 al 2011
Ex utente
Buongiorno.
Ieri ho effettuato un'accurata visita dal mio ortopedico di fiducia, che ha visionato la risonanza, ha esaminato il referto che le ho postato in precedenza e mi ha sottoposto ad una palpazione precisa del ginocchio, provocandomi lo schiocco che abitualmente sento in corrispondenza della rotula e facendomi sentire dolore premendo un punto particolare del ginocchio che immagino sia in corrispondenza della cartilagine.
La sua diagnosi è stata che sono affetto da un leggero danno cartilagineo: la cartilagine femoro-rotulea è leggermente assottigliata (come ha detto lei).
Mi ha proposto un'artroscopia valutativa per esaminare con sicurezza e dal vivo la situazione; durante l'artroscopia, a seconda di come risulta la cartilagine, si deciderà se effettuare un lavaggio e regolarizzazione cartilaginea (cosiddetta pulizia del ginocchio), una tecnica di microperforazioni dell'osso subcondrale in modo da provocare leggero sanguinamento per ricreare una fibrocartilagine che comunque non ha le stesse caratteristiche della cartilagine naturale ma sufficiente per la mia situazione data il modesto assottigliamento e/o, eventualmente, un lateral release.
Ora, prima di decidere, mi farò visitare da un altro specialista, però vorrei gentilmente sapere il suo parere, dato che fino ad ora quello che lei mi ha scritto è risultato giusto.
La ringrazio e porgo cordiali saluti
[#9]
Dr. Paolo Sailis Ortopedico 1.8k 82 2
Credo che l'approccio terapeutico possa essere considerato corretto. E' importante rispettare la cartilagine, non sottoponendola a tecniche in voga in passato, come regolarizzazione e condroabrasione, ma trattarla per quello che richiede.
La saluto
[#10]
dopo
Attivo dal 2008 al 2011
Ex utente
La ringrazio do nuovo per la sua cortesia e le vorrei porre un ultima domanda.
Mi può dire, indicativamente, il completo recupero (nel senso poter tornare a fare tutto, escursioni in montagna, giocare a pallone ecc.) in caso di:

- pulizia del ginocchio
- microperforazioni
- lateral release

Come le ho già detto in precedenza, la muscolatura dei miei arti inferiori è molto buona (a detta non mia, ma del mio chirurgo) e ho 25 anni.
Grazie ancora, cordiali saluti
[#11]
Dr. Paolo Sailis Ortopedico 1.8k 82 2
Sono interventi che hanno indicazioni completamente diverse.
Comunque, in linea di massima.
- pulizia del ginocchio - quattro settimane.
- micropeforazioni - tre mesi.
- lateral release - due mesi.
[#12]
dopo
Attivo dal 2008 al 2011
Ex utente
Buonasera, scusi se la disturbo ancora.
Sono andato dallo specialista di cui le avevo parlato qualche giorno fa per avere una conferma o meno della bontà della diagnosi del mio ortopedico (l'artroscopia).
Questo specialista mi ha confermato la giustezza del tipo di operazione consigliatami, però mi ha "caldamente" consigliato di sottopormi, prima dell'atriscopia, ad un ciclo di 6 sedute di onde d'urto e di 3 sedute di infiltrazioni di acido ialuronico (synvisc).
Se questo trattamento non andasse a buon fine, posso sottopormi al tipo di atroscopia prescrittami dal mio ortopedico.
Io ho già deciso di sottopormi a questo trattamento e, in casi di fallimento, all'atroscopia.
Vorrei però avere il suo parere in merito e soprattutto la durata degli eventuali benefici (in pratica quanto dura la fibrocartilagine che si forma con questo trattamento) che avrà dal trattamento conservativo.
La ringrazio e le porgo cordiali saluti
[#13]
Dr. Paolo Sailis Ortopedico 1.8k 82 2
La durata degli interventi di riparazione della carilagine e di quelli che lei ha descritto solo le microfratture lo e', e' dipendente dall'attivita' successiva e da altre varianti. Diciamo che i rilsultati ono buoni ma dopo i dieci anni compare un peggioramento.
La saluto.
[#14]
dopo
Attivo dal 2008 al 2011
Ex utente
Quindi il trattamento con onde d'urto e le infiltrazioni di acido ialuronico non stimolano la ricrescita della fibrocartilagine in modo simile all'intervento di microperforazioni?
Perchè il medico che me le ha consigliate mi ha detto che anche con questo trattamento c'è una stimolazione (maggior afflusso sanguigno e ossigenazione) pe la crescita di fibrocartilagine.
[#15]
Dr. Paolo Sailis Ortopedico 1.8k 82 2
Sulle' onde d'urto, i pareri sono discordanti, le infiltrazioni di acido ialuronico assolutamente no.
La saluto.
[#16]
dopo
Attivo dal 2008 al 2011
Ex utente
Ho capito, grazie per la sua risposta.
Ma l'operazione di microperforazioni è possibile (tecnicamente) anche se la cartilagine è solo assottigliata ma ricopre ancora l'osso (come è nel mio caso) oppure è possibile solo quando l'osso è già scoperto?
[#17]
dopo
Attivo dal 2008 al 2011
Ex utente
In pratica vorrei sapere se, secondo lei, dato che il dolore che provo è molto modesto (sento sempre lo scatto della rotula che impatta col femore nella parte alta e esterna della rotula stessa) e data la mia giovane età (25 anni) mi consiglia il trattamento ad onde d'urto e infiltrazione di acido ialuronico oppure l'artroscopia valutativa con pulizia articolare e eventuali microperforazioni.
Inltre se faccio il trattamento e basta, un eventuale artroscopia con microperforazioni può essere evitata oppure tra qualche anno è inevitabile?

