Disturpo bipolare misto e cura

Buongiorno,espongo prima i fatti che mi sono accaduti con la premessa che 20 anni addietro fui curato con Prozac 20 mg. +Tavor,Minias e Xanax per facilitare il riposo.
Negli ultimi tre anni, cioè a partire dai 53 anni ho avuto due episodi con comportamenti "border line" scatenati entrambi da un abuso di alcool sporadico ma molto massiccio (credo che il termine sia "medicamentoso"). Entrambi gli abusi sono finiti con un TSV ed un TSO di cui l'ultimo nel mese febbraio 2013. Durante questo secondo ricovero ho accettato e preso consapevolezza che l'uso ed in particolare l'abuso di alcoolici è per me assolutamente da evitare: pertanto ho accettato veramente con serietà la proposta di assumere giornalmente il farmaco Altabuse,così in futuro mi regolerò e non assumerò più alcoolici.
Durante questi 23 gg. di ricovero i medici mi hanno diagnosticato un "Disturbo della Personalità" , più precisamente Bipolare e Misto.
In data 2 Febbraio mi hanno dimesso con la seguente cura : 1 Altabuse al mattino+ 1 compressa 500 mg. Depakin chrono ril.prolungato. Alla sera prendo Depakin chrono ril.prolungato 750 mg + Seroquel 400 mg (inoltre all'occorrenza la possibilità di prendere 1mg. di xanax prima di riposare alla notte).
Ad oggi, 4 Marzo, dopo circa 23/24 gg. di questa terapia (includendo i primi gg. per portare il dosaggio ai regimi attuali), purtroppo mi sento in uno stato di grande confusione mentale (incapacità a concentrarmi ed a organizzare il mio lavoro di ag. di commercio, pesantezza corporea con grande spossatezza a tutte le ore, sonno notturno molto pesante con sogni molto vividi e "realistici" : alla mattina per alzarmi ci vuole uno sforzo di volontà enorme e non ho la minima "forza e voglia di fare nulla". Questa è la Sintesi della mia situazione. Il parere che Vi chiedo è se ritenete (premesso che la diagnosi sia corretta), che gli attuali dosaggi della cura siano giusti e che devo aspettare che in futuro gli effetti collaterali diminuiscano nel tempo. Poiché io ho sempre pensato di essere solo un soggetto Depresso con picchi di ansia (ed infatti avevo reagito bene al Prozac come reupteke della Serotonina ed alle benzodiazepine), mi viene anche il sospetto che la Diagnosi BP mista sia Errata (almeno in parte) e che il mio quadro sia in realtà quello di un Depresso con Distimia (in più negli ultimi anni il mio lavoro di Ag.Comercio nel contesto economico attuale porta a vivere alla giornata, con gravi ripercussioni e stress famigliari perchè anche mia moglie lavora 10 ore al gg.)
Fermo restando che mantengo ferma l'idea di continuare a prendere Antabuse per eliminare il problema dell'alcool con relativa psicoterapia:Sono anche a chiedervi se,considerando che Il giorno 15 c.m. vedrò per la prima volta la Psichiatra del CSM locale che mi prenderà in cura dopo le dimissioni ,se a Vs. avviso ritenete che l'attuale cura sia idonea e/o non ritenete possibile l'integrazione con altri farmaci più antidepressivi (tipo Zoloft o Efexor )per maggior completezza
[#1]
Dr. Giovanni Lo Turco Psichiatra, Psicoterapeuta 172 5 1
Gentile utente,

La terapia che le è stata prescritta è coerente con la diagnosi posta ed è possibile che vada rimodulata in relazione
agli effetti collaterali che lei riferisce ma ogni ulteriore valutazione su dosaggio o eventuali modifiche è opportuno
che avvenga nel contesto della visita, durante la quale la collega prenderà in considerazione vari aspetti, tra i quali
la sua storia clinica e quanto da lei riferito. Ogni altra indicazione fornita tramite questo mezzo non sarebbe adeguata.

La invito, dunque, a pazientare ancora qualche giorno.

Cordialmente,

Dr. Giovanni Lo Turco

http://www.giovanniloturco.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Ringrazio Dott.Giovanni Lo Turco per la gentile risposta.
Confermo che anche stamane permane uno stato di grande stanchezza e non sono realmente in grado di "organizzare in modo minimamente soddisfacente la mia quotidianità in tutti i suoi aspetti".
Attenderò il giorno 15 c.m. l'incontro con la psichiatra già fissato nella speranza che si riescano ad individuare i problemi connessi alla cura o ad una eventuale diagnosi errata.
Nel contembo mantengo l'assunzione di Altasbuse che mi sembra l'unica decisione veramente appropriata.
Cordiali saluti

[#3]
Dr. Giovanni Lo Turco Psichiatra, Psicoterapeuta 172 5 1
Il mantenimento dell'astinenza, per il quale assume Antabuse, è, certamente, un obiettivo di primaria importanza.

Per il resto, se le fa piacere, ci mantenga informati.

Cordialmente,
[#4]
dopo
Utente
Utente
7 marzo 2013

Egregio Dott.Lo Turco confermo che mi sono dato l'utilizzo di Antabuse come obiettivo minimo di primaria importanza.
Altresì, in considerazione del mio quadro generale odierno che si evolve negativamente (sempre maggior stanchezza, incapacità a prendere decisioni e fare nulla di concreto.....ma solo (una grande sonnolenza), non posso che pensare che nel mio caso sia stata sbagliata la diagnosi (disturbo della personalità bipolare misto) e pertanto anche la cura. Lei ritiene che in attesa dell'incontro con la Psichiatra del CSM fissato per il 15 c.m. (faccio fatica a supporre ancora una settimana in questo stato semi-comatoso in cui mi muovo come uno "zombie"), sia il caso momentaneamente di sospendere Depakin e Seroquel (mantenendo magari lo xanax come aiuto), oppure continuare a quasiasi costo ad essere coerente con la terapia con la quale sono stato dimesso??
Nel caso il mio non fosse un caso di "Disturbo BP misto", ma un più generico stato di Depressione, quali sarebbero a suo avviso i farmaci più consigliabili al momento (tenendo presente che ancora oggi, salvo un calo per assuefazione, dimostrano un forte aiuto il Prozac come SSRI e lo Xanax??
Ovviamente le chiedo un parere solo allo scopo di giungere al colloquio con la Psichiatra del CSM locale maggiormente aggiornato e documentato. Sono infatti molto deciso a seguire da una parte la Psicoterapia e la somministrazione di Antabuse (Sert), e dall'altra fare una cura mirata ed efficace tramite l'altro psichiatra del CSM (collegato con l'ospedale dove ho avuto il ricovero causato da uso "medicamentoso da alcool").
Vi ringrazio anticipatamente se vorrete darmi qualche consiglio in modo da affrontare meglio questa settimana di attesa.
Cordiali saluti

[#5]
Dr. Giovanni Lo Turco Psichiatra, Psicoterapeuta 172 5 1
Gentile Utente,

Non mi è possibile fornire le indicazioni specifiche da lei richieste tramite un consulto online.

