Una spiegazione nella separazione dei suoi genitori avvenuta all'età
Buonasera, vi scrivo perchè vorrei aiutare una persona a me molto cara, un ragazzo di 28 anni che "a mio parere" soffre di attacchi di panico da tanto tempo, attacchi che sempre "a mio parere" trovano una spiegazione nella separazione dei suoi genitori avvenuta all'età di 13 anni e in un rapporto padre-figlio quasi inesistente o comunque che gli è mancato molto.
Ha cominciato ad avere questi attacchi a 18-19 anni attraverso forte tachicardia, paura di morire o di diventare pazzo, varie volte al pronto soccorso, esami di ogni tipo senza riscontro di alcuna malattia. Nonostante tutto lui è sempre convinto del contrario, che debba per forza avere qualcosa che lo porti alla morte in giovane età e ci pensa e ci ripensa in continuazione, a volte chiudendosi in casa e isolandosi "perchè deve rifletterci su".
Ho provato una volta a fargli capire che forse si tratta di DAP, ma.... la reazione è stata di totale rifiuto e negazione nei confronti di quest'eventuale malattia.
Questa reazione mi ha fatto pensare ancor di più che la mia tesi fosse giusta.
Vi chiedo un parere a riguardo e soprattutto se esiste un modo per aiutarlo perchè so che nei rari momenti in cui lui riesce a parlarne mi chiede a modo suo aiuto.
In attesa di un vostro riscontro, ringrazio anticipatamente.
Ha cominciato ad avere questi attacchi a 18-19 anni attraverso forte tachicardia, paura di morire o di diventare pazzo, varie volte al pronto soccorso, esami di ogni tipo senza riscontro di alcuna malattia. Nonostante tutto lui è sempre convinto del contrario, che debba per forza avere qualcosa che lo porti alla morte in giovane età e ci pensa e ci ripensa in continuazione, a volte chiudendosi in casa e isolandosi "perchè deve rifletterci su".
Ho provato una volta a fargli capire che forse si tratta di DAP, ma.... la reazione è stata di totale rifiuto e negazione nei confronti di quest'eventuale malattia.
Questa reazione mi ha fatto pensare ancor di più che la mia tesi fosse giusta.
Vi chiedo un parere a riguardo e soprattutto se esiste un modo per aiutarlo perchè so che nei rari momenti in cui lui riesce a parlarne mi chiede a modo suo aiuto.
In attesa di un vostro riscontro, ringrazio anticipatamente.
Utente
Assolutamente no, altrimenti credo che non avrei chiesto un parere a riguardo.
Mi sono documentata leggendo vari articoli e dei libri, tutto qui.
La mia non voleva essere presunzione e Le chiedo scusa se c'è stata quest'interpretazione, ci tenevo solo a spiegare la situazione di un'altra persona attraverso i miei occhi.
Mi sono documentata leggendo vari articoli e dei libri, tutto qui.
La mia non voleva essere presunzione e Le chiedo scusa se c'è stata quest'interpretazione, ci tenevo solo a spiegare la situazione di un'altra persona attraverso i miei occhi.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.8k visite dal 08/11/2010.
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