Liguirofobia invalidante; che fare?

Buongiorno, ho effettuato una ricerca nell'archivio ma ho trovato solo una risposta riguardante un bambino piccolo, per cui scrivo.
Mi scuso anticipatamente per essermi dilungata tanto!
Il mio problema, come da oggetto è una liguirofobia che dire atroce è poco.
I miei genitori riferiscono che quando avevo 3 anni mi sono ritrovata sola in una piscina molto grande e che in quel momento, per annunciare mezzogiorno sono stati sparati dei fortissimi colpi di cannone (inutili e maledetti, chiedo scusa ma è da quel momento che mi porto dietro questa fobia assurda che neanche concepisco) ed io ho iniziato ad avere convulsioni e da quel momento ogni giorno alla stessa ora dovevo stare chiusa in camera (eravamo in vacanza) con orecchie tappate e finestre chiuse.
Crescendo la paura è diventata una fobia, ora ho 28 anni e non sopporto NIENTE. Non faccio elenchi altrimenti dovrei elencare tutto, dai petardi al frusciare delle ali dei piccioni quando si alzano improvvisamente in volo.
Fino a qualche anno fa le mie razioni erano passive ed erano divise in due fasi: avverto lo scoppio diretamente nel cranio, perdo la cognizione dello spazio.
La seconda fase è al "riacquisto della vista": mi salgono subito le lacrime agli occhi ed ho una forte tachicardia, fatico a respirare ed in alcuni casi mi viene nausea e mi gira la testa.
Negli ultimi due anni però si è aggiunta una terza fase: divento aggressiva con chi causa il rumore. O anche con l'oggetto in questione.
Le mie reazioni sono spropositate e la rabbia si è aggiunta anche in vurtù del fatto che mi rendo conto che si tratta di una paura irrazionale e senza senso.
Purtroppo però non riesco a superarla, anzi.
Guardare un palloncino sgonfio mi causa già sofferenza ed allora sto a scongiurare la gente di non gonfiarne.
Cosa che ovviamente non viene mai rispettata.
Mi ritrovo, insomma, a fare sempre la parte dell'antipatica che non vuole palloncini, non presenzia a feste, cene, feste di paese e capodanni vari.
Ora è il favoloso periodo natalizio. Già si sentono i primi botti e sto uscendo il meno possibile.
Ho acquistato dei paraorecchi ma vorrei risolvere la cosa umanamente e definitivamente in quanto sta iniziando a compromettere i miei rapporti umani con le persone (che, ovviamente quando non si tratta di loro, non capiscono mai).
Cosa posso fare? Ci sono terapie? Cure?
Mille grazie!
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
[#2]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 196 21
Gentile utente,
il primo passo è consultare uno psichiatra per una diagnosi precisa. La fobia che descrive infatti è un sintomo, che le condiziona la vita, ma occorre una valutazione globale della personalità, delle risorse individuali e familiari, della presenza ed entità della motivazione a iniziare una psicoterapia, ecc.
Ci sono terapie farmacologiche a base soprattutto di SSRI che hanno buoni risultati sulle fobie, a fronte di limitati effetti collaterali.
Il meccanismo fobico non cambia molto col tipo di fobia: aver paura dei ragni (per esempio) o dei rumori forti comporta reazioni molto simili e anche le cure sono le stesse, però tra le persone c'è più comprensione nei confronti di chi teme un ragnetto o una biscia rispetto a chi ha fobie come la sua.
La psicoterapia cognitivo-comportamentale è la migliore per curare le fobie, specie se associata alla farmacoterapia.
Se non desidera intraprendere la psicoterapia e d'accordo con lo psichiatra opta per la sola terapia farmacologica, le consiglio comunque di effettuare regolari controlli: l'errore più comune è quello di prendere la compressa e aspettare l'effetto, mentre riferire allo psichiatra i progressi, i dubbi e le aspettative permette una valutazione più accurata e miglioramenti più duraturi.
Immagino che negli anni qualche tentativo di cura sia stato fatto, se il disturbo è così invalidante; in ogni caso meglio ora che mai.
Cordiali saluti

Franca Scapellato

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