La invito nuovamente ad avere pazienza e ad aspettare la visita con il collega del CSM che saprà, di sicuro, dirimere i suoi dubbi sulla diagnosi e valutare l'opportunità o meno di modifiche da apportare alla terapia.

In alternativa può provare a contattare il medico che l'ha seguita in ospedale durante l'ultimo ricovero, in attesa della presa in carico presso il CSM.


Cordialmente,
[#6]
dopo
Utente
Utente
Egregio Dott.Lo Turco,
in primo luogo la ringrazio per la grande disponibilità ai miei
quesiti. Non le nascondo che mi sento molto confuso ed agitato per la particolare modalità con cui se è giunti a questa prognosi. Unica certezza che confermo è il mio abuso "medicamentoso" di alcool e senz'altro il conseguente ricovero.
Qui sono stato visitato "a rotazione da una equipe di psichiatri" (di cui una la primaria,un'altra che ha effettuato e firmato la dimissione,e tre psichiatri uomini di cui uno si è dichiarato come quello che "comunque aveva la maggior responsabilità diagnostica e terapeutica del mio caso"). Fino a qui ho trovato tutto incontestabile e sono stato molto collaborativo con tutti i medici.Verso il 15° gg. di ricovero il Dott... Psichiatra che mi aveva preso in cura e dichiaratosi fino a quel momento maggior responsabile della mia terapia, mi ha comunicato che avendo egli maturato un diritto ad effettuare 1 mese di ferie per poi non fare più rientro in detta struttura in quanto già "spostato ufficialmente in altro loco" .Motivo per il quale egli (convocando anche mio fratello come persona di mia fiducia,per altro farmacista che assieme a Lui aveva consigliato l'utilizzo di Antabuse) ha di fatto verso il 27/28 Febbraio chiuso il suo operato sulla mia cartella clinica con la fatidica prognosi" Disturbo della personalità" più precisamente Disturbo Misto della Personalità. Dal 27 Febbraio tale Dottore esce dal proprio servizio e l'onore nonchè il compito di dimettermi diventa compito di una Dott.ssa che mi aveva visitato ma che non era la medesima che aveva compiuto la diagnosi. Peraltro, Gentilissima che in fretta, poichè aveva promesso di dimettermi il 28 Febbraio, si è accorta che in una prima TAC eseguita il 4 Febbraio si chiedeva la necessità di un ulteriore TAC di controllo prima delle dismissioni. A onore del vero che qui la non nominata Dott.sa è stata rapidissima ed in meno di 24 ore ha fatto la Tac di chiusura e mi ha dimesso. Ovviamente io mi sono assunto la responsabilità di continuare a prendere Antabuse al mattino (mi hanno lasciato le pastiglie per 4gg ed il giorno 3 Marzo sono andato al Sert per la cura alcolemica). I momenti difficili sono cominciati uno o due giorni dopo le dimissioni: cioè quando mi sono accorto che la cura Dekapin e Seroquell non mi permettono di condurre una vita normale.Ho telefonato alla Dott.sa del Sert che gentilmente mi invitato ad aspettare la visita fissata con la Dott.sa...che poi mi avrebbe avuto in cura definitivamene al CSM.
A questo punto io sono molto in ansia anche perché non vorrei che la Dott.sa del CSM che mi andasse a prendere in cura avesse un atteggiamento e la facoltà di "di obbligarmi per legge ad accettare la loro diagnosi e la loro cura".
In altre parole volevo chiederle se, fermo restando che io cercherò di di farmi capire con fiducia da questa Psichiatra, qualora la medesima volesse che io mi sottoponga ad una cura che io "non sopporto" (ritenendo pertanto errata anche la diagnosi) , il sottoscritto ha per legge di scegliere un altro professionista anche privato e pertanto non sono soggetto ad obblighi e restrizioni nei confronti della USL compente.
In altre parole: sono comunque libero di farmi curare da uno psichiatra privato e di mia fiducia, oppure la struttura pubblica avrà un potere di "primarieta" sulla mia cura?
Confido poi di essere solo in preda al panico, e magari di trovare un'ottima intesa con la terapeuta della struttura pubblica.
Cordiali saluti e ringraziamenti
Sign.Massi
[#7]
dopo
Utente
Utente
Egregio Dott.Lo Turco,
in primo luogo la ringrazio per la grande disponibilità ai miei
quesiti. Non le nascondo che mi sento molto confuso ed agitato per la particolare modalità con cui se è giunti a questa prognosi. Unica certezza che confermo è il mio abuso "medicamentoso" di alcool e senz'altro il conseguente ricovero.
Qui sono stato visitato "a rotazione da una equipe di psichiatri" (di cui una la primaria,un'altra che ha effettuato e firmato la dimissione,e tre psichiatri uomini di cui uno si è dichiarato come quello che "comunque aveva la maggior responsabilità diagnostica e terapeutica del mio caso"). Fino a qui ho trovato tutto incontestabile e sono stato molto collaborativo con tutti i medici.Verso il 15° gg. di ricovero il Dott... Psichiatra che mi aveva preso in cura e dichiaratosi fino a quel momento maggior responsabile della mia terapia, mi ha comunicato che avendo egli maturato un diritto ad effettuare 1 mese di ferie per poi non fare più rientro in detta struttura in quanto già "spostato ufficialmente in altro loco" .Motivo per il quale egli (convocando anche mio fratello come persona di mia fiducia,per altro farmacista che assieme a Lui aveva consigliato l'utilizzo di Antabuse) ha di fatto verso il 27/28 Febbraio chiuso il suo operato sulla mia cartella clinica con la fatidica prognosi" Disturbo della personalità" più precisamente Disturbo Misto della Personalità. Dal 27 Febbraio tale Dottore esce dal proprio servizio e l'onore nonchè il compito di dimettermi diventa compito di una Dott.ssa che mi aveva visitato ma che non era la medesima che aveva compiuto la diagnosi. Peraltro, Gentilissima che in fretta, poichè aveva promesso di dimettermi il 28 Febbraio, si è accorta che in una prima TAC eseguita il 4 Febbraio si chiedeva la necessità di un ulteriore TAC di controllo prima delle dismissioni. A onore del vero che qui la non nominata Dott.sa è stata rapidissima ed in meno di 24 ore ha fatto la Tac di chiusura e mi ha dimesso. Ovviamente io mi sono assunto la responsabilità di continuare a prendere Antabuse al mattino (mi hanno lasciato le pastiglie per 4gg ed il giorno 3 Marzo sono andato al Sert per la cura alcolemica). I momenti difficili sono cominciati uno o due giorni dopo le dimissioni: cioè quando mi sono accorto che la cura Dekapin e Seroquell non mi permettono di condurre una vita normale.Ho telefonato alla Dott.sa del Sert che gentilmente mi invitato ad aspettare la visita fissata con la Dott.sa...che poi mi avrebbe avuto in cura definitivamene al CSM.
A questo punto io sono molto in ansia anche perché non vorrei che la Dott.sa del CSM che mi andasse a prendere in cura avesse un atteggiamento e la facoltà di "di obbligarmi per legge ad accettare la loro diagnosi e la loro cura".
In altre parole volevo chiederle se, fermo restando che io cercherò di di farmi capire con fiducia da questa Psichiatra, qualora la medesima volesse che io mi sottoponga ad una cura che io "non sopporto" (ritenendo pertanto errata anche la diagnosi) , il sottoscritto ha per legge di scegliere un altro professionista anche privato e pertanto non sono soggetto ad obblighi e restrizioni nei confronti della USL compente.
In altre parole: sono comunque libero di farmi curare da uno psichiatra privato e di mia fiducia, oppure la struttura pubblica avrà un potere di "primarieta" sulla mia cura?
Confido poi di essere solo in preda al panico, e magari di trovare un'ottima intesa con la terapeuta della struttura pubblica.
Cordiali saluti e ringraziamenti
Sign.Massi
[#8]
Dr. Giovanni Lo Turco Psichiatra, Psicoterapeuta 172 5 1
Gentile utente,

