Malessere dopo cambio cura antidepressiva
Dopo anni che seguo la stessa terapia
(Fluoxetina da 20 mg + quetapina 25 mg + rivotril 1 mg) La mia psichiatra ha deciso di cambiare la mia cura dopo aver visto un mio peggioramento d'umore.
Mi ha sospeso la fluoxetina sostituendola con Zarelis da 37 mg e ha sospeso il rivotril aumentando la quetapina a 50 mg la sera e una da 25 mg la mattina.
Dopo quasi sei giorni mi ritrovo in condizioni orribili.
Vomito, nausea, cefalea, vertigini, capogiri, dolori muscolari e febbre.
Non capisco se sono sintomi da astinenza dai vecchi farmaci o effetti collaterali di quelli nuovi.
La mia psichiatra non risponde alle chiamate e non so proprio cosa fare.
So solo che sto malissimo e non riesco a fare nulla, ho dovuto addirittura andare in mutua al lavoro perché non mi reggo in piedi...
Potete dirmi se questo è normale oppure che qualcosa c'è che non va... Grazie mille.
Per offrirle al meglio un consulto sarebbe importante chiarire per quale diagnosi e sintomatologia di base le è stata prescritta inizialmente la terapia.
Cordialmente
dott. Tortorelli Fabio M.P.
Psichiatra e Psicoterapeuta | Roma Policlinico |
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Il peggioramento della sintomatologia giustifica una rivalutazione della terapia farmacologica, ma potenzialmente i sintomi che adesso lei accusa sono dovuti alla sospensione brusca del serotoninergico (ovvero la Fluoxetina).
È impossibile esprimersi con certezza sulla base di un consulto scritto, ma interrompendo bruscamente un serotoninergico assunto per lunghi periodi, molto spesso si verifica una sindrome da sospensione caratterizzata da sintomi che sono quelli che lei riporta (nausea, vertigini, cefalea).
Si è passato da un dosaggio terapeutico di Fluoxetina (20 mg) ad un dosaggio di Venlafaxina davvero minimo; 37,5 mg sono un dosaggio solo minimo ed iniziale, ed è comprensibile che passando da un dosaggio terapeutico di farmaco ad un altro con dosaggio non terapeutico, si possa verificare tale sintomatologia.
Ripeto specificando che quanto da me scritto ha i limiti impliciti di un consulto scritto che non può mai essere diagnostico, in quanto manca l'elemento fondamentale della visita diretta.
Sulla base dei sintomi riportati sarebbe tuttavia fondamentale poter contattare la sua specialista per riferire la sintomatologia e comprendere come muoversi; nel caso sia irreperibile al momento, le consiglio ad ogni modo di effettuare una valutazione psichiatrica diretta anche chiedendo un secondo parere, soprattutto considerando che sta vivendo tali sintomi comprensibilmente con molto disagio.
Resto a disposizione per eventuali necessità, un caro saluto
dott. Tortorelli Fabio M.P.
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L'unica cosa che ho omesso di dire è che da domani il dosaggio di Zarelis dovrebbe essere aumentato a 75 mg se non sbaglio, così mi è stato lasciato scritto dalla psichiatra quando l'ho vista una settimana fa.
Io ho paura ad alzare il dosaggio se sto così male... Anche se dalle sue parole ho dedotto che il dosaggio di ora è troppo basso per compensare la mia fluoxetina.
Dice che dovrei seguire comunque la terapia e aumentare o cercare prima di trovare qualcuno che possa aiutarmi se la mia specialista non risponde...
Le chiedo scusa per la mia titubanza e fragilità, ma purtroppo sto molto male e mi sento abbandonata a me stessa.
Sebbene la Venlafaxina non sia un serotoninergico puro e sia generalmente meno ansiolitica rispetto alla Fluoxetina, l'aumento del dosaggio a 75 mg, come indicato dalla sua specialista, ha un maggior razionale perchè potrebbe in parte compensare la carenza di serotonina dovuta alla sospensione della Fluoxetina.
Comprendo il suo stato d'animo, anche perchè è fondamentale che un cambio di terapia importante come questo debba avvenire con la supervisione di uno specialista, idealmente programmando una visita di controllo a non più di tre settimane di distanza, specialmente considerando il cambio di antidepressivo da una classe farmacologica ad un'altra classe.
Le è stata fornita una data per la visita di controllo in tempi relativamente brevi?
Rinnovo cari saluti restando a disposizione
dott. Tortorelli Fabio M.P.
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Purtroppo la visita di controllo è stata fissata a ottobre dalla mia specialista. Perciò può capire perché sono così stressata.
Avere questi sintomi per chissà quanto tempo quando io vorrei vivere, fare cose e lavorare è davvero orribile.
Non sapere cosa mi accadrà è un angoscia troppo grande nello stato mentale in cui sono.
Però se mi dice che posso fidarmi della terapia e cominciare domani con il dosaggio maggiore che mi è stato prescritto, sperando in un miglioramento, io posso anche fare un tentativo.
Purtroppo la dottoressa non risponde a nessuna delle mia chiamate perciò la paura di fare questo passo è grande, perché la prossima settimana devo ricominciare con la mia vita di sempre, se no sarei nei guai sia con il lavoro che con gli impegni.
