Inappetenza e scarsa crescita in bimba di 7 mesi
Buongiorno,
ho un quesito da porvi, relativo alla mia bimba di 7 mesi. Ho cercato di riassumere più informazioni possibili, mi scuso per la lunghezza, ma credo siano tutti dati utili per farsi un’idea completa.
Alessandra è nata piccola per l’età gestazionale con taglio cesareo alla 38° settimana (kg 2,150 – 44 cm = sotto 3° centile) a causa di un ritardo di crescita intrauterino, tuttavia sanissima e vitale (Apgar 9 a 1’ / 10 a 5’), è stata allattata artificialmente dalla nascita (Humana 0 fino ai 3,500 kg, poi Humana 1) e ha da subito dimostrato grande voracità e assolutamente nessuna difficoltà o problema alimentare o digestivo (nessun rigurgito salvo rari episodi, mai pianti di dolore o presunte coliche, puntuale richiesta insistente di cibo ogni 3,5/4 ore, sonno sereno e abbondante). Nei primi due mesi di vita si è passati spontaneamente da 7 pasti giornalieri a 5/6, sempre piuttosto abbondanti per l’età e il peso (totale giornaliero di circa 500/600 ml), con un relativo aumento di peso considerevole (a 2 mesi era 4,250 kg).
All’età di 2 mesi ha contratto la bronchiolite. Non rendendosi necessario il ricovero (dopo visita al PS dell’osp. Gaslini di Genova), è stata curata a casa per circa 20 gg con BENTELAN per via orale, BRONCOVALEAS e CLENIL per aerosol. Durante il decorso è aumentato considerevolmente l’appetito, arrivando ad assumere addirittura 700/800 ml di latte al giorno. Nessun problema, solo un notevole aumento di peso, arrivando a 3 mesi a pesare 4,870 kg.
Dopo pochi giorni dalla guarigione e dal termine della terapia, Alessandra ha cominciato a ridurre il latte assunto, arrivando nel giro di pochi giorni a circa 400/450 ml al giorno, ed ha ridotto di sua volontà i pasti a soli 4 al giorno. Non chiedeva più regolarmente e insistentemente il latte, durante il pasto era molto più svogliata e “giocava” con il biberon per poi cercare di staccarsene, spesso piangeva e si dimenava inarcando il busto, stendendo le gambe e volgendo la testa dall’altra parte… difficile persino tenerla in braccio! Talvolta il pianto era talmente accorato e convulso che si addormentava sfinita senza magari avere ingurgitato più di 30/40 ml… Gli episodi di rigurgito/ vomito erano comunque sporadici, nell’ordine di 2/3 alla settimana.
Descrivendo tali sintomi, la nostra pediatra ha subito pensato a reflusso grastroesofageo, e visto che l’esame delle urine e l’urinocoltura non hanno evidenziato nulla di rilevante, ha prescritto RANIDIL 10 mg/kg al giorno in due volte, oltre alle classiche accortezze da osservare nei casi di reflusso.
Dopo 20 gg e più di terapia e tentativi con altri latti (Humana 1 AR, Blemil 1 AR) resi più spessi dall’aggiunta di crema di mais e tapioca, visto che la situazione non migliorava (ormai Alessandra aveva 4 mesi e pesava 5,220 kg), d’accordo con la pediatra mi sono rivolta ad un pediatra specializzato in problemi gastroenterologici dell’Osp. Gaslini di Genova, che ha introdotto l’OMEPRAZOLO (LOSEC, 5 mg al giorno) per eliminare la sintomatologia dolorosa della piccola durante i pasti. Abbiamo inoltre introdotto altri alimenti quali omogeneizzati di frutta e farine lattee di vario tipo, per cercare di stuzzicare il suo scarso appetito…
Effettivamente non si verificavano quasi più gli episodi di pianto di prima, ma dopo un paio di settimane dall’inizio della terapia la quantità di latte assunto non era cambiata affatto, anzi alcuni giorni si scendeva addirittura a 300/350 ml. Il peso di Alessandra aumentava poco e lo stesso medico ha valutato che, mentre a due mesi era sopra il 10° centile, adesso la sua curva di crescita volgeva verso il 5°/3°.
Nel frattempo si è passati al latte di proseguimento Humana 2 e si sono introdotte le prime pappe a base di verdura+liofilizzato poi omogeneizzato di carne+olio+formaggio, abbastanza bene accettate (non si andava comunque mai oltre i 7/8 cucchiaini).
Circa un mese fa, all’età di 6 mesi (kg 5,800 - 3° centile / altezza 61,5 - 5° centile), si è deciso per il ricovero della piccola nel reparto di Gastroenterologia dell’Osp. Gaslini, per effettuare accertamenti più approfonditi, tutti risultati fortunatamente negativi:
- Emocromo, ionogramma sierico, glicemia, azotemia, creatinina, transaminasi, gammaGT, ferritina, sideremia, transferrina, PCR, VES, dos. Immunoglobuline, albumina
- adenovirus / rotavirus, campylobacter, yersinia, salmonella, shigella, clostridium difficile fecali
- esame urine e urinocoltura
- sangue occulto fecale
- FT4, TSH, ACTH
- RAST
- Alfa1 antitripsina fecale
- test del sudore
- rx tubo digerente completo con contrasto (unica cosa evidenziata uno pseudo-volvolo del fondo gastrico, ma nulla di più, anzi il rapido svuotamento dello stomaco ha escluso il reflusso ge)
- eco transfontanellare
Durante il ricovero, escluso presumibilmente il reflusso grazie all’rx con contrasto, sospettando una intolleranza alle proteine del latte, è stata alimentata dapprima con NEOCATE (mangiava ancora meno… il gusto terribile non l’ha certo invogliata!), poi con RISOLAC. Visto che si arrivava addirittura a 200 ml al giorno, dopo mia insistenza provando a ridarle il latte “normale”, è tornata ai suoi soliti 400/450 giornalieri. E’ stata dimessa dopo una settimana con nessuna risposta definitiva circa la sua inappetenza, solo il consiglio di sveltire lo svezzamento quanto più possibile e di cercare di “interessarla” al cibo…
Alle due visite di controllo del peso successive, la situazione non era granchè migliorata, e oggi che ha 7 mesi pesa 6 kg, è lunga 63 cm e fa 4 pasti al giorno per un totale di circa 300/400 ml. Talvolta rigurgita, altre volte addirittura vomita a distanza di 4/5 ore dal pasto e si rifiuta quindi di assumere il pasto successivo.
