Somatizzazione??

Gentili dottori,
Sono una ragzza di 18 anni e da quando avevo 9 anni soffro di ansia: ho sofferto di insonnia di bolo isterico quando avevo 10-16 anni e ora che ne ho 18 i miei disturbi d'ansia, che si erano alleviati negli anni precedenti, sono ricomparsi. Da quando ho sentito parlare della malattia della sclerosi multipla, tutti i sintomi della suddetta malattia hanno cominciato a comparire: mesi fa avevo delle leggere mioclonie alle gambe, comparse in seguito ad una conversazione con amici che parlavano di un caso di sclerosi multipla. Queste aumentavano con il crescere dell'ansia. Terrorizzata mi sono rivolta ad un neurologo che mi ha visitata e mi ha drtto che non avevo niente se non un'acutissima ansia. Nell'esatto momento in cui sono uscita dallo studio le mioclonie sono scomparse. Sono passati dei mesi e mi sono ammalata di un'infezione intestinale con forte diarrea e febbre alta, risoltasi in due giorni. Durante la malattia la paura della sclerosi multipla è tornata. Il giorno dopo la guarigione sono uscita di casa e sono stata colpita da una sensazione di sbandamento e instabilità: mi sono rivolta al medico che mi ha detto che la cosa era normale, poichè avevo perso tutti i miei sali minerali a causa della diarrea. Non contenta mi sono rivolta ad internet dove ho scoperto che il senso di sbandamento è sintomo della sclerosi multipla. Il senso di sbandamento è continuato, ma cercando di non pensarci in un primo momento sono stata in grado di risolverlo. Poi è diventato cronico: un continuo senso di camminare sulle uova, di non andare dritta, di essere spinta,senza mai cadere davvero. Tutto aumentava con il crescere della preoccupazione. Sono tornata dal neurologo che mi ha visitata una seconda volta con scrupolo e mi ha ridetto che non avevo nulla, che era solo ansia e che la sclerosi multipla compare con altri sintomi, come l'atrofia muscolare. Ho cercato di ricompormi e le cose sono andate migliorando. Ho ricominciato ad andare dalla mia neuropsichiatra che mi ha confermato che la mia è solo ansia, e anche mia zia, cardeologa, mi ha confermato ciò. Non riuscendo a stare lontana da internet ho letto dell'atrofia muscolare: da quel momento ho cominciato ad avere la sensazione di avere come la gambe o le mani staccate dal corpo con il terrore di non riuscire a muoverla anche se questo non è mai accaduto. Non pensandoci la cosa passa, ma mi lascia un forte dolore che con un ulteriore rilassamento scompare. Certe volte mi sveglio nel cuore della notte e mi muovo per controllare se tutto si muove. Mi rivolgo a voi per chiedervi se anche voi, in qualità di medici, pensate che la mia sia solo ansia. Il neurologo e la mia psichiatra e il mio medico ritengono che non ci sia alcun bisogno di fare gli esami con due vistite neurologiche completamente negative. Ma dentro di me io sono convinta che finchè non farò gli esami la cosa non passerà. Se invece è solo ansia, posso vincerla senza rivolgermi ai farmaci?Grazie in anticipo di tutto.
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
diversi specialisti hanno diagnosticato un problema correlato ad ansia. Ma le è stata prescritta una terapia adeguata per il problema?

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Gentile Dottore,
prima di tutto la ringrazio per avermi risposto subito.
Non mi è stata prescritta alcuna cura di tipo farmacologico. La mia psichiatra non mi ha mai prescritto farmaci, nemmeno quando ero una bambina anche se non le ho mai chiesto motivazioni a riguardo. Il mio neurologo mi ha consigliato dello Xanax, ritenendola l'unica via per riuscire a calmarmi in seguito a due forti attacchi di panico. Mia madre è contraria agli psicofarmaci, essendo stata anche lei un soggetto ansioso e non mi ha mai incoraggiata a prenderne, dicendo che devo affrontare la cosa da sola. L'anno prossimo vorrei iniziare un'analisi, quest'anno ho la maturità e non credo di potercela fare. Vorrei però riuscire davvero a stare meglio: faccio l'ultimo anno del liceo Classico e sono sempre stata una bravissima studentessa. Forse ho cominciato a pretendere troppo da me stessa, studiando in una maniera non sana (fino all'una le due o alzandomi alle quattro del mattino) per ottenere ciò che vorrei ottenere alla fine e trascurandomi con il risultato che ora prendo bruttissimi voti perchè non riesco più a studiare nulla. Dal punto di vista dello stress è stato un periodo davvero terribile. Se lei mi consiglia però di intraprendere una cura farmacologica lo farò, perchè non c'è cosa che ora come ora desideri di più che stare meglio.
La ringrazio ancora.
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 196 21
Gentile utente,
una terapia farmacologica non può essere prescritta on line, qui diamo un servizio di consulenza.
Se i suoi disturbi sono iniziati quando era bambina, e ora sono ricomparsi, (per combinazione, proprio all'avvicinarsi dell'esame di maturità, un momento di passaggio importante), non è razionale cercare di "affrontare la cosa da sola", girando in tondo: paura della malattia-esami medici-rassicurazione-nuovi dubbi-nuovi esami.
Lo xanax è un sintomatico, allevia l'ansia per poco tempo, senza risolvere il problema, che rischia di diventare cronico.
E' importante una diagnosi precisa da parte di uno specialista in psichiatria e una terapia adeguata, anche farmacologica. Essere pro o contro le medicine è un controsenso: si prendono quando occorre, non per divertimento o per debolezza.Una psicoterapia di tipo psicanalitico è senz'altro una buona idea nel suo caso, ma questo non esclude una terapia farmacologica, anzi i due trattamenti si potenziano a vicenda.
Cordiali saluti

