Ansia, depressione, insonnia: come gestire la crisi?
Salve sono una ragazza di 36 anni, da circa 18 anni soffro di ansia, depressione e attacchi di panico, periodo in cui gestisco il tutto e periodi come questo in cui tutto prende il sopravvento... sono ipocondriaca, mi applico ai minimi sintomi, faccio auto diagnosi e mi distruggo letteralmente anche cercando su internet.
Veniamo al problema, per il momento, principale ho sempre sofferto di insonnia, dormo poco o se dormo ho tantissimi risvegli notturni, salto in aria a ogni minimo rumore, sono sempre in allerta ma da qualche settimana passo notti in bianco totalmente, mi viene sonno, mi si chiudono gli occhi ma appena sono nella fase di addormentamento é come se saltassi in aria, come se fossi programmata sto per crollare e tacc é come se qualcuno mi accendesse, non so se mi sto spiegando bene ma in questo momento sono anche in preda al panico e alla disperazione, perché ho bimbo di 2 anni da badare tutto il giorno e non mi posso permettere di essere uno zombie tutti il giorno... la melatonina non mi aiuta, ho anche preso 10 gocce di diazepam e nulla, ho anche ernia iatale da scivolamento, diagnosticata circa 7 anni fa tramite gastroscopia e prendo lucen da 20 la mattina da molti anni senza soste perché se non la prendo anche solo una mattina é la fine, non digerisco nemmeno l’acqua pensavo che questi disturbi del sonno fossero legati a l’indigestione e ho provato a digiunare la sera ma nulla, se ho da passare le notti così succcede lo stesso, e la cosa mi fa ancora più male e mi fa stare peggio in ansia, perché non riesco a capire da cosa sia dovuto inutile dire che sono stressata, ho mille pensieri, uno tra questi é quello di non riuscire a mettermi a dieta seriamente, comincio e mollo dopo al massimo 3 giorni e mi sento ancora di più una fallita...
non vorrei ricorrere a psicofarmaci o sonniferi, sono il mio più grande terrore avrei bisogno di un psicologo per parlare ma non ho le possibilità e i tempi in convenzione sono lunghissimi sono demoralizzata, stanca e sto malissimo Grazie mille in anticipo per la risposta.
Veniamo al problema, per il momento, principale ho sempre sofferto di insonnia, dormo poco o se dormo ho tantissimi risvegli notturni, salto in aria a ogni minimo rumore, sono sempre in allerta ma da qualche settimana passo notti in bianco totalmente, mi viene sonno, mi si chiudono gli occhi ma appena sono nella fase di addormentamento é come se saltassi in aria, come se fossi programmata sto per crollare e tacc é come se qualcuno mi accendesse, non so se mi sto spiegando bene ma in questo momento sono anche in preda al panico e alla disperazione, perché ho bimbo di 2 anni da badare tutto il giorno e non mi posso permettere di essere uno zombie tutti il giorno... la melatonina non mi aiuta, ho anche preso 10 gocce di diazepam e nulla, ho anche ernia iatale da scivolamento, diagnosticata circa 7 anni fa tramite gastroscopia e prendo lucen da 20 la mattina da molti anni senza soste perché se non la prendo anche solo una mattina é la fine, non digerisco nemmeno l’acqua pensavo che questi disturbi del sonno fossero legati a l’indigestione e ho provato a digiunare la sera ma nulla, se ho da passare le notti così succcede lo stesso, e la cosa mi fa ancora più male e mi fa stare peggio in ansia, perché non riesco a capire da cosa sia dovuto inutile dire che sono stressata, ho mille pensieri, uno tra questi é quello di non riuscire a mettermi a dieta seriamente, comincio e mollo dopo al massimo 3 giorni e mi sento ancora di più una fallita...
non vorrei ricorrere a psicofarmaci o sonniferi, sono il mio più grande terrore avrei bisogno di un psicologo per parlare ma non ho le possibilità e i tempi in convenzione sono lunghissimi sono demoralizzata, stanca e sto malissimo Grazie mille in anticipo per la risposta.
Dr. Matteo Pacini
Psichiatra, Psicoterapeuta, Diabetologo, Medico delle dipendenze
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"non vorrei ricorrere a psicofarmaci "
Questa è un'affermazione spiazzante. E non c'entra nulla con gli psicofarmaci, le persone intendono sempre qualcosa quando usano questo termine che invece gli psichiatri non tendono a usare. Cosa intende ? Dal discorso sembra che voglia intendere "cose che la rendono uno zombie". Mi scusi, ma perché un medico dovrebbe rendere uno zombie un paziente che ha problemi di insonnia ?
