Entact ed effetto terapeutico...

Gentili Dottori,
assumo Entact da 30 giorni: l'andamento è stato questo:

1 E 2 giorni: 1 gc.
3 e 4 giorno: 2 gc
5 e 6 giorno: 3 gc
7 e 8 giorno: 4 gc
per una settimana: 5 gc

Successivamente 10 per tre giorni,dopodiché a causa degli effetti collaterali ho scalato a 7 gocce per un giorni,8 gocce per due giorni,9 gocce per 1 giorni,successivamente 10 gcc.

Quindi assumo progressivamente il farmaco a 10 gc da 8 giorni.
Ma se contiamo i giorni dove lo ho assunto anche a 7,8,9 gc i giorni sono 15.

Da circa 3-4 gg,dopo aver avuto ansia per una settimana (che non avevo da mesi) mi sono reso conto di aver avuto un soddisfacente miglioramento sul tono dell'umore -anche se non era proprio quello che volevo- ma negli ultimi due giorni mi è comparsa l'ansia...nuovamente un'ora dopo aver assunto il farmaco e consolidatasi per circa un paio d'ore.



Mi chiedo,cosa è accaduto? Il farmaco non ha agito? Quel miglioramento cosa significa allora,se poi è ritornato il problema? E' ora di tirare le somme o devo aspettare ancora che il farmaco agisca? Esso sortisce un miglioramento graduale o immediato?

Grazie per le risposte.
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
gli stati d'ansia possono essere dovuti al disturbo di base (dagli antidepressivi in generale si può attendere la riduzione dell'intensità e della frequenza delle manifestazioni del disturbo, ma non garantiscono in modo assoluto e completo contro tali manifestazioni). L'ansia può essere anche l'effetto collaterale del farmaco (è il suo tipico effetto collaterale iniziale e transitorio). Comunque è ancora presto giudicare, il farmaco sortisce effetto graduale. Ciò non vieta che già nelle prime settimane si possa sentire alcuni miglioramenti parziali. E' anche possibile che il farmaco, anche alle dosi "di avvio", inferiori a quella che Lei ha attualmente raggiunto, abbiano avuto un certo effetto terapeutico, mentre alle dosi superiori avverte più ansia come sintomo collaterale.. Sembra che il farmco sia ben scelto, ma bisogna monitorare bene la dose: non da solo e non qui con noi, ma con il Suo specialista.

Dr. Alex Aleksey Gukov

[#2]
dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Gentile Dottore,io non avevo l'ansia da ben due mesi ma solo somatizzazioni. Adesso con questo farmaco dovrei aspettarmi un miglioramento non un peggioramento...
Comunque attenderò....
[#3]
Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 927 16
Gentile signor Utente 214366,
è da cinque mesi che lei sta ripetendo richieste come questa, variando da xanax a entact, valeriana, sereupin, escitalopram, melatonina, di nuovo entact, ecc.
Lei ha fatto un gentile apprezzamento su un mio intervento precedente ma prosegue in quello che mi sembra ormai un sintomo, quasi, una sua necessità di ricominciare ogni due o tre giorni un consulto, dopo aver fatto fallire quello precedente.
Può anche darsi che per Lei sia utile, non si sa mai, ma non sarebbe meglio affrontare più direttamente i problemi, anche se ha avuto in proposito esperienze deludenti?
Io le sto proponendo da un po' di approfondire questo suo comportamento, se crede, perchè mi sembra meritevole di capirlo meglio, insieme, magari. Spero che non senta le mie parole come una persecuzione: non le voglio impedire di continuare, e così magari di avere altre risposte da altri psichiatri, -magari cogliendoci in fallo, come sembra cercare di fare - ma temo che diventi un comportamento dannoso anche per lei, alla lunga.
Se non vuole che le risponda più , me lo dica.
Cordialmente

Dr. Gianmaria Benedetti

http://neuropsic.altervista.org/drupal/

[#4]
dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Gentile Dottor Benedetti,
La ringrazio per la risposta,mi piacerebbe sapere da Lei cosa esattamente crede che dovrei fare per affrontare nel modo migliore la mia problematica.