Il passato di verdura a cui aggiungo pastina, carne, olio, parmigiano e semolino è ormai più apprezzato del latte e lo prende abbastanza volentieri 2 volte al giorno, il latte invece viene spesso rifiutato e lo sostituisco se riesco con merende tipo budino a base di latte e biscotti per bambini, omogeneizzati al formaggino, yogurts… Non ama la frutta, anche se cerco in tutti i modi di fargliela apprezzare.
Ho anche pensato che con l’arrivo dei primi dentini tutto potrà cambiare, ma al momento non c’è ancora alcun dente all’orizzonte…
Per riepilogare pesi, altezza e pasti/quantità:
• nascita kg 2,150 cm 44 7 pasti 500 ml/die
• 1 mese kg 3,270 cm 47 6/7 pasti 600 ml/die
• 2 mesi kg 4,250 cm 50 6 pasti 650 ml/die
• 3 mesi kg 4,870 cm 53 5 pasti 750/800 ml/die
• 4 mesi kg 5,220 cm 56 4 pasti 450 ml/die
• 5 mesi kg 5,550 cm 59 4 pasti 400/450 ml/die
• 6 mesi kg 5,800 cm 61 4 pasti 400/450 ml/die
• 7 mesi kg 6,000 cm 63 4 pasti 300/400 ml/die
Questo è il quadro della situazione attuale, a cui aggiungo – cosa forse principale – che la bimba è di carattere molto allegro e solare, ride e gioca sempre, non piange mai salvo in occasione dei pasti (a volte piange talmente tanto da saltare poi il pasto), dorme tanto ed è veramente il ritratto della salute e della felicità…
Non mi preoccuperei più del necessario, se in ospedale non ipotizzassero addirittura una ph-metria con sondino e una eventuale nutrizione forzata, cosa che sinceramente mi sembra un po’ “invasiva”… Se ciò fosse ritenuto inevitabile non discuterei, ma mi chiedo se davvero sia il caso di andare avanti su questa strada.
Inoltre abbiamo notato che la bimba non porta mai assolutamente nulla alla bocca, sia i suoi giochi, sia il cibo che ho provato a mettere nelle sue manine. Nemmeno dopo averle fatto assaggiare il biscottino che teneva in mano ha continuato a portarlo alla bocca, ma lo ha poi abbandonato per dedicarsi ad altro. A seguito di questa osservazione mi è stata addirittura consigliata una terapia con logopedista per insegnare alla bimba l’oralità di cui necessita per sviluppare un corretto approccio con il cibo.
A detta di mia madre io stessa ero così poco interessata al cibo, ma ciò non ha pregiudicato la mia crescita…
Ciò che mi chiedo e vi chiedo quindi è:
• E’ possibile che semplicemente sia una bimba di poco appetito e ciò che mangia le basti, seppure prendendo poco peso?
• Pensate che a lungo termine ci possano essere problemi quali carenze nutrizionali o di accrescimento, se non si interviene più tempestivamente?
• Ritenete giusto proseguire con ulteriori indagini diagnostiche e se si, quali?
• Ci sono altri farmaci (visto che Ranidil e Losec sembrano non aver sortito alcun effetto benefico) che potete consigliare e di cui posso parlare con il medico?
• La letteratura medica riporta di casi simili in cui, dopo gli esami di routine risultati negativi, espedienti o terapie impensate e inusitate abbiano portato ad un miglioramento permanente delle condizioni e dell’appetito?
• Percorse queste vie e premettendo che ho assoluta fiducia nei professionisti a cui mi sono rivolta, suggerite una ulteriore strada che forse non ho ancora percorso?
Mi scuso ancora per la prolissità, ma sono davvero molto preoccupata e non so più che cosa sia giusto fare!
Vi ringrazio anticipatamente per la risposta che vorrete dare alla mia richiesta e per l’attenzione che avete dedicato ad Alessandra.
Cordiali saluti
Michela
ho un quesito da porvi, relativo alla mia bimba di 7 mesi. Ho cercato di riassumere più informazioni possibili, mi scuso per la lunghezza, ma credo siano tutti dati utili per farsi un’idea completa.
Alessandra è nata piccola per l’età gestazionale con taglio cesareo alla 38° settimana (kg 2,150 – 44 cm = sotto 3° centile) a causa di un ritardo di crescita intrauterino, tuttavia sanissima e vitale (Apgar 9 a 1’ / 10 a 5’), è stata allattata artificialmente dalla nascita (Humana 0 fino ai 3,500 kg, poi Humana 1) e ha da subito dimostrato grande voracità e assolutamente nessuna difficoltà o problema alimentare o digestivo (nessun rigurgito salvo rari episodi, mai pianti di dolore o presunte coliche, puntuale richiesta insistente di cibo ogni 3,5/4 ore, sonno sereno e abbondante). Nei primi due mesi di vita si è passati spontaneamente da 7 pasti giornalieri a 5/6, sempre piuttosto abbondanti per l’età e il peso (totale giornaliero di circa 500/600 ml), con un relativo aumento di peso considerevole (a 2 mesi era 4,250 kg).
