Crisi e ipocondria

Buon giorno vorrei esporvi brevemente io mio caso,
Alessandro 36 anni, sposato, libero professionista. Ad ottobre 2010 a seguito di un infortunio sportivo comincio ad accusare ansia legata al recupero pieno della funzionalita' di una mano. Vado su internet e lego che i sintomi da me rilevati potevano essere dovuti ad ansia (avevo parestesia alla mano dx). Mi spavento a tale lettura e comincio ad avere effettivamente problemi forti di ansia ma sopratutto paura della depressione. Ci credo talmente tanto che dopo pochi giorni vado da uno psichiatra che mi rassicura e mi dice che non e' depressione ma solo ipocondria. Voglio sottilinearvi che tutto nasce in concomitanza con un cambiamento radicale nella mia vita lavorativa dove dovro' assumermi molte piu' responsabilita'. Passero' da dipendente a titolare. Sono in cura da sei mesi con 20mg di paroxetina, l'umore depresso e' svanito ma la paura di avere una malattia (distimia, depressione, depersonalizzazione, ecc.)cronica non se ne e' andata del tutto. Lo psichiatra dice che sto andando bene e che ne usciro' di sicuro non ravvisando nulla di clinicamente rilevante e che ci vorranno solo alcuni mesi ancora di pazienza.
In questi mesi c tengo a sottolineare che lavorativamente e socialmente non ho avuto problemi. Che ne pensate?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

La maggior parte di chi va a controllare i sintomi, dopo averne già ricevuta spiegazione dal medico, o senza averne ricevuta con l'implicazione che non siano importanti o comnuque urgenti, si trova in una condizione di ansia. Leggendo che potevano essere legati ad uno stato ansioso, o meglio, più che i sintomi l'attenzione che dava a questi elementi corporei, il fatto che si spaventi di per sé non si spiega, richiama appunto l'idea che percepisca delle informazioni o delle ipotesi un lato spaventevole, indipendentemente da quello che invece possono significare per chi le legge e non è ansioso.
Per questo poi qualsiasi cosa legga, è probabile che se ne spaventi. Tanto è vero che Lei è già in trattamento ma continua a cercare nomi di malattie, il che ovviamente è paradossale rispetto al fatto che lei stesso identifica una condizione in cui determinati sintomi (preoccupazione) non se ne sono andati via, o non completamente. Alla fine sembra che sia preoccupato di avere un disturbo grave e che non va via, questo è il concetto, dopo di che i vari nomi per Lei credo significhino solo questo.

Nel caso ci sia una ipocondria, un tipo di pensiero ripetitivo che non è associato a nessuno stato ansioso, se mai lo fa venire in rapporto ai contenuti che evoca, le dosi di paroxetina sono di solito più elevate per riuscire a estinguerlo bene, o si può associare psicoterapia.

Comunque, le decisioni le faccia prendere al medico che la segue.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Attivo dal 2010 al 2013
Ex utente
"Alla fine sembra che sia preoccupato di avere un disturbo grave e che non va via, questo è il concetto, dopo di che i vari nomi per Lei credo significhino solo questo"

Ha centrato il problema, anche xche' le mie fisse sulle malattie variano da settimana in settimana. Lo psichiatra mi ha rassicurato arrivando a dire che nel mio caso "non vi e' nessuna possibilità che l'episodio non abbia una conclusione positiva". Le decisioni le faccio prendere sicuramente allo psichiatra ma le vorrei chiedere una ultima cosa. Lo psichiatra, con cui faccio anche sedute di psicoterapia da due mesi, riconduce tutto ad un "normale" momento di crisi, una sorta di crisi di crescita, dovuta alla concomitante manifestazione delle paure con la mia improcastinabile decisione di staccarmi lavorativamente da mio padre. Potrebbe essere?
grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Si parte da una diagnosi per stabilire di quale fenomeno si parla. I fattori esterni nono sono specifici nella maggior parte dei casi.
Una terapia per un disturbo che sia di tipo ansioso, o ipocondriaco, dà risultati dopo settimane, ma non dopo mesi. Se inizialmente non si ottiene una risposta, solitamente si prosegue cambiando qualcosa.
"crisi di crescita", "momento di crisi" sono espressioni di situazioni psicologiche che non significano niente di particolare oppure indicano momenti di comune esperienza.
[#4]
dopo
Attivo dal 2010 al 2013
Ex utente
Forse sono stato travisato, la paroxetina mi ha portato enormi benefici, sto quasi bene, vorrei sapere se con la giusta terapia si puo' tornare a stare bene tutto qui
grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Se vuol sapere se si può tornare a star bene vuol dire che non sta bene, altrimenti non capisco la domanda. Se sta "quasi" bene non si capisce invece il motivo per cui questo andamento che l'ha riportata a star quasi bene non la rassicuri in tal senso.
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