Leggere vertigini da vari mesi

Gentili Dottori, voglio di seguito raccontarvi la mia esperienza.
Sono un giovane libero professionista romano, 27 anni, sposato da luglio e gia' padre da un mese.
Premetto che sono sempre stato un tipo un po ansioso specialmente sulle malattie, non posso sentire una persona che sta male che subito sento gli stessi sintomi; ho avuto qualche attacco di panico ogni tanto ho un po' do tachicardia, resporazione affannosa etc etc...
A settembre, dopo un attacco di ansia, ho deciso di fare una visita cardiologica accurata che fortunatamente non ha evidenziato alcuna patologia, solo uno stato di stress emotivo.(Vi premetto che da fine settembre la gravidanza di mia moglie ha iniziato ad essere molto travagliata etravamo e uscivamo dall'ospedale, poi fortunatamente tutto si e' risolto bene).
Il cardiologo mi ha prescritto 10 gocce di lexodan al bisogno, e io in tutti questo mesi l'avro preso 5 volte, con buoni risultati (lo porto sempre dietro).
Da ottobre ho iniziato invece ad avere fastidiosissime vertigini,con tremori strani, senzazioni stranissime, per farla breve vi elenco le visite che ho fatto, tutte con esito negativo:
CARDIOLOGICA
VESTIBOLARE
AUDIOLOGICA
PNEUMOLOGO CON LASTRA POLMONI
RMN ENCEFALO E TRONCO POSTERIORE
ANALISI DEL SANGUE VARIE (tra l'altro sono anche donatore)
Tutti fortunatamente mi hanno detto che sto bene e non mi hanno prescritto medicinali. Pochi giorni fa' ho fatto anche una visita dal Neurologo che sentita la mia storia mi ha prescritto VERTISECT 16 1 compressa la mattina e una la sera e CIPRALEX 10 1/2 comp. la mattina e 1/2 la sera.
Io da 10 giorni sto prendendo solamente il Vertisect in quanto del Ciplalex ho letto cose abominevoli e io sinceramente non mi sento un depresso a quel livello. Le vertigini sono diminuite, sono rimaste solamente quando faccio alcuni movimenti.
Voi cosa consigliate per il mio caso?

Ringrazio tutti Voi per il bel servizio che fornite e aspetto con ANSIA vostri pareri.

Saluti e buon lavoro.
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Gentile utente,

Se la scelta è caduta su un farmaco tipo cipralex ci sarà stato un ragionamento alla base.

Ha letto cose abominevoli perché evidentemnte il significato che ha dato a quanto ha letto è filtrato da una diffidenza iniziale. Ad esempio il fatto che bisogna trovarsi a determinati livelli di gravità per prenderlo è un'interpretazione infondata, non capisco da dove l'abbia desunto. Inoltre, anche se fosse, il ragionamento è paradossale: se andasse bene in chi è grave, a maggior ragione in chi è lieve. Invece lei sembra creare un nesso per cui se prende la cura, è malato, se non la prende no; se prende una cura per una malattia grave, "diventa" grave. Questo riflette una fobia nei confronti delle medicine, o meglio di quelle che non sono soltanti rimedi momentanei.

D'altro canto il decorso delle sindromi ci dice in che direzione si va. L'uso dell'ansiolitico è corretto al bisogno, anche perché se non si sviluppa nessun disturbo preciso dopo un po' non c'è più bisogno di prendere alcunché. Se invece si delinea un disturbo (per esempio, un disturbo di panico) si passa ad una cura specifica per bloccarne il decorso.

Le prescrizioni del medico hanno una loro logica, se non è chiaro di che cosa soffre e come funziona la cura può chiedere un parere specialistico psichiatrico, oppure seguire semplicemente la prescrizione già ricevuta.


Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dr. Pacini la ringrazio per la celere risposta.

Le cose brutte di cui ho letto le ho viste sia sul foglietto illustrativo che su vari siti interenet e anche il farmacista mi ha detto che e' un farmaco che va preso proprio in casi di ansia acuta...le dirò la verita' la cosa che mi spaventa di piu' sarebbe l'aumento di peso in quanto sono un tipo sportivo che sta sempre attento alla linea.

Io riesco sempre e bene a gestire l'ansia, che oramai si e' affievolita molto, rimangono solamente queste legger vertigini.

Un parere psichiatrico puo' essere diverso da quello del neurologo?

Grazie anticipatamente.
[#3]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Il parere psichiatrico potrebbe discostarsi di poco o potrebbe essere diverso completamente.

Sarebbe più affinata la diagnosi psichiatrica, e questo può essere di aiuto per le sue remore al trattamento.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
"Il farmaco va preso in crisi d'ansia acuta". Semplicemente no. Il farmaco funziona dopo 2-3 settimane, non fa niente in caso di ansia del momento. Non è un ansiolitico. Inoltre "acuta" non significa "grave" necessariamente.

Il foglietto riporta tutto, compresi gli eventi estremi e rari, per tutti i medicinali ed è un documento enciclopedico, che se letto con intenti rassicurativi ovviamente sarà terrificante.

Un parere psichiatrico è diverso perché la specialistica è di fatto diversa, anche se entrambi si occupano di biologia cerebrale. Lo psichiatra si intende di alcune sindromi, il neurologo di altre, ciò non toglie che poi le competenze possano essere allargate.

Ci vuole una diagnosi precisa per capire il razionale di una prescrizione, e anche informazioni su come funziona la medicina, cosa aspettarsi, in che tempi etc.
Il fatto che i sintomi possano fluttuare ed essere a tratti migliori non significa che "li controlla", ma solo che al momento sono ridotti o assenti, il che può non contare molto a seconda del tipo di disturbo con cui sta facendo i conti, che magari va e viene ma mediamente si sta facendo più invadente.
[#5]
dopo
Utente
Utente
...mi dimenticavo di dirLe che la visita neurologica e' durata si e no 15 minuti, e non vorrei quindi che il medico le abbia prescritte con un po' di superficialita'...

[#6]
dopo
Utente
Utente
La mamma di un mio carissimo amico e' psicologa, gia' ho parlato in passato con lei e mi aveva rassicurato che si trattava di ansia...e' a mia disposizione per qualsiasi cosa vista la grande amicizia...Non gli ho detto nulla di questa cura, secondo voi mi puo' dare maggiori informazioni?

Grazie.
[#7]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Assolutamente no!

Non mischi l'amicizia con altre cose.

Se vuole informazioni sui trattamenti deve parlarne con un medico.

Se vuole parlare con uno psicologo vada da un altro e non dalla madre del suo amico.
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