Estremi della depressione..normale?

salve, sono un ragazzo di 29 anni e fino a 2 anni fa la mia vita era "normale" sono sempre stato un ragazzo solare allegro pieno di passioni e hobby, sono laureato in scienze naturali e ho una bella famiglia. non ho mai avuto problemi di natura psichica o perlomeno non manifesti, ho molti amici e sono considerato e mi considero una bella persona , 2 anni fa in seguito alla fine della storia con la mia ex ragazza con la quale convivevo da 4 anni e a problemi lavorativi, da un giorno all'altro ho scoperto al depressione... come un fulmine a ciel sereno è entrata nella mia vita e me la sta distruggendo.. ansia angoscia paura del futuro pensieri negativi e pessimisti... insomma un "me" che non conoscevo.. l'esatto opposto di quelloc he ero sempre stato. ho subito chiesto aiuto al medico e sono in cura da 2 anni con antidepressivi e psicoterapia, in questi 2 anni ho pensato tante volte che non sarei mai uscito da questo incubo ma poi ho imparato a dominarla..anche con la morte nel cuore mi alzavo la mattina nei periodi piu bui e cercavo di fare il possibile e cosi ho visto che poi andava meglio..ho passato alti e bassi fino ad oggi molto frequenti anche se prima molto piu marcati ora un po meno ma comq presenti.. ora passo periodi di 2mesi in cui sto bene.. mi sembro tornato quello di prima. poi come mi succede ora passo una settimana da incubo con ansia angoscia pensieri pessimistici e paura del futuro ossessionante che mi blocca e poi improvvisamente rinasco e passo magari 10gg di benessere e tutte le paure e le ansie che avevo 2gg prima mi fanno ridere.. non faccio più tutti quei pensieri e tutto mi sembra diverso...sto bene..benissimo.. oramai ho capito che quando sto male non mi devo arrendere perchè poi passa e voglio riprendermi la mia vita le mie passioni... ma mi chiedo possibile che ci si possa sentire cosi da una settimana all'altra?? dalle stelle alle stalle...chi non ci è passato non puo comprendere questa sofferenza.. mi chiedo è normale? cioè fa parte del decorso della malattia e devo accettarlo? certo che vivere cosi è dura...è come vivere ad intermittenza... io voglio guarire voglio stare bene voglio vivere la mia vita e le cose belle che la vita mi può dare... ho preso efexor per un anno e mezzo poi passato a fluoxetina e ora devo dire che le ricadute non sono più devastanti come prima ma cmq ci sono... forse potrebbe essere indicato uno stabilizzatore dell'umore? oppure devo tenermi queste ricadute e andare avanti...?
grazie mille
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Dr. Manlio Converti Psichiatra, Psicoterapeuta 799 17 20
Le domande più specifiche vanno rivolte allo psichiatra dal vivo che la segue, anche perché la sua narrazione è ovviamente parziale.
Sicuramente lei descrive un quadro da depressione post traumatica da stress piuttosto che una sindrome depressiva, per la quale a volte esiste familiarità e non conseguenzialità ad eventi reali.
La sua descrizione potrebbe però essere appunto parziale e fuorviare la mia risposta, visto che non la conosco di persona.

Nel caso la sua depressione sia reattiva ai problemi reali della sua esistenza è ovvio che sia accaduta d'emblèe dopo il secondo traumatico evento. Si ricordi di essere sensibile ai cambiamenti in futuro e si prepari ad affrontarli: la vita, purtroppo ne offre molti.

Nel caso sia proprio una depressione endogena (quindi con caratteristiche di familiarità e non collegata agli eventi reali) è in genere più lento e subdolo il suo decorso, ma il soggetto può avvertire, come lei, comunque un crollo improvviso rispetto alla propria condizione precedente.

