Ansia che non passa, possibile tolleranza agli psicofarmaci? cosa fare

Buongiorno, scrivo per mia mamma di 58 anni.

per 22 anni è stata bene con 1 tavor da 1mg e 1 anafranil da 75mg.
L'estate scorsa è iniziato il calvario e dopo continue introduzioni di nuovi farmaci, il 16 novembre siamo state al pronto soccorso dove hanno aggiunto depakin chrono, questa è la terapia attuale:

Mattina:
1 EN 2mg,
1 anafranil 75mg,
1 amisulpride 50 mg,
1 depakin chrono 300mg.


Pomeriggio:
1 EN 2mg.


Cena:
1 quietiapina 150mg,

Sera:
1 EN 2 mg,
1 anafranil 75 mg,
1 amisulpride 25 mg,
1 trittico 150 mg.


venerdì 24 se non ci sono problemi dovrebbe introdurre un depakin chrono da 300 anche la sera.

Per ora dopo 4 giorni non ha sentito beneficio dal depakin, magari è troppo presto o la dose è ancora troppo bassa ma mia mamma è scoraggiata non ce la fa più con questa ansia continua.
Quanto bisogna aspettare?
Non per stare bene, ma per sentire un leggero miglioramento.

Il problema è che si potrebbero ancora aumentare le dosi dei farmaci somministratele in precedenza (trittico, quetiapina, amisulpride) ma dopo un mese circa dall'inizio della somministrazione questi perdono di efficacia anche provando ad aumentarli la situazione non cambia.
Per questo parlo di tolleranza.

La sua diagnosi è sempre stata distimia (depressione ipocondria) con ansia ma quando siamo stati al pronto soccorso in precedenza ad agosto le è stata diagnosticata anche "la vecchia isteria" perchè seppur ansiosa non ha battito accelerato e altri sintomi.
Lei sta male dentro e basta.
Al momento ha anche nausea e pianto.

Al pronto soccorso rimandano al cps, al cps non trattano le urgenze e mandano al pronto soccorso.
In realtà al cps non concludono proprio niente perchè non hanno saputo proporre nient'altro che quetiapina e dicono che è inutile introdurre altri farmaci visti i risultati ma io penso che intanto è arrivata fino ad oggi almeno... ho sentito uno psichiatra privato che prima lavorava al cps e mi ha risposto che ad un certo punto bisogna sopportare, conviverci e basta.
dopo ci si meraviglia del perchè la gente si toglie la vita!
Privatamente ci vogliono almeno 2 settimane, Il ricovero uguale ed è inutile perchè dura circa un mese quindi anche trovando un buon farmaco perderebbe efficacia una volta a casa.
Forse l'unica è il day hospital ma anche qui bisogna aspettare.

Ho chiamato vari ospedali e metodi alternativi come l'ipnosi non viene fatta e questo mi fa sospettare che non sia un metodo serio.
Perchè farla solo privatamente?

Mia mamma soffre anche di dolicocolon (colon allungato) comparso all'incirca in concomitanza con l'ansia l'anno scorso, potrebbe esser collegato magari un malassorbimento?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
"anche trovando un buon farmaco perderebbe efficacia una volta a casa."

Questo non capisco perché, è un suo ragionamento applicato non si sa a quale farmaco.
Ma chi ha stabilito che debba fare l'ipnosi ?

