Acufeni, orecchio infiammato e malocclusione
Buongiorno a tutti
Innanzitutto ringrazio gli specialisti presenti su questo sito che si prodigano nell'aiutare noi poveri pazienti.
La mia storia è cominciata 10 anni fa, quando ho cominciato a soffrire di acufeni. I miei acufeni si presentavano come un basso rumore tipo "diapason", a cui col tempo sono riuscito ad abituarmi: lo sentivo solo di notte, e praticamente spariva con il rumore di un ventilatore acceso. Ho fatto le visite di rito illo tempore, ma non è saltato fuori nulla. In 10 anni ci ho convissuto, anche perchè molto bassi e poco fastidiosi fortunatamente.
Da circa un annetto ogni tanto soffro di "orecchie tappate", ed utilizzando la manovra di Valsalva riesco a compensare.
Un mese fa all'improvviso ho cominciato ad avvertire un fischio all'orecchio destro (a volte mi sembra di sentirlo anche in quello sinistro). E' un fischio acuto, diverso dagli acufeni di bassa intensità di cui soffrivo. Questo lo avverto anche di giorno purtroppo. Mi sono recato immediatamente dall'otorino, il quale ha rilevato una infiammazione delle orecchie e muchi: mi ha prescritto un ciclo di aerosol Clenil + Fluimucil aerosol 1 volta al giorno, più Fluimucil spray nasale 3/4 volte al di per narice + bentelan cpr 1 mg per 15 giorni. Ho eseguito la terapia (ancora oggi faccio gli aerosol) ma purtroppo il fischio non è scomparso. L'otorino dice che l'infiammazione alle orecchie va molto meglio ad oggi. Inoltre mi ha fatto un esame audiometrico, rilevando una perdita di 20-30 db sulle alte frequenze, probabilmente a causa del fischio che appunto è alta frequenza (si sovrappone al rumore dell'esame). Dopo 2 settimane circa dall'inizio della terapia ho cominciato a sentire un "clack" quando deglutisco, a volte ad un solo orecchio a volte ad entrambi. L'otorino dice che è normale per i muchi che si stanno sciogliendo. Inoltre dopo 3 settimane dall'inizio terapia ho avuto un raffreddore anomalo, con l'espulsione di parecchio muco(bianco) quando soffio il naso e la sensazione di "gola chisa". Ad oggi ho ancora un pò di muchi. L'otorino a questo punto mi ha detto di fare una visita dal dentista per il morso e una TAC ATM e rachide cervicale. Il dentista mi ha visitato e dice che ho una malocclusione di secondo grado, e mi ha chiesto una radiografia dei denti. In effetti, ma non so se è suggestione, la sensazione che non chiuda benissimo ce l'ho. Inizialmente vorrebbe farmi portare un bite notturno, ma ho letto parecchie opinioni discordanti a riguardo su questo forum. La tac e la radio ancora devo eseguirle. Ad oggi il fischio rimane, il clack rimane (ma non sempre), ma soprattutto rimane il terrore che questo fischio non vada più via. So che di non avervi fornito sufficienti elementi, ma che ne pensate? Ringrazio in anticipo chi mi vorrà supportare.
Innanzitutto ringrazio gli specialisti presenti su questo sito che si prodigano nell'aiutare noi poveri pazienti.
La mia storia è cominciata 10 anni fa, quando ho cominciato a soffrire di acufeni. I miei acufeni si presentavano come un basso rumore tipo "diapason", a cui col tempo sono riuscito ad abituarmi: lo sentivo solo di notte, e praticamente spariva con il rumore di un ventilatore acceso. Ho fatto le visite di rito illo tempore, ma non è saltato fuori nulla. In 10 anni ci ho convissuto, anche perchè molto bassi e poco fastidiosi fortunatamente.
Da circa un annetto ogni tanto soffro di "orecchie tappate", ed utilizzando la manovra di Valsalva riesco a compensare.
