Antidepressivi e disbiosi fermentativa
Buongiorno dottoresse e dottori.
Sono una ragazza di 28 anni che è stata in trattamento con sertralina (100/150mg) principalmente per attacchi di panico.
La mia storia clinica vede: 10 anni di bulimia nervosa (risolta con sola psicoterapia 5 anni fa), tendenza a pensieri ossessivi, tendenza alla depressione.
Ho sempre fatto psicoterapia da quando ho 12 anni (3 approcci diversi, ma con stabilità e risultati).
Grazie (e davvero grazie) agli attacchi di panico, ho scoperto la sertalina; la mia vita è migliorata nettamente sia per quanto riguarda la gestione dell'ansia che dell'umore.
Ho raggiunto I miei traguardi professionali e relazionali, costruendomi una rete di supporto efficace.
A distanza da un anno dal trattamento con sertralina 100/150 (alzavo a seconda del bisogno, sempre monitorata), ho iniziato ad avere disturbi gastrointestinali.
Dopo un anno di analisi (intolleranze, allergie, tiroide, colonscopia, etc) risultarono unicamente molto gravi i livelli di indicano, perciò si trattava di una disbiosi fermentativa.
Continuavo ad ingrassare e gonfiarmi pur non smettendo di praticare sport (nuoto) e alimentarmi con sempre più attenzione.
Finché, isolate tutte le variabili e assunti cicli di farmaci prescritti dal gastroenterologo (digerent - normix e fermenti) senza nessun risultato, rimaneva solo la sertralina che potesse interagire con il microbiota intestinale.
È stata scalata e sospesa del tutto ad aprile (sempre sotto consiglio medico) ed ho notato qualche miglioramento fisico (riduzione del forte gonfiore) dopo circa due settimane.
Ad oggi, quindi dopo 3 mesi, mi ritrovo in questa situazione: non riesco a perdere peso nonostante una dieta indicata per la disbiosi fermentativa e perciò molto restrittiva (intrapresa da 3 mesi con assoluto rigore), con ridotto apporto calorico (1400/1300 kcal al giorno) e sport regolare (fitness in acqua e palestra), gonfiore addominale e stitichezza (assumo i fermenti indicati dal gastroenterologo).
Provenendo da una storia di disturbi alimentari, vi lascio immaginare quanto possa essere frustrante.
Da un mese e mezzo sono ricomparsi diversi sintomi: aumento dell'ansia e pensieri ossessivi (abbastanza gestibili con la psicoterapia) ma soprattutto un calo dell'umore devastante, stabilmente basso da tre settimane con scarsa lucidità cognitiva, rallentamento motorio, abulia, apatia e senso di colpa).
Chiaramente pensieri sul suicidio anche se sono sicura di non commetterlo.
Mi sono rivolta alla psichiatra che mi prescrive fluoxetina 10mg.
Vi chiedo gentilmente: è una farmaco che risulta essere associato a disbiosi, causandola o peggiorandola?
Esiste un farmaco antidepressivo più sicuro rispetto a questo tema?
Dovrei tenere duro fino a risolvere la disbiosi prima di assumere un farmaco?
Può essere, secondo la vostra esperienza, risolta la disbiosi nonostante una depressione in corso?
Non so da che parte girarmi, vi ringrazio tanto anticipatamente
Sono una ragazza di 28 anni che è stata in trattamento con sertralina (100/150mg) principalmente per attacchi di panico.
La mia storia clinica vede: 10 anni di bulimia nervosa (risolta con sola psicoterapia 5 anni fa), tendenza a pensieri ossessivi, tendenza alla depressione.
Ho sempre fatto psicoterapia da quando ho 12 anni (3 approcci diversi, ma con stabilità e risultati).
Grazie (e davvero grazie) agli attacchi di panico, ho scoperto la sertalina; la mia vita è migliorata nettamente sia per quanto riguarda la gestione dell'ansia che dell'umore.
Ho raggiunto I miei traguardi professionali e relazionali, costruendomi una rete di supporto efficace.
A distanza da un anno dal trattamento con sertralina 100/150 (alzavo a seconda del bisogno, sempre monitorata), ho iniziato ad avere disturbi gastrointestinali.