La terapia di adesso (ma anche prima c'era la quetiapina) non corrisponde solo e soltanto a duna diagnosi di ordine ansioso. La componente che genera allarme non è chiaro se sia agitazione o allarme somatico (al pronto soccorso siete andati in relazioni a quale urgenza ?- quella apparentemente cardiologica ? Cioè credevate avesse qualche malattia al cuore he niente aveva a che fare con il suo stato mentale ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Utente
Utente
"anche trovando un buon farmaco perderebbe efficacia una volta a casa."
perchè la quetiapina ha fatto effetto una settimana circa, il trittico un mese, il deniban un mese. E una volta perso l'effetto nemmeno alzare la dose non è servito. Si è proprio dovuto sempre aggiungere un ulteriore principio attivo nell'ordine scritto due righe sopra.
Nessuno ha stabilito che debba fare l'ipnosi, ma visto la scarsa risposta ai farmaci, essendo disperata, ho provato a cercare su internet rimedi all'isteria e mi è uscita l'ipnosi. E quindi vorrei il parere di un professionista se potrebbe esser una strada.
Come scritto sopra ha depressione distinia ipocondria e al pronto soccorso in agosto le è stata diagnosticata la "vecchia isteria" perchè non mostrava i tipici sintomi dell'ansia che però ha. Per esempio NON ha il battito del cuore accelerato.
L'allarme che ci fa andare al pronto soccorso è l'ansia forte che non riesce più a sopportare le cui manifestazioni fisiche sono pianto e nausea e quest'ultima sta peggiorando.
Le mie domande però erano altre... può essere una tolleranza ai farmaci questo fare effetto un mese e poi basta nemmeno incrementandone la dose ma dovendo sempre cambiare principio attivo? l'ipnosi può esser una strada? il 16 al pronto soccorso le è stato introdotto depakin chrono ma a distanza di 6 giorni le cose non stanno migliorando anzi ora ha anche paura ad uscire di casa. Comincerà mai a fare effetto considerando che ora sta prendendo solo 300mg al giorno e seguendo i consigli del pronto soccorso dopo una settimana (dopodomani) dovrà raddoppiare la dose?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Le ripeto che la terapia non ha una chiara attinenza con la diagnosi. Idem per il depakin chrono, qui se non si chiarisce perché prende farmaci che alla fine non sono per la depressione, e i due antidepressivi assunti sono alcuni dei più blandi, si rimane nel dubbio che il problema sia poi quello. Che uno sia in allarme senza avere il battito accelerato non mi dice di niente di particolare.

Dr.Matteo Pacini
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dopo
Utente
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Purtroppo io sono solo caregiver e non posso far altro che raccontare la sua quotidianità e riportare le diagnosi fatte dai medici giuste o sbagliate che siano.
"si rimane nel dubbio che il problema sia poi quello": è stata visitata da più medici e quello che ne è uscito (depressione distimia ipocondria "vecchia isteria") spero sia esatto perchè se più di un medico ha sbagliato la diagnosi davvero non so più dove sbattere la testa! E a questo punto non saprei nemmeno come individuare quale altro psichiatra possa esser quello giusto in grado di formulare la diagnosi corretta.
Per quanto riguarda la terapia potrebbero essere andati a sommare piano piano farmaci su farmaci cercando di farla stare bene "a tentativi" anche se non hanno attinenza diretta alla diagnosi. In particolare Lei scrive che i due antidepressivi che usa (credo si riferisca ad Anafranil e Trittico) sono tra i più blandi, ecco a me è sempre stato detto che Anafranil è uno dei più potenti e che questo è un problema perchè volendolo cambiare (altro tentativo a cui mi riferivo) si dovrebbe optare per uno più blando per esempio paroxetina, duloxetina.
Secondo Lei quale altro potrebbe esser il problema allora?
In ogni caso come già detto i nuovi farmaci per un mese circa le fanno effetto e quindi "i tentativi" fatti dei medici non sono del tutto sbagliati solo che poi mia mamma sviluppa quella che io azzardo chiamare tolleranza (e mi piacerebbe sapere se è esatto ed in tal caso come comportarci).
"Che uno sia in allarme senza avere il battito accelerato non mi dice di niente di particolare." in che senso? non esiste solo il cuore, uno va al pronto soccorso per tanti motivi.. nel nostro caso la disperazione di una vita che non si riesce più a sopportare ormai sempre accompagnata da ansia forte, da un cps che non da cure alternative alla quetiapina, che non anticipa le visite ma manda al pronto soccorso, dalla speranza di esser fortunate e, tra tanti medici visti, di trovare quello che possa avere l'intuizione giusta. La stessa speranza che mi ha spinta a scrivere qui.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
" In particolare Lei scrive che i due antidepressivi che usa (credo si riferisca ad Anafranil e Trittico)"

No, a trittico e deniban.

""Che uno sia in allarme senza avere il battito accelerato non mi dice di niente di particolare." in che senso? "

Che non mi aspetto necessariamente di aver il battito normale per pensare ad un attacco di panico o ad uno stato di allarme, il battito può essere anche accelerato.

Qualcuno deve rivedere la diagnosi, perché farmaci come depakin e quetiapina non è chiaro cosa abbiano a che fare con le diagnosi fatte, lasciando stare l'isteria che è una diagnosi storica ma non comporterebbe una precisa terapia farmacologica.

