Un mese nel tunnel della depressione

Emeriti, ho 23 anni e credo di esser entrato da più di un mese nel tunnel della depressione. Tutto è iniziato quando sono venuto a conoscenza, dopo una serie di attacchi di panico, di soffrire di una forma moderata di ipertensione arteriosa (che, durante gli attacchi di panico, arrivava a 200/100 mmHg).
Essendomi trasferito in un'altra città per trovare un lavoro per un anno (dopo un anno di colloqui ho un nuovo lavoro che inizierò domani), mi sono affossato e sono nate in me molte paure. La paura della morte, la paura dei problemi cardiaci (enfatizzati anche perché mio padre ha una CAD e sono molto legato a lui), la paura della paura.
Da quando ho avuto quello che possiamo definire il mio primo attacco di panico (elevati valori pressori, fame d'aria, cardiopalmo, vampate di calore, intorpidimento a mani e viso, etc) la mia vita è cambiata totalmente. Prima ero un ragazzo con la voglia di fare, di creare e disfare. Seguivo molti corsi su internet, leggevo molti libri, mi piaceva il buon cibo. Insomma, cercavo di tenermi impegnato.
Premetto che sono sempre stato un tipo ansioso a causa di frequenti venti di guerra che si manifestavano in casa mia, per cui sin da piccolo sono stato sensibile.
Adesso, anche dopo aver effettuato quasi tutti gli esami cardiologici esistenti, ho sempre paura che mi venga un infarto del miocardio o un arresto cardiaco.
Somatizzo molto i dolori, ho spesso un peso che mi costringe la cassa toracica, dolori in vari punti della testa e sempre la pagina di medicitalia.it aperta perché mi informo su altri utenti che hanno problemi di cuore o presunti tali.
Non ho più un rapporto sessuale con la mia ragazza (con la quale convivo), non ho più l'interesse di imparare, apprendere. L'aver trovato un lavoro un tempo mi avrebbe fatto impazzire dalla gioia, adesso non mi fa effetto. Anzi, mi spaventa.
Non sorrido mai, non sono più di compagnia. Piango spesso e sono sempre concentrato su me stesso. Spesso la mattina alzarmi dal letto è uno strazio, per cui mi creo delle routine per digerire le giornate che, essendo solo in casa dalla mattina fino a quando la sera non rientra la mia ragazza, sono maledettamente lunghe.
Attualmente curo la mia ansia con 15 gtt di Lexotan mattino e sera più 10 gtt al pomeriggio. Gli attacchi di panico sembrano scomparsi (a parte qualche episodio di fame d'aria che poi va via da se'), ma adesso ho un grande vuoto, disinteresse.
Spesso ho la nausea (specie nelle ore serali), spesso ho paura di uscire di casa perché potrei sentirmi male in pubblico e non potrei essere aiutato, spesso sono ansioso, irrequieto. Ho anche poca capacità di concentrazione (non vedo più film in tv),
Domani ho una visita psichiatrica. Se dirò al medico tutti questi sintomi mi prescriverà subito un antidepressivo? L'abuso di Lexotan (ormai lo assumo da 4 mesi) mi ha portato a questo?
Grazie.
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
Gi ansiolitici sono farmaci sintomatici e vanno assunti so.o per poche settimane. Deve raccontare allo specialista tutti i sintomi e tutti i disagi che avverte, altrimenti non potrà avere tutti gli strumenti per aiutarla. Non deve modulare il racconto in base a una previsione sulla prescrizione di un farmaco o di un altro.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la celere risposta, Dr. Vassilis. Il problema è che io somatizzo molto, ho sviluppato una fobia del dolore. Sono sempre stato bene, l'idea di star male mi fa impazzire.
La mia ansia è malamente curata con queste massicce dosi di Lexotan che ormai non danno più l'effetto sperato. Non vorrei prendere altri farmaci, mi farebbe più piacere effettuare un percorso.
[#3]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Il percorso può anche comprendere l'uso di farmaci, ma farmaci utili usati in maniera razionale, non come sta facendo adesso. Ne parlo con fiducia con lo specialista.
Cordiali saluti
[#4]
dopo
Utente
Utente
Caro Dr. Martiadis, ieri mi sono sottoposto alla visita psichiatra, per cui la psichiatra mi ha consigliato di assumere Cipralex 20 mg/ml (5 gtt dopo cena per la prima settimana, poi assumerne 10) e, nel frattempo di aumentare il dosaggio pomeridiano di Lexotan (15 gtt mattino, 15 gtt pomeriggio, 15 gtt sera).
Cosa ne pensa di questa terapia prescrittami?
Il farmaco prescrittomi non ha effetti sul Plaunazide che io assumo la sera alle 20.00 (è un antiipertensivo, principi attivi: olmesartan medoxomil / idroclorotiazid)?
Grazie.
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