Attacchi d'ansia inspiegabili

Buon Giorno!
Ho 22 anni. A maggio del 2006 subì, inaspettatamente, a causa di un situazione apparentemente non grave ne drammatica, un fortissimo attacco d'ansia seguito da una forma grave di depressione. Sono stato in cura da uno psichiatra che mi prescrisse dopo un pò di visite terapeutiche degli ansiolitici e antidepressivi.
Prendevo gli anti-depressivi ma il problema non migliorava. A fine cura sono stato malissimo a causa di frequenti e gravi crisi nervose.
Verso fine anno l'ansia incominciò a diminuire tantè vero che a metà 2007 stavo bene anche se fino ad ora accenni di quel tipo di ansia li ho sempre avuti. A fine Aprile 2008 ho subito un altro attacco fortissimo di ansia e il problema sembra esser tornato. Stessi sintomi nervosismo, vampate di calore, agitazione, paura, dissenteria, formicolio allo stomaco, inappetenza e sintomi depressivi. Mi rende inagibile a fare ogni cosa, malinconico, deconcentrato e sempre in preda al panico anche per la situazione più banale.
Ho effettuato esami allergici, del sangue (tiroide), Vega test e un esame dall'iridologo ma risulta tutto +- regolare a parte un livello impressionante di tensione e nervosismo accumulati nel mio corpo notato sia dall'iridologo che dalla dottoressa che utilizzò il Vega Test e qualche allergia. Vorrei sapere se ci sono fattori fisici che contribuiscono a provocare o aumentare l'ansia perchè vorrei risolvere la situazione una volta per tutte e in questo stato non riesco più a vivere. Mi chiedevo se centrasse il mio problema di respirazione che provoca un continuo accumulo di mucosa in gola, le allergie o la mia cattiva digestione e che esami dovrei fare per verificare la cosa.
Ringrazio in anticipo per l'attenzione.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente,

perdoni l'ignoranza ma l'iridologo mi risulta piuttosto singolare come specialista.
Spero di sbagliarmi ma non mi affiderei a cose strane piuttosto che alla medicina tradizionale.
Il Vega test mi sa di Goldrake.
Ad ogni modo, se effettivamente ha fatto gli screening specifici (tradizionali) per valutare la presenza di altre patologie e da questi non e' risultato nulla, e' utile una visita psichiatrica.
Probabilmente il precedente trattamento andrebbe valutato per posologia e tempi di somministrazione per capire come mai non ha avuto benefici dallo stesso.
La visita psichiatrica deve poter anche valutare il tipo di disturbo in modo da poter introdurre, eventualmente, anche un trattamento psicoterapeutico associato.

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Dr. Vito Fabio Paternò Psichiatra, Psicoterapeuta 586 22 3
Gentile utente,
potrebbe dirci quali farmaci ha usato, i dosaggi e per quanto tempo li ha assunti?

Cordialmente
Dott. Vito Fabio Paternò

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[#3]
dopo
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Grazie per l'interessamento mostrato.
Non so più dove recarmi per risolvere il problema per questo sono andato pure dall'iridologo.
L'antidepressivo non mi ricordo qual'era ne ogni capsula di che dosaggio era composta ma ricordo che ne prendevo una al giorno. Per quanto riguarda l'ansiolitico era lo xanax e forse ne prendevo 2/3 al giorno.
"Prendevo gli anti-depressivi ma il problema non migliorava." > questa frase non è corretta perchè quando ne facevo uso stavo un pochino meglio ma non sono riusciti a risolvere il problema. Quando ho finito di prenderli sono stato malissimo peggio di prima ma con l'andar del tempo nell'arco di 7 mesi sono riuscito a guarire o così sembrava. Sia nel 2006 che quest'anno il primo attacco mi è venuto nel periodo aprile/maggio. centrano qualcosa le stagioni?
inoltre il periodo in cui sto più male è dalle 14.30 (dopomangiato) alle 21.30. La sera tardi sembra essere tornato tutto alla normalità.
Ora non sono in cura da nessuno ma quando subisco l'attacco prendo ancora un capsula di xanax.
Distinti Saluti.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente,

