Liquido nei polmoni e bassa saturazione in anziano di 93 anni

Gentili medici...
Vi scrivo per un consulto riguardante mio nonno... Lui ha 93 anni, mentalmente è lucidissimo e fino a poco tempo fa era completamente autonomo, ha da moltissimi anni avuto una bronchite cronica con tosse persistente, ma in precedenza non abbiamo mai misurato la sua saturazione... A fine ottobre il nonno ha avuto il covid con qualche giorno di febbre (lui non ha mai lamentato fame d'aria o mancanza di ossigeno) però da lì abbiamo iniziato a misurarli la saturazione che era intorno agli 85, è stato curato a casa con cortisone prima a flebo e poi compresse e antibiotico e ossigenoterapia... Cmq il nonno stava meglio e anche l'ossigeno si era assestato intorno ai 90 senza ossigeno, anche se ogni tanto ha avuto delle ricadute con leggero abbassamento della saturazione sempre curate con cortisone e antibiotico e un po' di ossigeno quando la saturazione scendeva sotto i 90... Il nonno ha fatto 2 tac di controllo che hanno riscontrato liquido nei polmoni, sopratutto in uno (il nonno prende anche il lasix dato dallo pneumologo proprio per cercare di far assorbire questo liquido) inoltre il nonno ha un insufficienza cardiaca (che secondo lo pneumologo ha causato questo liquido) però viene seguito e curato da un cardiologo... Da qualche settimana la situazione è degenerata, si è avuto un abbassamento improvviso della saturazione soprattutto quando si alza o fa sforzi (arriva a 80) e ormai ha attaccato h 24 l'ossigeno liquido in media a 3 ma spesso anche di più, si sente molto catarro nei bronchi che non riesce ad espellere nonostante una nuova cura in flebo di cortisone e antibiotico e flumicil per tentare di espellere i muchi... Possiamo fare qualcosa per aiutare il nonno?
Perché apparte questi problemi e lucidissimo e attivissimo e vogliamo fare tutto il possibile per aiutarlo...

Vi ringrazio del attenzione e spero in qualche vostra risposta...
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Dr. Marcello Zanna Pneumologo 22 2 1
Non è semplice risponderti senza visionare i referti della TC torace e di un'eco cardiaca che sicuramente avrà fatto. A quanto scrive però, il suo nonno non ha avuto polmonite interstiziale covid correlata. Il liquido nei polmoni che descrive, è spesso dovuto a scompenso cardiaco, legato a malfunzionamento della pompa cardiaca. Cuore e polmoni infatti lavorano in coppia: il sangue ossigenato arriva al cuore sinistro e di qui deve essere espulso, pompato in aorta per arrivare a tutto il corpo; poi ritorna al cuore destro e di qui ai polmoni, dove rilascia l'anidride carbonica ricevuta dalle cellule e riceve nuovo ossigeno da trasportare alle cellule dell'organismo. Se la pompa cardiaca è insufficiente (per un problema valvolare, per dilatazione cardiaca, per aritmia), il sangue ricevuto dai polmoni ossigenato non viene espulso completamente in aorta, e ristagnando nei polmoni, determina appunto quell'imbibizione dei tessuti ispessendo l'interstizio alveolare deputato allo scambio dei gas, limitando quindi la percentuale di ossigeno da distribuire e provocando altresì quei versamenti pleurici visti radiologicamente che limitano ulteriormente le capacità ventilatorie polmonari. Se la causa è lo scompenso quindi, oltre allo pneumologo, è pertanto necessario rivolgersi anche a un bravo cardiologo, che prescriverà farmaci per migliorare questa funzione contrattile compromessa. Non serve infatti antibiotico e cortisone per ridurre questo edema, ma diuretici anche a dosi elevate per eliminare i liquidi in eccesso, antialdosteronici, betabloccanti, ace inibitori (se la pressione lo consente), a seconda della problematica riscontrata. E serve controllare spesso la funzione renale, che nei novantenni è sovente compromessa e che è molto importante monitorare nello scompenso cardiaco, essendo proprio i reni deputati all'eliminazione dei liquidi che ristagnano. Utile alzare lo schienale del letto e fare mantenere una posizione semiseduta, con le gambe basse, per limitare il ritorno venoso che in questi pazienti sovraccarica il cuore. Spero di essere stato chiaro, ma come ripeto, senza i referti radiologici ed ecocardiografici, senza un esame obiettivo la mia non può essere che una diagnosi solo approssimativa

Dr. Marcello Zanna

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