Dopo un anno di analisi (intolleranze, allergie, tiroide, colonscopia, etc) risultarono unicamente molto gravi i livelli di indicano, perciò si trattava di una disbiosi fermentativa.
Continuavo ad ingrassare e gonfiarmi pur non smettendo di praticare sport (nuoto) e alimentarmi con sempre più attenzione.
Finché, isolate tutte le variabili e assunti cicli di farmaci prescritti dal gastroenterologo (digerent - normix e fermenti) senza nessun risultato, rimaneva solo la sertralina che potesse interagire con il microbiota intestinale.
È stata scalata e sospesa del tutto ad aprile (sempre sotto consiglio medico) ed ho notato qualche miglioramento fisico (riduzione del forte gonfiore) dopo circa due settimane.
Ad oggi, quindi dopo 3 mesi, mi ritrovo in questa situazione: non riesco a perdere peso nonostante una dieta indicata per la disbiosi fermentativa e perciò molto restrittiva (intrapresa da 3 mesi con assoluto rigore), con ridotto apporto calorico (1400/1300 kcal al giorno) e sport regolare (fitness in acqua e palestra), gonfiore addominale e stitichezza (assumo i fermenti indicati dal gastroenterologo).
Provenendo da una storia di disturbi alimentari, vi lascio immaginare quanto possa essere frustrante.
Da un mese e mezzo sono ricomparsi diversi sintomi: aumento dell'ansia e pensieri ossessivi (abbastanza gestibili con la psicoterapia) ma soprattutto un calo dell'umore devastante, stabilmente basso da tre settimane con scarsa lucidità cognitiva, rallentamento motorio, abulia, apatia e senso di colpa).
Chiaramente pensieri sul suicidio anche se sono sicura di non commetterlo.
Mi sono rivolta alla psichiatra che mi prescrive fluoxetina 10mg.
Vi chiedo gentilmente: è una farmaco che risulta essere associato a disbiosi, causandola o peggiorandola?
Esiste un farmaco antidepressivo più sicuro rispetto a questo tema?
Dovrei tenere duro fino a risolvere la disbiosi prima di assumere un farmaco?
Può essere, secondo la vostra esperienza, risolta la disbiosi nonostante una depressione in corso?
Non so da che parte girarmi, vi ringrazio tanto anticipatamente
La fluoxetina può essere una opzione plausibile rispetto alla sertralina.
La disbiosi ha comunque diverse componenti che possono agire su di essa.
È comunque necessario raggiungere un miglioramento clinico dal punto di vista psichiatrico per avere un miglioramento anche dal punto di vista intestinale.
La disbiosi ha comunque diverse componenti che possono agire su di essa.
È comunque necessario raggiungere un miglioramento clinico dal punto di vista psichiatrico per avere un miglioramento anche dal punto di vista intestinale.
https://wa.me/390698234174
https://t.me/FSRuggiero_psichiatra
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Utente
Grazie per la risposta!
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 499 visite dal 07/08/2025.
Se sei uno specialista e vuoi rispondere ai consulti esegui il login oppure registrati al sito.
Se sei uno specialista e vuoi rispondere ai consulti esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Microbiota
Cos'è il microbiota e perché è così importante per l'organismo? Funzioni, equilibrio e alterazioni della flora intestinale, prevenzione, cura e rimedi.
Consulti simili su microbiota
Consulti su terapie e farmaci
- Malessere dopo cambio cura antidepressiva
- Potro mai gurarire dalla schizzoaffetivita?
- Sono frastornato sempre sta sonnolenza e sbadigli forse troppo aprazolam o ledormin non lo so
- Aripiprazolo 10 mg al di,da aumentare poi a 15 mg.dopo quanto tempo comincia a fare effetto?
- Aprazolam e ledormin insieme non vanno bene
- Doc e ipersensibilità a psicofarmaci
Altri consulti in psichiatria
- Ciclo-umore
- Sintomi da sistema nervoso autonomo iperattivo/disorganizzato o forse ansia somatizzata cronica
- Daparox e voltaren gel
- Peggioramento sintomi dopo aumento dosaggio efexor
- Venlafaxina agitazione notturna/scatti
- Farmaci e patente di guida: chiedere adesso il certificato o aspettare la fine del trattamento?