lei è libero di rivolgersi ad uno specialista di sua scelta, anche in privato, ma vedrà che la collega del CSM comprenderà la sua situazione e le sarà di aiuto.

Cordialmente,
[#9]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimo Dott.Lo Turco,
sono riuscito ad accorciare i tempi di attesa per la prima visita da parte della Dott.sa che mi deve prendere in cura a seguito le ho quanto esposto.
In un primo momento era alquanto refrattaria a sospendere la somministrazione di Depakin e Seroquel (500 mg alla mattina + 750 alla sera con in più 400 mg seroquel) per altro spiegandole che ritenevo la diagnosi errata di "Disturbo Misto Bipolare" con ogni probabilità errata. In un primo momento ci è voluto un "braccio di ferro" tra la sua idea che questi farmaci non erano sospedibili (in particolare il Depakin perchè avrebbe causato possibili crisi epilettiche in quanto già assunto per circa 1 mese).

A questo punto ho preferito io per primo di accettare una "diminuzione della dose" significatica (assunzione solo 500 mg. alla sera +300 mg. Serequel sempre alla sera)
e fissare un secondo appuntamento il giorno 26 Marzo (per proseguire con un anamnesi ai fini di una più corretta diagnosi e vedere se scaleggiare ancora le quantità di Depakin e Serequel).
Ciò che mi rende particolarmente soddisfatto è di essere comunque riuscito ad invertire un ciclo "di tendenza" terapeutica che comportava l'uso di un farmaco come il Depakin usato per chi soffre di Epilissia (e io non ne ho mai sofferto) ed un altro come la Qietapin (Seroquel) che mi sempra più indicato per fenomeni di Psicosi.

Io sono d'accordo per assumere il farmaco Antabuse (così risolvo definitivamente il problema dell'uso sporadico ma "medicamentoso e pericoloso dell'alcool, ma ritendomi più che altro una persona "depressa ed un poco distimica" ritengo sia più opportuno fare uso di farmaci più correnti e meno specifici (Proxac,Zoloft, e/o benzodiazepine per dormire).

La ringrazio molto per il suo parere che mi ha sempre mandato con grande cordialità.
Lei ritiene che la dismissione totale da Dekanin cho preso per circa 30/40 gg. così come per il Seequell, richiedano circa quanti giorni prima di iniziare ad un altro farmaco più gradito e deciso in accordo con la psicoterapeuta??

Veramente mille ringraziamenti per la sua generosa disponibilità

Sign.Massi
[#10]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno, vorrei sapere e il Depaqin preso in dosaggio da 500 mg. la mattina + 750 mg. la sera (tenendo presente che mi è stato somministrato per circa 1 mese assieme a Sequell la sera a 400 mg) - per un periodo complessivo di 35 gg. , possono dare quali effetti collaterali delle crisi epilettiche (se interrotti improvvisamene etenendo conto che non ne ho mai sofferto).
Per adesso sono state ridotte a 500 Depaqin alla sera e 300 Serequel alla sera :
lo scopo è di rifare una diagnosi per cambiare i farmaci con altri più idonei al mio caso che probabilmente è in disturbo di Depressione (comunque durante l'assunzione mi questi due farmaci stavo malissimo) e vorrei, con il consenso della Psichiatra, essere trattata con qualcosa di più adatto (SSRI o SSNRI). Cordiali saluti.
Sign.Massi
[#11]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno, vorrei sapere e il Depaqin preso in dosaggio da 500 mg. la mattina + 750 mg. la sera (tenendo presente che mi è stato somministrato per circa 1 mese assieme a Sequell la sera a 400 mg) - per un periodo complessivo di 35 gg. , possono dare quali effetti collaterali delle crisi epilettiche (se interrotti improvvisamene etenendo conto che non ne ho mai sofferto).
Per adesso sono state ridotte a 500 Depaqin alla sera e 300 Serequel alla sera :
lo scopo è di rifare una diagnosi per cambiare i farmaci con altri più idonei al mio caso che probabilmente è in disturbo di Depressione (comunque durante l'assunzione mi questi due farmaci stavo malissimo) e vorrei, con il consenso della Psichiatra, essere trattata con qualcosa di più adatto (SSRI o SSNRI). Cordiali saluti.
Sign.Massi
[#12]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno, a seguito dell'utile intervento che il Gent.mo Dott.Lo Turco mi ha concesso con generosa risposta al "quadro complessivo" che gli avevo riassunto verso il 5 Marzo a seguito di un ricovero in Febbraio, sarei grato di avere alcuni consigli e delucidazioni: 1)prendo tutti i giorni Antabuse ed ovviamente non bevo nessun alcolico (cosa che comunque non mi costa fatica perchè anche prima il mio uso era sporadico e "medicamentoso" a dosi eccessive) : subito dopo Pasqua ho un incontro con la Dott.sa Psichiatra del Sert per fare il punto ed un ora di Psicoterapia su questo aspetto. Devo dire che questa Psicoterapeuta mi sembra persona d'esperienza e gradevole nell'approccio, pertanto non mi sento particolarmente preoccupato sotto questo fronte della terapia e sono fiducioso.

