Dismorfofobia
Gentili Dottori,
avrei un quesito da porvi. Temo di soffrire di dismorfobia in quanto ritrovo in me stesso molti dei tratti tipici di questa malattia. Tuttavia la mia "versione" non mi pare così grave in quanto è altalentante...ci sono dei momenti in cui non mi pesa ed altri che invece mi fa soffrire molto. Sento il mio corpo come un peso e spesso nel corso della giornata penso a quella parte che non mi piace di me ma con intensità diversa in base ai singoli periodi.
Mi chiedevo se una terapia psicologica / psichiatrica poteva essere di aiuto, senza l'ausilio di farmaci ISSR.
Infatti sto parallelamente curando con un andrologo un mio calo della libido e avrei paura ad assumere farmaci che possono interferire nel mio personale processo di recupero
avrei un quesito da porvi. Temo di soffrire di dismorfobia in quanto ritrovo in me stesso molti dei tratti tipici di questa malattia. Tuttavia la mia "versione" non mi pare così grave in quanto è altalentante...ci sono dei momenti in cui non mi pesa ed altri che invece mi fa soffrire molto. Sento il mio corpo come un peso e spesso nel corso della giornata penso a quella parte che non mi piace di me ma con intensità diversa in base ai singoli periodi.
Mi chiedevo se una terapia psicologica / psichiatrica poteva essere di aiuto, senza l'ausilio di farmaci ISSR.
Infatti sto parallelamente curando con un andrologo un mio calo della libido e avrei paura ad assumere farmaci che possono interferire nel mio personale processo di recupero
Il primo passo è una diagnosi precisa da uno psichiatra, poi
si pensa al trattamento.
La psicoterapia (ce ne sono di vari tipi) è una cura a tutti gli effetti, quindi perché no? Però bisogna sapere cosa curare.
Saluti
si pensa al trattamento.
La psicoterapia (ce ne sono di vari tipi) è una cura a tutti gli effetti, quindi perché no? Però bisogna sapere cosa curare.
Saluti
Franca Scapellato
Utente
Molte grazie Dott.ssa.
L'idea che tutto possa essere curato anche mediante psicoterapia mi conforta in quanto ritengo che la mia vita sessuale (avendo neanche 29 anni) sia ancora troppo importante da essere sacrificata.
Può darmi gentilmente nomi di colleghi che operano a Milano, magari specializzati in questo tipo di problematiche?
Molte grazie
L'idea che tutto possa essere curato anche mediante psicoterapia mi conforta in quanto ritengo che la mia vita sessuale (avendo neanche 29 anni) sia ancora troppo importante da essere sacrificata.
Può darmi gentilmente nomi di colleghi che operano a Milano, magari specializzati in questo tipo di problematiche?
Molte grazie
Sul nostro sito c'è l'indirizzo di psichiatri e psicologi che lavorano a Milano, può cominciare da lì.
Saluti
Saluti
Comunque, vorrei che fosse chiaro, in quanto lei sta veicolando un messaggio errato, che i farmaci SSRI non sono responsabili di "patologie" a carico degli apparati sessuali e non influenzano l'attivita' sessuale.
Percentualmente e' possibile che possano avere ripercussioni sulla vita sessuale in termini di erezione, orgasmo, desiderio sessuale.
Tali percentuali sono variabili e non tutti i pazienti possono manifestare effetti collaterali che comportano un interessamento della sfera sessuale.
Gli effetti secondari dei farmaci vanno comunque sempre riferiti al proprio curante (psichiatra), in modo da attuare la giusta compensazione e variazione farmacologica piu' opportuna per la sintomatologia lamentata e per gli effetti collaterali che dovessero presentarsi.
Il fatto che lei voglia scegliere un percorso psicoterapeutico per il suo problema, non ancora diagnosticato, ci puo' anche stare, ma non per questo e' necessario demonizzare dei presìdi che forniscono un aiuto sostanziale a chi soffre di patologie psichiatriche.
Cordiali Saluti.
Percentualmente e' possibile che possano avere ripercussioni sulla vita sessuale in termini di erezione, orgasmo, desiderio sessuale.
Tali percentuali sono variabili e non tutti i pazienti possono manifestare effetti collaterali che comportano un interessamento della sfera sessuale.
Gli effetti secondari dei farmaci vanno comunque sempre riferiti al proprio curante (psichiatra), in modo da attuare la giusta compensazione e variazione farmacologica piu' opportuna per la sintomatologia lamentata e per gli effetti collaterali che dovessero presentarsi.
Il fatto che lei voglia scegliere un percorso psicoterapeutico per il suo problema, non ancora diagnosticato, ci puo' anche stare, ma non per questo e' necessario demonizzare dei presìdi che forniscono un aiuto sostanziale a chi soffre di patologie psichiatriche.
Cordiali Saluti.
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Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.9k visite dal 12/05/2010.
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