Dag-doc disturbo iatrogeno

Salve a tutti cerco di spiegare brevemente la mia situazione:
Tra maggio e giugno 2012 ebbi 2 attacchi di panico (che però non sapevo cosa fossero) cosi feci una visita dal neurologo e la diagnosi fu DAG (praticamente avevo paura di avere una malattia mentale) e il dottore mi diede come cura il Citalopram.
Mi fece iniziare direttamente con 20 mg per i primi 8 giorni poi 40 mg senza alcun ansiolitico...scrivo questo perché a detta del mio psicologo (CHE NON PRESCRIVE FARMACI ma in una seduta me lo disse) che con la sua poca esperienza sui farmaci gli sembrava troppo iniziare a una dose cosi eccessiva senza nemmeno l'ansiolitico per la prima settimana che doveva bilanciare l' ansia creata (come temporaneo effetto collaterale) del citalopram!
Comunque i primi 15 giorni furono disastrosi:avevo paura di perdere il controllo e l' ansia era alle stelle poi leggendo il foglietto illustrativo e guardando su internet ecco che oggi mi ritrovo con DOC da suicidio e faccio terapia breve strategica da 3/4 mesi e NON assumo farmaci (la cura col citalopram è durata da maggio 2012 a dicembre 2012 per poi iniziare la psicoterapia dopo qualche mese)...
Ora chiedo a voi esperti: è possibile un disturbo iatrogeno a causa della cura del citalopram (o per meglio dire dei DOSAGGI del citalopram)??? Grazie mille
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Lo psicologo, non avendo esperienza (non poca, nessuna in partenza) sui farmaci ovviamente non si chiede che si pronunci in merito. Nel caso specifico non vi è alcuna stretta necessità di prescrivere un ansiolitico come farmaco iniziale. Si può benissimo iniziare con il citalopram.

"DAG (praticamente avevo paura di avere una malattia mentale)". Sia questo aspetto saliente che la paura di perdere il controllo, più che a un meccanismo di DAG richiamano ad una forma di ipocondria, ovvero un'ossessione. Oggi afferma di avere un doc "da suicidio", ovvero penso che voglia dire la paura di poter perdere il controllo e suicidarsi, o di avere una malattia mentale che poi la spinge al suicidio. Mi sembra che passato e presente viaggino più o meno sulla stessa linea.

Mi sembra ragionevole pensare che abbia un disturbo che è ritornato perché la cura on il citalopram è durata poco. La breve strategica può funzionare (a questo punto comincia a non essere più così breve), ma comunque non vedo perché non contattare il suo psichiatra per reimpostarle una terapia. Un peccato la ricaduta per interruzione prematura della cura.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Grazie Dottore, ma io non mi riferivo tanto all' uso dell' ansiolitico ma alla errata partenza con 20 mg di citalopram (i primi 10/15 giorni furono impossibili con un attacco di panico al giorno)...ecco fu in quella occasione che iniziai ad avere paura di perdere il controllo. ..PRIMA sulla mia ragazza e mia sorella e quello del suicidio ADESSO solo quello del suicidio (comunque per quanto riguarda il doc da suicidio intendevo quello che avete scritto voi)...
Dottore io la Terapia breve strategica l'ho inoziata a fine Aprile e calcolando che agosto è stato in ferie posso dire che sono tre mesi (ora devo riandare il 11 settembre)...Dottore io quando ho preso il citalopram ansia non ne avevo più ma i pensieri (prima di avere una malattia mentale - cioè di essere depresso- poi quello del suicidio) quelli c' erano comunque...
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Quindi partenza con 20 mg da subito ? Sì, è possibile un iniziale peggioramento, ma questo non influenza il risultato anzi se mai lo anticipa un po'. Le ossessioni in particolare peggiorano.
La cura antiossessiva inizia a funzionare dopo un mese, si giudica bene dopo tre mesi, e la dose nel frattempo si può aumentare, anche perché si sa che il doc risponde bene a dosi medio-alte. Citalopram non era a dose massima e comunque togliere la cura così presto espone in maniera certa a delle riprese di malattia. Una terapia "interrotta" sia come dose che come durata quindi, magari tenuta senza grossi risultati invece che subito adeguata. Una cura farmcologica è probabilmente opportuna, o con il citalopram o con un altro anti-doc.
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Utente
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Dottore io non voglio rassicurazioni (anche perché lo psicologo me lo ha proibito perché è controproducente)...io vorrei solo capire qualcosa del citalopram che lo psicologo non ha competenze: allora, è vero dopo aver avuti quei 2 attacchi di panico ho iniziato ad avere ansia persistente dalla mattina alla sera (però facevo tutto...lavoravo, uscivo con la mia ragazza/amici, palestra, pallone ecc.) Cosi non sapendo quello stato cosa fosse pensavo fossi depresso...ma il neurologo disse ANSIA...la paura di perdere il controllo inizio' con l ' inizio della cura con citalopram A MIO AVVISO a dosaggi troppo elevati (lei ha detto "anticipa il risultato. ..ma le ossessioni peggiorano")...ecco perché ho parlato di disturbo iatrogeno!
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

