Viaggiare con sinusite cronica

Gentile Dottore,
mi è stata diagnosticata una sinusite recidivante che sembra ormai essere cronica.
Ho appena concluso 10 giorni di antibiotico (Prulifloxacina 600 mg, 1 al giorno), accompagnato da lavaggi 2 volte al giorno con 250 ml di fisiologica e utilizzo di spray (fluticasone furoato) - queste ultime pratiche erano in corso già in precedenza. Mi era stato consigliato anche di fare iniezioni di Triamcinolone acetonide, ma in passato mi ha dato disturbi e si è quindi deciso di attendere.

Dopo i primi giorni di miglioramento, ad oggi ho nuovamente muco che scende in gola, molto mal di testa, indolenzimento al collo e una certa "letargia", tutti sintomi presenti prima di iniziare le cure. Non ho febbre, la temperatura al massimo raggiunge 37.2.
Sia il medico di base che lo specialista che mi seguono sono in ferie, ed io il 20 luglio dovrei partire per un viaggio negli USA (per una permanenza 3 settimane).
La contatto quindi per capire in che modo io possa cercare di migliorare la mia situazione, perché partire in queste condizioni mi sembra difficile. Per affrontare i lunghi voli mi è già stato prescritto un decongestionante, ma ho paura che il perdurante malessere mi renda difficile affrontare la permanenza all'estero.
La ringrazio anticipatamente per la cortese risposta.
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Dr. Raffaello Brunori Otorinolaringoiatra, Medico di medicina generale 35.3k 1.2k
sarebbe utile, nel suo caso, se già non lo avesse fatto, sottoporsi ad una tac dei seni paranasali senza mezzo di contrasto. In questo periodo antecedente il volo, farei una cura con un mucolitico per via orale, un antistaminico ed uno spray decongestionante le mucose nasali.
Purtroppo, non conoscendo il suo caso specifico, non posso esserle di aiuto piu' di tanto.
Un cordiale saluto

Dr. Raffaello Brunori

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio sentitamente per la rapidissima risposta.
In effetti la TAC è stata richiesta, ma sarà eseguita solo a settembre. Dopo di che, si deciderà se io debba sottopormi ad un intervento chirurgico.

L'antistaminico dovrei prenderlo per via orale, o con spray ad uso locale?
Mi è chiaro che un consulto a distanza non possa essere specifico e approfondito, tuttavia ricevere qualche indicazione è certamente prezioso.
Cordiali saluti.
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Dr. Raffaello Brunori Otorinolaringoiatra, Medico di medicina generale 35.3k 1.2k
L'antistaminico deve essere assunto per via orale. Cordialmente
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dopo
Utente
Utente
Salve Dottore,

il medico curante alla fine mi ha prescritto del cortisone per bocca, che ho preso per 5 giorni a dose piena e che poi ho scalato. L'effetto è stato buono ma, ora che ho terminato la cura, è ripartito il mal di testa con piccola febbricola e, sebbene non abbia molte secrezioni che mi impegnano naso e gola, il malessere è notevole (si sono ripresentate anche le vertigini e la stanchezza).

Parto tra pochi giorni, con una scorta di farmaci, inclusa l'amoxicillina+acido clavulanico, e vorrei un suggerimento su come affrontare la vacanza (ahimé, a latitudini decisamente non calde) e su quali sintomi/condizioni debbano eventualmente richiedere che io mi rivolga a un medico.
Questa mia "ansia" deriva sia dalla frustrazione di non potermi pienamente godere il viaggio, sia dalla consapevolezza che, per quanto rare, possono esserci complicanze gravi che non vorrei sottovalutare, specie considerando che mi recherò in località piuttosto remote.

La ringrazio per il paziente aiuto.

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Dr. Raffaello Brunori Otorinolaringoiatra, Medico di medicina generale 35.3k 1.2k
Pensi a godersi la vacanza ed a non temere una ricaduta. Personalmente, penso che la cura cortisonica sia stata insufficiente per durata e dosaggio. Generalmente, la cura viene prescritta per almeno una decina di giorni con un dosaggio minimo di 4 mg al giorno.
Per scaramanzia, si porti l'antibiotico ed il cortisone, il mucolitico ed uno spray decongestionante le mucose nasali.
Cordialità
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dopo
Utente
Utente
Salve,

il viaggio l'ho portato a termine, non senza problemi. Ad esempio, la prima settimana ho sofferto di capogiri continui, che mi davano l'impressione di muovermi anche da ferma (come su un traghetto con mare grosso) e mi svegliavano persino dal sonno. La cosa poi è lentamente rientrata, da sè, lasciandomi a sintomi più consueti.
Ora che sono tornata, in particolare, è ripresa la produzione di muco. Sento un orecchio "scricchiolare" e ho raffreddore con naso che cola e dolori muscolari. Oggi sto meglio di ieri, per la verità.
L'otorino, contattato via e-mail perché è assente, prescrive moxifloxacina, un antibiotico diverso dai vari altri tentati nel corso dei mesi (in totale penso di aver fatto 5-6 cicli diversi, a partire da novembre 2013).
Tra 10 gg mi sottoporrò alla TAC e mi chiedo se prendere ora questo antibiotico, che intuisco essere una delle "ultime cartucce da sparare", sia urgente o se sia meglio attendere (senza però rischiare complicanze).
Un consiglio sarebbe gradito, nell'impossibilità di parlare con lo specialista che mi segue (al quale va comunque la mia massima stima, e anche la gratitudine dovuta a chi risponde ai pazienti persino dalle ferie).
Cordialmente.


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