Aggiustamento dosaggio terapia
Lo psichiatra del CSM alla fine a deciso, visto il mio umore, gli effetti collaterali e terapeutici di darmi il lamictal 100 e la sertralina 75, una pasticca da 50 al mattino e mezza da 25 la sera.
Le gocce di sertralina non esistono purtroppo.
Dice che non vuole alzare oltre la sertralina perché a me porta davvero tanta apatia e poi perché dice che la sertralina potenxia il lamictal, quindi è come se prendessi di più di 100 mg di lamictal.
Di farni prendere 25 mg di sertralina la sera l'ho chiesto io, nel senso che il dosaggio era sempre di 75, deciso dallo psichiatra non da me, ma come dicevo la volta precedente, mi disturba prendere troppe compresse insieme, lui mi ha detto che posso tranquillamente prendere 25 di sertralina dopo cena.
Anche se la volta scorsa mi aveva detto di no perché poteva darmi insonnia.
Mi ha detto che 25 è un dosaggio basso e di prenderlo subito dopo cena e che non dovrebbe portare insonnia, nel caso fosse cosi, lo devo ricontattare.
Lui Dice che con queste dosi è farmaci l'umore dovrebbe stabilizzarsi e la depressione e ansia migliorare, senza avere tutta quella apatia che mi da la sertralina.
Speriamo bene, tutti questi aggiornamenti da piccolo chimico mi creano disagio avendo io stomaco e intestino malandati.
Vorrei chiedere se nella vostra esperienza clinica questi farmaci e dosaggi possano aiutare davvero per umore e ansia, senza dare troppa apatia.
Non è una domanda sul futuro, ma una domanda sulle vostre esperienze/statistiche, anche se ogni paziente è diverso.
Grazie mille
Buona giornata
Oltretutto prima dice che domande del genere le causano ansia, e poi non riesce a non ripeterla.
Tra l'altro è verosimile che tutti i dettagli avuti dipendano proprio da domande che pone, e a cui il medico ha risposto con numerosi dettagli. Avendo avuto numerosi dettagli, il cervello riparte con una domanda assolutamente generica e non costruttiva: se può andar bene o no...
Prendiamo la domanda alla lettera. Lei pensa che il suo medico sia un incompetente totale. Ovviamente non è così, non lo pensa. E' solo che non riesce a non farsi domande, a costo di farne di questo tipo.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Non credo che il mio medico sia incompetente, ma credo che in questo sito ce ne siano di più preparati e avere un parere è legittimo.
Si io mi informo parecchio Si titto in generale, fin da piccola perché ho in famiglia persone di scienza, arte e insegnamento. ( medico, ingegnere, artista,professoressa). È una mia cosa, da sempre. Mi piace studiare, leggere, sapere e capire. Idem sulle medicine che prendo, non è prerogativa assoluta che debba saperlo solo il medico, anche se capisco che meno il paziente ne sa e meglio è, per evitare suggestioni, paure o paranoie. Ma fatto sta che io ormai so, i meccanismi di azione, la farmacocinetica, i principi attivi, gli effetti collaterali ( e il motivo per cui accadono con un determinato farmaco, le controindicazioni di quasi tutti i farmaci esistenti. Non mi riferisco solo agli psicofarmaci. Che ci posso fare? Lo psichiatra sapendo questo mi risponde tranquillamente, perché sa che sono capace di andare su pub med e studiarmi tutte le pubblicazioni scientifiche in una notte. Purtroppo o per fortuna dipende dai casi.
Non si prevede che i pazienti capiscano di medicina o si leggano gli articoli scientifici :E' una caratteristica che non serve per star meglio, e spesso invece fa star peggio e interferisce poi col rapporto medico-paziente. Nelle professioni non è come verificare se uno sconto effettivamente conviene o meno confrontando dei prezzi di due punti-vendita.
Sono rapporti fiduciari, e sono stati resi anche "informati", ma ovviamente questo è discutibile perché l'informazione non può esserci su una materia specifica.
Se il medico le risponde sapendo che poi Lei va a controllare, non è detto che questo per il medico sia un elemento di sollievo, anzi. E non è detto che per Lei sia un fatto utile. Anche perché va a verificare ma da un punto di vista non tecnico, e quindi non saprei cosa può verificare di preciso (ovvio, che il farmaco suddetto esiste, che lo hanno provato, etc, ma poco più).
Dr.Matteo Pacini
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Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Capisco anche che questo possa creare un disagio al medico e a me, perché il medico si stressa a spiegarmi cos'è complicate ed io magari poi mi suggestiono e spavento.
Purtroppo però ho avuto brutte esperienze, sia nella vita che con la salute e non è facile per me fidarmi e affidarmi. Non è per niente facile. Sono stata riempita fin da ragazzina di antibiotici,aulin e oki e cortisone per dei problemi di salute, ma nessuno sapeva cosa avessi o si è degnato di approfondire. Questo mi ha creato problemi allo stomaco seri, al sistema immunitario. Mi hanno riempito di tac senza mai usare una protezione. Insomma non tutti i medici sono uguali, come in tutte le professioni.