No, disturbo iatrogeno vuol dire che è un disturbo indotto da una terapia (o qualcosa che doveva esserlo insomma).
Io facevo riferimento al fatto che nelle prime settimane di una terapia (qualsiasi) antiossessiva i sintomi tendono a peggiorare per poi invece migliorare a distanza. Questo è indotto dalla medicina ma anche dalla presenza del disturbo, non dalla medicina in sé, ed è un passaggio iniziale.
Nella sequenza che ha riferito Lei più che altro mi sembra ci sia una situazione di ansia che al citalopram o non ha risposto, o non ha fatto in tempo a rispondere bene. Citalopram non era a dose troppo elevata né piena, era a dose minima (20 mg), il fatto di averlo iniziato tutto insieme può aver determinato un iniziale peggioramento, ma questo in genere prelude ad un miglioramento dopo le prime 2-4 settimane.
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Utente
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Dottore 20 mg per i primi 8 giorni poi 40 mg per 3 mesi poi ho scalato 10 mg al mese fino a sospenderlo SOTTO CONTROLLO DEL NEUROLOGO
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Paura di essere depresso o sono depresso? Questo è il mio dilemma...
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,


Lo ha chiarito Lei stesso prima di proporlo il dilemma. I dilemmi ossessivi nascono con una risposta che è già prima della domanda, e infatti sono una domanda "ridondante" a partire da una evidenza già presente.
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Utente
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Mi scusi l' ignoranza dottore ma non ho capito cosa intende dire...
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Che i dilemmi ossessivi non nascono perché c'è una risposta da trovare, ma perché la risposta non c'è e uno lo ha già concluso da solo, oppure perché uno la risposta se l'è già data, ma la domanda continua a venir fuori da capo.
Un esempio: la mia è diagnosi è xyz: ma sarà vero ? Oppure: a me piacciono le donne, ma mi viene il dubbio di essere omosessuale, qual'è allora la mia vera sessualità ?
Nel suo caso infatti la risposta a quello che chiama dilemma l'ha già data Lei nell'esporre la questione.
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Eh dottore ma io ho detto si PAURA... e se cosi non fosse? Se mi sbaglio ad esporre la mia problematica cioè dicendo paura quando paura non è? Ecco quello il punto...
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Appunto, esattamente il meccanismo che dicevo prima.
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Lo psicologo mi ha detto di non parlarne ne di cercare su internet. ..quindi meglio non continuo perché sarebbe controproducente...io ho molta fiducia nel mio specialista (gli faccio il paragone che per me è una Ferrari cioè il numero 1 perché è davvero in gamba) però come giustamente ha detto lei non avendo conoscenze in farmacologia meglio chiedere un parere a lei...Grazie mille Dottore
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
In merito al discorso di internet, lo psicologo ha ragione. Per quanto riguarda le scelte farmacologiche vale quanto detto prima, cura durata poco e a dose non piena, e comunque altre alternative che funzionano sia da sole che associate alla psicoterapia.
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"comunque altre alternative che funzionano sia da sole che associate alla psicoterapia"...cosa vuole dire dottore, a cosa si riferisce? ??