Io cercherò in tutti i modi di contattare la mia specialista prima di domani, ma la paura di non avere risposta mi terrorizza.
Spero con il cuore che tutto possa sistemarsi.
E ringrazio lei per essere stato così gentile e premuroso nei miei confronti... Mi ha dato un po' di tranquillità nel mio malessere.
Senza l'elemento della visita diretta non è purtroppo possibile esprimermi da parte mia, mancano degli elementi fondamentali che permettano di valutare la situazione clinica, che sono fondamentali quando si parla di terapia psicofarmacologica.
Quel che posso scriverle è che una visita di controllo a due mesi, dopo un cambio di terapia di questo tipo, è un periodo di tempo troppo lungo; la situazione andrebbe rivalutata dopo tre - massimo quattro settimane, soprattutto considerando che è la prima volta che assume la Venlafaxina e dunque va valutata anche l'eventuale possibilità che possa causare effetti collaterali.
Il consiglio da parte mia è di contattare la sua specialista cercando di avere risposta ed eventualmente chiedere di anticipare la visita di controllo; se la sua specialista è irreperibile, credo non sia il caso di attendere Ottobre e dunque sarebbe da valutare la possibilità di chiedere un secondo parere.
Cari saluti, resto a disposizione
dott. Tortorelli Fabio M.P.
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Appena riesco a contattarla le chiederò se è possibile e le farò ogni domanda del caso.
Se lei è ancora disponibile, la terrò aggiornata su come prosegue la situazione...
Ah, se mi permette avrei un'altra domanda:
Anche la sospensione di rivotril ha incentivato questa sintomatologia da astinenza? Perché comunque da quando mi è stato tolto e sostituito con quetapina da 50 mg io non riposo bene, fatico ad addormentarmi e la notte sono sveglia come un gufo... Mi permetta la similitudine.
Scusi se la disturbo con tutte queste domande ma non potendo avere un confronto, in lei sto trovando un porto sicuro a cui dare un po' di sollievo ai miei dubbi e paure, senza ovviamente sostituire il contatto con la mia specialista, che spero di avere al più presto.
La ringrazio infinitamente.
Per quanto riguarda il Rivotril, la problematica sta a monte, nel senso che non andrebbe assunta una benzodiazepina continuativamente per anni.
Assumendo da anni il Rivotril, è plausibile che abbia sviluppato una dipendenza con conseguente crisi d'astinenza alla sospensione dello stesso; anche in queste situazioni però, la soluzione non è il perpetrarsi della somministrazione della benzodiazepina per anni, ma sostituirla con farmaci ansiolitici che possano svolgere un'azione anche più efficace del Rivotril, e soprattutto sostenibile nel lungo periodo, senza la comparsa di condizioni di dipendenza e tolleranza farmacologica.
Quella che mi descrive è una condizione da rivalutare sia farmacologicamente, che nella sintomatologia clinica.
Lieto di poterle essere d'aiuto.
dott. Tortorelli Fabio M.P.
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In questi due giorni sono stata un pochino meglio, la nausea e le vertigini si sono attenuate e sono riuscita a contattare la mia specialista.
Mi ha comunicato che tutto quello che mi sta succedendo è normale e che ci vorrà tempo perché sto sperimentando crisi di astinenza e assumendo dosi più alte di quetapina ( che secondo lei mi causano mal di testa) perciò mi ha detto di togliere quella da 25 mg la mattina.
Per quanto riguarda lo Zarelis mi ha consigliato di non cominciare subito con la dose da 75 mg, ma di aspettare ancora un po' che il corpo si abitui.
Per la prossima visita, a parte bisogni estremi o particolari ha detto che possiamo tenerla a ottobre.
Secondo lei è questione di giorni e il mio malessere sarà sotto controllo.
Mi ha detto di prendere del Plasil se nausea e vomito sono troppo forti e di resistere, che tutto si risolverà.
Io mi fido, non posso fare altro.
Per fortuna oggi che le scrivo, non sono nelle condizioni della prima volta che ci siamo sentiti, perciò sono fiduciosa.
La ringrazio per il suo tempo e le sue accurate risposte.
Un caro saluto.
Sono lieto di leggere che ha ricevuto risposta e indicazioni dalla sua specialista, poter avere una comunicazione in casi di necessità con il medico prescrittore è sempre indispensabile durante i cambi di terapia.
Ciò che le ha riferito la sua specialista è concorde con la mia ipotesi, ovvero che la sua sintomatologia possa essere riconducibile a sindrome da sospensione di SSRI, con conseguente astinenza; in tale ottica la Venlafaxina può aiutare con la sua azione in parte anche serotoninergica, dunque si affidi a quanto detto dalla sua specialista di fiducia.
Resto sempre dell'idea che dopo un importante cambio di terapia, la visita di controllo ad Ottobre è una tempistica troppo lunga, perchè è sempre difficilmente prevedibile come possa reagire l'organismo in questi casi.
Tuttavia l'aspetto fondamentale è che abbia la possibilità di poter comunicare con la sua specialista, nel frattempo, in caso di necessità.
Le rinnovo cari saluti e sono lieto di esserle stato d'aiuto.
dott. Tortorelli Fabio M.P.
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