purtroppo in questo modo e' difficile esserle utile.
Infatti, era importante sapere il trattamento precedente, il dosaggio ed il tempo di terapia (dice 7 mesi?) per poterle indicare la strada piu' valida.
Certamente, il trattamento antidepressivo deve essere protratto per un tempo minimo di 12 mesi dal termine dei sintomi e dovrebbe essere mantenuto per 24 mesi.
Il dosaggio, se non efficace, deve essere gestito dal medico ed aumentato secondo i sintomi lamentati o cambiato.
I controlli devono essere periodici a breve, di solito e' consigliabile un controllo ogni 30-45 giorni.
L'utilizzo dell'ansiolitico deve essere limitato nel tempo.
Si rivolga ad uno psichiatra per far rivalutare il tutto.
[#5]
Dr. Vito Fabio Paternò Psichiatra, Psicoterapeuta 586 22 3
Certamente il cambio di stagione può essere causa di ricadute.
Occorre, a mio avviso, che lei inizi nuovamente una terapia antidepressiva (gestita da uno specialista)in modo da affrontare seriamente e radicalmente gli attacchi di panico.
[#6]
dopo
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
é possibile che non ci siano altri esami da poter effettuare? devo ricorrere necessariamente agli psicofarmaci e ad altri psichiatri? inoltre gli antidepressivi mi risulta che siano tossici e che creino un elevata dipendenza. è vero?
Nel 2006 dallo psichiatra non mi sono trovato bene. Utilizzò su di me delle terapie ipnotiche. I risultati furono nulli e sinceramente questi tipi di terapia le considero banali. Mi scuso in anticipo con coloro che le praticano ma sono un pò diffidente a riguardo e non mi sono state d'aiuto.
Cordiali Saluti
[#7]
Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 927 16
Forse può darci qualche altra notizia su di sè, la sua vita passata, la sua situazione attuale, eventi che possono essersi verificati, situazione familiare, ecc., poichè è importante collocare i sintomi in un contesto e nella storia di una persona. Lei accenna a una situazione "apparentemente non grave nè drammatica che avrebbe scatenato la sintomatologia": potrebbe dire qualcosa di più? Il rischio che corre è di andare a cercare risposte parziali e insoddisfacenti peregrinando come in uno 'shopping' da uno scaffale a un altro, non solo senza trovare risposte adeguate ma anche esponendosi a rischi ulteriori di interventi potenzialmente dannosi. Se accenna qualcosa di più può avere forse qualche consiglio più utile sul da farsi.

Dr. Gianmaria Benedetti

http://neuropsic.altervista.org/drupal/

[#8]
dopo
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Era periodo di maturità scolastica, però andavo bene a scuola ed ero solo preoccupato sui risultati finali. Magari questo può giustificare la prima crisi d'ansia; ma quella di ora come la giustifico? Ho un lavoro che mi piace e molte altre attività che mi soddisfano. In famiglia tutto bene a parte la condotta ignorante sul mio problema dei familiari e dei genitori iperprotettivi. Il torto e quello che ho smesso a causa della mancanza di tempo di fare attività sportive però ho +- avuto una alimentazione sana e abbastanza equilibrata. Stavo così bene che i primi giorni di Aprile cestinai tutte le ricerche e pratiche che feci nel 2006 per risolvere il problema di ansia e depressione ma poco dopo si ripresento il problema. Ora prendo del Magnesio chelato, vitamine B e un tipo di erba naturale di cui non ricordo il nome per alleviare la tensione. Nel 2006 presi anche delle compresse svizzere alla valeriani ma furono del tutto inutili.
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Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 927 16
Gentile utente, ho l'impressione che lei tenda ad evitare di affrontare alcune difficoltà che chiunque può trovarsi sul suo cammino: esami, rapporti familiari, organizzazione di vita, lavoro, ecc. Non si tratta tanto di "giustificare" l'ansia che la preoccupa, ma di verificare lo stato della "barca" in cui si trova, e la strada che sta facendo. O se preferisce un'altra metafora, quando sente la macchina perdere colpi è meglio portarla dal meccanico per verificare e intervenire per tempo. Fuor di metafora è utile verificare in che fase della sua vita lei si trova, se ci sono difficoltà, che strumenti sta usando e in che modo li sta usando per affrontare le inevitabili difficoltà di ogni giorno. Le medicine possono essere utili, a volte, ma Lei sembra aspettarsi effetti miracolosi e di restare poi deluso e confuso. Rischia anche di affidarsi a rimedi "miracolistici" privi di reali effetti. Il mio consiglio è di fare una valutazione approfondita della sua situazione psicologica in questa fase in modo da ottenere le indicazioni necessarie. Questo può essere fatto da uno psichiatra o da uno psicologo di fiducia che potranno poi indirizzarla verso un intervento farmacologico o psicoterapico o entrambi, come spesso è utile. Può essere utile anche rivolgersi al medico curante, non tanto per avere medicine, ma per avere, se la conosce bene, il suo parere e degli indirizzi sperimentati.
[#10]
dopo
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Condivido. A questo punto dev'esserci per forza qualche cosa da risolvere che deriva dalle situazioni che fan parte della mia vita. Ma conoscerne la causa dell'ansia e arrivare alla conclusione che non si può risolvere non peggiorerebbe la malattia? Proverò a fare altre sedute psicoterapeutiche. Spero che funzionino. Grazie. Distinti saluti.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente,