Un poco meno chiara è la situazione in merito all'altra parte di terapiama poichè con la Psicoterapeuta del CSM: la prossima visita è fissata per il giorno 15 Aprile.
Al momento, su sua autorizzazione prendo Depakin chrono 500 mg + Seroquel 300 mg (presi alla sera praticamente assieme un paio d'ore dopo cena).
Come avevo già spiegato Depaquin e Seroquel (con dosaggi maggiori) mi sono stati somministrati per circa 20 gg. durante il ricovero in TSV causatomi da un abuso alcolico che diciamo "mi ha fatto perdere il controllo".

Quando sono stato dimesso il 1° Marzo mi avevano mantenuto per la prima settimana il dosaggio ospedaliero, ma poichè mi sembrava troppo forte alla prima visita di controllo con la Psichiatra del CSM ho ottenuto di abbassare i due farmaci ai dosaggi attuali (era l'11 Marzo quando ho fatto la visita ed oggi è il 19, quindi ho mantenuto questa terapia costante per circa 8 gg.)

La Psicoterapeuta-Psichiatra, poichè io volevo interrompere di colpo Depakin in quanto documentandomi lo vedevo indicato come un farmaco antiepilettico (ed io, per mia fortuna, di epilessia non ho proprio mai sofferto)mentre a me viene somministrato con funzione di "stabilizzante dell'umore", ho poi avuto l'autorizzazione dalla Dott.sa a ridurre gradualmente il Depakin fino ad eliminarlo qualche giorno prima della visita di Controllo del 15 Aprile. Mentre mi ha detto di mantenere peri il momento il Serequel 300 .
La DOMANDA che farei dunque è questa: visti i tempi di durata della terapia di Depakin 500 che adesso ho mantenuto dostanti per 7/8 gg , quale è la scala posologica migliore per interromperlo da qui a circa il 10 Aprile? Esempio: posso per esempio scalare da domani la dose del 50% (cioè spezzare la pastiglia da 500 mg) ed assumerla con costanza per circa una settimana, poi successivamente abbassare per qualche altro gg.((3/4) la dose a 125 mg. e poi prendere per qualche altro giorno delle dosi più basse di 60/70 mg per 3/ gg. finali ?? Poi ovviamente interrompere completamente. La mia DOMANDA è specifica sulla terapia a scalare del Depakin, perchè la Psichiatra mi ha detto che l'interruzzione di questo farmaco richiede attenzione per evitare crisi Epilettiche.

Ovviamente mi pongo molti interrogativi sulla "scelta di un farmaco principalme nte antiepilettico" e coadiuvato da un Neuroelettico come il Serequel (che mi risulta essere un antipsicotico e/o anche per le cure di Schizofrenia), in un caso come il mio di un uomo fondamentalmente di buona salute, con un innegabile problema di Depressione che in questi ultimi anni è un poco peggiorato più che altro per dei fattori di "stress esterni" (difficolta nel lavoro, responsanbilità e problemi in famiglia,un lutto grave). Come avevo già detto lo Psichiatra che ha fatto la Diagnosi durante la degenza, mi è sembrato un Dottore magari anche , ma un poco giovane che ha "azzardato una Diagnosi sul Disturbo Bibolare Misto" che io non sento adeguata al mio caso. In questo periodo, poichè sono abituato a scandagliare i "problemi dell'anima" in qualità di filosofo,mi stò documentando e devo dire che nel mio caso manchino due ingredienti per definire la mia Depressione come Bipolare : cioè non sono assoluatmente affetto da elementi di "maniacalità" , nè il mio umore è "oscillante tra fasi di Euforia con ricadute in fase Depressive. Diciamo che faccio fatica a mantenermi positivo ed ottimista, ma la tendenza costante e frequente del mio Umore è quello Depresso Costante che fatica a mantenere visione della vita ottimistica e sempre equilibrata.

Per tornare all'aspetto terapeutico del mio caso, avendo già in passato avuto buoni risultati con un SSRI come il Prozac con uno Xanax od un Tavor per dormire, avrei in progetto di chiedere alla Psicoterapeuta Psichiatra di chiudere alnche con il Serequel, che mi sembra appunto un farmaco per i casi di psicosi o schizofrenia.
Poi d'accordo che è sempre anche una questione di Dosaggi per usare un farmaco nel modo più appropriato, però ritengo che in certi casi non particolarmente gravi si dovrebbe mirare più all'approccio Psicoterapeutico e Psicologico, mantenendo pur necessario anche quello farmacologico dove veramente dovuto.

Ringrazio Vivamente lo staff per la cortese attenzione, e qualora l'Egregio Dott.Lo Turco avesse qualche consiglio ed aiuto sarà molto gradito. Suo o anche di suoi stimati colleghi che leggessero questa conversazione/consulto.

Cordiali saluti

Sign.Massi
[#13]
Dr. Giovanni Lo Turco Psichiatra, Psicoterapeuta 172 5 1
Gentile Utente,

il Depakin, oltre ad essere utilizzato come antiepilettico, viene comunemente impiegato per la sua azione di stabilizzante dell'umore. Lo stesso Seroquel non trova indicazione nella sola schizofrenia ma anche nei disturbi dell'umore.

l'11Marzo lei scriveva "A questo punto ho preferito io per primo di accettare una "diminuzione della dose" significatica (assunzione solo 500 mg. alla sera +300 mg. Serequel sempre alla sera)
e fissare un secondo appuntamento il giorno 26 Marzo (per proseguire con un anamnesi ai fini di una più corretta diagnosi e vedere se scaleggiare ancora le quantità di Depakin e Serequel)."

Dia la possibilità al collega, che da poco ha iniziato a seguirla, di inquadrare ulteriormente la sua problematica alla luce degli ultimi accadimenti e vedrà che le verranno fornite adeguate informazioni sulla diagnosi ed sul trattamento farmacologico.