All’età di 2 mesi ha contratto la bronchiolite. Non rendendosi necessario il ricovero (dopo visita al PS dell’osp. Gaslini di Genova), è stata curata a casa per circa 20 gg con BENTELAN per via orale, BRONCOVALEAS e CLENIL per aerosol. Durante il decorso è aumentato considerevolmente l’appetito, arrivando ad assumere addirittura 700/800 ml di latte al giorno. Nessun problema, solo un notevole aumento di peso, arrivando a 3 mesi a pesare 4,870 kg.
Dopo pochi giorni dalla guarigione e dal termine della terapia, Alessandra ha cominciato a ridurre il latte assunto, arrivando nel giro di pochi giorni a circa 400/450 ml al giorno, ed ha ridotto di sua volontà i pasti a soli 4 al giorno. Non chiedeva più regolarmente e insistentemente il latte, durante il pasto era molto più svogliata e “giocava” con il biberon per poi cercare di staccarsene, spesso piangeva e si dimenava inarcando il busto, stendendo le gambe e volgendo la testa dall’altra parte… difficile persino tenerla in braccio! Talvolta il pianto era talmente accorato e convulso che si addormentava sfinita senza magari avere ingurgitato più di 30/40 ml… Gli episodi di rigurgito/ vomito erano comunque sporadici, nell’ordine di 2/3 alla settimana.
Descrivendo tali sintomi, la nostra pediatra ha subito pensato a reflusso grastroesofageo, e visto che l’esame delle urine e l’urinocoltura non hanno evidenziato nulla di rilevante, ha prescritto RANIDIL 10 mg/kg al giorno in due volte, oltre alle classiche accortezze da osservare nei casi di reflusso.
Dopo 20 gg e più di terapia e tentativi con altri latti (Humana 1 AR, Blemil 1 AR) resi più spessi dall’aggiunta di crema di mais e tapioca, visto che la situazione non migliorava (ormai Alessandra aveva 4 mesi e pesava 5,220 kg), d’accordo con la pediatra mi sono rivolta ad un pediatra specializzato in problemi gastroenterologici dell’Osp. Gaslini di Genova, che ha introdotto l’OMEPRAZOLO (LOSEC, 5 mg al giorno) per eliminare la sintomatologia dolorosa della piccola durante i pasti. Abbiamo inoltre introdotto altri alimenti quali omogeneizzati di frutta e farine lattee di vario tipo, per cercare di stuzzicare il suo scarso appetito…
Effettivamente non si verificavano quasi più gli episodi di pianto di prima, ma dopo un paio di settimane dall’inizio della terapia la quantità di latte assunto non era cambiata affatto, anzi alcuni giorni si scendeva addirittura a 300/350 ml. Il peso di Alessandra aumentava poco e lo stesso medico ha valutato che, mentre a due mesi era sopra il 10° centile, adesso la sua curva di crescita volgeva verso il 5°/3°.
Nel frattempo si è passati al latte di proseguimento Humana 2 e si sono introdotte le prime pappe a base di verdura+liofilizzato poi omogeneizzato di carne+olio+formaggio, abbastanza bene accettate (non si andava comunque mai oltre i 7/8 cucchiaini).
Circa un mese fa, all’età di 6 mesi (kg 5,800 - 3° centile / altezza 61,5 - 5° centile), si è deciso per il ricovero della piccola nel reparto di Gastroenterologia dell’Osp. Gaslini, per effettuare accertamenti più approfonditi, tutti risultati fortunatamente negativi:
- Emocromo, ionogramma sierico, glicemia, azotemia, creatinina, transaminasi, gammaGT, ferritina, sideremia, transferrina, PCR, VES, dos. Immunoglobuline, albumina
- adenovirus / rotavirus, campylobacter, yersinia, salmonella, shigella, clostridium difficile fecali
- esame urine e urinocoltura
- sangue occulto fecale
- FT4, TSH, ACTH
- RAST
- Alfa1 antitripsina fecale
- test del sudore
- rx tubo digerente completo con contrasto (unica cosa evidenziata uno pseudo-volvolo del fondo gastrico, ma nulla di più, anzi il rapido svuotamento dello stomaco ha escluso il reflusso ge)
- eco transfontanellare
Durante il ricovero, escluso presumibilmente il reflusso grazie all’rx con contrasto, sospettando una intolleranza alle proteine del latte, è stata alimentata dapprima con NEOCATE (mangiava ancora meno… il gusto terribile non l’ha certo invogliata!), poi con RISOLAC. Visto che si arrivava addirittura a 200 ml al giorno, dopo mia insistenza provando a ridarle il latte “normale”, è tornata ai suoi soliti 400/450 giornalieri. E’ stata dimessa dopo una settimana con nessuna risposta definitiva circa la sua inappetenza, solo il consiglio di sveltire lo svezzamento quanto più possibile e di cercare di “interessarla” al cibo…
Alle due visite di controllo del peso successive, la situazione non era granchè migliorata, e oggi che ha 7 mesi pesa 6 kg, è lunga 63 cm e fa 4 pasti al giorno per un totale di circa 300/400 ml. Talvolta rigurgita, altre volte addirittura vomita a distanza di 4/5 ore dal pasto e si rifiuta quindi di assumere il pasto successivo.
Il passato di verdura a cui aggiungo pastina, carne, olio, parmigiano e semolino è ormai più apprezzato del latte e lo prende abbastanza volentieri 2 volte al giorno, il latte invece viene spesso rifiutato e lo sostituisco se riesco con merende tipo budino a base di latte e biscotti per bambini, omogeneizzati al formaggino, yogurts… Non ama la frutta, anche se cerco in tutti i modi di fargliela apprezzare.
