"Fantasticare" esagerato?

Buonasera,
Sono un ragazzo di 23 anni con una vita normale: studio, lavoro, vivo da solo, con pochi amici ma buoni. Mi descrivono come una persona educata, disponibile, intelligente, piacevole.

Da qualche tempo mi son trovato più volte a chiedermi se ci sia qualcosa di esagerato in un'attività che ho sempre praticato fin da bambino: il fantasticare. Spesso mi trovavo a lasciar correre la fantasia nel proiettare me stesso nel futuro, o a immaginare di trovarmi in luoghi lontani, ma ancor più di essere qualcun altro o di vivere in un mondo fantastico. Crescendo questa tendenza non è svanita, semmai è cambiata maturando (ovvero, le "proiezioni" mentali che faccio son più complete e riguardano tematiche della vita adulta... Hanno perso, per così dire, il loro carattere fanciullesco). Ciò che è rimasto inalterato è però il fatto che queste divagazioni riguardano sempre di più l'immaginare me stesso come un individuo dotato di capacità/poteri particolari, di vivere in mondi irreali o comunque dove esiste una spiccata dimensione magica/soprannaturale. La cosa a volte mi causa del disagio perché, in periodi in cui ho più tempo libero, diventa una sorta di pensiero fisso che mi tiene la mente quasi perennemente impegnata. A livello pratico ciò mi porta a svolgere attività connesse con l'oggetto del mio immaginare, quali scrivere/disegnare di luoghi o personaggi irreali, andare "in fissa" per prodotti mediali di vario tipo (per esempio, vedere per svariate ore film o episodi di telefilm di genere fantasy) e - qui sta il nocciolo della questione - a desiderare che tali mondi siano reali e di appartenervi, seguito da un forte senso di vuoto e malinconia.

Vorrei capire se tutto ciò è normale o se invece può in qualche misura essere sintomo di problemi diversi, e nel caso come posso porvi rimedio.
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
Se questo suo "fantasticare"arreca disagio alla sua vita quotidiana, lavorativa e/o di relazione, allora potrebbe essere utile parlarne con uno specialista per valutare direttamente la situazione e stabilire, eventulamente, se vi sia bisogno di un trattamento e di che tipo.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
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