Acufeni e pienezza all'orecchio mi stanno facendo impazzire

Buonasera dottori,
È da circa 3 mesi che convivo con un problema all' orecchio ma nonostante diverse visite specialistiche non riesco a risolverlo.
Per circa 2 volte alla settimana mi si ovatta l' orecchio destro e pian piano cominciano degli acufeni che mi portano a percepire i rumori circostanti distorti e molto acuti.
Il processo dura circa un giorno e mezzo e così come si presenta poi scompare per un paio di giorni per poi ritornare.
Questo fastidio ciclico fa sì che durante il giorno di acufene percepisca i suoni distorti e si registri ipoacusia ai toni bassi, mentre quando non ho acufene l' esame audiometrico ritorna alla normalità.

Gli specialisti hanno effettuato esami audiometrico, timpanogramma ed esami vestibolari...nulla di rilevante.
Parlano di idrope o probabile malattia di Meniere, tuttavia solo nei primi 2 episodi, circa 2 mesi fa, ho avuto vertigini per qualche minuto e poi l' ipoacusia è temporanea, dura il tempo dell'acufene.

Ho preso deltacortene per 5 giorni senza risultati.
Ho appena completato 2 cicli da 8 sedute di ossigenoterapia durante i quali per circa dieci giorni sono stato bene, dopodiché il solito andamento ciclico.

Ora sto prendendo integratori come Kardinal V, Normovest e Spc flakes.

Vi chiedo un parere o un suggerimento in quanto la qualità della vita si è ridotta notevolmente a causa di questi problemi che non mi permettono di avere una vita normale.

Grazie mille a chi sarà così cortese da rispondermi.
Buona serata
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.5k 211 29
Gentile Paziente, l ipotesi formulata è Sindrome di Meniere, che è una patologia ancora in gran parte oscura, definita dalla presenza di 4 sintomi: ipoacusia inizialmente fluttuante, senso di pienezza auricolare, acufeni, crisi vertiginose. Se manca uno di questi sintomi, non si può parlare di Sindrome di Manière, ma lo riterrei un problema secondario: al paziente non interessa molto conoscere il nome della propria malattia, ma uscire dallo stato di invalidità che anche un quadro incompleto può configurare. L' eziopatogenesi della SdM è incerta: l’idrope è la teoria più accreditata, ma rimane una teoria. Su questa teoria si basano le terapie proposte: betaistina (microser, vertiserc), diuretico ecc,) che però sono tutte state ridimensionate quanto a validità dalla revisione Cochrane (autorevolissimo istituto scientifico internazionale di revisione in campo medico) , in quanto mancano di certezza scientifica di efficacia, ad eccezione della gentamicina intratimpanica, intervento peraltro demolitivo, per il quale si riscontra (non sempre) una certa efficacia nella remissione delle crisi vertiginose gravi, ma anche un rischio collaterale di perdita dell’udito. Da tempo mi sono interessato ad alcune esperienze scientifiche pubblicate su riviste internazionali, ma poco recepite dagli specialisti di settore, che prendono in considerazione un legame della Malattia di Meniere con i disturbi dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM). Interazioni fisiopatologiche fra il l’organo della masticazione (e quindi in particolare con l’ATM) e l’orecchio sono state descritte da vari autori. L’esatto meccanismo fisiopatologico attraverso il quale una disfunzione dell’ATM può causare sintomi all’Orecchio fino a poter costituire importante elemento patogenetico della SdM non sono chiari: sono stati chiamati in causa riflessi neurogeni, sinergie muscolari, comuni rapporti con altre patologie oscure, come l’Emicrania e l'Apnea nel Sonno. Poco considerata risulta invece la possibile componente meccanica. In una ATM normale, i condili di entrambi i lati sono in rapporto con la parete antero-superiore della cavità che li ospita (Cavità Glenoide). Per vari motivi, in parte legati all’ATM stessa, ma più spesso al non corretto allineamento dei denti e alla cattiva postura della mandibola , accade però che i condili possano dislocarsi in una zona più arretrata, entrando in rapporto con le superfici più distali delle cavità glenoidi. Tali superfici sono in intimo rapporto con l'orecchio. In questo caso, assai comune, ogni qualvolta l'individuo deglutisce (e ciò avviene circa duemila volte al giorno a prescindere dalla volontà e dallo stato di sonno e veglia) i condili percuotono l'orecchio con più o meno violenza, come può essere facilmente riscontrato con la palpazione endo auricolare (infilando i mignoli nell’orecchio con i polpastrelli rivolti in avanti e muovendo la mandibola). L’interessamento dell’orecchio potrebbe in questi casi essere mediato anche dalla Tuba di Eustachio , sommando la disfunzione tubarica ai meccanismi muscolari e ai riflessi nervosi da vari autori ipotizzati. Appare evidente come, se da un lato il movimento di apertura della bocca viene comunemente sfruttato per il ripristino, dell'equilibrio pressorio sule due superfici del timpano alterato ad esempio per sbalzi di quota, dall'altro un cronico dislocamento posteriore di uno o entrambi i condili e lo squilibrio dei muscoli della masticazione e della deglutizione, possono dar luogo ad una ipofunzionalità tubarica e, al limite, ad una stenosi, sostenendo così, oltre a varie patologie dell’Orecchio che alle disfunzioni tubariche sono legate, anche la sintomatologia menierica. Il rapporto fra condilo mandibolare e orecchio potrebbe spiegare anche la monolateralità e/o la bilateralità della sintomatologia: una mandibola laterodeviata favorisce una sintomatologia otologica omolaterale alla deviazione , una mandibola biretrusa favorisce una sintomatologia bilaterale (anche se solitamente un lato prevale). Per verificare se questa interpretazione possa riferirsi anche al suo caso, bisognerebbe che lei consultasse un dentista-gnatologo esperto nei rapporti fra ATM e orecchio. Trova altre notizie su questo argomento visitando il mio sito internet alla pagina "Patologie trattate-patologie dell'Orecchio", e leggendo gli articoli che si aprono con i link qui sotto: se si riconosce nelle problematiche trattate, eventualmente mi faccia sapere. Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/745-malattia-di-meniere-e-disfunzioni-dell-articolazione-temporo-mandibolare.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1348-acufene-e-mandibola-quando-il-fischio-nelle-orecchie-dipende-dall-articolazione-temporo-mandibolare.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1408-la-vertigine-di-pertinenza-odontoiatrica.html

Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com

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