Inoltre ho un problema al cuore e lo hanno sempre scambiato per ansia, perché ecg era normale. Ho dovuto io occuparmi di me, pagare, cercare medici competenti e poi con eco al cuore si è scoperto il problema è mi hanno prescritto un betabblocante che mi ha mandato in ospedale con forte ipotensione, broncospasmo e brachicardia. Idem per il mio problema al sistema immunitario. Ho fatto io ricerca, ho trovato io reumatologo e immunologo che dopo ricovero si è reso conto di cosa avessi.
Detto questo, i miei medici sanno di questa mia " cosa" e sanno che la mia informazione non è superficiale e devo sapere cosa prendo, perché di sicuro il medico valuta il rischio/beneficio, di sicuro segue il " non nuocere", di sicuro mi da dei farmaci adeguati. Ma avendo vissuto certe esperienze devo essere ampiamente informata su ciò che mi viene prescritto e sono in grado di capirlo e quindi il medico con me non ha problemi a farlo ( a detta sua). Però comprendo il senso della sua giusta spiegazione.
In tutto questo avevo solo chiesto se secondo voi esperti la terapia di 100 lamictal al mattino e 75 sertralina ( 50 al mattino e 25 la sera) vi risulta potenzialmente valida. Tutto qui . Poi ovvio che sarà il mio corpo e il tempo a dirlo.
Inoltre volevo chiedere siccome lo psichiatra mi ha detto di prendere lamictal 100 e sertralina 50 al mattino dopo colazione, non ho capito, o meglio non me lo ha specificato, se le devo prendere insieme, ovvero nello stesso momento con un unico sorso di acqua, oppure se le devo distanziare di qualche ora. Io ho paura a prenderle insieme, nello stesso momento e preferirei distanziare, ma per comodità, preferirei prenderle insieme se non fa male, per evitare di portarmi dietro il lamictal con questo caldo e prenderlo in giro, cosa che mi crea disagio. Credo che queste siano domande lecite che non sono contro il regolamento, altrimenti non so lo scopo del consulto quale sia.
Grazie mille
Sta dicendo quel che ho detto io, però riproponendo la domanda. In pratica ci dice che non può fare a meno di porre una domanda la cui risposta sostanzialmente non si definisce e non è utile al momento comunque.
Ci faccia caso, perché se ci fa caso capisce un meccanismo cruciale in generale nelle produzione di domande, e siccome le domande si portano dietro l'illusione di non avere il controllo, o di poterlo perdere, a partire da un errore primario di averlo... è tutto di guadagnato se si riesce a non coltivare un certo tipo di domande se non come sfogo comprensibile.
Dr.Matteo Pacini
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C'è da dire che a detta del terapeuta, se vengo rassicurata in maniera adeguata, poi non riparto subito con altre richieste. Purtroppo non è facile vivere così. Ho fatto il massimo e il massimo non è bastato nella mia vita. Acune cose le devo accettare, altre le posso cambiare. Il suo concetto e la sua spiegazione non fanno una piega. Spero anche io di essere riuscita a spiegarmi .
Per esempio le ho chiesto se lamictal 100 e sertralina 50, possono essere assunti nello stesso momento o vanno distanziati. Lei non mi ha risposto e non so se ha ignorato la domanda volutamente, oppure se le è sfuggita visto che io ho scritto molto.
Questa è una domanda tecnica, perché davvero non lo so ed ho paura. Lo psichiatra mi ha avvisato che sarà in ferie fino al 18 Agosto e quindi ho pensato di chiedere qui, dove rispondono dei medici esperti in materia, piuttosto che in un forum qualunque.
Grazie ancora.
Dr.Matteo Pacini
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Mentre se prendere due compresse insieme o meno a livello " tecnico " potrebbe cambiare per qualche interazione, per lo stomaco, per un effetto troppo forte...non sarei. E quindi più che una rassicurazione volevo fare la cosa giusta.
Che poi una perdona ansiosa voglia sapere orario preciso non c'è niente di male, anche se capisco che rassicurare ogni dubbio, porta ad un circolo vizioso. Però da qualche parte bisogna iniziare.
Lei dice che se il medico non specifica l'orario o l'assunzione lontano dai pasti etc...vuol dire che non lo ritiene necessario. Ok, ho capito il concetto. Ma le chiedo se il medico non lo ritiene necessario e il paziente non sa che fare perché tutti possono avere una dimenticanza che si fa? Io per ora le prendo a distanza di un'ora l'una dall'altra, poi quando tornerà lo psichiatra chiederò meglio.
Grazie mille per tutto
Dr.Matteo Pacini
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Grazie di tutto dottore. Se vuole la terrò aggiornata sugli sviluppi.
Buona serata
Dr.Matteo Pacini
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Grazie dei consigli e del ragionamento.
Saluti
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