[#18]
Dr. Paolo Sailis Ortopedico 1.8k 82 2
Credo che un dolore molto modesto non vada trattato chirurgicamente.
Inizi con le terapie consigliate.
La saluto.
[#19]
dopo
Attivo dal 2008 al 2011
Ex utente
La ringrazio, mi sottoporrò al trattamento conservativo e solo in caso di fallimento a quello chirurgico.
Volevo però farle un'ultima domanda di chiarimento: se il danno cartilagineo non è a tutto spessore (l'osso subcondrale non è scoperto) ma risulta solo la cartilagine più assottigliata, le microperforazioni dovranno necessariamente attraversare lo strato di cartilagine rimasta oppure nella zona danneggiata la cartilagine viene asportata per intero lasciando scoperto la regione sottostante dell'osso su cui eseguire le microperforazioni?
Grazie, cordiali saluti
[#20]
Dr. Paolo Sailis Ortopedico 1.8k 82 2
Se il danno cartilagineo e' molto superficiale io non le proporrei le perforazioni.

La saluto.
[#21]
dopo
Attivo dal 2008 al 2011
Ex utente
Ribadendo il fatto che mi sottoporrò ad intervento SOLO ED ESCLUSIVAMENTE se fallirà la terapia ad onde d'urto, secondo lei come potrebbe essere affrontato un leggero assottigliamento della cartilagine articolare che mi provoca solo saltuariamente un modestissimo dolore ma che mi fa "sentire" che l'angolo esterno alto della rotula tocca il femore quando piego la gamba?
[#22]
dopo
Attivo dal 2008 al 2011
Ex utente
Buongiorno dottore, oggi mi sono sottoposto agli esami prericovero e all'ultima visita ortopedica prima dell'intervento, che effettuerò entro metà febbraio.
Il chirurgo primario dell'Istituto Galeazzi di Milano che mi opererà mi ha confermato che verrà eseguito un lateral release (con tecnica a cielo aperto perchè secondo la loro scuola di pensiero si ha un maggior controllo della situazione) e un'eventuale lieve pulitura della cartilagine, il tutto in day hospital.
A proposito di questo intervento vorrei gentilmente chiedere il suo parere riguardo alla tempistica di questa operazione:

- quanto tempo dovrò portare le stampelle?
- quando potrò camminare (solo camminare) normalmente?
- quando potrò tornare al lavoro? (tenga presente che
faccio un lavoro sedentario, ma per andarci uso la
bicicletta o i mezzi pubblici + 15 muniti di strada a
piedi)
- quando potrò cominciare la riabilitazione in palestra?

La ringrazio ancora per la sua cortese e gentile attenzione e le porgo cordiali saluti
Ipertensione

L'ipertensione è lo stato costante di pressione arteriosa superiore ai valori normali, che riduce l'aspettativa di vita e aumenta il rischio di altre patologie.

Leggi tutto