Ho anche pensato che con l’arrivo dei primi dentini tutto potrà cambiare, ma al momento non c’è ancora alcun dente all’orizzonte…
Per riepilogare pesi, altezza e pasti/quantità:
• nascita kg 2,150 cm 44 7 pasti 500 ml/die
• 1 mese kg 3,270 cm 47 6/7 pasti 600 ml/die
• 2 mesi kg 4,250 cm 50 6 pasti 650 ml/die
• 3 mesi kg 4,870 cm 53 5 pasti 750/800 ml/die
• 4 mesi kg 5,220 cm 56 4 pasti 450 ml/die
• 5 mesi kg 5,550 cm 59 4 pasti 400/450 ml/die
• 6 mesi kg 5,800 cm 61 4 pasti 400/450 ml/die
• 7 mesi kg 6,000 cm 63 4 pasti 300/400 ml/die
Questo è il quadro della situazione attuale, a cui aggiungo – cosa forse principale – che la bimba è di carattere molto allegro e solare, ride e gioca sempre, non piange mai salvo in occasione dei pasti (a volte piange talmente tanto da saltare poi il pasto), dorme tanto ed è veramente il ritratto della salute e della felicità…
Non mi preoccuperei più del necessario, se in ospedale non ipotizzassero addirittura una ph-metria con sondino e una eventuale nutrizione forzata, cosa che sinceramente mi sembra un po’ “invasiva”… Se ciò fosse ritenuto inevitabile non discuterei, ma mi chiedo se davvero sia il caso di andare avanti su questa strada.
Inoltre abbiamo notato che la bimba non porta mai assolutamente nulla alla bocca, sia i suoi giochi, sia il cibo che ho provato a mettere nelle sue manine. Nemmeno dopo averle fatto assaggiare il biscottino che teneva in mano ha continuato a portarlo alla bocca, ma lo ha poi abbandonato per dedicarsi ad altro. A seguito di questa osservazione mi è stata addirittura consigliata una terapia con logopedista per insegnare alla bimba l’oralità di cui necessita per sviluppare un corretto approccio con il cibo.
A detta di mia madre io stessa ero così poco interessata al cibo, ma ciò non ha pregiudicato la mia crescita…
Ciò che mi chiedo e vi chiedo quindi è:
• E’ possibile che semplicemente sia una bimba di poco appetito e ciò che mangia le basti, seppure prendendo poco peso?
• Pensate che a lungo termine ci possano essere problemi quali carenze nutrizionali o di accrescimento, se non si interviene più tempestivamente?
• Ritenete giusto proseguire con ulteriori indagini diagnostiche e se si, quali?
• Ci sono altri farmaci (visto che Ranidil e Losec sembrano non aver sortito alcun effetto benefico) che potete consigliare e di cui posso parlare con il medico?
• La letteratura medica riporta di casi simili in cui, dopo gli esami di routine risultati negativi, espedienti o terapie impensate e inusitate abbiano portato ad un miglioramento permanente delle condizioni e dell’appetito?
• Percorse queste vie e premettendo che ho assoluta fiducia nei professionisti a cui mi sono rivolta, suggerite una ulteriore strada che forse non ho ancora percorso?
Mi scuso ancora per la prolissità, ma sono davvero molto preoccupata e non so più che cosa sia giusto fare!
Vi ringrazio anticipatamente per la risposta che vorrete dare alla mia richiesta e per l’attenzione che avete dedicato ad Alessandra.
Cordiali saluti
Michela
[#1]
Gentile signora, mi scuso per la fretta...
ho dato solo un'occhiata veloce al suo consulto. Merita maggiore attenzione, che le dedicherò al più presto; sto scappando a lavoro. Intanto buona giornata e cordialità Agnesina Pozzi
ho dato solo un'occhiata veloce al suo consulto. Merita maggiore attenzione, che le dedicherò al più presto; sto scappando a lavoro. Intanto buona giornata e cordialità Agnesina Pozzi
[#3]
gentile Signora
ho letto e riletto il suo scritto... Dunque la piccola Alessandra è stata bene fino a 2 mesi e il problema è cominciato con la bronchiolite.
E' stata visitata da bravi medici e da strutture qualificate che hanno escluso: patologie del canale digerente/bocca, problemi tiroidei, problemi di origine centrale o di provenienza da altri organi. Resta l'evidenza di un disturbo nel comportamento alimentare (uso parole grosse ma solo per capirci) del tipo anoressia-bulimia. Certo assurdo parlarne a pochi mesi di vita ma andrebbe sicuramente considerata anche la componente relazionale sia con voi genitori che con voi e il cibo.
Di fatto la piccola ha avuto una separazione traumatica col ricovero in ospedale e più di una volta e traumi si sono aggiunti a traumi sia legati alle mutate condizioni quotidiane, sia all'utilizzo di strumenti diagnostici, esecuzione prelievi, distacco dalla madre ecc ecc. Tutte queste componenti, (escluse naturalmente le patologie organiche più serie come hanno fatto i Colleghi) vanno analizzate.
Tenga anche presente che alcuni problemi relazionali-comportamentali di tipo psichiatrico (non si spaventi, è solo una terminologia per separare le cause di malessere)hanno il loro primo esordio proprio nel rapporto conflittuale col il cibo, anche in tenerissima età.
Alune informazioni vorrei chiederle in più, ossia se la piccola dorme tranquillamente, si relaziona all'ambiente secondo la sua età di sviluppo psico-sociale e motorio, se evacua normalmente, se ha sete e beve abbastanza e come si comporta all'ingestione di acqua semplice;
Dal punto di vista "alternativo", se lei non ha remore, dal momento che ci sono terapie del tutto non violente, innocue, prive di ogni controindicazione, potrebbe essere visitata anche da medici Omeopati e trattata sia secondo costituzione che secondo sintomi attuali; e ciò per tentare di evitare l'alimentazione forzata che sarebbe l'ennesimo trauma da subire.
Da quello che lei scrive, c'è spazio per intervenire omeopaticamente.
Ho fatto una ricerca su Genova e paraggi e le trascrivo i nomi e recapiti di alcuni Colleghi, forse possono esserle utili. Spero che il problema di Alessandra possa essere affrontato al più presto e risolto. Intanto chieda al suo medico per darle almeno un supporto polivitaminico e minerale. Aspetto buone nuove.
