Nevrite vestibolare
salve,
ho scritto su questo forum già qualche mese fa, a luglio, a proposito di mia madre. A giugno ha iniziato a soffrire di attacchi di veritigini molto intensi, che la costringevano a stare a letto immobile.
è stata ricoverata una prima volta e la diagnosi è stata "stress"; passato l'attacco per due settimane ha continuato a sentirsi strana, come ubriaca.
ad agosto le vertigini sono tornate, e si sono risolte in circa 4 giorni senza quasi lasciare strascichi; ma poi a settembre, all'improvviso, un altro attacco, di nuovo forte, che l'ha costretta ad un nuovo ricovero e ad un'altra decina di giorni di malessere generale.
Le è stata diagnosticata, in definitiva, una nevrite vestibolare all'orecchio destro, avendo il medico riscontrato un nistagmo. Gli attacchi sembravano essere passati, ma a febbraio le vertigini si sono presentate ancora una volta. Ha fatto tutti gli esami, compresa una risonanza con mezzo di contrasto risultata assolutamente normale.
Pensavamo che la cosa si fosse risolta da sola, anche perchè il medico che la cura ci ha detto che probabilmente il problema si stava risolvendo essendo ormai il nervo vestibolare distrutto a causa di questi attacchi, ma a febbraio le vertigini sono tornate e sono passate dopo 4-5 giorni. è andata dal medico la settimana dopo che, oltre ad averle diagnosicato il solito nistagmo, dopo averle fatto una serie di esami si è detto incerto su quale orecchio potesse essere stato colpito; ha detto però che l'incertezza poteva essere causata dal fatto che la crisi fosse ancora in fase acuta. Da tre settimane mia madre continua a sentirsi male, le emicranie di cui soffre da decenni si stanno ripresenando sempre più spesso e di tanto in tanto sembra che le vertigini stiano per tornare. Ci è stato detto che l'unica soluzione è di operare in modo drastico sul nervo, distruggendolo con sostanza chimiche; è l'unica soluzione possibile? quali rischi può comporare quest'intervento?
quali possono essere le cause della nevrite, possono essere collegate all'emicrania? grazie
ho scritto su questo forum già qualche mese fa, a luglio, a proposito di mia madre. A giugno ha iniziato a soffrire di attacchi di veritigini molto intensi, che la costringevano a stare a letto immobile.
è stata ricoverata una prima volta e la diagnosi è stata "stress"; passato l'attacco per due settimane ha continuato a sentirsi strana, come ubriaca.
ad agosto le vertigini sono tornate, e si sono risolte in circa 4 giorni senza quasi lasciare strascichi; ma poi a settembre, all'improvviso, un altro attacco, di nuovo forte, che l'ha costretta ad un nuovo ricovero e ad un'altra decina di giorni di malessere generale.
Le è stata diagnosticata, in definitiva, una nevrite vestibolare all'orecchio destro, avendo il medico riscontrato un nistagmo. Gli attacchi sembravano essere passati, ma a febbraio le vertigini si sono presentate ancora una volta. Ha fatto tutti gli esami, compresa una risonanza con mezzo di contrasto risultata assolutamente normale.
Pensavamo che la cosa si fosse risolta da sola, anche perchè il medico che la cura ci ha detto che probabilmente il problema si stava risolvendo essendo ormai il nervo vestibolare distrutto a causa di questi attacchi, ma a febbraio le vertigini sono tornate e sono passate dopo 4-5 giorni. è andata dal medico la settimana dopo che, oltre ad averle diagnosicato il solito nistagmo, dopo averle fatto una serie di esami si è detto incerto su quale orecchio potesse essere stato colpito; ha detto però che l'incertezza poteva essere causata dal fatto che la crisi fosse ancora in fase acuta. Da tre settimane mia madre continua a sentirsi male, le emicranie di cui soffre da decenni si stanno ripresenando sempre più spesso e di tanto in tanto sembra che le vertigini stiano per tornare. Ci è stato detto che l'unica soluzione è di operare in modo drastico sul nervo, distruggendolo con sostanza chimiche; è l'unica soluzione possibile? quali rischi può comporare quest'intervento?
quali possono essere le cause della nevrite, possono essere collegate all'emicrania? grazie
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Talvolta la stessa emicrania è responsabile di violente e lunghe crisi vertiginose (si chiama sindrome di Slater), anche se l'età di sua madre non è proprio la più tipica per tali episodi.
Va anche valutata la possibilità di una malattia di Menière, spesso parente stretta della vertigine emicranica.
E' molto importante la valutazione della funzionalità uditiva, anche per una diagnosi differenziale tra Meniere e vertigine emicranica.
Le rinnovo il consiglio datole a luglio di far seguire sua madre presos una qualificata Struttura di Audiovestibologia.
Cordiali saluti
Dottor Luigi Califano
Va anche valutata la possibilità di una malattia di Menière, spesso parente stretta della vertigine emicranica.
E' molto importante la valutazione della funzionalità uditiva, anche per una diagnosi differenziale tra Meniere e vertigine emicranica.
Le rinnovo il consiglio datole a luglio di far seguire sua madre presos una qualificata Struttura di Audiovestibologia.
Cordiali saluti
Dottor Luigi Califano
Luigi Califano
[#2]
Ex utente
una forma di meniere è stata esclusa, non essendo stata compromessa in alcun modo la capacità uditiva.
ci siamo anche rivolti ad un paio di centri audivestibologici, dai quali è scaturita la diagnosi di nevrite e, come unica terapia, l'intervento chimico sul nervo vestibolare. mi potreste eventualmente consigliare un buon centro al quale rivolgerci?
vi ringrazio per la cortesia.
ci siamo anche rivolti ad un paio di centri audivestibologici, dai quali è scaturita la diagnosi di nevrite e, come unica terapia, l'intervento chimico sul nervo vestibolare. mi potreste eventualmente consigliare un buon centro al quale rivolgerci?
vi ringrazio per la cortesia.
[#3]
L'ipotesi di una vertigine emicranica è da prendere in considerazione se sua madre ha sofferto in passato di attacchi di emicrania ed in tal caso và trattata com fosse un emicrania. La malattia di meniere è esclusa se non vi è ipoacusia, ma esistono forme menieriformi in cui non tutti i sintomi della meniere classica sono presenti. La nevrite del nervo vestibolare è raramente ricorrente. Prima di pensare a fare un trattamento con gentamicina specie se l'udito è normale le consiglio di far effettuare a sua madre un accurata valutazione specialistica per arrivare ad una diagnosi più precisa e quindi alla terapia più idonea.
Rimanendo a disposizione invio cordiali saluti
Rimanendo a disposizione invio cordiali saluti
Primario di Otorinolaringoiatria
Dott Frisina Antonio
[#6]
caro utente concordo con i colleghi per evitare in prima battuta la terapia con Gentamicina anche se in alcuni casi può dare degli ottimi risultati, affronterei una terapia contro l'emicrania con fiducia.
cordiali saluti
cordiali saluti
Dott. Andrea Muzza
Specialista in Otorinolaringoiatria
Dirigente Medico I livello Ospedale San Paolo Savona
www.andreamuzza.it
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 19.7k visite dal 15/03/2007.
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