Uscire dalla depressione

Gentili Dottori,
sono una ragazza di 29 anni.Da dieci combatto contro disturbi di ansia e depressione.Vorrei analizzare insieme a voi la mia storia per ricevere un consiglio su come andare avanti dopo 10 anni di cure.I miei primi disturbi si sono presentati a 19 anni,sotto forma di forte ansia rispetto al mio stato di salute (ipocondria) e attacchi di panico.Dopo alcuni mesi e il classico giro di specialisti che attestarono la mia buona salute fisica,sotto consiglio del medico curante decisi di rivolgermi a uno psichiatra.Iniziai così un percorso di psicoterapia,senza assumere farmaci.All'epoca non riuscivo più ad avere una vita serena,evitavo di uscire, lasciando anche i miei studi universitari.Dopo un anno circa la mia situazione era migliorata e riuscì a riprendere le mie normali attività (con fatica).Il fulcro del mio problema era la fobia che avevo di allontanarmi da casa e dai miei punti di riferimento.Quindi riuscivo a fare tutto nell'ambito della mia città o poco più in là.Dal momento che le cose erano migliorate decidemmo,io e lo psichiatra,di chiudere il ciclo di sedute (durate circa 3 anni).La mia vita proseguiva serena nel circolo di riferimenti che mi ero costruita (famiglia, fidanzato, università).Nel 2008,in seguito all'allontanamento di un familiare da casa e alla crisi della mia relazione si manifestò in me un forte stato do agitazione:ero ossessionata dai pensieri che non riuscivo a controllare,avevo frequenti crisi di pianto,non riuscivo più a mangiare e a dormire,figurarsi poi studiare.Ritornai dal mio psichiatra e insieme decidemmo di riprendere la terapia e di introdurre i farmaci.Cominciai con Frontal,10 gocce sera e mattina per i primi mesi e in contemporanea Sereupin 20 mg al giorno.Devo dire che l'effetto fu notevole:dopo un paio di mesi mi ero ripresa,avevo ricominciato a studiare, rimesso in sesto la mia relazione e riuscivo finalmente ad essere completamente autonoma negli spostamenti.Riuscivo a studiare e raggiunsi il conseguimento della laurea con successo.Dopo un anno e mezzo di sereupin mi ero rimessa senza effetti collaterali se non un aumento di peso di circa 7Kg.Così in accordo con lo psichiatra decidemmo di ridurre e smettere i farmaci.La sicurezza che avevo acquisito mi condusse a commettere l'imprudenza di smettere anche la psicoterapia.Nel 2010 ebbi nuovamente una ricaduta,e sempre sotto controllo medico cominciai ad assumere Sereupin,sempre 20 mg al dì,ma non ripresi le sedute di psicoterapia,se non nel 2011,dopo la fine dolorosa di una relazione.Questa volta il farmaco attenuò solo i sintomi più importanti senza liberarmi dalla schiavitù del non essere autonoma.Dopo 3anni di Sereupin quasi senza risultato e la psicoterapia,ho deciso col medico di interrompere.Vorremmo provare un'altro farmaco.Io in realtà mi chiedo: è veramente la strada giusta? Riuscirò a guarire stavolta?Sono svuotata,ossessionata dai pensieri,umore a pezzi, e sto per arrendermi.Sono di nuovo al punto di partenza.Cosa posso fare?
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Dr. Michele Patat Psichiatra, Psicoterapeuta 640 11
Gentile utente,
la sua storia (molto ben descritta) ricalca quella di molte persone che soffrono di disturbi simili al suo, con miglioramenti, ricadute e relativi periodi di sconforto, assolutamente comprensibili.
Mi sembra però che rispetto a ciò che avviene solitamente, i tempi nella sua vicenda siano particolarmente lunghi. In particolare, a mio parere, rispetto ad eventuali tentativi di modificare la terapia farmacologica (se non per il farmaco, almeno per i dosaggi), che è rimasta immutata per molto tempo nonostante, a quanto dice, non sortisse risultati apprezzabili.
Quindi, in quest'ottica, io leggerei il cambio di terapia come una ventata d'aria fresca da accogliere con fiducia.
Cordiali saluti,

Dr. Michele Patat
https://www.medicitalia.it/michelepatat

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dr. Patat,
la ringrazio per il suo consulto.
Le sue parole mi danno sollievo e mi fanno ben sperare.
Ho provato a reggere la situazione senza farmaci per un pò, ma le cose stanno andando peggiorando. Credo che accetterò la nuova terapia, se non altro per non buttare via altro tempo della mia vita. Speriamo che sia la volta giusta!
Grazie
Cordiali saluti
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Dr. Michele Patat Psichiatra, Psicoterapeuta 640 11
Le faccio i migliori auguri!
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