Cordialmente Agnesina Pozzi
BERGAMASCHI Guglielmo - v. E. Accame 11/Z - 17027 Pietra Ligure (GE) Tel. 019 617725 gianguglieberg@tiscalinet.it
DE ROSA Claudia - omeopata unicista - c/o "Papillon" - V.le Franchini 24/2 - 36126 Genova Nervi (GE) -
Tel. 010.3291529 - tel. 019.4002158. Emergenze: 340.2804395. - omeoliguria@yahoo.com
DI PALO Alessandro - via Remondini 5/8 -16131 GENOVA - Tel. 010 504582 - 5220195
BALLERINI Donata - Via Valcada 8 17100 SAVONA- Tel. 019 8228876 e-mail doarrigo@tin.it
SAPONARA Mariella - Via San Giorgio 15, int. 3 - Albisola superiore (SV) - Tel. 0174 704050
TRAPANI Gianfranco - C.so O. Raimondo 91b - 18038 Sanremo (IM) Tel. 0184 530833 Fenoglio Flavio
[0011] Medicina Omeopata Accreditato Genova Genova C.so Marconi 4 int 13 010 566155 flaviofenoglio
ho letto e riletto il suo scritto... Dunque la piccola Alessandra è stata bene fino a 2 mesi e il problema è cominciato con la bronchiolite.
E' stata visitata da bravi medici e da strutture qualificate che hanno escluso: patologie del canale digerente/bocca, problemi tiroidei, problemi di origine centrale o di provenienza da altri organi. Resta l'evidenza di un disturbo nel comportamento alimentare (uso parole grosse ma solo per capirci) del tipo anoressia-bulimia. Certo assurdo parlarne a pochi mesi di vita ma andrebbe sicuramente considerata anche la componente relazionale sia con voi genitori che con voi e il cibo.
Di fatto la piccola ha avuto una separazione traumatica col ricovero in ospedale e più di una volta e traumi si sono aggiunti a traumi sia legati alle mutate condizioni quotidiane, sia all'utilizzo di strumenti diagnostici, esecuzione prelievi, distacco dalla madre ecc ecc. Tutte queste componenti, (escluse naturalmente le patologie organiche più serie come hanno fatto i Colleghi) vanno analizzate.
Tenga anche presente che alcuni problemi relazionali-comportamentali di tipo psichiatrico (non si spaventi, è solo una terminologia per separare le cause di malessere)hanno il loro primo esordio proprio nel rapporto conflittuale col il cibo, anche in tenerissima età.
Alune informazioni vorrei chiederle in più, ossia se la piccola dorme tranquillamente, si relaziona all'ambiente secondo la sua età di sviluppo psico-sociale e motorio, se evacua normalmente, se ha sete e beve abbastanza e come si comporta all'ingestione di acqua semplice;
Dal punto di vista "alternativo", se lei non ha remore, dal momento che ci sono terapie del tutto non violente, innocue, prive di ogni controindicazione, potrebbe essere visitata anche da medici Omeopati e trattata sia secondo costituzione che secondo sintomi attuali; e ciò per tentare di evitare l'alimentazione forzata che sarebbe l'ennesimo trauma da subire.
Da quello che lei scrive, c'è spazio per intervenire omeopaticamente.
Ho fatto una ricerca su Genova e paraggi e le trascrivo i nomi e recapiti di alcuni Colleghi, forse possono esserle utili. Spero che il problema di Alessandra possa essere affrontato al più presto e risolto. Intanto chieda al suo medico per darle almeno un supporto polivitaminico e minerale. Aspetto buone nuove.
Cordialmente Agnesina Pozzi
BERGAMASCHI Guglielmo - v. E. Accame 11/Z - 17027 Pietra Ligure (GE) Tel. 019 617725 gianguglieberg@tiscalinet.it
DE ROSA Claudia - omeopata unicista - c/o "Papillon" - V.le Franchini 24/2 - 36126 Genova Nervi (GE) -
Tel. 010.3291529 - tel. 019.4002158. Emergenze: 340.2804395. - omeoliguria@yahoo.com
DI PALO Alessandro - via Remondini 5/8 -16131 GENOVA - Tel. 010 504582 - 5220195
BALLERINI Donata - Via Valcada 8 17100 SAVONA- Tel. 019 8228876 e-mail doarrigo@tin.it
SAPONARA Mariella - Via San Giorgio 15, int. 3 - Albisola superiore (SV) - Tel. 0174 704050
TRAPANI Gianfranco - C.so O. Raimondo 91b - 18038 Sanremo (IM) Tel. 0184 530833 Fenoglio Flavio
[0011] Medicina Omeopata Accreditato Genova Genova C.so Marconi 4 int 13 010 566155 flaviofenoglio
[#4]
Ex utente
Gentile Dottoressa,
la sua chiarissima risposta ha effettivamente toccato un punto a cui da tempo pensavo e che finora nessuno dei medici cui mi sono rivolta ha mai menzionato.
Effettivamente la piccola non ha quasi mai avuto uno stretto rapporto con il seno materno, purtroppo pochi giorni dopo il cesareo ho avuto un ingorgo mammario che non è stato prontamente trattato e che mi ha causato non poco dolore, e da quel momento in poi i tentativi di allattamento naturale sono stati piuttosto difficili, sia perchè Alessandra era davvero piccina e forse non riusciva a succhiare come si deve, sia per il dolore e il sanguinamento del seno quando insistevo. Ho dovuto interrompere quasi subito e ricorrere al tiralatte, cosa che però ha comportato l'inevitabile scomparsa dal latte nel giro di pochi giorni.
