Cipralex compressa mancata assunzione

Gentili dottori,

ho 30 anni e una storia di depressione (due episodi di depressione maggiore in circa 5 anni) curata con sostegno farmacologico e psicoterapia di supporto. In passato ho assunto Entact e Cipralex 10 mg con buoni risultati sul medio periodo.
L'ultimo episodio risale all'inizio della scorsa primavera; dopo circa 8 mesi di terapia, ho sospeso i farmaci nell'arco di un periodo di disaffezione pianificato con la mia psichiatra.

La depressione è associata ad abuso di sostanze (alcool), per cui da circa 4 anni frequento gruppi di autoaiuto per il recupero dalla dipendenza. Purtroppo, a seguito di un periodo personale molto difficile (crisi personale e di coppia, perdita di lavoro, un aborto) sono ricaduta nella depressione e nell'uso di alcool, che riesco a attualmente a contenere ma che penalizza pesantemente il mio equilibrio e la mia vita. Per questo ho deciso di affidarmi a un percorso di recupero in regime di day-hospital che coniugherà incontri di gruppo, psicoterapia individuale e terapia psichiatrica e che inizierò a partire da fine mese.

Nel frattempo, in accordo con la mia psichiatra di riferimento ho iniziato nuovamente ad assumere Cipralex compresse: 5 mg per i primi 5 gg e poi, da circa 10 gg, dose piena. Nel frattempo, cerco di astenermi dal consumo di alcolici, purtroppo non sempre con buoni risultati. Sto psicologicamente e fisicamente molto male e non godo di alcun sostegno né familiare né di coppia, e il mio stato depressivo è davvero molto profondo e di grande solitudine, molto peggiore che in passato.

L'altroieri, purtroppo, mi è accaduto di non poter assumere regolarmente la compressa perché ero assente da casa per un imprevisto e non avevo con me il blister. La mia psichiatra non è reperibile, per questo mi rivolgo a voi per sapere se la mancata assunzione di un solo giorno ha incificiato l'assestamennto e l'efficacia della terapia e come comportarmi di conseguenza.

Grazie in anticipo per il sostegno che offrite.
Cordiali saluti.
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Dr. Massimo Lai Psichiatra 829 30 24
La mancata assunzione di una sola compressa non ha compromesso la terapia, continui fiduciosa.

Cordiali saluti

Massimo Lai, MD

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dopo
Utente
Utente
Grazie dottore, mi ha molto rassicurata.
Approfitto per chiederLe anche eventuali interazioni fra Cipralex e alcool. Attualmente, quando non riesco proprio a tenermi, mi capita di assumere max 1-2 birre ad alta gradazione o 500 ml di vino, solitamente in serata (dopo almeno 10 ore dall'assunzione della compressa). Rischio qualcosa?
La mia psichiatra mi ha ovviamente invitato a evitare, purtroppo a volte per me è davvero molto difficile quando il malessere emotivo si fa insostenibile. Naturalmente, quando accade, evito l'assunzione concomitante di ansiolitici (Bromazepam), neanche a piccolissime dosi.
Grazie, saluti.
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Dr. Massimo Lai Psichiatra 829 30 24
L'alcool a lungo andare può provocare un deterioramento e malfunzionamento del fegato con effetti negativi sul funzionamento generle del suo organismo.
Essendo l'antidepressivo metabolizzato a livello epatico, a lungo andare vi potrebbero essere dei problemi.

Sarebbe opportuno che riprendesse a frequentare i gruppi di aiuto aiuto e smettesse con l'alcool.

Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
Grazie, dottore.
E' ciò che intendo fare e ripongo grande speranza nel lavoro che inizierò fra qualche settimana nel percorso in day-hospital con gli specialisti del Sert di riferimento. Purtroppo i miei problemi personali e relazionali con famiglia e compagno, sommati a quelli economici e lavorativi, mi stanno distruggendo la salute e facendo tornare a precipitare in un abisso da cui da sola non riesco a uscire nuovamente. Sono in un bruttissimo periodo, fra episodio depressivo in corso e conseguente ricaduta nella dipendenza, e consapevole di aver bisogno di aiuto.
Grazie per la sua gentile ed esaustiva risposta.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

La dipendenza non dipende dalla depressione, si ricade per definizione. Non è però chiaro se qualcuno le abbia fatto una diagnosi di dipendenza da alcol, o se sia tutto da stabilire.
Non riponga aspettative di risoluzione a breve termine per un problema di abuso o dipendenza da alcol, poiché i risultati si valutano nel corso dei mesi e con gradualità. Le speranze quindi sono utili ma vanno ben indirizzate e distribuite nel tempo e soprattutto attraverso le possibili ricadute, alla cui gestione si deve essere preparati. Se la diagnosi è quella di dipendenza tutti i problemi che possono esserci peggiorano una serie di parametri, tra cui l'umore, ma sostanzialmente non influenzano l'andamento spontaneo della dipendenza, è se mai vero il contrario, che la dipendenza non rende in grado di gestire la propria vita.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Utente
Utente
Gentile Dott. Pacini,
mi perdoni ma non ho ben compreso il suo messaggio. Può per favore spiegarmi meglio cosa intende nel rapporto fra depressione e dipendenza? Provo a spiegarmi meglio anch'io.
Soffro di depressione da diversi anni e ho già avuto due episodi depressivi maggiori (diagnosticati da psichiatra e curati con buon esito, seppure momentaneo, con terapia farmacologica e psicoterapia di sostegno). Circa quattro anni fa, in concomitanza con il primo di questi episodi e prima di intraprendere il percorso di terapia, mi ritrovai ad abusare frequentemente di alcool per lenire il mio malessere emotivo. Dopo diversi mesi, rendendomi conto di non riuscire a controllare l'abuso della sostanza, decisi autonomamente di rivolgermi agli AA . Pertanto diciamo che non c'è stata nessuna diagnosi "esterna" di dipendenza, ma solo frutto della mia esperienza e del mio disagio personale.
Con la frequenza del Gruppo di auto-aiuto sono rimasta sobria a lungo, ma in concomitanza di quest'ultimo episodio, dopo diversi mesi di depressione e prima di tornare a farmi seguire dalla mia psichiatra, ho putroppo ricominciato a bere con regolarità. Da lì la decisione di iniziare un percorso riabilitativo in tal senso presso il Sert della mia zona. Anche in questo caso la decisione è stata autonoma, seppure con il placet del medico che mi segue. Purtroppo da sola non riesco a smettere, ma solo (e con molta fatica) a limitarmi, ma desidero fortemente uscirne.
Cordiali saluti.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

La diagnosi di dipendenza identifica un comportamento che procede in maniera continua o intermittente al di sopra delle intenzioni della persona, secondo uno schema di ricerca di un oggetto desiderato e teorica fonte di miglior funzionamento. Questa ricerca insieme alle conseguenze dell'uso e dell'intossicazione porta al contrario, ragion per cui l'intenzione della persona si definisce in senso contrario (evitare).
Il non controllo automatico (non reversibile) definisce quindi la dipendenza.
Se c'è questo quadro, la depressione associata non diviene un movente necessario, anche se lo è stato in passato all'inizio dell'uso, prima che si sviluppasse dipendenza.

Pertanto, possono essere necessarie due cure, una per la dipendenza, e una per la depressione se è in atto o va prevenuta perché ricorrente, ma in presenza di alcol le terapie antidepressive solitamente non funzionano bene, Il meccanismo per cui curando la depressione in un alcolista si frena l'alcolismo non risulta efficace.