Aspetti somatici sulla disfunzione erettile e stress lavorativo

Gentili medici

Come già accennato nei miei (numerosissimi) precedenti consulti soffro di disfunzione erettile la cui causa non è stata tuttora determinata anche se io stesso ipotizzo che sia un fattore di stress e ansia a generare i vari disturbi che presento.

La difficoltà a raggiungere una valida erezione si presenta sia nell' autoerotismo (quindi niente ansia da prestazione) e sia nei rapporti sessuali.
Ultimamente mi è capitato di avere un caso isolato di erezione valida e questo farebbe pensare all' integrità dei corpi cavernosi e alla regolare funzionalità del sistema vascolare (come anche presupposto su questo sito dai colleghi andrologi al mio precedente consulto).
Inoltre gli esami ormonali non hanno riscontrato anomalie così come gli altri esami standard.

Oltre alla disfunzione erettile presento anche i seguenti disturbi:
>Nausea mattutina con tendenza a emettere conati come fosse una valvola di sfogo di tensioni interne
>Bruciori gastrici tipo gastrite
>Colon irritabile
>Fame improvvisa tipica delle ore 12 anche se la mattina ho fatto colazione
>Stanchezza perenne che mi obbliga a ricorrere ad integratori naturali (pappa reale)
>Sensazione di non farcela sia psicologicamente e sia fisicamente
>Senso di malessere generale
>Irritabilità ed insonnia con risvegli frequenti
>Difficoltà erettili
>Cefalee ricorrenti
>Tendenza ad ammalarmi come segno di difese immunitarie basse

Il mio curante ribadisce che una causa di questi disturbi potrebbero dipendere dalla mia tendenza all' Ipofosfatemia che causa debolezza muscolare e il discorso dello stomaco potrebbe essere correlabile a un reflusso gastrico e non necessariamente allo stress.
Lui è piuttosto frettoloso non ha dato molto peso ai miei problemi gastrici e sembra sempre che quando vado da lui per i miei disturbi sia un ipocondriaco che si immagina di avere un tumore e si sente addosso i sintomi e mi risponde tipo "non leggere nei foglietti illustrativi dei farmaci o nelle enciclopedie!!!".
Io vado da lui per fare un quadro della situazione e per avere consigli o anche prescrizioni di farmaci atti a comprendere o migliorare la mia situazione e NON perche temo di essere malato di un cancro!
Ultimamente mi ha perfino prescritto un antinfiammatorio per un attacco di cervicale senza neppure prendere in considerazione i miei disturbi gastrici e sono dovuto andare in farmacia a prendere degli antiacidi per rimediare alle irritazioni gastriche
perche era andato in ferie.
Temo inoltre (potrebbe essere solo una mia presupposizione infondata) di aver trovato un andrologo mangiasoldi!!!!

La causa del mio stress ha origine dall' ambiente lavorativo e vi assicuro che oggi in particolare non è sempre facile avere a che fare con certe persone all' interno dell' azienda considerando che mai mi sono saputo difendere e trattandosi di lavoro manuale faticoso tutto ciò contribuisce ad alimentare lo stress.

SAPETE DARMI DEI CONSIGLI E DELLE INDICAZIONI DA SEGUIRE?

Grazie del Vs servizio
Buon weekend
[#1]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
è mai stato in visita da uno psichiatra ?

Dr. Alex Aleksey Gukov

[#2]
dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente


Solo una volta contattai dal vivo uno psichiatra (avevo 18 anni e per paura del militare) che mi prescrisse un preparato a base di Fluoxetina, ma il mio curante quando feci vedere la prescrizione mi guardò malamente....

La fluoxetina mi causò agitazione e "non riuscivo a stare fermo per un attimo".

Molto probabilmente se potessi avere una posizione migliore nella vita avrei meno problemi in riguardo e quindi meno stress>meno problemi fisici.


Un' altra cosa: ho spesso problemi a ricordare delle cose anche se importanti tipo numeri, operazioni da svolgere a lavoro eccetto quelle consuete (numero di casa, chiavi, ecc.) e problemi di calcolo aritmetico che AHIAAHII!!!!!! non sono riuscito a diplomarmi! In matematica avevo sempre 5 e di più non andavo...

Grazie e saluti



[#3]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
l'iperacidità gastrica più probabilmente ha l'origine non psichica, ma può essere esacerbata dall'ansia e dallo stress.

Le sostanze prodotte dall'organismo stesso in reazione allo stress, per contrastarlo (adrenalina, cortisolo), possono agire in maniera dannosa per lo stomaco e le prime vie digestive, alterando la motilità delle vie difestive, ischemizzando le mucose, inibendo la produzione del muco protegge le mucose, con la possibilità anche di microulcerazioni. Le funzioni sessuale e riproduttiva, anche queste, assieme con quella digestiva, subiscono alterazioni. In un certo senso, l'organismo sacrifica le risorse ad esse destinate per combattere lo stress. La cefalea è un altro fenomeno frequente associato allo stress. Il cortisolo (uno degli ormoni secreto nello stato di stress) ha la funzione anche di inibire il sistema immunitario. Irritabilità ed insonnia sono più chiaramente le manifestazioni dello stress a livello psichico.

