Sedute

Buongiorno,
Ho 28 anni e da quasi un mese sono in terapia presso uno psichiatra per dei disturbi di ansia. Ultimamente sto però facendo delle valutazioni sull'opportunità di continuare la terapia presso questo specialista per i seguenti motivi:
- dopo 5 sedute non mi è stata ancora data indicazione di quale possa essere la patologia e come verrà affrontata, ma questo lo ritengo un problema minore vista la fiducia che cmq pongo nel terapeuta, e quindi penso che se non ha ancora ritenuto opportuno comunicarmi o identificare la patologia c'è un motivo;
- lo specialista si trova a Milano mentre io vivo e lavoro ad Alba, a 1h30 di viaggio. Per ogni seduta devo quindi fare uno spostamento non indifferente limitando tra l'altro la mia vita sociale e lavorativa visto che il mio lavoro mi chiede spesso di stare oltre l'orario standard;
- a volte mi domando se non sarebbe meglio anzichè recarmi fino a Milano partecipare ad atività che so mi fanno stare bene quali sci, pallavolo ecc... alle quali devo rinunciare per svolgere le sedute, oppure non dovermi creare problemi per incastrare le sedute in mezzo agli altri impegni anche lavorativi, creando in un certo senso ulteriori preoccupazioni e stanchezza dovuta a lunghi viaggi e quindi notti di sonno ridotte.
Mi fido del terapeuta che mi è stato consigliato da una persona fidata, e sono certo di averne bisogno, che quindi vorrei continuare con lui. Quello che mi domando è se la psicoteraia deve essere affrontata come una qualsiasi terapia per una malattia, quindi sacrificando anche a volte attività piacevoli, perchè in fondo è una cura medica che si deve seguire con diligenza, o se invece in questo caso sarebbe più opportuno dedicarsi ad attività che si sa di apprezzare di più, perchè in fondo si tratta di curare un disagio psichico?
Grazie
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
lei da un lato ammette che la psicoterapia è paragonabile ad una terapia medica e di averne bisogno, dall'altro afferma che per curare un disagio psichico non vale la pena tralasciare altre attività. Credo che la situazione stia nel mezzo, ossia, la psicoterapia è una terapia che ha lo stesso valore di una terapia medica (intesa come farmacologica); non sono d'accordo però sul fatto di dover necessariamente affrontare disagi proibitivi o tralasciare altre attività ludiche o sociali o lavorative, altrimenti sarebbe una punizione, non una terapia. Bisognerebbe trovare un compromesso tra ciò che si acquista e ciò che necessariamente bisogna pagare.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
(..)mi domando se non sarebbe meglio anzichè recarmi fino a Milano partecipare ad atività che so mi fanno stare bene quali sci, pallavolo ecc... (..)
Gentile utente in accordo con quanto dettole in precedenza vorrei aggiungere che le due cose non sono interscambiabili. L'una serve per usicre da un disagio , le altre attività, pur dando un loro beneficio, non hanno una funzione terapeutica nè sarebbero in grado di risolverle possibili dinamiche conflittuali che l'hanno spinta a chiedere l'aiuto del terapeuta.
Il problema che si pone forse nasce da questo equivoco.NON bisogna rinunciare alle proprie attività ma bisogna dare la precedenza alla soluzione dei propri problemi di salute.
Cordialmente.

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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dopo
Utente
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Vi ringrazio per le pronte risposte.