Mi sento irrecuperabile dalla depressione e dalle mie azioni
Buongiorno, presento il mio caso perché non trovo una soluzione e via di uscita.
Sono adulto ma praticamente mi sento più ragazzino di 15 anni rispetto a quando ero più piccolo.
È da 3 anni che sono in terapia e nell'ultimo anno ho visto delle ricadute forti.
Vado in panico e mi chiudo, non mangio e muovo quando succede.
Mi è successo quando ho avuto l'opportunità di un nuovo lavoro e per paure varie l'ho annullata.
Mi è risuccesso adesso con l'arrivo di un essere vivente da amare, un cane, che per l'angoscia e l'ansia generatasi in famiglia abbiamo dovuto restituire al rifugio dopo pochissimo, questo mi fa sentire una persona orribile sia per paura di aver fatto soffrire l'animale (per il discorso restituzione, qua giocava e girava con noi), sia perché mi sento un po' tradito dalla famiglia che mi diceva di poterlo tenere, tuttavia avrei dovuto essere più attento nelle valutazioni ma con questa mia depressione un giorno può essere top e altri non vorrei vivere.
Premetto che ho già altri animali e mai mi si è generato questo in famiglia.
Ho ritenuto con la famiglia che farlo rientrare dove stava già bene prima fosse opportuno (avendo visto chiaramente come era trattato bene rispetto a molti canili) piuttosto che farlo affezionare a noi in una situazione dove non sarebbe stato bene.
Mi odio profondamente per questo perché non si tratta di un oggetto ma di un essere vivente senziente, quindi meglio agire a pochi giorni che a mesi di distanza.
E ci avessi pensato poco, è da anni che penso all'adozione e ne parlo
Questo blocco mi si è presentato identico (se pur per altro argomento) con il lavoro.
Novità, impegno, cambiamenti da provare e non calcolabili prima= panico ansia ecc (amplificati un po' dalla mia situazione famigliare per il discorso cane).
Ho timore di essere etichettato come da inadatto a un adozione di un animale, come inadatto a lavorare e fare carriera, come inadatto ad avere una famiglia mia e dei figli un giorno.
Mi sento che i giudizi altrui hanno più peso dei miei verso me stesso...
Dopo tutto se non sai prenderti cura di un cane come pensi di gestire un figlio?
È vero che alcune cose le capisci solo quando ci sei dentro però se uno ha un figlio non può tirarsi indietro una volta nato, almeno per me non esiste!
Così come col cane, avrei dovuto seguire corsi, pensare meno e agire in proposito tipo volontario non so?
Sicuramente non voglio commettere più tali errori e se un giorno avrò una possibilità di vivere con una mia nuova famiglia di valutare bene per l'adozione, perché anche se per poco ho voluto bene a questo essere vivente e ne sto soffrendo, spero più di quando possa avere sofferto lui (nella speranza che si dimentichi di me/noi e giochi coi suoi vecchi amici cani e trovi una famiglia adatta a lui e che questi pochi giorni siano stati solo una "uscita dalla routine" per lui).
So solo che ora non vedo in futuro e non mi sento di voler proseguire il mio percorso di vita così...
Sono adulto ma praticamente mi sento più ragazzino di 15 anni rispetto a quando ero più piccolo.
È da 3 anni che sono in terapia e nell'ultimo anno ho visto delle ricadute forti.
Vado in panico e mi chiudo, non mangio e muovo quando succede.
Mi è successo quando ho avuto l'opportunità di un nuovo lavoro e per paure varie l'ho annullata.
Mi è risuccesso adesso con l'arrivo di un essere vivente da amare, un cane, che per l'angoscia e l'ansia generatasi in famiglia abbiamo dovuto restituire al rifugio dopo pochissimo, questo mi fa sentire una persona orribile sia per paura di aver fatto soffrire l'animale (per il discorso restituzione, qua giocava e girava con noi), sia perché mi sento un po' tradito dalla famiglia che mi diceva di poterlo tenere, tuttavia avrei dovuto essere più attento nelle valutazioni ma con questa mia depressione un giorno può essere top e altri non vorrei vivere.
Premetto che ho già altri animali e mai mi si è generato questo in famiglia.
Ho ritenuto con la famiglia che farlo rientrare dove stava già bene prima fosse opportuno (avendo visto chiaramente come era trattato bene rispetto a molti canili) piuttosto che farlo affezionare a noi in una situazione dove non sarebbe stato bene.
Mi odio profondamente per questo perché non si tratta di un oggetto ma di un essere vivente senziente, quindi meglio agire a pochi giorni che a mesi di distanza.
E ci avessi pensato poco, è da anni che penso all'adozione e ne parlo
Questo blocco mi si è presentato identico (se pur per altro argomento) con il lavoro.
Novità, impegno, cambiamenti da provare e non calcolabili prima= panico ansia ecc (amplificati un po' dalla mia situazione famigliare per il discorso cane).
Ho timore di essere etichettato come da inadatto a un adozione di un animale, come inadatto a lavorare e fare carriera, come inadatto ad avere una famiglia mia e dei figli un giorno.
Mi sento che i giudizi altrui hanno più peso dei miei verso me stesso...
Dopo tutto se non sai prenderti cura di un cane come pensi di gestire un figlio?
È vero che alcune cose le capisci solo quando ci sei dentro però se uno ha un figlio non può tirarsi indietro una volta nato, almeno per me non esiste!
Così come col cane, avrei dovuto seguire corsi, pensare meno e agire in proposito tipo volontario non so?