Tutto questo non esclude alterazioni preesistenti (e peggiorate dallo stress).
La cefalea può essere anche riflessa dei disturbi gastrici ed intestinali. Il "reflusso gastrico" e "colon irritabile" bisognerebbe approfondire a livello diagnostico con uno specialista in questo ambito.

Per quanto riguarda l'erezione, conta la regolarità dei rapporti, la presenza di partner costante o no, i rapporti con la parnter, il vissuto della sessualità, ecc.; in molti disturbi della sfera sessuale, oltre allo specialista andrologo, può essere utile un concfronto con uno speciaista nell'ambito dei disturbi psichici. Nel Suo caso ciò mi sembra opportuno.

ScrivendoLe che lo stress può peggiorare le alterazioni preesistenti, mi riferisco anche alla Sua psiche, che potrebbe avere, di partenza, più difficoltà a reggere lo stress, e Le consiglierei comunque una visita psichiatrica.

Spesso le persone associano gli psichiatri con la prescrizione degli psicofarmaci e punto li, quando in realtà il compito dello psichiatra è soprattutto riconoscere la potenziale situazione psichica morbosa (fare la diagnosi), differenziare se dovuta a cause psichiche o altre, e proporre, se è il caso, le cure più opportune.
[#4]
dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Egregio Dottor . Alex Aleksey Gukov

Lei è davvero disponibile e cordiale e vedo che ha con molta probabilità centrato il problema.

Ho chiarito che lo stress può logorare lo stomaco anche se comunque vedrò di consultare un gastroenterologo per discutere sui problemi relativi.
Quanto al discorso della sessualità, adesso non ho un partner e i rapporti sessuali occasionali che ho avuto li vivo con un senso di colpa e di frustazione come avessi fatto una cosa sporca e difatti ultimamente mi sono imbattuto di nuovo in questa forma di sessualità solo per sperimentare sulla mia disfunzione erettile.

Vedrò anche di consultare uno psichiatra, tuttavia ho avuto momenti ben peggiori ma l' ansia potrebbe far presto a ripresentarsi, come ho detto sono in una situazione economica e lavorativa non proprio brillante che mi fa soffrire interiormente: a presto contatterò la mia psicologa.

Un' altra ultimissima cosa:
Dopo l' esperienza con la Fluoxetina (di breve durata e sospesa causa agitazione) usata per una depressione non grave avvenuta prima della visita per il servizio militare il medico mi prescrisse un ansiolitico a base benzodiazepinica di cui non ricordo il nome da prendere nel momento del bisogno.
Siccome avevo da dare degli esami a causa dell' ansia lo presi per qualche mese a dosi anche limite massimo tuttavia non continuamente (errore che NON ripeterò MAI!!) e una volta cessato l' uso avvertii per un mese dei disturbi tipo malessere, ansia anomala, confusione mentale, senso di stranezza e intorbidimento come fossero degli effetti da astinenza, cioè che il farmaco avesse generato una sorta di assuefazione e quindi alla sospensione brusca avessi dei sintomi di "mancanza del farmaco" perche il mio cervello si era adattato a quella molecola come ormai fosse una cosa consueta.
Tuttavia potrei anche sbagliarmi non avendo avuto in merito nessun chiarimento medico e quindi potrebbero anche essere stati disturbi tipici della mia ansia di base e non associabili alla sospensione brusca del farmaco visto che la sua assunzione non durò più di tre mesi: VORREI proprio che mi spiegasse le possibili cause di questo fenomeno.

Purtroppo da allora la sola parola psicofarmaco mi fa un certo effetto!

Ricordo inoltre che non ho mai fatto uso di alcool o stupefacenti

Cordialmente e grazie della Sua esaudiente risposta.
[#5]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
di sicuro, la causa principale del Suo malessere dopo la sospensione di benzdiazepina (ricorda il nome del farmaco?) è stato il fatto della sospensione brusca, mentre già nell'arco di 1 mese può svilupparsi la dipendenza dell'organismo a questo tipo di farmaci. Nel Suo caso la dipendenza è stata accentuata dall'utilizzo delle dosi alte. I sintomi che descrive sono compatibili con la sindrome d'astinenza da benzodiazepine.