Cordialmente,
[#14]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio perlarisposta. Vorrei solo precisare che poichè in un primo momento avevo una visita fissata per il 15 Marzo (poi anticipata su mia richiesta al 11 dello stesso mese in quanto mi sentivo troppo "rintronato" dal dosaggio troppo alto) , in quell'occasione, che è stata anche la prima in cui ho incontrato la Psichiatra del CSM, mi ha spostato la seconda visita al 15 Aprile (dicendomi quindi che in questo lasso di tempo potevo anche procedere ad un ulteriore del Depakin, ma senza specificare le modalità,tempistiche e gradualità).
Adesso mi sento abbastanza meglio e mi sto abiduando alla cura (500 Depakin + 300 Serequell), in teoria potrei anche mantenere questi dosaggi ed attendere il 15 Aprile per riparlarne come dice Lei alla Dottoressa.
Mia principale paura è solo che l'uso di questi due farmaci che è iniziato verso il 6/7 Febbraio, non diventi di durata troppo lunga e r conteremoendere più difficile la successiva fase di riduzione e sospensione.
In altre e più semplici parole se calcoliamo un inizio del trattamento verso il 6/7 Febbraio, quando saremo al 15 Aprile avrò accumulato circa due mesi e mezzo di trattamento (di cui il primo mese a dosaggio più alto e dal 11 marzo al 15 aprile ai dosaggi attuali).
Lei non ritiene che sia un uso troppo prolungato all'attuale dosaggio e che poi dopo farò fatica a ridurre le dosi senza maggiri rischi de attacchi Epilettici??

Ultimo problema è quello del sovrappeso poichè questi farmaci mi scatenano un forte appetito. Già in partenza (cioè a fine Gennaio) ero circa 110 Kg. per 1,86 di altezza (ma il sovrappeso era stabile e ben distribuito in quanto fino ai 40 anni ero un buon atleta ed ho fatto molti sport) . Ora, dall'inizio di Febbraio sono salito ad un picco di 117 verso i primi di marzo, ed ora che il 20 marzo sono circa 115.
Lei ritiene che in questa fase, per contenere l'aumento di peso, sia più idoneo "studiare una dieta bilanciata" o tentare di fare ad esempio un poco di attività fisica (intanto mi sono comprato una bicicletta per gli spostamenti in città , poi magari cominciare già da subito a fare lunghe camminate alternate con brevi tratti di corsa leggera a 7/8 km di media oraria). Debbo dire che anche a livello delle giunture (caviglie, ginocchia e disatretti muscolari delle gambe come polpacci, ecc..), nonchè fatica a fare scale e muovermi per lavoro , si sentono molto rispetto ai 107/109 di Gennaio. Di base posso avvalermi di una muscolatura molto forte in quanto come le dicevo ho fatto molto sport, ma ovviamente i 55 anni di oggi non sono i 35 o i 40 anni di una volta : lei pensi che verso i 35 anni ebbi un primo abbandono dell'attività fisica ,semi-professionistica (come livello intendo), poi quando verso i 37 anni di età avevo gia raggiunto un peso di 110 kg., dopo in un anno di duri sforzi e dieta sottoponendomi ad allenamenti di pale estra e corsa molto duri e costanti (2/3 ore al giorno) tornai a circa 38 anni a scendere sotto quota 80 Kg. , cioè perdendo quasi 30 Kg in 12 mesi (in quel periodo mi aiutò anche la terapia col Prozac che era all'inizio). A 38 anni ero in forma smagliante e mi mantenni bene per circa un anno/un anno e mezzo . Poco prima dei 40 anni ebbi un banale incidente in moto che mi costrinse ad un rallentamento forzato e pochi mesi dopo a 40 anni mi sono sposato e poco dopo ho avuto una figlia, gradualmente ho ricominciato ad avere meno tempo e stimoli e lentamente ho abbandonato gli allenamenti e le buone abitudini gradualmente a 90, poi a 100 Kg. verso i 50 e raggiunto un'altra volta i 110 Kg in questi ultimi due anni (segnalo anche un grave lutto nel 2003/2004) .
Mi scuso per la "digressione" sulle mie attività sportive, ma era solo per specificare che cioò che mi è stato possibile a 37 anni (cioè allenarmi intensamente con una perdita di 25/30 kg. in 12 mesi circa), sono consapevole che oggi, superati i 55 anni, sia una cosa impossibile ed anche scinsigliabile: io mi rendo perfettamente conto del passare degli anni, e riterrei un grave azzardo rifare un percorso del genere. Vorrei magari con l'aiuto di una buon,a dieta e qualche farmaco idoneo + con una leggera ripresa dell'attività motoria, riuscire ad uscire da questa brutta ricaduta Depressiva riacquistando un buon equilibrio ; di riflesso mi acconterei di riuscire a tornare sotto i 100 kg. di peso che per il momento potrebbe essere già un ragionevole compromesso.
La ringrazio della sua grande cortesia ed attenzione : se ha qualche osservazione da fare senza farle perdere troppo tempo è sempre cosa gradita.
Cordiali saluti
Sign.Massi
[#15]
dopo
Utente
Utente
Egregio Dott.LoTurco, vorrei un suo parere in merito a quanto le spongo e con riferimento ai ns.precedenti colloqui:

ieri,15/04/2013, sono stato ricevuto per la seconda volta dalla Dott.ra Psichiatra del CSM : l'esperienza è stata negativa e non l'ho trovata all'altezza della situazeione.
Inizialmente le ho detto che stavo abbastanza bene ma che la terapia che ho mantenuto per diligenza (500 mg. Depakin alla mattina + 300 Serequel alla sera) mi risulta pesante e con alcuni effetti collaterali fastidiosi(emicranie molto forti, forti dolori alle gambe, appetito smisurato che mi ha fatto crescere da 107 a 118 kg. con conseguente maggior sforzo a svolgere le mie attività.
Con molto garbo ho accennato pertanto se poteva valutare magari l'idea di rid un nuovo farmacourre e/o modoficare questa terapia, che peraltro ho gia fatto per quasi tre mesi,e magari inserire un diverso farmaco relativo alla cura della Depressione (menzionando verbalmente un possibile SSRI e/o magari il Prozac che in passato mi aveva aiutato moltissimo).
La reazione della Psichiatra è stata a dir poco sgarbata e totalmente mancante di tatto e psicologia: in modo aggressivo mi ha risposto che "la cura la determina Lei e che io devo prendere ciò che Ella mi ordina e che quando fosse anche ginto il tempo di cambiare i farmaci sarebbe stata Lei a decidere quali, perchè fra l'altro considera il Prozac un farmaco vetusto e inappropriato, esistendone a suo dire dei più nuovi e migliori.
PRECISO QUESTO: non è stato neanche il contenuto di quanto da ella dettomi che mi ha infastidito, MA IL MODO "VERAMENTE SPOCCHIOSO E TOTALMENTE INDIFFERENTE ALLE MIE ARGOMENTAZIONI" .
Aggiungo inoltre che prima di questo contrasto, all'inizio dell'incontro, la Dott.sa voleva che io le parlassi (come in psicoterapia) dei miei problemi personali:
Questo non avveniva però in un incontro in cui eravamo solo io e lei, ma alla mia sinistra erano sedute anche due "infermiere di sicurezza", che probabilmente lì collocate per intervenire nel caso "un paziente perdesse il controllo": a questo punto avevo risposto alla Dott.sa che se dovevo fare della Psicoterapia, allora non potevo parlare liberaMente (anche per la mia Privacy) se non in sua sola presenza come in psicoterapeuta.
La sua risposta è stata che Lei non è una Psicoterapeuta ma una Psichiatra;
a quel punto pertanto le ho risposto a mia volta che non ritenevo di essere nella condizione di parlare empaticamente dei miei problemi in quanto c'erano "persone terze" e non mi sentivo a mio agio.
IN SINTESI
[#16]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno, ho scritto il 21 Aprile a seguito di una visita medica con la psichiatra ma non ho avuto nessuna risposta nè dal Dott.Lo Turco nè da altri suoi colleghi.
Oggi è il 25 Aprile e mi trovo in uno stato di forte ansia e preoccupazione per come mi sento.
Per non contravvenire alle indicazioni continuo a prendere Depakin 500 rilascio prolungato alla mattina e Serequell 300 rilascio prolungato alla sera.
Negli ultimi giorni ho avuto sempre più frequenti attacchi di emicrania ed in particolare ieri sera dopo le 22,00 circa (all'ora di dormire) è iniziato un attacco sempre di emicrania di una violenza incredibile (un mal di testa improvviso che sembrava cominciare sotto l'occhio sinistro e risalire fino alla testa per localizzarsi in maniera violentissima ed intollerabile nella zona temporale sinistra, cioè alla tempia).
Il dolore era così forte da costringermi ad assumere due Buscofen da 200 mg. perchè non sapevo come fare per uscirne (ho anche pensato a chiamare un'ambulanza perchè avevo paura di un ictus).
Ad una certa ora (dopo una/due ore ) sono riuscito a stare meglio e mi sono addormentato.
Questa mattina mi sono svegliato con un senso di indolenzimento nelle zone sinistre e superiori del viso (sempre in particolare nella zmg.ona della tempia).
Ho comunque preso la dose di Depakin 500 e cercato di "non pensarci" ma verso l'ora di pranzo (13/14,00) il dolore si faceva di nuovo sentire e sono andato in farmacia: consultatomi con il Dottore della farmacia mi ha dato del Magnesio (Mag 2) spiegandomi che come automedicazione era l'unica cosa senza rischi che poteva prescrivermi.
Adesso sono le 19,51 el'emicrania si è fatta sentire nel pomeriggio e persiste sempre un poco in particolare localizzata sul lato temporale e nella zona dell'occhio sinistro.
Adesso in teoria è l'orario in cui dovrei prendere il Serequell 300 mg. (che sospetto essere il farmaco che scatena questi attacchi visto che sopraggiungono in particolare 2/3 ore dopo la sua assunzione).
Non sò cosa fa (se prenderlo o non prenderlo) , ma quello che più che più mi preoccupa è che in teoria dovrei rimanere così fino al 24 Maggio perchè la Dott.ssa (quella con cui non ho stabilito un buon rapporto purtroppo come ho spiegato nell'intervento precedente)
mi ha fissato solo per quella data il pro ssimo incontro.
Chiedo cortesemente un valido consiglio al Dott.Lo Turco o a qualche altro specialista su come mi devo comportare. Devo continuare a prendere la terapia anche in queste condizioni o è meglio che domani cerchi un aiuto a costo anche di andare in Ospedale.
Ringrazio per un qualche parere che mi venga dato in aiuto. Grazie.

Sign.Massi
[#17]
Dr. Giovanni Lo Turco Psichiatra, Psicoterapeuta 172 5 1
Gentile utente,

le modifiche della terapia e la valutazione degli eventuali effetti collaterali possono avvenire solo nel contesto di una visita specialistica.

Dato che riferisce di non sentirsi emotivamente accolto e di "non aver stabilito un buon rapporto" con il medico che la segue, dovrebbe pensare di rivolgersi ad un altro specialista, anche in privato come da lei richiesto in un consulto precedente.


Cordialmente,



[#18]
dopo
Utente
Utente
Ringrazio vivamente il Dott.Lo Turco per la cortese attenzione e disponibilità.
Distiniti saluti.

Sign.Massi
[#19]
dopo
Utente
Utente
Buonasera, l'ultima mia richiesta era avvenuta in Aprile e mi aveva risposto il Gent.mo Dott.Lo Turco, specialista psichiatra.
Dopo quei primi mesi in cui ho avuto molti effetti collaterali con Depakin 500 mg.rilascio prol. + Serequel 300 Mg. ril.prol. alla sera ,dai primi di maggio gradualmente ma in modo positivo sono scomparsi i dolori di emicrania fortissimi che rappresentavano il maggior effetto collaterale. L'umore si è "stabilizzato" in un certo qual modo, nel senso che mi sono sentito più tranquillo. Non ho mai bevuto alcoolici e con molta autodeterminazione, dal momento che non ho sospeso totalmente l'assunzione di Antabuse.

Continuo nella medesima terapia ma, oltre ad una maggior "stabilità generale",
il tono del mio umore rimane tendente alla depressione. Diciamo che sono "stabile sul depresso di fondo".

La mia impressione è che questa cura sia sbagliata in quanto sbagliata la diagnosi : la mia è una depressione principalmente, tutt'ora, cioè dopo sei mesi di terapia per il fantomatico "disturbo bipolare misto" , praticamente tutti i giorni ho lunghi momenti di pianto con molta distimia personale e pensieri negativi (devo prendere sempre 1 o 2 xanax per placare l'ansia,il disagio e riposare alla notte).Dopodomani dovrò andare dalla solita psichiatra (quella del CSM con cui non ho un buon filing) e le chiederò di sospendere questa cura per fare una vera cura Antidepressiva. Ho forti dubbi però che mi dia credito perché ha un atteggiamento di "fastidiosa prevenzione" ;

Poichè ritengo che sia arrivato il momento di cercarmi un bravo psichiatra che sia di mia scelta e gradimento, vi sarei molto grato se mi poteste indicare un valido specialista psichiatra nella mia zona dell'emilia romagna, vivendo io in Bologna.