Dal momento in cui la mia problematica,che fortunatamente adesso sto riuscendo a comprendere dopo mesi di duro lavoro -ma non per merito del mio psicologo,per quanto assurdo le possa sembrare- è di notevole complessità,ho sempre detto che non mi sembrava il caso di approfondirla su questo forum,perché a mio avviso sarebbe stato pressoché impossibile. Se ha letto nei miei consulti,proposi ai Dottori di darmi la possibilità di contattarli privatamente solo ed esclusivamente per ricevere un testo che descrivesse in modo approfondito la mia problematica,esposta nel modo piu conciso possibile,ma ovviamente non a danno di un'esaustività indispensabile ai fini della comprensione;questa mia proposta è stata rifiutata da tutti. Non voglio descriverla sul forum a causa della mia riservatezza e di alcune "paure" che non hanno nulla a che vedere con il mio disturbo.

Infine,Le rinnovo la mia opinione su di Lei,purtroppo ci separano troppi chilometri,altrimenti sarebbe stato un onore poter riporre le proprie speranze e la propria fiducia nella sua eccellente professionalità.
[#5]
Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 927 16
Penso che Lei forse non si renda conto completamente che le riserve che fa sono probabilmente (non ho la sfera di cristallo) un modo per autoconvincersi e rinunciare a qualcosa che le dà una qualche gratificazione, e magari le è anche utile. Lei parla di " mesi di duro lavoro - ma non per merito del suo psicologo ...", e scrive anche che ritiene impossibile approfondire la sua problematica su un forum... ( la sua proposta di email privata credo che si renda conto anche lei che è fatta in modo da ottenere solo un silenzio imbarazzato, cui lei possa dire: cdd). Mi sentirei di contraddirla su entrambe le cose. Sul duro lavoro, perchè in realtà, comunque sia, è sempre una 'collaborazione', per il fatto stesso di avere un 'contratto' che lega: il giudizio su chi fa il lavoro più importante è probabilmente senza soluzione, quasi come quello sul rapporto fra imprenditore e manodopera, l'uno sembra non poter funzionare senza l'altro, apparentemente. Sul non poter approfondire qui, perchè in realtà stiamo approfondendo: non è detto che le cose stiano come le vede lei, quello è solo il suo punto di vista, un pezzo della 'cosa'. Conosce il vecchio film 'Roshomon' del regista giapponese Kurosawa? Mostra come gli stessi eventi possono essere visti in modo totalmente diverso, irriconoscibile , dai diversi punti di vista. Ecco cosa le consiglio, quindi: di provare a confrontare il suo punto di vista con altri, ( con il suo terapeuta, visto che condividete la 'cosa', in questo momento) non tanto per trovare la 'verità' che secondo molti in realtà è inconoscibile, ma perchè forse può servire a farsi una mappa della situazione più utile per trovare la strada.
Cordialmente
[#6]
dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Gentile Dottore,
Il fatto di vedere lo stesso evento con occhi totalmente diversi rispetto ad altre persone è ben definita come la legge del Karma,uno dei pilastri fondamentali del Buddhismo.
Io non ho mai dato per certo che la mia visione sia quella esatta;sono consapevole che probabilmente deve essere ulteriormente approfondita.
Ma so per certo che il mio terapeuta non ha capito niente,perché la negligenza di un professionista sortisce effetti minori della volontà e dell'impegno di un dilettante che ci tiene a capire che cosa gli è successo nei limiti della sua capacità.

Il mio terapeuta decise di prendere una strada totalmente diversa dalla mia,sebbene gli fece presente che secondo me non era quella giusta,invitandolo a seguire il tracciato che io gli avevo segnato. Decise di non farlo,ricredendosi poi dopo sette sedute.
Per me questo episodio basta e avanza,io vado avanti per la mia strada.

La ringrazio per la sua gentile risposta e le porgo distinti saluti.

[#7]
Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 927 16
Mi sembra un 'osso duro', Lei.... Senza offesa, ovviamente.