Franca Scapellato

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dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Gentile Dottoressa,
la ringrazio per la sua risposta. Mi sono espressa male: non volevo far intendere che vorrei una prescrizione medica per via online, assolutamente, so che non è possibile. Volevo un parere riguardo all'utilità del farmaco e al bisogno effettivo che la mia situazione ne ha.
Sono molto in ansia perchè , anche se tutti i medici a cui mi sono rivolta dicono che è tutto un fattore psicologico, l'ansia non passa. La sensazione di stato confusionale, come se camminassi sulle uova o fossi ubriaca, accompagnata da tensione muscolare che mi lascia dolore, si presenta sempre alla solita ora, sempre a scuola, dura le ultime due ore, anche se io sono immersa in altre occupazioni, dopo uno sfogo, scompare. Ogni giorno penso sia l'ultimo e così non è. Magari, in posti diversi o con diverse manifestazioni ma torna sempre. Credo che la paura della malattia resti comunque dentro me anche se io tento di non pensarci. Chiederò alla mia psichiatra se mi prescrive dei farmaci, ma la cosa che mi fa paura dei farmaci è l'idea di diventarne dipendente. Dovrò convivere con l'ansia per sempre? O è solo un momento? Si guarisce da questo disturbo o è, come mi hanno sempre fatto credere, un disturbo cronico a cui alcuni individui sono condannati a vita? La ringrazio ancora per i consigli che mi ha dato, era quello di cui avevo bisogno.
Cordiali saluti.
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 196 21
Le mando il link ad un articolo del collega Pacini, ma ne può trovare altri sul nostro sito:

https://www.medicitalia.it/minforma/psichiatria/814-antidepressivi-depressione-e-ansia-domande-e-risposte.html