Lei incorre in un errore piuttosto comune che non la aiutera' a risolvere la sua questione.
Fare delle sedute psicoterapeutiche sperando che funzionino e' un po' come immaginare di prendere l'antibiotico per la febbre, mentre la psicoterapia non funziona in questo modo in quanto i tempi di soluzione sono piuttosto lunghi (almeno 3 mesi) con la possibilita' che Lei possa avere delle aspettative che non sono corrispondenti alla realta'.
Alcuni trattamenti psicoterapeutici possono anche durare anni.
Per tali motivi, sarebbe opportuno che discuta con un medico delle scelte da intraprendere, anche la sua scelta, che mi pare essere personale e non valutata da nessuno, di fare delle sedute di psicoterapia non e' altro che un errore metodologico molto grave.
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 196 21
Gentile utente, contrariamente ai discorsi che si sentono nei bar e in treno, gli antidepressivi NON sono tossici e NON creano dipendenza, né fisica né psichica.Sono i farmaci specifici per i disturbi di panico e di ansia come quelli di cui soffre.Magnesio, vitamine ed erbe non meglio specificate sono del tutto inutili per la sua patologia. La psicoterapia, come hanno già detto i colleghi, ha tempi lunghi e richiede una forte motivazione da parte del paziente che vuole capire quello che succede dentro di sé. Se la riprende in questa fase di peggioramento con l'unico desiderio di far passare i disturbi non servirà assolutamente a niente.
Cordiali saluti

Franca Scapellato

[#13]
dopo
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
I sani non hanno bisogno del medico e ne di una cura, é ovvio che l'unico motivo per cui tornerei da uno psichiatra a subire le sue terapie e solo perchè voglio guarire anche se ci vorrà un pò di tempo, non avrei altri motivi per andarci e non ho neanche soldi da spendere inutilmente >"Se la riprende in questa fase di peggioramento con l'unico desiderio di far passare i disturbi non servirà assolutamente a niente".
"gli antidepressivi NON sono tossici e NON creano dipendenza, né fisica né psichica" < Lei lo ha mai sperimentato di persona? Ho visto l'effetto che hanno avuto su alcuni e ricordo bene quello che provavo quando ne facevo uso e quando ho smesso. Conosco persone che ne fanno uso da almeno 10 anni e non riescono a smettere. Per quanto riguarda la tossicità non sono un chimico e non saprei dire, ma trattandosi di farmaci credo che a lungo andare provochino degli effetti nocivi sul corpo.Può darsi che mi sbagli in entrambi i casi però ovviamente c'è un commercio vastissimo su questo tipo di farmaco perciò mi sembra ovvio che non si dichiari ufficialmente l'effetto tossico o l'assuefazione che può provacare sui soggetti che ne fanno uso.
ps. non voglio fare il "saputello" ne controbattere spavaldamente le opinioni di dottori esperti e laureati nel settore ma ho espresso solo i miei pareri su basi dettate dall'esperienza mia e di conoscenti- scusate).
Distinti Saluti.
[#14]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 196 21
Mi chiedo a questo punto come mai abbia chiesto il parere di medici psichiatri, dal momento che è così prevenuto nei nostri confronti e ha maturato un'esperienza così vasta nel settore. Dire a proposito degli antidepressivi "mi sembra ovvio che non si dichiari ufficialmente l'effetto tossico o l'assuefazione che può provacare sui soggetti che ne fanno uso" è un'affermazione che si commenta da sola.
Comunque auguri

[#15]
Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 927 16
E' noto che spesso ricorrendo a più medici si ottengono pareri diversi, spesso contrapposti. E questo può capitare anche su medicitalia, e in psichiatria. Ci sono medici che prescrivono con più facilità psicofarmaci, altri che consigliano con più facilità psicoterapie. Inoltre sia fra i farmaci che fra le psicoterapie ve ne sono di diversi tipi, e anche qui spesso le indicazioni sono diverse, da diversi professionisti. Non è facile per i pazienti orientarsi, spesso (e non li invidio...). Ma concordo con i colleghi che quello che potrebbe fare di peggio è decidere da solo senza l'aiuto di uno specialista: le consiglio invece, di nuovo, di rivolgersi al suo medico curante, di famiglia, per avere indicazioni.

Ma è più importante ancora, mi sembra, la sua domanda: "Ma conoscerne la causa dell'ansia e arrivare alla conclusione che non si può risolvere non peggiorerebbe la malattia?" Io credo che questo nasconda una sua profonda paura, quasi un incubo che forse la segue da tempo. Ed anche il suo modo di affrontarlo, fuggendo ed evitandolo, cioè nascondendo la testa nella sabbia. Molto meglio conoscere la situazione, che è quasi sempre meno spaventosa di quanto temuto. Gli incubi svaniscono all'alba, però bisogna aprire gli occhi, se li si tiene chiusi non si distingue più incubo da realtà. E comunque, tornando alla metafora del meccanico, che direbbe lei di uno che si metta a dare colpi qua e là al motore della sua macchina senza aver trovato prima cos'è che non funziona?.
[#16]
dopo
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
"come mai abbia chiesto il parere di medici psichiatri" come si può notare dal mio primo messaggio ho chiesto il vostro parere perchè volevo sapere se "ci sono fattori fisici che contribuiscono a provocare o aumentare l'ansia" come per esempio problemi allergici o all'apparato respiratorio o grastrointestinali. Data l'esperienza negativa avuta con l'ultimo psichiatra ovviamente diffido delle Vostre terapie e dei farmaci che proponete.
Visto che le risposte di tutti si orientano verso un incontro con il proprio medico curante ... così sia. Se è necessario intraprenderò una nuova terapia.
Ringrazio tutti per l'attenzione.
Distinti Saluti.
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