Questo potrebbe spiegare il primario allontanamento che può avere percepito, senza dubbio. Per quanto amore e cura e serenità si possano infondere al proprio piccolo durante il pasto, l'uso di uno strumento artificiale come il biberon prevede un inevitabile distacco e decisamente un ridotto contatto fisico.
Ho sempre cercato di contenere ansia e preoccupazione per il suo scarso appetito, e anche in questi giorni in cui purtroppo mangia ancora meno, non insisto e lascio perdere se vedo che si innervosisce e proprio non ne vuole sapere... so che è deleterio!
Non beve molto, anche se propongo spesso acqua e/o camomilla durante il giorno (mai succhi di frutta, che mi hanno detto spengono ancor più la fame già scarsa), però anche in questi casi dopo circa 5/10 ml di acqua, si stacca dal biberon.
Cerchiamo di farla partecipare sempre ai nostri pasti, ci osserva mangiare, a volte cerchiamo di incuriosirla facendole sentire il nostro cibo (nei limiti del giusto), di fatto però non è interessata e non apre mai la bocca, neanche se le metto in mano uno dei suoi biscottini.
Le avacuazioni sono regolari e normali.
Per il resto è davvero una bimba serena, dorme tanto e molto tranquillamente, di giorno gioca, è molto sveglia (a detta della pediatra anche più di tanti coetanei), sta già seduta autonomamente da un mese e cerca in molti modi di comunicare, ride a tutte le persone che le si rivolgono e fa versi sempre molto allegri, dal che deduco sia davvero oltre che di buon carattere anche serena. La circondiamo di amore, coccole e affetto, senza esagerazioni, ma sicuramente penso si senta amata e protetta.
Fin dai 3 mesi ha cominciato a dormire in camera sua, anche perchè molto vicina a camera nostra, però non ha mai fatto capricci o passato serate sveglia solo perchè lontana da noi, anzi ha sempre preso sonno rapidamente senza pianti.
L'altro ieri siamo state dalla pediatra per la visita mensile e per un brutto raffreddore/tosse con un pò di febbre che stiamo curando con CLAVULIN e con BRONCOVALEAS + LUNIBRON. Per il resto la bimba è stata trovata in buona forma, forse un pò esile e sottopeso (6,050 kg per 64 cm a 7 mesi e 1 settimana), ma in buone condizioni generali. Oltre a prescrivere il PEDIAVIT come multivitaminico, la dottoressa ci ha parlato della COCARNETINA B12, che potrebbe ridare ad Alessandra un pò di appetito. Lei cosa ne pensa? Crede che il Pediavit sia adeguato o esiste qualcosa di più completo?
Ho inoltre letto sul sito della federfarmaco dell'esistenza del CARPANTIN, pensa potrebbe fare al caso nostro o essere eventualmente una migliore alternativa alla COCARNETINA?
La strada della medicina omeopatica può essere una buona soluzione alternativa, anche solo per provare una cura più dolce ed evitare, come giustamente dice lei, ulteriori traumi ospedalieri che sinceramente anche io non mi sentirei di farle affrontare (ricordo ancora quanto fosse nervosa durante il ricovero in ospedale)...
Non appena sarà guarita dal raffreddore, porterò Alessandra da uno dei medici omeopati che Lei ci ha gentilmente suggerito per vedere di valutare un'alternativa, nel dubbio è sicuramente un qualcosa privo di controindicazioni ed effetti collaterali...
Grazie per l'attenzione che ci ha dedicato, per una mamma è importante anche solo essere ascoltata e trovare risposte ai propri dubbi. Conto di aggiornarla presto con buone notizie!
La saluto molto cordialmente
Michela
la sua chiarissima risposta ha effettivamente toccato un punto a cui da tempo pensavo e che finora nessuno dei medici cui mi sono rivolta ha mai menzionato.
Effettivamente la piccola non ha quasi mai avuto uno stretto rapporto con il seno materno, purtroppo pochi giorni dopo il cesareo ho avuto un ingorgo mammario che non è stato prontamente trattato e che mi ha causato non poco dolore, e da quel momento in poi i tentativi di allattamento naturale sono stati piuttosto difficili, sia perchè Alessandra era davvero piccina e forse non riusciva a succhiare come si deve, sia per il dolore e il sanguinamento del seno quando insistevo. Ho dovuto interrompere quasi subito e ricorrere al tiralatte, cosa che però ha comportato l'inevitabile scomparsa dal latte nel giro di pochi giorni.
Questo potrebbe spiegare il primario allontanamento che può avere percepito, senza dubbio. Per quanto amore e cura e serenità si possano infondere al proprio piccolo durante il pasto, l'uso di uno strumento artificiale come il biberon prevede un inevitabile distacco e decisamente un ridotto contatto fisico.
Ho sempre cercato di contenere ansia e preoccupazione per il suo scarso appetito, e anche in questi giorni in cui purtroppo mangia ancora meno, non insisto e lascio perdere se vedo che si innervosisce e proprio non ne vuole sapere... so che è deleterio!
Non beve molto, anche se propongo spesso acqua e/o camomilla durante il giorno (mai succhi di frutta, che mi hanno detto spengono ancor più la fame già scarsa), però anche in questi casi dopo circa 5/10 ml di acqua, si stacca dal biberon.
Cerchiamo di farla partecipare sempre ai nostri pasti, ci osserva mangiare, a volte cerchiamo di incuriosirla facendole sentire il nostro cibo (nei limiti del giusto), di fatto però non è interessata e non apre mai la bocca, neanche se le metto in mano uno dei suoi biscottini.
Le avacuazioni sono regolari e normali.
Per il resto è davvero una bimba serena, dorme tanto e molto tranquillamente, di giorno gioca, è molto sveglia (a detta della pediatra anche più di tanti coetanei), sta già seduta autonomamente da un mese e cerca in molti modi di comunicare, ride a tutte le persone che le si rivolgono e fa versi sempre molto allegri, dal che deduco sia davvero oltre che di buon carattere anche serena. La circondiamo di amore, coccole e affetto, senza esagerazioni, ma sicuramente penso si senta amata e protetta.