Vorrei sapere anche se è possibile sospendere "tout cout" la terapia Depakin/Serequel, o se la sospensione deve essere graduale ed eventualmente a quali dosaggi (una indicazione per giungere fino alla prima visita che spero di poter fare al più presto con un nuovo medico).

Ringrazio anticipatamente per la risposta

Cordiali saluti
Sign.Massi
[#20]
dopo
Utente
Utente
Buonasera, l'ultima mia richiesta era avvenuta in Aprile e mi aveva risposto il Gent.mo Dott.Lo Turco, specialista psichiatra.
Dopo quei primi mesi in cui ho avuto molti effetti collaterali con Depakin 500 mg.rilascio prol. + Serequel 300 Mg. ril.prol. alla sera ,dai primi di maggio gradualmente ma in modo positivo sono scomparsi i dolori di emicrania fortissimi che rappresentavano il maggior effetto collaterale. L'umore si è "stabilizzato" in un certo qual modo, nel senso che mi sono sentito più tranquillo. Non ho mai bevuto alcoolici e con molta autodeterminazione, dal momento che non ho sospeso totalmente l'assunzione di Antabuse.

Continuo nella medesima terapia ma, oltre ad una maggior "stabilità generale",
il tono del mio umore rimane tendente alla depressione. Diciamo che sono "stabile sul depresso di fondo".

La mia impressione è che questa cura sia sbagliata in quanto sbagliata la diagnosi : la mia è una depressione principalmente, tutt'ora, cioè dopo sei mesi di terapia per il fantomatico "disturbo bipolare misto" , praticamente tutti i giorni ho lunghi momenti di pianto con molta distimia personale e pensieri negativi (devo prendere sempre 1 o 2 xanax per placare l'ansia,il disagio e riposare alla notte).Dopodomani dovrò andare dalla solita psichiatra (quella del CSM con cui non ho un buon filing) e le chiederò di sospendere questa cura per fare una vera cura Antidepressiva. Ho forti dubbi però che mi dia credito perché ha un atteggiamento di "fastidiosa prevenzione" ;

Poichè ritengo che sia arrivato il momento di cercarmi un bravo psichiatra che sia di mia scelta e gradimento, vi sarei molto grato se mi poteste indicare un valido specialista psichiatra nella mia zona dell'emilia romagna, vivendo io in Bologna.

Vorrei sapere anche se è possibile sospendere "tout cout" la terapia Depakin/Serequel, o se la sospensione deve essere graduale ed eventualmente a quali dosaggi (una indicazione per giungere fino alla prima visita che spero di poter fare al più presto con un nuovo medico).

Ringrazio anticipatamente per la risposta

Cordiali saluti
Sign.Massi
[#21]
dopo
Utente
Utente
Buonasera, dopo l'ultima mia comunicazione del 28 luglio 2013, alla quale non ho ricevuto risposta, non ho più scritto in quanto non ci sono stati cambiamenti rilevanti.
Prima di scrivere la presente, che non ha la pretesa di "essere richiesta di un Consulto sostitutivo alla cura attualmente in corso sotto cura della Psichiatra che mi stà seguendo (sono riuscito ad ottenere un "cambio medico" presso il CSM e sono seguito dal Primario).
Nell'esporre l'attuale situazione e formulare al Vs. gentilissimo Staff , mi sono riletto tutta la precedente corrispondenza con il Preg.mo Dott.Giovanni Lo Turco.

ATTUALMENTE, SIAMO A CIRCA META' OTTOBRE 2013 LA SITUAZIONE E' QUESTA :
1) Come terapia farmacologica assumo il Depakin 500 R, riilascio Prolungato alla mattina + il Serequell 300 sempre a rilascio prolungato la sera. Ho sospeso completamente l'Antabuse in quanto per "autodeterminazione" sono divenuto Astemio, pertanto in accordo con la Psichiatra che mi ha dato fiducia, non lo prendo da vari mesi. Continuo a prendere quotidianamente "al bisogno" Xanax da 1 Mg, di giorno per placare "picchi di ansia" ed alla sera per favorire il riposo e il sonno (sarò sincero: a volte ne prendo anche 1,5 mg o anche 2 mg se proprio sono molto "stressato".

2) Bisogna che vi spieghi e puntualizzi che questa terapia che mi "ha compensato in modo discreto" , SI SCONTRA CON UNA REALTA' OGGETTIVA MIA PERSONALE DI UNA GRAVE SITUAZIONE ECONOMICA CON UN LAVORO COMMERCIALE CHE VISTA LA GRAVE CRISI GENERALE MI DA' UN REDDITO DIMEZZATO RISPETTO A 3/4 ANNI FA' , ED UNA GRAVE SITUAZIONE DEBITORIA CON BANCHE, TASSE CHE NON RIESCO A PAGARE,ECC...
Insomma : un conto è la mia condizione interna , "diciamo bio-chimica ; ma ovviamente questa non può fare nulla per alleviare una "realistica situazione di difficoltà economica e conseguenti preoccupazioni e stress".(Cioè i farmaci non possono cambiare la realtà esterna, che se ovviamente è grigia e deprimente, come tale resta anche con il miglior antidepressivo).

3) PERTANTO, nonostante il fatto che con a cura Faramacologica non mi senta poi malissimo, per gli altri PROBLEMI ESTERNI E PRATICI, è ovvio che in mè persiste un "Forte stato di Avvilimento,Frustrazione e conseguente Depressione" , per una CONDIZIONE MATERIALE DALLA QUALE NON VEDO VIA DI USCITA:

4) HO MANIFESTATO questa condizione alla Psichiatra che mi ha in cura il giorno 1° di Ottobre (quando sono andato alla visita) , chiedendole di inserire in terapia anche un Antidepressivo SSRI, più specificamente io desideravo il Prozac che inpassato aveva avuto effetti molto benefici.
La Psichiatra invece ha optato per lo Zoloft (Sertraliana) , al dosaggio di 23 mg per i primi 4 giorni e po a 50 mg. per tutti i giorni a seguire.
L'EFFETTO però che ho avuto non è stato affatto buono (dopo i primi 3/4 giorni solo un poco di agitazione in più ma nessun effetto positivo). Poichè ho avuto occasione di parlare con un'altra Psichiatra sempre della struttura pubblica, quella del SERT chemi ordinava all'inizio l'Antabuse, quest'altra Dott.sa mi ha detto che secondo Lei il Dosaggio di 50 mg.per lo Zoloft era un "dosaggio insufficiente" , che per avere un effetto PIENO (paragonabile ai 20 mg. del Prozac), il Dosaggio Equivalente dello Zoloft avrebbe dovuto essere almeno 100 Mg se non di più (150/200 mg).