Inoltre, ma che significa rendere uno zombie ? Se uno prende un prodotto qualsiasi, fosse anche un antibiotico, e come effetto collaterale desse una sonnolenza pesante, il paziente ha forse firmato un contratto in cui si impegna a continuare a prenderlo se no gli confiscano tutto il patrimonio, oppure magari lo dice al medico che glielo cambia ?
Terzo e ultimo, alla fine ha preso poi tra tutti quelli possibili, esattamente quelli che corrispondono al profilo che lei teme, seppur a dosi ovviamente non elevate, perché non ce n'è bisogno presumibilmente. Quindi il problema oltre a non sussistere in generale, non sussiste nello specifico nella sua storia.
Se mai, l'insonnia va iscritta in una diagnosi che di solito approda ad un quadro con altri sintomi che compongono una diagnosi di tipo ansioso o umorale, almeno questo nei casi tipici, e le cure è bene che non siano "solo" sonniferi ma terapie per l'insieme dei sintomi e i loro meccanismi sottostanti.
Questa è un'affermazione spiazzante. E non c'entra nulla con gli psicofarmaci, le persone intendono sempre qualcosa quando usano questo termine che invece gli psichiatri non tendono a usare. Cosa intende ? Dal discorso sembra che voglia intendere "cose che la rendono uno zombie". Mi scusi, ma perché un medico dovrebbe rendere uno zombie un paziente che ha problemi di insonnia ?
Inoltre, ma che significa rendere uno zombie ? Se uno prende un prodotto qualsiasi, fosse anche un antibiotico, e come effetto collaterale desse una sonnolenza pesante, il paziente ha forse firmato un contratto in cui si impegna a continuare a prenderlo se no gli confiscano tutto il patrimonio, oppure magari lo dice al medico che glielo cambia ?
Terzo e ultimo, alla fine ha preso poi tra tutti quelli possibili, esattamente quelli che corrispondono al profilo che lei teme, seppur a dosi ovviamente non elevate, perché non ce n'è bisogno presumibilmente. Quindi il problema oltre a non sussistere in generale, non sussiste nello specifico nella sua storia.
Se mai, l'insonnia va iscritta in una diagnosi che di solito approda ad un quadro con altri sintomi che compongono una diagnosi di tipo ansioso o umorale, almeno questo nei casi tipici, e le cure è bene che non siano "solo" sonniferi ma terapie per l'insieme dei sintomi e i loro meccanismi sottostanti.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Utente
Dottore buongiorno, intanto la ringrazio per la risposta, stanotte ero in preda al panico quando ho scritto il messaggio, ho avuto modo di riflettere e stamattina ho deciso di contattare uno psichiatra e sono in attesa di un appuntamento, spero il prima possibile.. perché veramente questa situazione è invalidante, voglio farmi curare perché voglio stare bene me lo auguro, devo dare a mio figlio il meglio di me e se questo significa assumere farmaci lo faccio, ho pure il terrore degli effetti collaterali, ma devo vincere io.
Mi sento angosciata, triste ho un sacco di emozioni negative addosso che mi fanno vivere male
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Dr. Matteo Pacini
Psichiatra, Psicoterapeuta, Diabetologo, Medico delle dipendenze
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Ma quale immagine ha di questi effetti collaterali ? La paura è basata su qualcuno che ha visto, o in generale sull'idea che ci debbano essere chissà quali effetti ?
Dr.Matteo Pacini
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Utente
Purtroppo la paura di assumere farmaci ce l’ho per tutti i tipi specialmente se devo assumere qualcosa che non ho mai assunto.. leggere su internet con il passare degli anni non mi ha aiutata nemmeno, me ne rendo conto, devo essere più fiduciosa, mi impegnerò ho il terrore di non avere le forze per accudire mio figlio, ma non sto più parlando dei farmaci, parlo in generale..
grazie sempre per le risposte celeri ..
Oggi, non avendo chiuso occhi stanotte, sono molto agitata, ho tachicardia ma allo stesso tempo sono stanca.
grazie sempre per le risposte celeri ..
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Dr. Matteo Pacini
Psichiatra, Psicoterapeuta, Diabetologo, Medico delle dipendenze
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Non dovrebbe essere complicato curare un disturbo composto da sintomi ansiosi e somatici, anche se di solito bisogna attendere un po' di tempo e se mai i medicinali all'inizio possono dare un effetto ansiogeno, più che quello "sedativo" che magari ha come timore, specie se parliamo di farmaci che vanno alla radice, cioè la categoria degli antidepressivi. Gli altri come quelli che ha provato hanno un effetto immediato, dose-dipendente, ma lasciano il tempo che trovano.
Dr.Matteo Pacini
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Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 248 visite dal 01/12/2025.
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