L'ansia ha una base psichica, ma questo non la fa diventare meno reale, o meno dannosa.
Per fortuna già da anni i pazienti con attacchi di panico che accedono al Pronto Soccorso della mia città non vengono più rimandati a casa con l'ECG negativo e la rassicurazione "Non ha niente, solo un po' di stress", che li faceva sentire cornuti e mazziati, ma vengono visitati dallo psichiatra chiamato in consulenza.
La paura della dipendenza è comune, ma infondata; l'unica classe di farmaci psichiatrici che può dare problemi in questo senso sono le benzodiazepine (Xanax compreso).
Per quanto riguarda l'ansia, bisogna distinguere (sintetizzo un po', perché sarebbe un discorso lungo e articolato): un conto è il carattere ansioso, che fa parte della personalità, e che uno si tiene più o meno per tutta la vita: ci sono persone allegre o pessimiste, ansiose o irritabili, fiduciose o diffidenti, ecc; tutt'altro discorso è l'ansia patologica, che porta ad esaurire le proprie energie e risorse dietro a paure infondate, e che incide profondamente sulla qualità della vita: è su quella che bisogna agire, e i mezzi ci sono.
A proposito dei "cornuti e mazziati", chi soffre di problemi psichici si sente pure in colpa perché non riesce a "farcela da solo"...
Cordiali saluti
[#6]
dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Gentile dottoressa,
la ringrazio tantissimo del consulto. Oggi inizio una nuova terapia cognitiva, che mi hanno consigliato. Pensa possa essere una buona terapia? Per quanto riguarda la mia angoscia, è ancora presente. Temo che la terapia impiegherà del tempo a dare i suoi frutti. Cosa posso fare nel frattempo per stare meglio? Io avrei voluto eseguire una RM ma il mio neurologo mi ha detto che non ce n'è alcun bisogno essendo state totalmente nella norma le due visite neurologiche. Devo credere a ciò che mi dici o fare l'esame anche solo per stare meglio? so che è un esame noioso. So che il suo è un lavoro impegnativo e non voglio rubarle troppo tempo. Se trova ulteriore tempo per rispondermi le sono grata, altrimenti non si preoccupi. La ringrazio.
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 196 21
La terapia che sta per iniziare può essere utile, se effettuata da un terapeuta esperto e se insieme riuscite a "lavorare" bene, però, come dice giustamente lei, ci vuole tempo e una terapia farmacologica associata non solo dà risultati più rapidi, ma aiuta anche la psicoterapia e viceversa.
La RM è perfettamente inutile, fa parte delle sue compulsioni e dei suoi dubbi, dopo la risposta negativa si inventerebbe qualcos'altro.
La saluto cordialmente
[#8]
dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Gentili dottori,
mi dispiace dover chiedere ancora chiarimenti a riguardo, ringrazio chiunque di voi sarà così paziente e gentile da rispondermi. Dopo aver chiesto il consulto sopra riportato e aver parlato dei miei problemi anche una sola volta con lo psichiatra, tutti i miei problemi erano passati: i giramenti di testa, l'incapacità di stare ferma a sedere, i dolori muscolari, puff scomparsi di botto il giorno dopo la fine della scuola e il primo consulto con il mio psichiatra. Felice come non mai di aver posto fine alle mie angosce mi sono goduta le più belle vacanze mai fatte. Ora è ricominciata la scuola e i dolori muscolari alle gambe e qualche volta alle braccia sono ricominciati e la preoccupazione è rinata dentro di me, ridiventando quello che aveva cessato di essere , ovvero un chiodo fisso nella mente, sempre presente. Ho ricominciato a pensare alla SM e alla SLA, preoccupazioni che credevo di essere riuscita a superare ma che quando tornano in testa, con mio grande dolore, ci rimangono. Continuo la mia cura che sembrava funzionare davvero alla grande in un primo momento. Ci tengo a precisare che quando la mia mente è veramente altrove i dolori tendono ad affievolirsi fino a svanire. Ho riscontrato altre paure in me con il corso del tempo che forse dovrei sottolineare: soffro di bolo isterico e ho anche un problema psicologico di tipo sessuale e di parauresis. Insomma sono un tipo abbastanza nervoso. Per quanto riguarda i dolori ho già fatto, come già detto, due visite neurologiche complete e completamente negative. Non posso chiedere ai miei genitori di farne una terza. O forse sarebbe il caso? Sul piano di motivazioni organiche dei miei dolori l'unica cosa accertata- oltre alle due visite negative- è che ho una forte scoliosi nella parte alta della colonna vertebrale: la scoliosi può creare dolori di questo genere? Porto per quella appositi plantari che mi ha fatto fare il mio ortiopedico. La cosa che più mi terrorizza è ricadere nell'angoscia di due mesi fa, proprio ora che mi sentivo guarita e felice.
Ringrazio di cuore per l'attenzione che mi è stata finora prestata.
Cordiali saluti
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 196 21
Gentile utente,
un'altra visita neurologica è assolutamente inutile, mentre sarebbe il caso di iniziare una psicoterapia, per esprimere i propri dubbi e paure in una sede idonea, invece di girare a vuoto o di angosciarsi. Un'ora alla settimana sarebbe un buon investimento di tempo, perché se le aumenta l'angoscia anche lo studio ne risente. In alternativa, se non si sente pronta per questo, potrebbe provare con la ginnastica posturale, pilates o yoga, per migliorare la postura, la respirazione e la consapevolezza corporea.
Cordiali saluti
[#10]
dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Gentile dottoressa,
la ringrazio ancora molto per la sua risposta e per il suo conforto. Oggi sono andata a Pilates nella mia palestra. Sicuramente troverò giovamento per la postura. Per quanto riguarda la mia paura spero tanto di riuscire ad uscirci una seconda volta: con le persone che mi stanno attorno sono diventata insopportabile perchè cerco sempre delle rassicurazioni e quando non le ottengo mi agito ancora di più. Oggi sono tornati anche i giramenti di testa non appena, mentre ero seduta al banco, ho pensato "meno male non ho più le vertigini": il tempo di alzarmi in piedi ed ero di nuovo su una barca. Creco di trattenermi dal cercare rassicurazioni mediche, ma in realtà già in questo sito le cerco, dal momento che è un sito di medici. Seguirò il suo consiglio. Le chiedo un'ultima cosa: è una cosa diffusa il somatizzare una malattia precisa? Nel senso che io non ho paura di essere malata in generale, ma proprio della sclerosi multipla e tutti i sintomi di questa mallatia si riflettono sul mio corpo. Si tratta di un caso?
La ringrazio di cuore.
Cordiali saluti.
[#11]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 196 21
La sede più opportuna per le sue domande sarebbe proprio la psicoterapia, ad indirizzo analitico. C'è un'altra domanda che sicuramente si sarà posta: come mai paure, dubbi e somatizzazioni compaiono appena torna a scuola?
La "scelta" della malattia è legata ad una serie di esperienze personali o familiari, pensieri o letture che fanno scattare qualcosa nella mente; la psicoterapia serve tra l'altro a ricostruire questo percorso rendendolo cosciente, in modo che la persona non sia più in balìa delle proprie sensazioni.
Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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