Paralisi del piede per trauma neurologico: possibili soluzioni chirurgiche?

Buongiorno,
ho 60 anni, normopeso, nessuna patologia pregressa o in atto.

A giugno 2019, a seguito di incidente motociclistico avvenuto all'estero, ho subito una frattura acetabolare dx: causa ritardi nel rimpatrio, mi hanno potuto operare (con riduzione frattura tramite placca) dopo quasi 1 mese dall'evento.

A seguito dell'intervento, ho manifestato paralisi del nervo sciatico popliteo esterno (SPE), rilevando fin da subito una "sindrome da piede equino".
Alla RM il nervo appariva integro (sic!) , mentre l'esame elettromioneurografico evidenziava assenza di risposta da parte del nervo suddetto.

A più di un anno dall'evento, dopo costante fisioterapia (due volte a settimana) riabilitativa motoria e farmaci ad azione neurotrofica/neuroprotettiva, all'esame ECOGRAFICO il nervo appare integro (sic!) , ma l'esame elettromioneurografico continua ad evidenzia assenza di risposta da parte del nervo suddetto: il neurologo che ha eseguito l'EMG rileva un certo miglioramento nell'attività neuromotoria della parte posteriore del polpaccio (...), ma nessun miglioramento nella parte tibiale anteriore (e dorso del piede).

Mi ha consigliato di "provare a continuare con la fisioterapia", escludendo opzioni chirurgiche perchè (cito) "il nervo non è leso".

Dopo 1 anno di molla di Codevilla e di consigli della serie"aspetta e spera", gradirei moltissimo sentire "altre campane": c'è DAVVERO una seppur vaga possibilità che (dopo 1 anno!! ! ) lo SPE recuperi?

Diversamente, ricorrere alla chirurgia, ad es.
una artrodesi della caviglia?

Grazie sentitamente.
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Dr. Fulvio Di Cosmo Ortopedico, Medico dello sport, Chirurgo vascolare, Medico legale, Medico aeronautico, Cardiologo 159 9
Premesso che senza una valutazione diretta è difficile dare consigli penso che dopo un anno, se ci sono stati miglioramenti qualche speranza si possa ancora avere sia pure molto modesta.
La rmn ha una definizione limitata per cui potrebbe non vedere una lesione pure presente.
Esistono delle opzioni chirurgiche in caso di mancato recupero, fra queste l'artrodesi, ma in alcuni casi anche la trasposizione tendinea. Bisogna studiare bene la situazione ed "aggiustarla" sul singolo.

Dr. Fulvio Di Cosmo
Specialista in
Ortopedia, Chirurgia vascolare, Medicina dello sport.
Master 1° liv. in Medicina legale - Master 2° liv. in

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille per la rapidissima risposta!
E' vero che c'è stato un (lievissimo) miglioramento, ma (sempre a detta del neurologo che ha effettuato la EMG) NON ALLO SPE, che è il mio problema da un anno....nessun cenno di flessione anteriore del piede, purtroppo.
Grazie ancora!