Un mese fa all'improvviso ho cominciato ad avvertire un fischio all'orecchio destro (a volte mi sembra di sentirlo anche in quello sinistro). E' un fischio acuto, diverso dagli acufeni di bassa intensità di cui soffrivo. Questo lo avverto anche di giorno purtroppo. Mi sono recato immediatamente dall'otorino, il quale ha rilevato una infiammazione delle orecchie e muchi: mi ha prescritto un ciclo di aerosol Clenil + Fluimucil aerosol 1 volta al giorno, più Fluimucil spray nasale 3/4 volte al di per narice + bentelan cpr 1 mg per 15 giorni. Ho eseguito la terapia (ancora oggi faccio gli aerosol) ma purtroppo il fischio non è scomparso. L'otorino dice che l'infiammazione alle orecchie va molto meglio ad oggi. Inoltre mi ha fatto un esame audiometrico, rilevando una perdita di 20-30 db sulle alte frequenze, probabilmente a causa del fischio che appunto è alta frequenza (si sovrappone al rumore dell'esame). Dopo 2 settimane circa dall'inizio della terapia ho cominciato a sentire un "clack" quando deglutisco, a volte ad un solo orecchio a volte ad entrambi. L'otorino dice che è normale per i muchi che si stanno sciogliendo. Inoltre dopo 3 settimane dall'inizio terapia ho avuto un raffreddore anomalo, con l'espulsione di parecchio muco(bianco) quando soffio il naso e la sensazione di "gola chisa". Ad oggi ho ancora un pò di muchi. L'otorino a questo punto mi ha detto di fare una visita dal dentista per il morso e una TAC ATM e rachide cervicale. Il dentista mi ha visitato e dice che ho una malocclusione di secondo grado, e mi ha chiesto una radiografia dei denti. In effetti, ma non so se è suggestione, la sensazione che non chiuda benissimo ce l'ho. Inizialmente vorrebbe farmi portare un bite notturno, ma ho letto parecchie opinioni discordanti a riguardo su questo forum. La tac e la radio ancora devo eseguirle. Ad oggi il fischio rimane, il clack rimane (ma non sempre), ma soprattutto rimane il terrore che questo fischio non vada più via. So che di non avervi fornito sufficienti elementi, ma che ne pensate? Ringrazio in anticipo chi mi vorrà supportare.
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Gentile Paziente, credo che quello che dicono i Colleghi Otorinolaringoiatri, e cioé che "gli acufeni sono la loro tomba" rappresenti in qualche modo la realtà nel senso che si tratta di una patologia molto ostica al trattamento.
Vale forse la pena di prendere in considerazione una possibilità spesso trascurata.
L'acufene può essere un sintomo di una disfunzione dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) : se infila i suoi mignoli nei meati acustici esterni con i polpastrelli verso l’avanti, e muove la mandibola, si renderà conto dell'intimo rapporto fra Articolazione Temporo Mandibolare e orecchio, e di come tale rapporto possa essere potenzialmente traumatico, a seconda che lo stop determinato dall'intercuspidazione dentaria fermi la rotazione all’indietro che il condilo compie quando si chiude la bocca. Questo infatti può avvenire correttamente se il morso è normale, o troppo tardi se il morso è profondo o la mandibola è all’indietro (retrusa). Quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata, il problema è monolaterale o prevalente da un lato.
Il conflitto con il condilo mandibolare può riguardare anche la Tromba di Eustachio, e partecipare a sostenere il problema anche per questa via.
Purtroppo l'acufene, se non la tomba, è di certo la bestia nera non solo degli Otorinolaringoiatri, ma anche dei dentisti che si occupano di ATM, perché individua un punto di probabile non ritorno di questo aspetto della disfunzione ATM. Ovviamente quanto sopra non si riferisce a tutti gli acufeni: se c'è di mezzo , ad esempio , un trauma acustico, il discorso non vale (il che è anche peggio per quanto riguarda la prognosi). Anche se l'acufene è monosintomatico , di solito il discorso non vale: è difficile che la disfunzione ATM provochi SOLO un acufene e non altri sintomi. La invito quindi a considerare se compaiono anche altri sintomi di disfunzione ATM (cefalea, cervicalgia, dolore auricolare e all'ATM, rumori articolari con i movimenti della mandibola, vertigini, russare notturno con apnee, ostruzione nasale ecc.), e di valutare la qualità dell'acufene: costante o con momenti di silenzio, intensità sempre uguale o variabile, tempo di insorgenza . Tenga infine presente che il trattamento prevede l’applicazione di una placca intraorale di riposizionamento mandibolare, opportunamente conformata ad hoc, simile ad un bite, da portarsi 24 ore al giorno (pasti esclusi) per un tempo congruo a poter trarre qualche conclusione sull’efficacia di questo trattamento (almeno 6 mesi, ma per l’acufene può essere necessario più tempo).
Le suggerirei di dare un'occhiata agli articoli linkati qui sotto, nell'ipotesi che lei possa riscontrarvi elementi di somiglianza con il suo problema. Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1348-acufeni-e-disfunzioni-dell-articolazione-temporo-mandibolare-atm.html
Vale forse la pena di prendere in considerazione una possibilità spesso trascurata.
L'acufene può essere un sintomo di una disfunzione dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) : se infila i suoi mignoli nei meati acustici esterni con i polpastrelli verso l’avanti, e muove la mandibola, si renderà conto dell'intimo rapporto fra Articolazione Temporo Mandibolare e orecchio, e di come tale rapporto possa essere potenzialmente traumatico, a seconda che lo stop determinato dall'intercuspidazione dentaria fermi la rotazione all’indietro che il condilo compie quando si chiude la bocca. Questo infatti può avvenire correttamente se il morso è normale, o troppo tardi se il morso è profondo o la mandibola è all’indietro (retrusa). Quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata, il problema è monolaterale o prevalente da un lato.