Fin dai 3 mesi ha cominciato a dormire in camera sua, anche perchè molto vicina a camera nostra, però non ha mai fatto capricci o passato serate sveglia solo perchè lontana da noi, anzi ha sempre preso sonno rapidamente senza pianti.
L'altro ieri siamo state dalla pediatra per la visita mensile e per un brutto raffreddore/tosse con un pò di febbre che stiamo curando con CLAVULIN e con BRONCOVALEAS + LUNIBRON. Per il resto la bimba è stata trovata in buona forma, forse un pò esile e sottopeso (6,050 kg per 64 cm a 7 mesi e 1 settimana), ma in buone condizioni generali. Oltre a prescrivere il PEDIAVIT come multivitaminico, la dottoressa ci ha parlato della COCARNETINA B12, che potrebbe ridare ad Alessandra un pò di appetito. Lei cosa ne pensa? Crede che il Pediavit sia adeguato o esiste qualcosa di più completo?
Ho inoltre letto sul sito della federfarmaco dell'esistenza del CARPANTIN, pensa potrebbe fare al caso nostro o essere eventualmente una migliore alternativa alla COCARNETINA?
La strada della medicina omeopatica può essere una buona soluzione alternativa, anche solo per provare una cura più dolce ed evitare, come giustamente dice lei, ulteriori traumi ospedalieri che sinceramente anche io non mi sentirei di farle affrontare (ricordo ancora quanto fosse nervosa durante il ricovero in ospedale)...
Non appena sarà guarita dal raffreddore, porterò Alessandra da uno dei medici omeopati che Lei ci ha gentilmente suggerito per vedere di valutare un'alternativa, nel dubbio è sicuramente un qualcosa privo di controindicazioni ed effetti collaterali...
Grazie per l'attenzione che ci ha dedicato, per una mamma è importante anche solo essere ascoltata e trovare risposte ai propri dubbi. Conto di aggiornarla presto con buone notizie!
La saluto molto cordialmente
Michela
[#5]
gentile Signora
molto chiaramente e senza mezzi termini mi esprimo sulle somministrazioni farmacologiche in corso di raffreddore/febbre.
Non sono affatto d'accordo sull'uso di antibiotici, a meno che non ci siano gravi, dico gravi motivi per prescriverli. Nei primi mesi, anche in coincidenza dello stress delle prime eruzioni dentarie, in genere 6-7 (la sua Alessandra ha cominciato rima, non avendo anticorpi trasmessi dal latte materno) , i piccoli hanno il loro incontro "immunologico" con virus e batteri e questo servirà a costruire le loro difese. La febbre va osservata (anche per orientare il medico se di patologia virale o batterica si tratti) cautamente e costantemente, senza intervenire per quello che è possibile.
Ma con questo discorso sappiamo di essere (alcuni di noi) perdenti.. si ha fretta che la febbre se ne vada subito, ci sono i ritmi di lavoro e tanti problemi legati alla quotidianità. Ecco perchè le rinnovo l'invito a rivolgersi all'Omeopatia, in quanto lei avrà a disposizione un ventaglio di rimedi per quei problemi che sono normali in età pediatrica, potendo usare terapie che non interferiscono, non hanno effetti collaterali e controindicazioni (tranne l'intolleranza al lattosio con cui sono preparati i globuli), ed evitare antibiotici, antiinfiammatori, broncodilatatori, cortisone ecc ecc.
Lasciamo stare il carpantin per piacere, è qualcosa di archeologico rispetto all'inappetenza nei piccoli. Non si usa più.
Per i multivitaminici controllate, in caso di somministrazione di due farmaci diversi, che non ci sia un sovradosaggio di vitamine che potrebbe essere altrettanto dannoso. Se nel multivitaminico ad esempio già è presente la B12, dare anche la cocarnetina ed altra B12 non va bene.
Mi faccia sapere. Cordiali saluti
Agnesina Pozzi
molto chiaramente e senza mezzi termini mi esprimo sulle somministrazioni farmacologiche in corso di raffreddore/febbre.
Non sono affatto d'accordo sull'uso di antibiotici, a meno che non ci siano gravi, dico gravi motivi per prescriverli. Nei primi mesi, anche in coincidenza dello stress delle prime eruzioni dentarie, in genere 6-7 (la sua Alessandra ha cominciato rima, non avendo anticorpi trasmessi dal latte materno) , i piccoli hanno il loro incontro "immunologico" con virus e batteri e questo servirà a costruire le loro difese. La febbre va osservata (anche per orientare il medico se di patologia virale o batterica si tratti) cautamente e costantemente, senza intervenire per quello che è possibile.
Ma con questo discorso sappiamo di essere (alcuni di noi) perdenti.. si ha fretta che la febbre se ne vada subito, ci sono i ritmi di lavoro e tanti problemi legati alla quotidianità. Ecco perchè le rinnovo l'invito a rivolgersi all'Omeopatia, in quanto lei avrà a disposizione un ventaglio di rimedi per quei problemi che sono normali in età pediatrica, potendo usare terapie che non interferiscono, non hanno effetti collaterali e controindicazioni (tranne l'intolleranza al lattosio con cui sono preparati i globuli), ed evitare antibiotici, antiinfiammatori, broncodilatatori, cortisone ecc ecc.
Lasciamo stare il carpantin per piacere, è qualcosa di archeologico rispetto all'inappetenza nei piccoli. Non si usa più.
Per i multivitaminici controllate, in caso di somministrazione di due farmaci diversi, che non ci sia un sovradosaggio di vitamine che potrebbe essere altrettanto dannoso. Se nel multivitaminico ad esempio già è presente la B12, dare anche la cocarnetina ed altra B12 non va bene.