Quanto lei descritto, mi permetta, va a pari passo anche con una terza possibilità di cui le parlo solo per incuriosirla e spingerla a parlarne meglio con il suo psichiatra/psicoterapeuta.
Mi riferisco alla possibilità che lei fosse molto "adolescenziale" nella sua vita fortunata precedente e che messo di fronte alla dura realtà abbia finalmente dovuto affrontare la "maturità esistenziale" e quindi la "malinconia esistenziale", dandole un nome eccessivo e gratificante (depressione).

In tutti e tre i casi la sua terapia sembra quella adeguata, soprattutto se lei ne sta traendo beneficio!
L'intermittenza di cui parla potrebbe essere la normalità della vita, con i suoi alti e bassi, la noia, la nausea, la gioia e la rabbia comuni a tutti, ma spesso faticosi da tollerare, soprattutto se si hanno prospettive eccessive o aspettative impossibili da realizzare.
D'altra parte nessuno torna giovane e tutti dobbiamo affrontare idee sgradevoli e fatti noiosi.

Spero lei abbia di nuovo trovato un lavoro soddisfacente ed una vita relazionale piacevole o quanto meno che lo siano ad intermittenza, perché solo questa è, purtroppo, la migliore condizione possibile per la maggioranza delle persone.
Auguri

Dr. Manlio Converti

[#2]
dopo
Utente
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la ringrazio molto per la risposta molto esauriente, gentilissimo..
leggendo le sue parole posso confermarle che in famiglia ci sono stati casi di ansia e attacchi di panico da parte di mio padre e mia sorella quindi forse come una piccola componente di predisposizione genetica potrebbe esserci. per l'altra ipotesi sicuramente la mia vita fino a 2 anni fa è stata una vita piuttosto serena, con una famiglia gradevole e senza grandi problemi che hanno ostacolato il mio percorso, è vero certamente ero abituato a vincere le mie battaglie e forse le prime grande sconfitte mi hanno destabilizzato molto questo è sicuro, tuttavia non ritengo di essere solo stato fortunato nella mia breve vita e nelle cose che fin'ora sono riuscito a fare di buono.. le faccio alcuni esempi mi sono laureato con 110 e lode pur non essendo un "secchione" tutt'altro ho faticato molto per raggiungere quel mio obiettivo ma non ho mai avuto la paura di non farcela, anche la convivenza con la mia ex.. la casa dove abbiamo abitato l'ho costruita letteralmente io con le mie mani in circa un anno mentre studiavo e lavoravo ho completato la piccola casa dove abbiamo vissuto facendo gli impianti idraulici, elettrico, muratura, pavimentazione ecc tutto da solo..e per me è stata una grandissima soddisfazione..le dico questo per farle capire che pur essendo una persona fortunata ad avere una bella famiglia che sicuramente mi ha agevolato fin ora comunque sono abituato a lavorare sodo per raggiungere i miei obiettivi non aspetto che cadano dal cielo... non ho mai avuto grandi paure o ansie sono sempre stato sicuro di me delle mie capacità ma in ogni caso concordo con lei per certi versi ho vissuto come in una favola..nel senso che non avevo fino a 2 anni fa provato l'insuccesso e forse non sapevo concretamente che la vita è fatta anche di delusioni che non sempre dipendono direttamente da noi.. per il resto no non sono i normali alti e bassi della vita.. quando la mattina ti svegli alle 4 con l'angoscia nel petto e la paura che arrivi la luce del mattino e il solo pensiero di scendere dal letto ti sembra la cosa più difficle del mondo da fare, quando tutte le cose che ti piaceva fare prima e ora non hanno piu senso, quando hai paura di rimanere un vegetale a vita e pensi che morire sarebbe meglio non credo che siano i bassi della vita... pensi che hai tutto, una bella famiglia, amici , gambe breccia funzionanti e ti senti in colpa di non aver voglia di vivere e invece cè gente che lotta in ospedale per la vita ogni giorno...non è solo un momento di debolezza è qualcosa di molto più brutto.. non mi sono mai arreso e anche con la morte nel cuore e la mente vuota ho lottato pe rmandare avanti la mia vita e continuerò a farlo perchè ci sono cose che non voglio perdere..