Ansia invalidante

gentili dottori vi scrivo perche da qualche mese vivo in una situazione di disaggio, ho avuto un brutto anno fra problemi economici, sentimentali etc abbastanza gravi ho sofferto molto e ho cercato rifuggio attraverso l'alcol e droghe leggere come la cannabis, un giorno dopoun brutta bevuta decisi di smettere da 5 mesi non bevo più, e smisi di fare usodi cannabis piu di 8 mesi fa.
impegnai le mie energie nello studio e tutto sembrava andare più che bene, quando un giorno in auka durante la lezione avvertii una sensazione simile all'attacco di panico, calo di pressione giramento di testa, alterazione della vista. inutile dire che feci le analisi del sangue apparte le difese immunitarie lisvemente alte per un problema ai denti ora rosolto, tutti i valori nella norma. in seguito questo episodio di trasformò in una sorta di fastidio che riesco a gestire, quandomi sento confusa e con la pressione in calotendo a fugire dal luogo in cui mi trovo isolandomi.
non credo sia un disturbo legato alla paura di relazionarmi, io in genere ero una persona molto socievole e quando non provo questi si tomi lo sono ancora, mi viene difficile uscire di casa ma lo faccio sforzandomi e spesso va meglio quando riesco che quando sto a casa.
oggi ho assistito a una laurea, e ho avvertoto questi sintomi per tutta la giornata cercando di non farlo notare, visto che conoscevo poco le persone con cui ero. è stata una vera tortura resistere con questo malessere per piu di 8 ore, in piu ho un ritardo mestruale senza rischio di gravidanza e mi sento in uno stato continuo di tensione.
io ho tentato un approccio con uno psicologo ma non sono riuscita a trasformare i miei problemi in problemi e di conseguenza ad affrontarli come di norma si dovrebbe.
purtroppo non ho la possibilità economica di consultare uno psicoterapeuta e oltre ciò le confesso che la cosa non so perche mi spaventa, come ho un grosso timore di intraprendere una cura con degli psicofarmaci.
le chiedo un parere professionale riguardo la procedura dalei consigliata, chiedo scusa per essermi dilungata ma è complesso sintetizzare il problema.
e inoltre le chiedo se esiste la possibilità di rivolgersi ad uno psicoterapeuta in modo convenzionato otramite usl.
infinele preciso i sintomi : tachicardia, fiato corto, vista alerata,confusione mentale, difficolta di concentrazione, pressione bassa e paura di svenire( mai svenuta)
la ringrazio in anticipo
cordiali saluti
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

primariamente andrebbe considerata una possibile diagnosi per i sintomi che appaiono piuttosto aspeciffici ed andrebbero inquadrati appropriatamente.

Può richiedere una visita psichiatrica presso i servizi pubblici di zona al costo del ticket se dovuto, per il tramite del suo medico di medicina generale che potrà indirizzarla.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#2]
dopo
Utente
Utente
gentile dottore, la ringrazio infinitamente per la sua celere ed esaudiente risposta.
per quanto riguarda l'aspecificità dei sintomi, mi spiace di non essermi spiegata bene.
moltissimi anni fa ho avuto un attacco di panico, con il tempo e degli avvenimenti positivi ho superato l'accaduto, o almeno credevo che così fosse.
a distanza di più di 6 anni i sintomi che mi si presentano adesso sono simili, la differenza è che l'intenzità è decisamente minore, ma la sensazione di malessere dura anche ore, fino a quando non sono sola avvolte. mettendomi alla prova e tentando di razionalizzare la cosa ieri ho avvertito questo malessere per 8 ore di fila. fino a quando non sono tornata a casa e mi sono tranquillizzata.
i seguenti sintomi sono: testa confusa come se fossi un misto fra brilla e in fase di svenimento, tachicardia e fiato corto, e un fastidio dovuto alla luce, soprattutto se è molto forte, ho fatto una visita oculistica encherelativa alla pressione ottica e mi è stato detto che non biologicamnete parlando non è riscontrato alcun problema e forse si trattava di stress. in più anche il clima influisce tanto, non riesco a tollerare il caldo rispetto a prima.
quando mi trovo in questa situazione ho serie difficoltà : sia perche non riesco a fingere che tutto vada bene con le persone che mi parlano, sia perche non voglio che lo sappiano, perche la gente che non ci è passata difficilmente riesce a capire la situazione.
ho avuto problemi di reflusso dovuti sicuramente a questa forma di ansia, il mio medico generico mi diede una cura a base di pantopan e gaviscon che si rivelò totalmente inefficace e che curai di mia iniziativa con un farmaco chiamato noremifa nonostante lui fosse contrario.
risolta questa forma di (forse) somatizzazione, iniziai ad avvertire una forte pressione bassa, anche li il mio medico mi disse che la causa poteva essere stress e mi consiglio delle semplici camomille dicendo che essendo buoni i risultati delle analisi, si trattava solo di una sensazione, solo che poi misurandomi la pressione era bassa 40/70 circa.
in famiglia ho due casi di fobiasociale molto gravi, soprattutto perche non solo rifiutano di accettare la loro patologia ma vige l'ignoranza di chi li circonda di non considerare il malanno come una patologia vera ma come un capriccio. ad esempio uno di loro non mette piede fuori casa da piu di 20 anni.
dicendogli tutto ciò non voglio supporre che ciò sia ereditario, o farle perdere tempo, ma spiegarle quanto il contesto in cui vivo non sia favorevole a manifestare il mio stato d'animo, tanto che non ne ho fatta parola con nessuno dei miei familiari. perche sicuramente per ignoranza non saprebbero come intervenire in modo positivo.
mi spiace veramente di trovarmi in questa condizione preferirei di gran lunga avere una malanno di natura fisica anzichè mentale, per quanto io mi sforzi di vivere la mia vita nel modo piu naturale possibile sento che mi è impossibile rilassarmi. paradossalmente forse alcol e droghe leggere si rivelavano come una sorta di sfogo, ora sento come se in me ci sia qualcosa che debba necessariamente manifestarsi, ho sempre avuto difficoltà a mostrare il mio stato d'animo, mi consideravo una persona forte e in grado di affrontare tantissime situazioni con la massima serenità.
ora mi sento come se fossi fragile, la cosa peggiore è che io non mi accetto così, e chi mi conosce bene non crederebbe che io possa avere difficoltà a fare cosa che prima facevo senza pensarci minimamente.
tutto questo è seriamente terrificante per me, perche prima quando i miei limiti erano nella normalità, e anche superiori, volevo spingermi a superarli e a diventare sempre più forte. ora mi sento resettata come se tutto il lavoro fosse nullo. è imbarazzante avere timore di partecipare anche solo a un evento pubblico. quando prima neanche ci facevo caso.
mi auguro di essermi spiegata meglio e mi scuso per gli infiniti errori di battitura, dovuti al fatto che scrivo da un cell.
la ringrazio in anticipo, augurandomi che lei possa tranquillizzarmi se necessario riguardo questa situazione per me insostenibile.
cordiali saluti
[#3]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Aspecificità non vuol dire non essersi spiegata bene ma vuol dire che gli stessi sintomi possono ritrovarsi in altre patologie che possono essere indagate all'interno del percorso diagnostico che lo psichiatra potrà seguire.
Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

Leggi tutto