Mi faccia sapere. Cordiali saluti
Agnesina Pozzi
[#6]
Ex utente
Gentile Dottoressa,
la ringrazio ancora per la chiarezza e soprattutto la francheza con cui mi ha risposto.
Anche io non sono favorevole all'uso indiscirminato di farmaci ad ogni minimo accenno di malessere o malattia, sono convinta che tanti disturbi debbano fare il proprio corso perchè manifestazioni del nostro corpo, ancor meno sono favorevole all'uso "facile" di cortisone ed antibiotici, che credo siano proprio alcuni dei responsabili dell'inappetenza di mia figlia, visto che subito dopo la loro somministrazione è iniziato il problema.
Purtroppo, da mamma alle prime armi, mi devo pur affidare ad un pediatra legato al SSN, sia per le piccole cose tipo le visite di routine, sia per le prescrizioni mediche ecc. Da inesperta, più che chiedere al medico in questione cosa è bene fare in caso di febbre, tosse, catarro o peggio ancora nel caso della bronchiolite mesi fa, alla fine devo seguire le cure prescritte per la paura di lasciare spazio a peggioramenti o conseguenze poi più noiose e difficili da curare.
Senza dubbio proverò la strada dell'omeopatia, so da tante persone che risolve senza accanimento tanti problemi, senza peraltro effetti colaterali, di cui credo la mia piccola abbia già sufficente esperienza, visti i risultati.
In questi ultimi 4 giorni di malessere l'inappetenza si è trasformata in digiuno quasi totale (circa 150/180 ml di cibo in tutto durante il giorno), cerco di idratarla il più possibile con acqua e camomilla, ma temo comunque che abbia addirittura perso un pò di peso. Vedremo quando starà meglio, per adesso non voglio forzare la situazione... L'unica cosa che temo è che al prossimo controllo peso il 1° aprile all'Osp. Gaslini noteranno il dimagrimento e proporranno il ricovero...
In ogni caso la ringrazio ancora per i consigli, stia pur certa che non rimarranno vani, anzi saranno la prima strada che percorreremo non appena Alessandra starà meglio tra pochi giorni e per questo conto di tenerla aggiornata.
La saluto cordialmente.
Michela
la ringrazio ancora per la chiarezza e soprattutto la francheza con cui mi ha risposto.
Anche io non sono favorevole all'uso indiscirminato di farmaci ad ogni minimo accenno di malessere o malattia, sono convinta che tanti disturbi debbano fare il proprio corso perchè manifestazioni del nostro corpo, ancor meno sono favorevole all'uso "facile" di cortisone ed antibiotici, che credo siano proprio alcuni dei responsabili dell'inappetenza di mia figlia, visto che subito dopo la loro somministrazione è iniziato il problema.
Purtroppo, da mamma alle prime armi, mi devo pur affidare ad un pediatra legato al SSN, sia per le piccole cose tipo le visite di routine, sia per le prescrizioni mediche ecc. Da inesperta, più che chiedere al medico in questione cosa è bene fare in caso di febbre, tosse, catarro o peggio ancora nel caso della bronchiolite mesi fa, alla fine devo seguire le cure prescritte per la paura di lasciare spazio a peggioramenti o conseguenze poi più noiose e difficili da curare.
Senza dubbio proverò la strada dell'omeopatia, so da tante persone che risolve senza accanimento tanti problemi, senza peraltro effetti colaterali, di cui credo la mia piccola abbia già sufficente esperienza, visti i risultati.
In questi ultimi 4 giorni di malessere l'inappetenza si è trasformata in digiuno quasi totale (circa 150/180 ml di cibo in tutto durante il giorno), cerco di idratarla il più possibile con acqua e camomilla, ma temo comunque che abbia addirittura perso un pò di peso. Vedremo quando starà meglio, per adesso non voglio forzare la situazione... L'unica cosa che temo è che al prossimo controllo peso il 1° aprile all'Osp. Gaslini noteranno il dimagrimento e proporranno il ricovero...
In ogni caso la ringrazio ancora per i consigli, stia pur certa che non rimarranno vani, anzi saranno la prima strada che percorreremo non appena Alessandra starà meglio tra pochi giorni e per questo conto di tenerla aggiornata.
La saluto cordialmente.
Michela
[#7]
carissima Signora
non si colpevolezzi..mi rendo conto che i genitori si trovano spesso tra fuochi incrociati e noi medici non siamo in grado di collaborare con obiettività per quanto sia la scelta migliore per il paziente, piccolo o grande che sia. Spesso sono i preconcetti, la mancata conoscenza di una tecnica medica, l'arroganza di ritenersi detentori di un sapere unico che non fa altro che causare problemi. La colpa è solo di noi medici, voi poveri genitori siete in balia delle nostre onde.
Se posso ancora darle un consiglio, non aspetti oltre, anche un giorno è prezioso. La carenza nutritiva non può aspettare alla sua età e sicuramente anche lo stato di scarsa nutrizione attuale favorisce una debolezza immunitaria.
Aspetto buone nuove.
Cordialmente Agnesina Pozzi
non si colpevolezzi..mi rendo conto che i genitori si trovano spesso tra fuochi incrociati e noi medici non siamo in grado di collaborare con obiettività per quanto sia la scelta migliore per il paziente, piccolo o grande che sia. Spesso sono i preconcetti, la mancata conoscenza di una tecnica medica, l'arroganza di ritenersi detentori di un sapere unico che non fa altro che causare problemi. La colpa è solo di noi medici, voi poveri genitori siete in balia delle nostre onde.
Se posso ancora darle un consiglio, non aspetti oltre, anche un giorno è prezioso. La carenza nutritiva non può aspettare alla sua età e sicuramente anche lo stato di scarsa nutrizione attuale favorisce una debolezza immunitaria.
Aspetto buone nuove.
Cordialmente Agnesina Pozzi
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 56.7k visite dal 26/03/2008.
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