Dr.Matteo Pacini
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dopo
Utente
Utente
"No, a trittico e deniban"
ma nel testo ho indicato la terapia completa quindi anche anafranil, quindi non capisco perchè scrive che "i 2 antidepressivi che assume sono tra i più blandi" senza tenere in considerazione Anafranil (che assume da 23 anni).
"Qualcuno deve rivedere la diagnosi" è stata vista 4 specialisti nell'ultimo anno e parlano sempre di depressione distimia ipocondria e isteria (isteria è la più recente perchè proviene dal pronto soccorso di agosto) quindi ok lunedì vedrà un nuovo specialista ma chi mi garantisce che troverò mai quello giusto?
Perchè devo sottovalutare l'isteria? è l'ultima cosa che le è stata trovata e proprio ora che non si trova una cura. magari trovando un rimedio per quella si sistemerebbe il tutto. Alla fine se ha ansia ma non battito accelerato vuol dire che i farmaci che prende un certo effetto lo fanno e come disse lo specialista del pronto soccorso ad agosto, l'ansia è una manifestazione di un altro tipo di disagio (non so se ho inteso bene ma magari crede di averla è un modo per attirare l'attenzione non so).
E proprio per questa isteria che chiedo se l'ipnosi potrebbe esser una cura, in più nelle sue risposte non hai fatto riferimento alle mie domande su una possibile tolleranza. grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Prima di tutto non mi metta in bocca parole che non ho detto.
Nessuno ha detto di "sottovalutare" niente.
Ho detto che due antidepressivi tra quelli citati etc etc. Non penso di dover continuare a giustificare un discorso comprensibile, e non capisco cosa voglia contestare.

La risposta è stata data, non so cosa si aspettasse.

Non sempre si comprendono le cure date in base alla diagnosi, noto però che c'è questa discrepanza. Ci possono essere mille motivi.

Dr.Matteo Pacini
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[#8]
dopo
Utente
Utente
"Non sempre si comprendono le cure date in base alla diagnosi, noto però che c'è questa discrepanza. Ci possono essere mille motivi."
non sono medico ma caregiver, non ho mai voluto comprendere il perchè delle cure date ma trovare un rimedio alla situazione, è lei che ha iniziato a chiedersi il perchè di questo e di quel farmaco, il perchè degli antidepressivi blandi non tenendo minimamente in considerazione di quello forte a cui sono abbinati come se non l'assumesse. E poi alla fine scrive "ci sono mille motivi per la discrepanza" allora perchè si è concentrato solo su questo fino ad ora?

"La risposta è stata data, non so cosa si aspettasse."
Non ho ricevuto informazioni nè sull'ipnosi, nè sulla tolleranza, nè sulle possibili cause organiche, quindi no direi che non ho ricevuto nessuna risposta. Se non fosse abbastanza chiaro, io quello mi aspettavo.

"Nessuno ha detto di sottovalutare niente." - "lasciando stare l'isteria che è una diagnosi storica ma non comporterebbe una precisa terapia farmacologica" ha ragione, l'isteria non l'ha sottovalutata, l'ha proprio completamente lasciata stare.
CHE BUCO NELL'ACQUA
Cordiali saluti.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Guardi, quando si assume il suo atteggiamento ostinandosi a non leggere le risposte o pretendere che se la risposta è una, si possa riproporre la stessa domanda uguale senza batter ciglio... semplicemente ci si taglia fuori dal dialogo.
Infatti parla da solo, semplicemente perché è questo che le interessa alla fine. Deve offendere, risentirsi e fare le domande che pare a Lei. Se le chiedono: qui siamo a Roma sud o Roma nord, a poco serve dirle che ci troviamo a Milano, Lei batte i piedi e vuole solo sapere se è sud o nord di Roma, questo aveva chiesto...
Capisco.

Visto che è caregiver, si interessi della diagnosi e dai medici che l'hanno fatta forse del perché le cure non coincidono. Ci sarà un motivo, magari banale, oppure semplicemente i medici cercano empiricamente di risolvere la situazione, non ponendosi le sue stesse domande e non sapendo cosa risponderle.

In ultimo, non si permetta di fare affermazioni su di me, diffamatorie. Qui non si fa, non si esclude e non si sottovaluta nulla. Con la sua aggressività stia attento a cosa dice in pubblico e al peso delle affermazioni che fa.

Dr.Matteo Pacini
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