Disfonia e infiammazione aritenoidi da circa 8 mesi. cosa posso fare?
Buongiorno,
sono un uomo di 30 anni e da mesi soffro di disfonia che mi debilita molto in quanto sono cantante.
A fine dicembre ho cominciato a percepire un senso di corpo estraneo alla gola.
Da metà gennaio in poi ho iniziato ad avvertire dei cali di voce che andavano via via a peggiorare rendendomi particolarmente difficile il cantare e avvertendo difficoltà anche nel parlare.
A marzo la prima visita ORL: da visita con l'uso dello specchietto si nota arrossamento alle cartilagini aritenoidi dovuto a reflusso.
Mi prescrive Marial stick dopo i pasti e prima di coricarsi per 14 gg + 14 gg solo alla sera.
Consiglia fibrolaringoscopia per accertamenti, in quanto ex fumatore.
(Da Ottobre 2018 mi è stato prescritto Lansoprazolo 30mg per reflusso dovuto ad incontinenza cardiale).
Ad aprile decido di rivolgermi ad uno specialista ORL: effettuata la fibrolaringoscopia, conferma modesta infiammazione aritenoidi e leggero arrossamento corde vocali.
Prescrive Gastrotuss bustine dopo i pasti e prima di coricarsi + deltacortene da 25 per circa 6 gg.
Non avendo alcun minimo miglioramento mi ripresento un mese dopo (aprile): eseguita nuovamente la fibrolaringoscopia, decide di farmi continuare con gastrotuss e mi prescrive antibiotico Giasion 200mg.
Nessun risultato nemmeno questa volta.
Discutendone col medico di base e ricevendo conferma da ORL ripeto il deltacortene e continuo con gastrotuss.
La disfonia non da segni di miglioramento.
A luglio mi ripresento dallo specialista ORL: altra fibrolaringoscopia per poi ipotizzare che la disfonia possa essere causata da un'infiammazione delle vie superiori.
Sospetta sinusite, mi dice di fare una TAC dei seni paranasali e, nel frattempo, 12 sedute con inalazioni di acqua di Tabiano.
Inoltre, dato che l'arrossamento delle aritenoidi persiste, continuare con gastrtuss e lansoprazolo (che non ho mai smesso di assumere da ottobre 2018).
Come sospettavo la TAC risulta negativa e le inalazioni non portano alcun miglioramento della condizione.
Ieri, 20/08/2020, altra visita di controllo: altra fibrolaringoscopia, le corde vocali non sono più rosee (non esercito il canto da inizio anno), risulta ancora edema/arrossamento aritenoidi.
Il medico a quel punto ipotizza che probabilmente non canto in una tonalità naturale e che quindi ne risento fisicamente (vero che non sono un professionista ma canto da 15 anni senza mai aver avuto problemi.
In ogni caso, come ripeto, sono a riposo da inizio anno).
Mi consiglia riabilitazione foniatrica da logopedista e di proseguire con gastrotuss e lansoprazolo.
Arrivati a questo punto ho deciso di interrompere il percorso insieme a questo specialista, sia per grande senso di frustrazione, sia perchè economicamente diventa pesante.
Mi riferirò ad altri specialisti ma nel frattempo vorrei sentire anche i vostri consigli per capire come meglio muovermi.
Il mio unico desiderio è quello di poter ritornare a cantare e di risolvere questo brutto fastidio.
Vi ringrazio molto.
sono un uomo di 30 anni e da mesi soffro di disfonia che mi debilita molto in quanto sono cantante.
A fine dicembre ho cominciato a percepire un senso di corpo estraneo alla gola.
Da metà gennaio in poi ho iniziato ad avvertire dei cali di voce che andavano via via a peggiorare rendendomi particolarmente difficile il cantare e avvertendo difficoltà anche nel parlare.
A marzo la prima visita ORL: da visita con l'uso dello specchietto si nota arrossamento alle cartilagini aritenoidi dovuto a reflusso.
Mi prescrive Marial stick dopo i pasti e prima di coricarsi per 14 gg + 14 gg solo alla sera.
Consiglia fibrolaringoscopia per accertamenti, in quanto ex fumatore.
(Da Ottobre 2018 mi è stato prescritto Lansoprazolo 30mg per reflusso dovuto ad incontinenza cardiale).
Ad aprile decido di rivolgermi ad uno specialista ORL: effettuata la fibrolaringoscopia, conferma modesta infiammazione aritenoidi e leggero arrossamento corde vocali.
Prescrive Gastrotuss bustine dopo i pasti e prima di coricarsi + deltacortene da 25 per circa 6 gg.
Non avendo alcun minimo miglioramento mi ripresento un mese dopo (aprile): eseguita nuovamente la fibrolaringoscopia, decide di farmi continuare con gastrotuss e mi prescrive antibiotico Giasion 200mg.
Nessun risultato nemmeno questa volta.
Discutendone col medico di base e ricevendo conferma da ORL ripeto il deltacortene e continuo con gastrotuss.
La disfonia non da segni di miglioramento.
A luglio mi ripresento dallo specialista ORL: altra fibrolaringoscopia per poi ipotizzare che la disfonia possa essere causata da un'infiammazione delle vie superiori.
Sospetta sinusite, mi dice di fare una TAC dei seni paranasali e, nel frattempo, 12 sedute con inalazioni di acqua di Tabiano.
Inoltre, dato che l'arrossamento delle aritenoidi persiste, continuare con gastrtuss e lansoprazolo (che non ho mai smesso di assumere da ottobre 2018).
Come sospettavo la TAC risulta negativa e le inalazioni non portano alcun miglioramento della condizione.
Ieri, 20/08/2020, altra visita di controllo: altra fibrolaringoscopia, le corde vocali non sono più rosee (non esercito il canto da inizio anno), risulta ancora edema/arrossamento aritenoidi.
Il medico a quel punto ipotizza che probabilmente non canto in una tonalità naturale e che quindi ne risento fisicamente (vero che non sono un professionista ma canto da 15 anni senza mai aver avuto problemi.
In ogni caso, come ripeto, sono a riposo da inizio anno).
Mi consiglia riabilitazione foniatrica da logopedista e di proseguire con gastrotuss e lansoprazolo.
Arrivati a questo punto ho deciso di interrompere il percorso insieme a questo specialista, sia per grande senso di frustrazione, sia perchè economicamente diventa pesante.
Mi riferirò ad altri specialisti ma nel frattempo vorrei sentire anche i vostri consigli per capire come meglio muovermi.
Il mio unico desiderio è quello di poter ritornare a cantare e di risolvere questo brutto fastidio.
Vi ringrazio molto.
[#1]
Non posso confermare o meno il reflusso come possibile causa della disfonia, ma non ho motivo di dubitarne. Il consiglio che posso darle a distanza è quello di interrompere la cura che sta facendo per almeno una decina di giorni e poi di sottoporsi ad un breath test per la ricerca dell'helicobacter pilory. Una volta in possesso della risposta, vedremo cosa, nel suo caso, sarà piu' utile fare per la risoluzione del problema.
Un cordiale saluto
Un cordiale saluto
Dr. Raffaello Brunori
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 8k visite dal 07/10/2020.
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