Si può assumere cipralex 25mg o 30mg a vita?

Buonasera.
Dal 2020 assumo Cipralex per disturbo d'ansia, con ottimi risultati.
Da un anno, ormai, ne assumo 20 mg.
Sto molto bene ma ho ancora qualche pensiero intrusivo che mi causa rimuginio, seppur in maniera molto meno invalidante rispetto al passato; perciò il mio Specialista mi ha consigliato di aumentare Cipralex a 25 mg per tre mesi e poi eventualmente ulteriore aumento a 30 mg per vedere se arriviamo ad ottenere una situazione ottimale.
Visto che la cura è Off-Label, vorrei capire se l'eventuale utilizzo di tali dosaggi (25 o 30 mg) sul lungo periodo (potenzialmente, per sempre) possa essere contemplato e se, alla lunga, può causarmi danni o divenire inefficace.
Grazie per la gentilissima attenzione.
Dr. Fabio Maria Pasquale Tortorelli Psichiatra, Psicoterapeuta, Farmacologo 1.3k 99
Gentilissimo,

L’uso off-label di Cipralex oltre i 20 mg/die è una pratica talvolta adottata in psichiatria per casi di ansia o DOC resistenti, supportata da studi clinici, ma richiede monitoraggio.

Dosi di 25-30 mg sono generalmente sicure a breve termine, con effetti collaterali simili al dosaggio di 20 mg, ma l’uso a lungo termine (potenzialmente per sempre) non è ben studiato.

Non ci sono evidenze di danni permanenti o perdita di efficacia, ma il rischio di effetti serotoninergici aumenta leggermente.

Tuttavia è anche fondamentale una considerazione da effettuare: quando un farmaco viene commercializzato, gli studi clinici vengono effettuati su individui di un peso standard di circa 75 kg.

Dal suo profilo leggo che il suo peso è di 100 kg, e questo potenzialmente cambia molto la situazione, perché ciò che è importante non è unicamente il dosaggio in sé, ma soprattutto la concentrazione di principio attivo presente nel sangue.

Considerando pertanto che 100 kg è un peso circa 33% maggiore rispetto al peso standard di 75 kg, ci sarebbe di aspettarsi che un dosaggio da 30 mg da lei assunto possa essere equivalente ad un dosaggio di 20 mg per individui da un peso standard.

Queste sono considerazioni sempre opportune da effettuare in una buona pratica farmacologica, così come per i bambini si somministrano sempre i dosaggi ridotti dei farmaci.

Si affidi al suo specialista e prosegua con fiducia i monitoraggi di routine, che sono sempre indispensabili.

Spero di aver chiarito i suoi dubbi, resto a disposizione per eventuali necessità. Cari saluti

dott. Tortorelli Fabio M.P.
Psichiatra e Psicoterapeuta | Roma Policlinico |
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Diabetologo, Medico delle dipendenze 47k 1k
Non mi risulta che per fasce di peso normali (intendendo anche il sovrappeso e il sottopeso, le dosi debbano cambiare, proprio perché la distribuzione nei tessuti grassi non è scontata, anzi, quindi all'aumentare del tessuto grasso non aumenta la quantità di farmaco necessario.
Le variabili sono diverse, e questa non direi.

Le dosi maggiori di 20 mg si usavano un tempo, poi sono state limitate per un rischio di aritmia che è stato ritenuto eccessivo con dosi superiori ai 20 mg.

Dr.Matteo Pacini
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Ringrazio entrambi i dottori. Mi incuriosisce l’opinione contrastante sul dosaggio. Sarebbe interessante capire se ci sono studi a riguardo.
Il mio Specialista mi ha messo in guardia circa le possibili complicanze legate all’intervallo QT, difatti fra circa un mese farò un ECG. Ad oggi, comunque, non ho mai avuto alcun effetto indesiderato e spero che si possa continuare così.
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Dr. Fabio Maria Pasquale Tortorelli Psichiatra, Psicoterapeuta, Farmacologo 1.3k 99
Gentilissimo,

In merito alle considerazioni sul dosaggio, convengo con il collega che le ha risposto, nel senso che nel mio precedente consulto ho un pò troppo "semplificato" la questione; tuttavia comprendo la necessità di chiarezza su questo punto e le fornisco un nuovo consulto accurato nel dettaglio.

A determinare gli effetti terapeutici di un farmaco non è il dosaggio in sè, ma la concentrazione di farmaco presente nel sangue.

A voler dunque essere estremamente precisi, il dosaggio efficace di farmaco è quello che le permette di mantenere una concentrazione terapeutica di farmaco nel sangue.

La concentrazione ematica dipende da molti fattori: capacità dell'organismo di assorbire il farmaco, efficacia dei meccanismi di eliminazione epatici e/o renali, ma un fattore da prendere in considerazione è anche la quantità di sangue presente in un organismo.

In linea di massima, chi ha un peso maggiore ha una maggiore quantità di sangue (e da qui talvolta la necessità di somministrare dosaggi leggermente più elevati per raggiungere la stessa concentrazione), ma il collega ha sollevato un punto molto importante: ovvero che se l'aumento di peso è dovuto ad accumulo di massa grassa, non è una correlazione lineare, nel senso che il farmaco tende a distibuirsi (generalmente) molto di meno nei tessuti adiposi, con il risultato che non varia in modo significativo il dosaggio da assumere per mantenere la stessa concentrazione efficace.

Molto diverso invece è il discorso, facendo un esempio, di una persona alta 200 cm e con un peso di 100 kg senza essere in sovrappeso, considerando l'altezza; in tal caso questo ipotetico soggetto avrà sicuramente una quantità di sangue più elevata rispetto ad un individuo alto 175 cm e con 75 kg di altezza, e in tal caso è più che opportuno adattare il dosaggio al contesto individuale.

Spero di essere stato più chiaro per non lasciare adito a dubbi. Mi scuso per l'eccessiva semplificazione del consulto precedente e ringrazio il collega dott. Pacini per questa importante e doverosa precisazione.

Resto a disposizione per eventuali chiarimenti, un caro saluto

dott. Tortorelli Fabio M.P.
Psichiatra e Psicoterapeuta | Roma Policlinico |
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Molte grazie per le precisazioni, Dottore!
Spero comunque di poter stare tranquillo circa l’uso del mio farmaco a 25 mg.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Diabetologo, Medico delle dipendenze 47k 1k
La misurazione del Qtc è in verità un modo semplificato di stimare un rischio, poiché parte della aritmie non vengono con un QTc lungo, l'equivoco deriva dal fatto che poco prima (al pronto soccorso, nei reparti di emergenza) il QTc si allunga. Volendo, la misurazione del rischio andrebbe fatta come calcolo della varianza del QT, cioè quanto i QT oscilla spontaneamente.

Dr.Matteo Pacini
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Buongiorno
A vostro avviso è normale che da quando ho aumentato a 25 mi senta un po’ irrequieto e con difficoltà a dormire?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Diabetologo, Medico delle dipendenze 47k 1k
In particolare è normale che aumenti il suo grado di preoccupazione

Dr.Matteo Pacini
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Perché è normale che aumenti il mio grado di preoccupazione?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Diabetologo, Medico delle dipendenze 47k 1k
Perché l'effetto viene dopo un po e inizialmente possono peggiorare i sintomi.

Dr.Matteo Pacini
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