Il conflitto con il condilo mandibolare può riguardare anche la Tromba di Eustachio, e partecipare a sostenere il problema anche per questa via.
Purtroppo l'acufene, se non la tomba, è di certo la bestia nera non solo degli Otorinolaringoiatri, ma anche dei dentisti che si occupano di ATM, perché individua un punto di probabile non ritorno di questo aspetto della disfunzione ATM. Ovviamente quanto sopra non si riferisce a tutti gli acufeni: se c'è di mezzo , ad esempio , un trauma acustico, il discorso non vale (il che è anche peggio per quanto riguarda la prognosi). Anche se l'acufene è monosintomatico , di solito il discorso non vale: è difficile che la disfunzione ATM provochi SOLO un acufene e non altri sintomi. La invito quindi a considerare se compaiono anche altri sintomi di disfunzione ATM (cefalea, cervicalgia, dolore auricolare e all'ATM, rumori articolari con i movimenti della mandibola, vertigini, russare notturno con apnee, ostruzione nasale ecc.), e di valutare la qualità dell'acufene: costante o con momenti di silenzio, intensità sempre uguale o variabile, tempo di insorgenza . Tenga infine presente che il trattamento prevede l’applicazione di una placca intraorale di riposizionamento mandibolare, opportunamente conformata ad hoc, simile ad un bite, da portarsi 24 ore al giorno (pasti esclusi) per un tempo congruo a poter trarre qualche conclusione sull’efficacia di questo trattamento (almeno 6 mesi, ma per l’acufene può essere necessario più tempo).
Le suggerirei di dare un'occhiata agli articoli linkati qui sotto, nell'ipotesi che lei possa riscontrarvi elementi di somiglianza con il suo problema. Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1348-acufeni-e-disfunzioni-dell-articolazione-temporo-mandibolare-atm.html
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
[#2]
"Inizialmente vorrebbe farmi portare un bite notturno, ma ho letto parecchie opinioni discordanti a riguardo su questo forum."
Non sono poi così discordanti le opinioni...
PRIMA occorre fare una diagnosi precisa, POI la terapia.
Se (e sottolineo il SE) c'è una disfunzione a carico dell'Articolazione Temporo-Mandibolare, occorre trovarne la causa e, se possibile, correggerla.
Se, ad esempio, la causa fosse un bruxismo notturno, potrebbe essere indicato un bite esclusivamente notturno, o altre forme di gestione e terapia del bruxismo diverse dal bite.
Dipende da caso a caso.
Se c'è una malocclusione di II classe, potrebbe essere indicato un bite che sarà naturalmente di tipo differente dal precedente, da portate per il tempo che le dirà lo gnatologo che la seguirà (i pareri su questo particolare sono discordanti).
Ma naturalmente le cose potrebbero essere ancora più complicate: bruxista e maloccluso!
Le eventuali terapie, in tal caso, potrebbero essere molteplici e variamente combinate fra loro.
Come vede, non possiamo essere utili più di tanto on-line: dobbiamo immaginare troppe cose.
In assenza di patologie di tipo otorino, consulti uno gnatologo.
Non sono poi così discordanti le opinioni...
PRIMA occorre fare una diagnosi precisa, POI la terapia.
Se (e sottolineo il SE) c'è una disfunzione a carico dell'Articolazione Temporo-Mandibolare, occorre trovarne la causa e, se possibile, correggerla.
Se, ad esempio, la causa fosse un bruxismo notturno, potrebbe essere indicato un bite esclusivamente notturno, o altre forme di gestione e terapia del bruxismo diverse dal bite.
Dipende da caso a caso.
Se c'è una malocclusione di II classe, potrebbe essere indicato un bite che sarà naturalmente di tipo differente dal precedente, da portate per il tempo che le dirà lo gnatologo che la seguirà (i pareri su questo particolare sono discordanti).
Ma naturalmente le cose potrebbero essere ancora più complicate: bruxista e maloccluso!
Le eventuali terapie, in tal caso, potrebbero essere molteplici e variamente combinate fra loro.
Come vede, non possiamo essere utili più di tanto on-line: dobbiamo immaginare troppe cose.
In assenza di patologie di tipo otorino, consulti uno gnatologo.
www.studioformentelli.it
Attività prevalente: Gnatologia e
Implantologia (scuola italiana)
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 14.5k visite dal 28/06/2013.
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Approfondimento su Acufeni
L'acufene (o tinnito) è un disturbo dell'orecchio che si manifesta sotto forma di ronzio o fischio costante o pulsante. Scopri i sintomi, le cause e i rimedi.