Sicuramente non voglio commettere più tali errori e se un giorno avrò una possibilità di vivere con una mia nuova famiglia di valutare bene per l'adozione, perché anche se per poco ho voluto bene a questo essere vivente e ne sto soffrendo, spero più di quando possa avere sofferto lui (nella speranza che si dimentichi di me/noi e giochi coi suoi vecchi amici cani e trovi una famiglia adatta a lui e che questi pochi giorni siano stati solo una "uscita dalla routine" per lui).
So solo che ora non vedo in futuro e non mi sento di voler proseguire il mio percorso di vita così...
"|con questa mia depressione un giorno può essere top e altri non vorrei vivere."
Perché usa il termine depressione ?
"Mi sento che i giudizi altrui hanno più peso dei miei verso me stesso..."
Mi scusi, perché invece per gli altri e nella realtà ciascun si giudica da solo e determina con questo le proprie opportunità ? Un punto di vista curioso...
Inoltre fa delle affermazioni lapidarie, tipo quella sui figli, ma non sono parte della sua esperienza, sono ipotetici.
Vediamo se tornano diagnosi e terapia. Conosce la sua diagnosi, e che terapie sta seguendo ? Che sia depressione, già dalle prime righe non tornava molto, poi con quella frase di sopra decisamente no, non è una descrizione di un decorso depressivo.
Perché usa il termine depressione ?
"Mi sento che i giudizi altrui hanno più peso dei miei verso me stesso..."
Mi scusi, perché invece per gli altri e nella realtà ciascun si giudica da solo e determina con questo le proprie opportunità ? Un punto di vista curioso...
Inoltre fa delle affermazioni lapidarie, tipo quella sui figli, ma non sono parte della sua esperienza, sono ipotetici.
Vediamo se tornano diagnosi e terapia. Conosce la sua diagnosi, e che terapie sta seguendo ? Che sia depressione, già dalle prime righe non tornava molto, poi con quella frase di sopra decisamente no, non è una descrizione di un decorso depressivo.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Ex utente
Grazie per la risposta, approfondirò la questione e i suggerimenti dati con le mie terapeute
Quindi nessuna risposta.... Non c'è granché da approfondire: visto che non menziona niente di quello che ho richiesto, non c'è neanche un'opinione da poter formulare.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
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Ex utente
Ho dato una risposta che non soddisfa i suoi quesiti perché preferirei non espormi eccessivamente e continuare a lavorare in maniera privata con le specialiste che sento. Riprenderò il consulto in caso di necessità e auspicando disponibilità come fin ora, grazie. È vero, ho richiesto io il consulto e nessuno mi ha obbligato, ma in un momento difficile e sarebbe più corretto per me farlo in momenti più tranquilli...
Comunque
"Mi scusi, perché invece per gli altri e nella realtà ciascun si giudica da solo e determina con questo le proprie opportunità"
con questa frase mi ha sicuramente dato un punto da approfondire.
Penso che sia più sano essere soddisfatti di sé stessi, agire in base alle proprie volontà (non istinto)/possibilità non in base a canoni o giudizi altrui.
In questo senso determinare se stessi in base ai giudizi altrui e le proprie opportunità nel medesimo modo sarebbe vivere una vita voluta da altri o almeno secondo come ci appare che gli altri vogliano (insomma influenzata). Non è un modello a cui voglio conformarmi, per quanto possibile (si è sempre un po' influenzati dall'ambiente in senso più generico) perché non mi ci trovo bene, non credo sia chissà che curioso come punto di vista ma abbastanza normale, la mia difficoltà sta nell'attuarlo.
In questa riflessione, nonostante la mia cripticità che comprendo non le dà possibilità di approfondire comunque mi ha dato un punto su cui soffermarmi, quanto effettivamente si è influenzati e come io reagisco a ciò...
Comunque
"Mi scusi, perché invece per gli altri e nella realtà ciascun si giudica da solo e determina con questo le proprie opportunità"
con questa frase mi ha sicuramente dato un punto da approfondire.
Penso che sia più sano essere soddisfatti di sé stessi, agire in base alle proprie volontà (non istinto)/possibilità non in base a canoni o giudizi altrui.
In questo senso determinare se stessi in base ai giudizi altrui e le proprie opportunità nel medesimo modo sarebbe vivere una vita voluta da altri o almeno secondo come ci appare che gli altri vogliano (insomma influenzata). Non è un modello a cui voglio conformarmi, per quanto possibile (si è sempre un po' influenzati dall'ambiente in senso più generico) perché non mi ci trovo bene, non credo sia chissà che curioso come punto di vista ma abbastanza normale, la mia difficoltà sta nell'attuarlo.
In questa riflessione, nonostante la mia cripticità che comprendo non le dà possibilità di approfondire comunque mi ha dato un punto su cui soffermarmi, quanto effettivamente si è influenzati e come io reagisco a ciò...
Se riportare una diagnosi come base per la richiesta di un parere online è "esporsi eccessivamente".....
Il punto è semplicemente che Lei prima non vuole riferire per motivi suoi le diagnosi avute, ma poi parla con termini che si usano per diagnosi, quindi non capisco che riservatezza vada a proteggere.
Se uno si definisce depresso rimane riservato e invece se riferisce la diagnosi fattagli dal medico è identificabile ?
Comunque, non tragga alcunché da questo consulto perché non è stato fatto alcun commento compiuto.
Il punto è semplicemente che Lei prima non vuole riferire per motivi suoi le diagnosi avute, ma poi parla con termini che si usano per diagnosi, quindi non capisco che riservatezza vada a proteggere.
Se uno si definisce depresso rimane riservato e invece se riferisce la diagnosi fattagli dal medico è identificabile ?
Comunque, non tragga alcunché da questo consulto perché non è stato fatto alcun commento compiuto.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 548 visite dal 10/08/2025.
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