Sull'uso di questi farmaci ci sono pareri diversi. Il Comitato sulla sicurezza dei farmaci britannico, anni fa (1988), ha suggerito di limitarsi per questa tipologia dei farmaci alla durata di 2-4 settimane. Tuttavia, vengono prescritti a molte persone per anni, e c'è ne sono talvolta i motivi clinici anche legittimi. Secondo me, il problema non è della dipendenza che l'organismo molto presto ed inevitabilmente sviluppa, ma nella modalità del loro uso. Se questi farmaci vengono usati sotto controllo medico, e dunque, a secondo delle prescrizioni, alle dosi strettamente necessari, e per un periodo strettamente necessario alla cura del disturbo, e se la sospensione avviene gradualmente (!), uno può quasi non avvertire che il suo organismo è stato "dipendente" dal farmaco, anche nei casi nei quali vengono ritenute necessarie dosi alte e per più tempo. Questa dipendenza che l'organismo sviluppa dal farmaco è un fenomeno che riguarda non solo gli psicofarmaci, ma anche parecchi rimedi usati nella medicina generale.

Se posso permettermi, Lei ha fatto un errore principale: di aver gestito Lei da solo questo farmaco, senza monitoraggio specialistico. Quanto ho capito, a parte la prescrizione iniziale, l'aver usato il farmaco alle dosi limite, per più mesi e di averlo poi sospeso bruscamente: tutto questo non è stato concordato con lui. Il farmaco di per se non è "colpevole".
[#6]
dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Salve

Certo che ho commesso un errore molto grave ed il farmaco ne ha colpa per l' utilizzo non corretto e non di per se.

Potrebbe aver lasciato conseguenze al livello cerebrale o psicologico, cioè che se non avessi fatto quella stupidata (perche la passai brutta un mese) oppure no?, cioè riduzione della memoria, ecc. ecc....

Una Ipofosfatemia cronica (ho un deficit di conversione della vitamina D3 nel metabolita 1,25 OH Colecalciferolo per cui da bambino ho avuto tratti rachitici e anche adesso sono osteopenico e solo ora a seguito di un controllo ce ne siamo resi conto di questo problema che comporta livelli di Calcio Ionizzato e Fosforo bassi e dopo la somministrazioni di iniezioni la situazione è migliorata.

Secondo Lei può il fosforo basso influire sulla sfera psichica.
Parlo di valori di circa 2 mg/dl [2.80 - 4.40] precura.

GRAZIE della Sua disponibilità
Lei è molto professionale
[#7]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Essendo un'esperienza traumatica, quel episodio di astinenza dal farmaco (del quale Lei non specifica il nome), quanto Lei stesso scrive, ha lasciato almeno una conseguenza a livello psicologico, cioè la paura (non fondata) degli psicofarmaci. Per quello che riguarda gli altri tipi di danni (di memoria, di tipo neurologico), mi sembra piuttosto una Sua preoccupazione: all'inizio del consulto Lei non ne scriveva. L'uso massiccio e la sindrome d'astinenza da benzodiazepine, non escludo che li può comportare, ma non è possibile valutarlo nel caso individuale via internet.

Il Calcio ed il Fosforo sono da monitorare e sono importanti per la salute psichica. Sono importanti soprattutto nelle prime fasi dello sviluppo, quando la materia cerebrale prosegue a svilupparsi ed il suo bisogno di questi elementi è molto maggiore rispetto all'organismo di una persona adulta. Il deficit di conversione del quale scrive potrebbe essere fra i fattori (forse non l'unico) delle Sue difficoltà, "di partenza", a reggere lo stress. Nell'età adulta il calcio ed il fosforo sono sempre importanti, ed il Suo medico non ha tutti i torti. Tuttavia, secondo me, nel caso dell'adulto (nella Sua situazione attuale) le alterazioni elettrolitiche potrebbero slatentizzare ed evidenziare (e non determinare "de nuovo") alcuni difficoltà di funzionalemto psichico.
[#8]
dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Benissimo

Ho capito il gioco degli elettroliti e quindi ne parlerò con il medico dei controlli che dovrò eseguire per questo problema.

Se mi rivolgo ad uno psichiatra probabilmente visto i mie problemi di ansia e stress mi indirizza verso una strategia terapeutica magari non ad alto dosaggio con antidepressivi ed ho il timore che gli antidepressivi possano causarmi agitazione, irritabilità ed irrequietezza come fosse una "sindrome da mancanza di riposo" termine che ho dato io.
Difatti talvolta mi capita di non riuscire a stare fermo come sul posto di lavoro tipo se lavorassi ad una cassa di un supermercato mi verrebbe una crisi da stress, per fortuna che lavoro in un' azienda di lavorazione del legno (faticoso ma non sono mai fermo) e non vorrei che gli antidepressivi possano favorire questo sintomo invece che ridurlo (sono solo mie presupposizioni da paziente e non da medico).

Magari ci sono tanti tipi di farmaci ed è senz'altro il caso che eventualmente riferisca dei problemi che mi causò la fluoxetina assunta per poche settimane (agitazione ed insonnia) e del brutto ricordo della storia del benzodiazepinico di cui non ricordo ne nome del farmaco e neppure principio attivo: il nome della molecola finiva con "pam", solo quello ricordo.

Ancora i miei infiniti apprezzamenti per la Sua gentilezza, professionalità e disponibilità

Cordialmente
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