Non sapevo che ci fosse anche nel Buddhismo, forse è da lì che Kurosawa, giapponese, lo ha preso, in effetti. Bene a sapersi, la ringrazio dell'informazione.
Ricambio i saluti

PS ma perchè è rimasto con quel terapeuta, allora?
[#8]
dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Gentile Dottore,
Le ripeto che ho grande rispetto nei suoi confronti e cerco di trarre il meglio dai suoi preziosi consigli.
La coerenza è una presa di posizione stupida,perché impedisce di mettere in dubbio le proprie opinioni,mantenendo ferma una verità soggettiva che non sempre è anche oggettiva.
E io sono pronto a mettermi in discussione subito e sempre,ho solo un obiettivo e non è quello di avere ragione:voglio solo guarire e ritornare a vivere serenamente. A 21 anni è un diritto e un dovere.

Era la prima volta che andavo da un terapeuta,il mondo della psicoterapia non lo conoscevo ancora.... mi sembrava impossibile che io potessi avere ragione su un terapeuta,che ha studiato tanti anni e che poteva essermi padre.
Non riuscii ad avere "quell'arroganza" che mi avrebbe permesso di interrompere la terapia prima di 12 sedute e continuare a dare fiducia al mio ormai ex terapeuta.

Ma poco dopo capii che invece ero io,per quanto assurdo mi poteva sembrare,che potevo raggiungere la strada migliore per arrivare almeno alla comprensione del disturbo,lasciando poi ad uno specialista il compito di curarmelo.

Ma,al contrario di quanto Le potrebbe sembrare,non ero felice di ciò;cercare le cause del mio disagio mi è costato tanto sacrificio e la voglia di lavorare non c'era,sopratutto perchè mesi fa ero in condizioni di salute precarie,ma piu andavo avanti e piu mi rendevo conto che stavo arrivando alla verità:quando arrivavo ad una conclusione arrivavo a compiere affermazioni di questo genere: "è come se lo avessi sempre saputo ma non sapevo definirlo,o meglio ancora non lo ricordavo." Oggi sono piu che certo di aver trovato le cause del mio male ma c'è ancora tanto da lavorare,perché è un caso molto complesso.

Ho deciso oggi di iniziare una terapia breve strategica,abbandonando quella cognitivo comportamentale. Credo che il mio caso vada affrontato su diversi piani,perché comprendono un tratto di DOC e un tratto di paure e disagi profondi che trovano la loro radice nel passato.

Capisce ora perché non potrei descriverle il mio caso in un forum,ho fatto solo accenno allo stesso e ho scritto tanto,figuriamoci scriverle il caso,che ora è molto piu chiaro rispetto al passato e comunque richiede un impegno nel poterlo analizzare e capire.
Purtroppo nessuno qui su questo sito ha deciso di riservarmi un attenzione particolare che so che non posso pretendere;ma non importa,ringrazio tutti Voi per gli aiuti che mi avete dato,preziosissimi.

Distinti Saluti
[#9]
Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 927 16
Solo ora vedo la sua risposta, arrivandoci poi da un altro thread che ha aperto in psicologia, dove io non posso rispondere. Vedo che lì si sta arrabbiando, o irritando, con chi le risponde, e quasi anche con lo staff.
Qui sopra lamenta di non avere avuto l'attenzione che desiderava, ma ribadisce che non si sente di descriversi in un forum: chissà perchè... teme di essere riconoscibile? No, io penso lei tema di perdere l'alone misterioso che la circonda e che forse la protegge. Mi dispiace, perchè io penso che stia peregrinando in queste pagine, e forse fuori, ma ben deciso a non trovare niente. Resto a sua disposizione, se cambierà idea.
Cordialmente
[#10]
dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Gentile Dottore,grazie per la Sua risposta.
Si sbaglia,io invece sto dando l'anima per iniziare a comprendere che cosa mi è accaduto e perché,e sto ottenendo ottimi risultati.

Appena riesco inizierò a scrivere una parte del mio problema,Le ripeto che è lungo e complesso,non basterebbero 10 consulti per poterglielo esporre,altrimenti lo avrei già fatto. Organizzo un po' i dati e inizio a scriverLe il problema.

Mi auguro che appena avrà tempo andrà a leggerlo. La ringrazio di cuore per l'attenzione che mi sta dedicando.

Distinti saluti.
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