5) A quel punto verso il 12/13 Ottobre, visto che non avevo riscontri positivi ed il parere dell'altra Psichiatra, poichè non sono riuscito ad avere un altro appuntamento in tempi rapidi, ho preferito SOSPENDERE LO ZOLOFT che intanto prendevo solo da meno di 15 gg.
Resto pertanto con le altre medicine in attesa della prossima visita ma intanto VORREI UN PARERE (non un consulto) DA VOI, SULLE SEGUENTI QUESTIONI:

Domanda 1: anche secondo Voi il Dosaggio di 50 mg. di Zoloft è un dosaggio troppo basso ?

Domanda 2: la Psichiatra ha insistito per lo Zoloft insistendo sul fatto che il Prozac (Fluoxetina) è un farmaco vecchio ed in disuso, sostenendo peraltro che può avere effetti pericolosi sull'apparto Cardiovascolare (possibilità di infarti e disturbi cardiaci).
RESTA IL FATTO CERTO che io l'ho preso per quasi 20 anni con molti effetti positivi come Antidepressivo e nessun effetto negativo tanto meno Cardiovascolare (facevo un sacco di sport ed anzi questo mi aiutava a rimanere in un peso molto più in forma.

Domanda 3: Il Depakin ed il Serequell sono farmaci che posso e devo prendere ancora per molto tempo (li prendo da Febbraio) , o nel tempo bisogna che io cerchi di eliminarli perchè anche quelli non mi risultano essere "farmaci leggeri" : se poi si legge il foglio illustrativo ci si prende paura........

MI SCUSO MOLTO SE SONO STATO UN POCO "PROSAICO" NEL DESCRIVERVI LO "STATUS QUO" , MA HO RITENUTO DI DOVERVI "RINFRESCARVI LA MIA SITUAZIONE" (DA COLLEGARSI ALLA CORRISPONDENZA PRECEDENTE) , IN MO DO DA GIUNGERE A FARVI LE 3 DOMANDE FINALI CON UN MINIMO DI ELEMENTI DA PARTE VS.PER GIUDICARE:

Pur avendo ben chiaro che i miei quesiti a Voi e le Vs. risposte non debbono sostituirsi al Medico "in carne ed ossa" che vedo come Medico-Psichiatra curante, vorrei comunque se possibile avere "una opinione aggiuntiva per farmi un quadro più completo. Così quando andrò alla prossima visita potrò parlare con maggior chiarezza sugli argomenti-domande esposte.

Augurandomi di non arrecare troppo disturbo rimango magari in attesa di un gentile riscontro da uno specialista del Vs. satff.

Nel frattempo invio i più Cordiali saluti
Sign.Massi



[#22]
dopo
Utente
Utente
Vedo che alle mie ultime comunicazione non viene data nessuna risposta.
Ringrazio comunque anche se devo dire che non comprendo il motivo.
Cordiali saluti

[#23]
dopo
Utente
Utente
Anche se alla mi ultima comunicazione-richiesta di consulto non ricevetti nessuna risposta, ed essendo passato un buon numero di mesi da allora (19 Ottobre 2013-fino ad oggi che siamo ai primi di maggio 2014.

Fermo restando quella che è una condizione "di crisi lavorativa" che perdura (in pratica in famiglia stiamo vivendo con lo stipendio di mia moglie ed io mi trovo psicologicamente in crisi in quanto non riesco ad "essere all'altezza di assolvere il mio ruolo di marito e capofamiglia.
Ciò ha inciso anche sulla ns. vita sessuale in quanto lo "stress e le preoccupazioni" hanno abbassato il "mio desiderio in questa sfera anche molto importante in una coppia

Poi c'è l'aspetto Farmacologico : Depakin 500 mg. (effetto prolungato) che prendo alla mattina (sotto "permesso del medico curante l'ho interrotto per circa 15 gg. ma poi di mia iniziativa l'ho ripreso (non ho avuto ancora il tempo di avvisare il medico perchè la visita di controllo fissata per il 15 Maggio). Alla sera prima di cena prendo il Serequell 300(effetto prolungato) poi dopo cena lo Xanax (Minimo 1 Mg per dormire).

In questi ultimi 2/3 mesi sotto il permesso della Psichiatra ho inserito alla mattina 1 Prozac da 20mg per vedere di trovare più ottimismo nella sfera lavorativa (ha poi peggiorato la sfera del desiderio sessuale e mi dava un poco di agitazione. adesso da circa 15 g. l'ho sospeso di mia iniziativa (aggiornerò la psichiatra).

In questo quadro generale c'è da aggiungere che nell'arco dell'inverno "mi sono gettato "compulsivamente" sul mangiare e sono aumentato di peso fino ai 117 Kg.attuali (sono alto 1,86 e sono stato un buon atleta ed avrei anche voglia di tornare a fare dello sport, ma visto il mio peso attuale non riesco a "trovare l'imput per ricominciare......a prescindere dal tempo che dovrei sottrarre al lavoro ed alla famiglia).

PER RIASSUMERE: da un punto di vista della cura farmacologica "non sò più che "pesci pigliare" (quale farmaco mi fa bene quale no!) e da un correlato punto di vista psicologico mi sento molto sfiduciato nelle mie possibilità di risalire "la china".Faccio appello a tutta la mia "cultura e buon senso" per ricacciare le idee negative (anche quella del suicidio fà capolino anche se poi la rifiuto come "scelta morale") : finisce così che piano piano mi abbandono ad un "fatalismo stoico" e cerco di non pensare al "domani" e mi concentro momento per momento.
Per adesso mi salva l'amore perla Cultura (un libro lo potrò leggere anche a 150 kG) . Un idea mi viene spesso alla mente:sospinto da un amore per la natura e la libertà, mi verrebbe voglia di acquistare un "kit di sopravvivenza" , poi dare un calcio a tutto e............partire solo con me stesso, lasciando tutto: famiglia,lavoro,medicine e medici................tornare ad una vita "naturale", vissuta in modo nomade e solitario: quasi come un asceta.

Mi scuso se la mia domanda forse non è pertinente al 100% con un consulto di psichiatria (forse entra anche nella sfera della psicologia) : se qualcuno dei Vs. consulenti si sente di darmi una risposta, sarà comunque un qualcosa in più su cui riflettere.

Cordiali saluti
Sign.Massi
Disturbo bipolare

Il disturbo bipolare è una patologia che si manifesta in più fasi: depressiva, maniacale o mista. Scopriamo i sintomi, la diagnosi e le possibili terapie.

Leggi tutto